E’ definitivamente la regina dolce del mio autunno. Sarà per via di tutte quelle crepe imperfette che se ci sono ne decretano l’assoluta perfezione, soprattutto se si accompagnano a un cuore languidamente morbido, che si scioglie sulla lingua come se il tempo non esistesse. La Tenerina (o Regina del Montenegro, trapiantata a Ferrara come dolce tipico della cittadina), debitamente rivisitata come è nelle corde della sottoscritta, ha avuto la meglio sulla schiaccia all’uva fragola (ebbene sì, almeno per quest’anno), sulle crostate e torte dell’elfo sfornate nell’ultimo mese per accompagnare le colazioni e le merende dei pupi di casa.
La torta Tenerina sa di autunno: adoro la crosticina in superficie che si sgretola sotto i denti come fanno le foglie multicolori sotto i piedi. E poi ovviamente il fondant sottostante, con tutto quel cioccolato, ha qualcosa in sé di felicemente decadente proprio di questa stagione. Ti conforta come la luce e i profumi di questa stagione.
Ho amato settembre, forse uno dei migliori da sempre. Mi ha emozionato, riconciliato e preso a braccetto senza troppi traumi. Mi ha regalato giornate di gioia e di luce, momenti senza rumori di sottofondo, così inaspettatamente sgombri che riempirli solo di note e pensieri è toccare già il cielo. E sì sa, la gioia e la luce ti danno la meravigliosa opportunità di vedere, sentire e ascoltare meglio.
Ti stupisci allora di come sia semplice lasciarsi andare al gioco della gratitudine e di come tanto più sia facile coinvolgere chi ti sta vicino. Perché la gratitudine è contagiosa, una sorta di coperta da tessere giorno dopo giorno, filo dopo filo. E quando meno te lo aspetti c’è Alice che ti chiede di rifare quel gioco serale dove ognuno dice ad alta voce il suo grazie.
Non è semplice smettere di correre, il tempo e la fatica ti si attorcigliano attorno come edera fastidiosa. Prendi oggi, prima di iniziare a scrivere la giornata virava più sul grigio nonostante la finestra, qui davanti, sia inondata di luce.
Poi è bastato rallentare per darmi della stupida:-).
Ecco, c’è questa torta che sa di autunno. C’è la finestra dalla quale ho contemplato le colline bolognesi solo sette giorni fa, dicendomi che a mettere insieme tutta la collezione di finestre con vista dei miei anni e guardarle una dopo l’altra potrei riconciliarmi con tutte le strade tortuose, le scale ripide e le vie strette.
La torta Tenerina. Ho alleggerito il burro ed eliminato la farina, sostituita da farina di mandorle e cacao amaro, per un dolce ancora più morbido e “cioccolatoso”, oltre senza glutine. Ho aggiunto delle pere grattugiate rispetto alla Regina originale, perché dopotutto è autunno e le pere amano il cioccolato:-).
Da mangiare con poca moderazione.
Ingredienti (per una torta da 18-20 cm)
Senza glutine
- 150 g zucchero
- 180 g di burro
- 300 g di cioccolato fondente 50-60%
- 4 uova
- 30 g di farina di mandorle
- 30 g di cacao amaro
- cacao amaro per spolverare
Come si fa
Sciogli il cioccolato a bagnomaria con il burro, separa i tuorli dagli albumi, sbatti i primi con lo zucchero e monta a neve i secondi. Aggiungi al composto di tuorli la farina di mandorle e il cacao, quindi il cioccolato fuso tiepido. Lava le pere, ricava una decina di fettine e grattugia il resto, unendolo all’impasto. Infine incorpora al composto gli albumi a neve con movimenti dal basso verso l’alto per non smontarli.
Amalgama bene il tutto, versa il composto in una tortiera imburrata, decora con le fettine di pera e cuoci in forno a 175° per 20-30 minuti. Puoi sfornare la torta quando la superficie comincia a creparsi, perché significa che sarà croccante mentre il cuore all’interno rimane morbido.