Chi mi conosce lo sa. Sono nostalgica, non è che faccia molta fatica a capire mia figlia in quanto bambina ( fondamentalmente lo sono rimasta pure io, giusto un po’:-)) e di certo sono di quelle che ricordano con tenacia ( e conservano, e conservano). Ecco perché per me la polpetta (o meglio le polpette) è terribilmente, indiscutibilmente una sorta di madeleine (sì quella di Proust che equivale a dire ‘sta cosa l’ho mangiata quell’anno lì, non l’ho mai dimenticata e me la porto dentro legata a tutto un mondo). E oggi sospetto che pure la pupa farà lo stesso. Ricorderà le polpette caramella.
Partiamo dall’inizio. Quando ti chiedono il cibo della tua infanzia di solito bè uno risponde budino al cioccolato, piuttosto che biscotto tal dei tali o tortino della nonna papera o risotto al salto (bè se è di Milano:-)).
Bene io risponderei polpetta. Mia nonna, la nonna bis dell’aliciotta, è un personaggio particolare, dalle origine romane ancora ben sentite (nonostante gli anni, tanti, passati altrove).
Uno dei suoi piatti "cult" è la polpetta. Ok, tante nonne fanno o hanno fatto le polpette, ma non a tutte le ore come lei (almeno credo). Della serie che se tu andavi da lei al pomeriggio, spesso non c’era tè e biscottini, ma polpette calde, calde. Tanto che la prima volta che Mr B. capitò a casa sua ci rimase secco dalla sottoscritta che bellamente mangiava polpette al tè delle cinque.
E’ salutare? No. E’ praticabile? No, se non con moderazione. Potete farlo coi vostri pupi? Bè, forse cambierei l’orario:-).
Le polpette di mia nonna sono rimaste negli annali di famiglia come la cosa più gustosa ma pesante da ricordare (nel senso che ti si piazzavano lì e avevi voglia a recuperare te stesso nelle ore seguenti).
Oggi ha smesso di farle (diciamo per via dell’età non dico vicina ai cento ma poco ci manca), non ha finito però di dar consigli. Mentre stavo facendo quelle che vedete in foto per cena, è capitata da queste parti ed ha cercato di sabotare la mia versione più leggera (meno uova, meno parmigiano).
La pupa? Confesso: tornata dall’asilo, le ho offerto un dolcetto. Bene rifiutato a favore della polpetta (e). E lì ho capito tutto:-).
Per la ricetta io ho ripreso in parte la tradizione milanese (e aggiunto carne da brodo cotta e frullata), in parte i comandamenti di mia nonna e poi, come è abitudine della sottoscritta, ho fatto a modo mio:-).
Tenete conto che ho cotto in padella, ma vi consiglio, per formati attorno ai 12-18 mesi, di preferire la cottura in forno, più digeribile e non eccedere in uova e parmigiano ed eventualmente eliminare il cipollotto.
Per l’occasione io le ho fatte piccole, piccole, poco più grandi di un bon bon. Nella panatura esterna ho mischiato farina poca, pan grattato e semi di sesamo.
piesse: la carne lessa, naturalmente ci fate il brodo con carne mista (vitello/manzo), verdure (patata, carote, cipolla, spicchio di aglio vestito, etc…) e poi ricavate la carne.
Ingredienti (per tantissime polpette!)
400 gr di carne trita (da polpa di manzo e vitello)
un pezzo di carne bollita e poi tritata (totale circa 150-200 gr)
1 panino secco
1 mestolo di brodo (o latte, o metà e metà)
2 uova
2 cucchiai abbondanti di parmigiano
1 patata piccola lessata
1 cucchiaino di cipollotto tagliato molto sottile
1 pizzico di aglio
erbe aromatiche (prezzemolo fresco, basilico, mentuccia)
pangrattato, farina, sesamo
sale
Procedimento
Fate a pezzetti il panino secco e bagnatelo con latte e brodo. Schiacciate insieme alla patata e aggiungete la carne trita e quella lessa frullata. Mescolate e amalgamate con le uova. Aggiungete il resto degli ingredienti, se l’impasto risultasse ancora troppo secco aggiungete un po’ di brodo o latte. A questo punto formate le polpette. Se cuocete in forno potete giusto passarle in poco pangrattato e sesamo e infornare, altrimenti infarinate bene e passate in padella con olio caldo.
Servite belle calde, se volete cimentarvi anche voi nell’imballaggio ricordate di passare le polpette con pazienza nello scottex (altrimenti ungete ogni cosa!)
ma che idea fanatstica le
ma che idea fanatstica le polpette nel sacchetto, mi intriga moltissimo e mi viene voglia di farlo subito con il mio bimbo!curiosa idea!
davvero un racconto romantico
davvero un racconto romantico e che ti lascia incollata allo schermo per leggerlo tutto… ti capisco benissimo, sono ricordi meravigliosi che, come le polpette, a qualunque ora pensi ti fanno star bene!
