Questa è in assoluto, ma proprio assoluto la nostra torta dell’autunno. Perché è sufficiente affondarci la forchetta per essere trasportati tra filari d’uva e foglie multicolor. Rustica abbastanza per essere in sintonia con la nuova stagione, con questa luce che si fa più tenue, l’odore di marmellata nell’aria e il rito ritrovato del tè del pomeriggio. E soprattutto perfetta col suo ripieno di uva fragola (che Alice ed io adoriamo!).
Confesso che sto faticando come non mai a ritrovarmi in queste settimane di ritorno. Per me settembre, l’autunno hanno sempre coinciso con una sorta di inizio anno, tutto personale. Una serie di sarò, farò e progetti che mi facevano ripartire con un’entusiasmo che aveva dentro l’energia dell’estate: era come risalire sulla giostra, biglietto nella mano e velocità nei capelli.
Questa volta, invece, è molto più difficile. Già ritagliare del tempo per creare e pensare è un’impresa tanto che oggi mi sono ritrovata persino a godermi del primo tragitto fino a Milano per lavoro, traffico compreso. Poche ore per concentrarmi ed essere in assoluta solitudine:-)
Sarà la stanchezza (uhm, i risvegli notturni non aiutano:-)), la voglia di esserci comunque e il più possibile per non perdere quei momenti che poi vanno, saranno una serie di cambiamenti e progetti da far partire. Questo per dire che avevo bisogno di qualcosa che mi permettesse di mordere l’autunno, impiastricciandomi mani e bocca come solo l’uva fragola sa fare.
E poi mi piace vedere Alice mangiucchiare gli acini proprio come faccio io e mostrare la lingua ridendo. Sa di autunno, mosto e casa.
Naturale che appena sono incappata nella ricetta della torta Bertolina, non ho resistito e tempo un paio di giorni mi sono ritrovata a impastare e riempire con gli acini viola scuro.
La preparazione è tipica della città di Crema (e io che ero rimasta alla Sbrisolona:-)), ovviamente ci ho messo del mio e non avendo a disposizione farina di mais e non convincendomi la versione con sola farina 00, ho scelto una combinazione con la farina di grano saraceno.
Il pensiero è corso a un altro dolce, rustico e molto autunnale, di memoria austriaca, la Linzer Torte.
Il risultato? Eccezionale se vi piacciono combinazioni simili, il dolce dell’uva fragola bilanciato dalla nota della farina di grano saraceno.
E bella da vedere, con quelle gobbette, appena accennate, che ho dovuto per forza, ma proprio per forza spolverare di neve.
La torta, fotografata nel pomeriggio, è finita con la colazione del giorno dopo:-)
piesse: la torta suddetta crea dipendenza, preparate impasto in quantità (soprattutto se come la sottoscritta siete in perenne affanno) e congelate. Appena avrete il desiderio dir conciliarvi con la stagione, scongelate, riempite e infornate!
Ingredienti (per tortiera diametro 20 cm)
300 g di farina 00
150 g di farina di grano saraceno
circa 60 ml di olio di semi o di oliva delicato
2 uova
50 g di zucchero
700-800 g di uva fragola
una manciata di zucchero di canna e zucchero a velo
2 cucchiai di miele (particolare mutuato dalla Bertolina di Sara, io ho usato un miele sardo agli agrumi comprato sull’isola)
1 bustina di lievito
Procedimento
Mescolate le due farine con lo zucchero e il lievito. Sbattete le uova con l’olio e unite al resto dell’impasto con il miele. Lavorate fino a ottenere una palla compatta ma morbida, che metterete a riposare una mezz’oretta in frigo. Riprendete l’impasto e stendetelo a un’altezza di circa 1 cm, ricavandone due dischi. Rivestite con il primo la tortiera, riempite con gli acini di uva e ricoprite con il secondi disco. Spolverate con una manciata di zucchero e passate in forno a 180° per circa 50 minuti. Sfornate, decorate con zucchero a velo e servite tiepida.
Ciao! Mi piacerebbe conoscere
Ciao! Mi piacerebbe conoscere la ricetta originale, senza la farina di grano saraceno. Potresti indicarmela?
ho trovato gironzolando in rete
due versioni, una con sola farina 00, l’altra con 300 g di farina 00 e 150 di farina di mais (non era indicato, ma credo fosse la fumetto, quella più fine in assoluto, non grossa da polenta).
Ecco io proverei la seconda, solo con farina 00 perde un po’ il suo fascino un po’ rustico…
fonti
Ciao Miralda,
ti aiuto io. Questa ricetta puoi averla trovata solo in due luoghi:
sul mio blog
http://www.cookandthecity.it/la-torta-bertolina-suoi-misteri
oppure qui
http://vogliadidolci.blogspot.it/2011/08/torta-bertolina.html
sul blog di una ragazza che ha avuto l’educazione di citarmi.
Magari ce ne sono altre in giro ma sono sicura che la fonte è sempre la stessa: il mio blog e questo per una ragione molto semplice.
La torta che infatti riproduci non è la vera bertolina cremasca, che qualsiasi lettore attento può apprendere dal mio post relativo, ma una torta sicuramente simile, tipica di Trescore – un paese della provincia – la cui ricetta è oggi detenuta unicamente mia madre (che a sua volta l’ha ereditata da mio nonno) e unica per la presenza di olio e miele in luogo di zucchero e burro.
La tradizionale, invece, questa,
http://www.cookandthecity.it/laltra-bertolina
non prevede affatto il fumetto di mais, ma il mais da polenta vero e proprio (bramata o firoretto) essendo una ricetta del periodo in cui, con il nuovo raccolto di granturco, si andava a sostituire la farina vecchia che così trovava una sua degna fine.
Saluti.
Ciao Sara, mi spiace ma la ricetta
è nata da diverse fonti (ompreso il tuo, naturalmente!), proprio girando in rete come ho scritto. Da wikepedia a spaghettiitaliani (mai sentito prima, ma c’era…) a cookaround ad altri. In diversi, oltre il tuo, non c’era burro ma olio e questa cosa mi è piaciuta. Sul tuo ho trovato la presenza anche del miele, nel costruire poi la ricetta ho perso traccia che il miele ci fosse solo sul tuo blog e da nessuna altra parte (le notti insonni e la scrittura notturna non aiutano).
Non è mai mia abitudine non citare la fonte quando mutuo una ricetta pari pari da una sola fonte (vedi qui per la torta paradiso http://www.ilcucchiainodialice.it/contenuto/4-anni-che-meraviglia), è un comportamento giusto e di rispetto per il lavoro degli altri. devo dire che capita poco perché di solito, per il tipo anche di blog, sono solita creare di sana pianta. E mi viene naturale stravolgere anche i procedimenti collaudati.
In questo caso visto che le fonti erano tante, non mi è sembrato il caso di citare una sola fonte, tanto più che poi ho cambiato la base di farina prevista.
Grazie per la precisazione sulla farina di mais che ti dice col mio errore quanto fossi in buona fede, visto che andando alla tua pagina la cosa era ben spiegata.
Mi spiace molto che ti sia sentita defraudata di una ricetta alla quale sei legata, ma veramente non era mia intenzione e non è assolutamente nelle mie corde.
Aggiungo di sicuro nella ricetta (nel particolare miele) il link al tuo sito, visto che questa cosa è solo tua.
un saluto
Miralda
grazie
Grazie, molto chiara e gentile.
Sara
OOO…che confusione!!
Mi
OOO…che confusione!!
Mi piace la ricetta perché senza burro, finalmente! Grazie, Miranda!
Wonderful!
With this cake Autumn can come : )