Alice&io. La mattina. James, il nostro padrone di casa. E Jamie, quello nazionale che ha rivoluzionato e alleggerito, bontà sua, la cucina "british". E la pukkolla, please non chiamatela porridge che questo è un muesli di rango preparato homemade. Partiamo dall’inizio, che la storia pare un pochino complicata quando in realtà è semplice, semplice.
Punto primo. La sottoscritta e la pupa. Hanno ricominciato a vivere la mattina. Tutto all’incontrario rispetto a casa. Moi, pasticcio e lavoro al pomeriggio, l’aliciotta sgambetta con gli amici al nido dall’1.00 p.m. in poi. E la mattina è tutta nostra: breakfast lungo, abbandono della casa veloce, veloce, passeggino, poco e sotto adulazione, minaccia, distrazione e avvistamento dei continui aerei che sorvolano la nostra testa, parco o biblioteca o parco.
Siamo a metà strada fra Holland Park, il parco di "pavone e scoiattoli" (come ha nominato pupi) e Hyde Park, qui pare di essere fra le allegri comari di Windsor, tante sono le papere, le anatre, i cigni, i piccioni e le brigate di turisti e non armati di pane. La cosa fantastica è che al parco ci si va nonostante tutto. Vento? Bè almeno è sereno. Piove? Sì ma poco, poco e almeno non c’è vento. Piove troppo? Basta entrare nella prima biblioteca a portata di mano e parcheggiare il tuo "buggy". La sottoscritta trova pace mentre pupi, con minimo venti bambini, è già coinvolta in "Old Macdonald had a farm". E della biblioteca prometto racconto ampio che ne vale la pena.
Punto secondo. Il padrone di casa. Non lo conosco e a tutta prima pensavo proprio non avessimo nulla in comune: mai avuto simpatia per mobilia classica, tappeti, divani in simil pelle e soprattutto cucine dotate sì di due Creuset (quanto pesano!) ma così vecchie che un’antiaderente Ikea avrebbe fatto la sua porca figura al primo risotto. Poi ho dato un occhio alla mini raccolta di libri all’ingresso. E sono rimasta stupita. Raccolta completa della rivista di Jamie Oliver, un paio di manuali sempre del suddetto e diversi libri di cucina, compresa una chicca su come si sfamavano nell’immediato dopoguerra. E di quest’ultimo vi racconterò. Ok, gli aggeggi in the kitchen sono proprio essenziali, tanto che pensare di far lievitare qualcosa in forno o fuori risulta un’impresa, però sto James con le sue due Creuset e la passione per la cucina naturale di Jamie, mica è così antipatico. Unico appunto: se me l’avesse detto prima, bè, evitavo di trascinarmi fin qui "La cucina naturale" di Oliver (venire a Londra senza cucinare nulla dal tomo mi pareva troppo uno sgarbo).
Punto tre. In parte è già svelato. Da "The return of the naked Chef" ho preso la ricetta di oggi. La pukkolla. Lo so il nome pare strano, a metà strada tra un piano segreto del Kgb e una delle ryhmes di pupi. In realtà è uno di quei comfort food che ricordano una delle pappe di quando eravamo pupi. Per Jamie una sorta di madeleine proustina da preparare a proprio gusto con un giorno di anticipo (nel senso che alla fin fine dovete fare un muesli e quindi potete metterci quello che più vi aggrada).
Io ho seguito il suo consiglio forse fin troppo, ma la colpa è tutta da imputare a Whole Foods dove ho recuperato la materia prima. Ecco qui prendete il vostro sacchettino e scegliete fra una ventina di tipi di cereali, frutta secca e disidrata. Il risultato? La pukkolla ci ha messo giorni a finire:-).
La pullokka può essere formato sotto i dodici mesi: è sufficiente sostituire il latte con lo yogurt e utilizzare frutta secca e disidratata secondo calendario.
Nota a margine della sottoscritta, della serie last but not least. Abbiate pazienza per stoviglie e sfondi che qui come dicevo non è mica la mia di cucina. Di sicuro conoscerete in fretta tutto il servizio, oggi ne avete un’anteprima compresa la conoscenza della piantina di basilico che mi faceva tanto casa e a cui non ho resistito:-).
Ingredienti (ossia come ho improvvisato io il nostro porridge)
Una manciata di fiocchi di avena bio
Una manciata di riso soffiato
Una manciata di frutta secca (mandorle, nocciole, da evitare sotto l’anno)
Una manciata di frutta disidratata (mela, banana, uvetta)
Una mela (io ho usato una Cox ma voi andate di Golden)
Latte o yogurt
Procedimento
Mischiate i vostri cereali con la frutta secca e disidratata. Coprite con latte o yogurt bianco naturale (sotto l’anno). Aggiungete la mela grattuggiata e mischiate velocemente in maniera che non annerisca. Mettete in frigo per una notte. Alla mattina potete aggiungere altra frutta fresca, ad esempio banana o mirtilli (dopo i due anni) e un cucchiaino di sciroppo d’acero. Servite. Naturalmente la pukkolla è fantastica anche per la merenda. Potete preparare la base preferita dal vostro bebè, conservarla in una scatola e utilizzarla all’occorrenza (aggiungendo mela, latte o yogurt).
