Mangerà, avrà mangiato abbastanza, non mi mangia? La pappa che ho preparato sarà adeguata, della serie abbastanza carboidrati, grassi (poco, poco), vitamine (quelle che servono, mica voglio ricorrere ad integratori) e proteine (animali, vegetali, di latticini&formaggi, che confusione!). E soprattutto il bebè si sarà sottoposto alle giuste ripartizioni colazione, pranzo, mini merenda e cena?

Bene, scatenate (ma non troppo) le vostre domande. La pediatra del cucchiaino mi ha giusto mandato qualche spunto di discussione per la rubrica mensile "Alice-pedia"…

Una mini premessa: proteine non significa solo ed esclusivamente carne. Anzi. Personalmente non amandola eccessivamente ho sempre tenuto dosi basse:-). E sostituito con tanto altro: legumi, soia (ad esempio tofu) e latticini. Ma soprattutto legumi che legati ai cereali (pasta, cous cous, bulgur, riso, miglio, farro, orzo…) sono di sicuro un connubio perfetto e completo dal punto di vista nutrizionale. In quanto a proteine forniscono un apporto del tutto simile a quello della carne senza però i possibili svantaggi (colesterolo, grassi, ecc…).

 

Ecco cosa ha scritto la dott.ssa Alessandra Zenga.

 

A proposito di proteine…

 

L’eccesso proteico nella dieta del lattante e del bambino può portare a conseguenze negative a livello digestivo-metabolico nell’immediato e a effetti negativi evidenziabili nelle successive epoche di vita. Sono numerosi gli studi che evidenziano come un elevato apporto di proteine nei primi due anni di vita si correli ad un precoce incremento dell’indice di massa corporea BMI) e al rischio di sviluppare obesità negli anni successivi.

Il latte materno è ideale per il lattante nei primi sei mesi di vita perchè perfettamente bilanciato dal punto di vista nutrizionale e adeguato alle sue esigenze. In mancanza di latte materno sicuramente le formule con un contenuto proteico ridotto e controllato sono quelle più indicate.

L‘eccesso di proteine nella dieta del primo anno di vita è l’errore nutrizionale più frequentemente riscontrato e documentato da indagini sulle abitudini alimentari, tanto che in uno studio italiano è stato visto che l’apporto di proteine in bambini di un anno rappresenta il 20% dell’energia totale.

Dal sesto mese di vita, con l’introduzione di alimenti solidi, è ancora più importante l’attenzione alla quantità di proteine nella dieta del bambino.

Per evitare confusione e per saperne di più è sempre meglio parlare con il proprio pediatra o con personale sanitario specializzato per aiutare a comprendere meglio quale possa essere l’alimentazione ideale.

Ricordo alle mamme che esistono delle indicazioni generali che possono essere seguite ma che l’alimentazione e lo svezzamento sono personalizzate e ruotano intorno al proprio bambino e alle sue esigenze.

 
…e di stili alimentari
 

E’ importantissimo avere delle adeguate abitudini alimentari già dai primissimi anni di vita per diminuire i danni alla salute dati da uno stile di vita ed alimentare scorretto (aterosclerosi, ipertensione, diabete, infarti, carie, obesità,tumori , disturbi dell’apparato digerente).

 
Piccole regole d’oro:
 
  1. Importanza della prima colazione. Spesso per la fretta o per la pigrizia alla mattina questo pasto fondamentale viene saltato.
  2. Lo spuntino a metà mattina e la merenda , meglio se a base di yoghurt, frutta, pane integrale con un velo di marmellata, focaccia semplice (sempre nelle razioni raccomandabili per l’età del bambino);
  3. Assunzione di un pasto completo sia a pranzo che a cena (primo e secondo, sempre verdura e frutta)
  4. Riduzione dell’apporto di grassi e proteine di origine animale (limitare il consumo di formaggi, salumi, creme)
  5. Aumento del senso di sazietà cercando di privilegiare alimenti a basso indice glicemico (come legumi, frutta e verdura fresche, pasta al dente), limitare il consumo di alimenti che contengano zuccheri ad alto indice glicemico (dolci, succhi di frutta, pasta o riso troppo cotti, pane).

Queste riportate sono delle indicazioni che sarebbe utile approfondire e discutere con il proprio pediatra, magari in occasione di una delle visite che vengono fatte per il controllo della crescita.