^_^ a presto
Gialla
grazie Gialla, grazie Lucy
sì bellissimi ricordi. Sì, s’ falle coi bambini, così a caramella divengono matti, o comunque il formato a mignon è della serie una tira l’altra:-)
Che sia di nonna o di mamma…
c’e’ sempre una pappa che ci riporta all’infanzia….delle mie nonne ne ho un sacco ma la cosa piu’ simile a queste polpette buone da mangiar fredde, sono gli gnocchi al ragu’ di mia mamma che faceva il sabato pomeggio.Quelli che avanzavano li mangiavo la domenica mattina assieme al latte. A pensarci adesso,brrrrr.
Grazie Miralda che grazie alle tue ricette ci regali anche i nostri ricordi,siano essi di polpette o ragu!
bè con gli gnocchi al ragù
batti anche la sottoscritta, direi proprio di sì. altro che polpette al pomeriggio! io al limite alla mattina ho provato uova e pancetta e pizza. niente al confronto:-)
La conosco pur’io una cara
La conosco pur’io una cara vecchina che propina polpette agliose fin dall’ora di colazione… e conosco pure una che le ha sempre mangiate tranquillamente. A quelle con il lesso “rifatto” poi non si può resistere… Ti confesso però che credevo avessi cotto le polpette nello stampo delle madeleines… no?!? Mi sa che lo faccio io! 🙂
ps complimenti per tutto
mi piace un sacco l’idea delle
polpette negli stampi da madeleine. Sai che io non li ho? è da un po’ che voglio prenderli, ma non mi è capitato di imbattermi negli stampini proustiani.
eh sì,
..sono sempre belli i tuoi dolci racconti d’infanzia e d’amore verso la tua famiglia! io non ho un particolare cibo proustiano..sarà che ho sempre mangiato volentieri di tutto 😉 …però a pensarci bene, direi che lo spezzatino coi piselli del mercoledì dell’asilo potrebbe essere la mia madeleine! e ricordo come non potevo comprendere il perchè tanti amichetti si lamentassero del pranzo dell’asilo e le mamme, subito pronte a ritirarli alle 12 per fargli la pappa @home!? giuro che quando sarà il momento non farò una cosa simile al mio Alby: perchè privare il proprio bimbo della gioia di condividere la pappa con gli amici? tra l’altro, conosco tanti bimbi inappetenti a casa, che invece mangiano tutto all’asilo…ci sarà un perchè, no?!
anche io ho un ricordo legato all’asilo
risotto al prezzemolo che mi pareva la cosa più buonaaa mai assaggiata e ci volevo stare all’asilo per ‘sto riso a prezzemolo.
Hai perfettamente ragione, io penso che il momento del pranzo abbia la stessa importanza di tutti gli altri (gioco, lettura, nanna…), il bello del cibo alla fine è condividere e mangiare insieme agli amici (così l’aliciotta chiama i compagni) è una condivisione in più. E poi è vero anche il resto: i bambini vedendo che gli altri mangiano sono spinti ad imitare e a mangiare anche loro (n questo senso casi di poco appetito o rifiuto di certi alimenti si risolvono).
Personalmente l’unica cosa che mi ha lasciato un po’ perplessa è il menù di tante mense scolastiche (ho letto un articolo sul Corriere giorni fa), veramente da rivedere, poco fantasioso, cibi poco salutari e scarsa qualità… chissà che anche in Italia non si corra ai ripari come in Gran Bretagna, considerato anche l’alta percentuale di obesità. Va bè dai la smetto:-)
letto,
..condiviso ed approvato! in effetti proprio ieri con mio marito ci chiedevamo come si potesse valutare la qualità dei cibi di un asilo (anche se per Alby se ne parlerà almeno tra 1 anno con l’evtl.nido, se non 2, direttamente per la materna)… so che nei nidi deluxe ci sono dietologi e nutrizionisti che stilano diete settimanali variate, ma in quelli comunali che si fa?? un abbraccio e buona serata
Pacchettìn
! sono talmente sbadata che non ti ho detto che queste caramel-polpette sembrano proprio un pacchettino,un regalo degno di un Re…consiglio di raccontar ad Alice & friends una corta storiela per presentar sto pacchettin 🙂
! Altra cosa piu’ importante…le pentole. Vorrei sapere che ne pensi del pentolame da usare per questa e in genere.Io non sono fanatica delle marche…ultimamente mi hanno consigliato di prendere quelle rivestite di ceramica,visto che quelle al teflon spesso le graffio. Che ne pensi/pensate?
per questa ricetta io ho usato
padella grande grande (che le polpette era tantissime!) antiaderente, con fondo spesso. Pentole: io ho una serie di preferenze a seconda di cosa cucino. Per il risotto di solito utilizzo quella di rame e acciaio, per verdure saltate tipo asiatico la wok, una bella casseruola dal fondo spesso in titanio per gli stufati (in attesa che qualcuno si ricordi che desideravo una Creuset!). Di recente ho preso anche io una di quelle col fondo di ceramica, non l’ho usata tanto xchè è sull’isola ma ci ho fatto pasta, ragù (di agnello) e verdure stufate e l’impressione è buona:-).
piesse: quelle di ceramica (completamente bianche) sono ora sul catalogo di un noto supermarket (chiamasi esselunga) del norditalia, caso mai qualcuno abitasse da queste parti