Devo dire che nonostante la
Devo dire che nonostante la luce e gli accessori sei riuscita a comporre delle foto bellissime, come sempre, complice il basilico mediterraneo e i suoi colori? Ti annuncio che sabato ho tentato la torta dei due anni ma ho commesso un errore. In carenza di maizena ho messo la farina, raddoppiandone la dose, la crema ne ha risentito indubbiamente. Poi leggo che la fecola ha la stessa funzione della maizena (vero?) e saperlo prima quella non mi manca mai…
Felice di saperti su un pavimento in legno scricchiolante,
buon proseguimento,
Annalisa
fecola, maizena, farina?
Credo che il problema sia stato soprattutto di aver raddoppiato la dose. Tieni conto che comunque la maizena rende le creme e salse più soffici (meno allappate rispetto alla fecola) oltre ad addensare. Puoi utilizzarla anche per fare dei dolci insieme alla farina, il risultato sarà veramente soffice, soffice:-). Per il resto la tarte ti piaceva? La Kiros non passa subito la crema in forno ma secondo me c’è il pericolo che quella poi rimanga semiliquida… quella torta mi aveva veramente incantato, l’ho trovata superpoetica (forse perchè l’ho legata alla mia pupa, ma…)
piesse. grazie per l’apprezzamento del servizio inglese, avrai modo di scoprire tutta la serie proprio da pavimento scricchiolo, scricchiolo:-)
Non so…
Non so com’è la luce in questa nuova casa o il servizio di piatti, ma le tue foto le trovo stupende e la Pukkolla invitante… Buona giornata
thanks
very, very much
Buona questa vostra colazione
Buona questa vostra colazione coccolosa e sana!
bella quella zona di Londra….ah come mi manca!!! :)))
guarda le tue foto e sospiro!
buona permanenza lì!:)
sì più giro Londra
vedo zone meravigliose, ma questa qui per noi è stata l’ideale, così vicina ai parchi, al nido dell’aliciotta e alla metro per Mr B., che fatica trovarla ma ora è proprio home sweet home
piesse: ho visto i tuoi scones, volevo farli anche io qui, ma salati a base di cheddar (che se non uso a Londra dove devo usarlo?). Qualche consiglio?
merci!
Quasi svizzero!
Praticamente una variante del nostro birchermüesli, piatto nazionale inventato dal dottor Bircher ormai oltre 100 anni fa. Una delizia!
è vero che illuminazione
mi ricordo che in svizzera, in una di quelle colazioni pantagrueliche, c’era una specie di porridge, ecco allora si chiama Birchermuesli, che scoperta!
Vivi in Svizzera? Quanto mi piace la Svizzera!
Quasi Svizzero!
Piacere di conoscerti Miralda. Sì, io abito a Lugano e il Birchermüesli, oltre ad essere forse l’unica parola Svizzera tedesca esportata nel mondo, è anche una preparazione famosa e leggendaria. La ricetta originale dice di “far ammorbidire per 12 ore un cucchiaino di fiocchi di avena in tre cucchiaini di acqua fredda. Aggiungere un cucchiaino di succo di limone e latte condensato zuccherato e 200 g di mele grattugiate fini. Spargervi sopra un cucchiaino di nocciole tritate”. Dopo 100 anni però, i gusti e le materie prime sono cambiate un po’, e come per tutte le preparazioni di questo tipo, ogni famiglia ha la sua ricetta “segreta”. Quasi quasi, prossimamente posto la mia…
aspetto assolutamente, ma proprio
assolutamente la tua ricetta segreta:-).
Lugano non la conosco molto bene, ci sono stata una sola volta un sacco di anni fa a vedere una mostra di Modigliani, poi per il resto l’ho vista come uscita dall’autostrada… Uno dei posto più macigi per me in svizzera (lameno tra quelli che ho visto lì) è la Val di fex dopo il Maloia, un incanto!
sempre sulla tarte
Già sabato tento di nuovo la ricetta, come vedi questa tarte mi ha rapito. Da quando sono capitata su questo blog pensavo di farla. Non solo è poetica, ma racconta di tutto quello che mi piace, della natura e della mia infanzia: c’è il latte, tanto, è soffice e contempla l’uso del mattarello.
Attendo foto londinesi!
Annalisa
I’m working about
and they wil arrive as soon as possible, che british!
e io aspetto la tua seconda tarte:-)
a proposito se il genere ti è piaciuto dai un occhio inrete al libro di Tessa Kiros dal quale è presa, è pura poesia in cucina…
Che meraviglia
la pukkolla. Questa mi sa che te la copio proprio, solo che per la bimba ci metterò un po’ di latte di riso (o di yogurt, come dici tu giustamente. Ma la mia la faccio con il latte peròòòòòò!
Ma un cucchiaino di miele come ce lo vedi?
Le tue foto sono oniricamente belle 🙂
Quanto rimarrete a Londra? è proprio un trasferimento serio?
sì per la pupa
utilizza yogurt bianco naturale (secondo me ancor meglio del latte di riso). Miele? Io ce lo vedo benissimo, io ne metterei uno agrumato o di acacia, oppure puoi provare anche con lo sciroppo d’acero (ultimamente lo sto usando un sacco).
grazie per le foto, sarà la luce ballerina londinese e la postazione mia: perennemente sul cornicione della finestra per averne un barlume di più.
No, no il trasferimento è temporaneo, causa lavoro di Mr B.. Capo quattro settimane e torniamo all’Italie, giusto in tempo per l’arrivo della primavera:-)