Affondate il cucchiaino, ascoltate il profumo, sentite il sapore e capirete il frutto. E’ il segreto della gelatina.
Ammetto che non sono mai stata una fan di quei composti mollicci e insapori che racchiudono patè&Co.
Fino a quando, dopo i ghiaccioli (vi ricordate i fruttini on ice), mi sono data alle gelatine.
Complice una quantità considerevole di agar agar, in grado di gelatificare qualsiasi riduzione, sciroppo, bavarese o budino che sia nel giro di due ore (ci vuol pazienza ma fidatevi, funziona).

E’ stato così che nelle ultime settimane quello che non finiva in ciotola refrigerante (sì, sì, ciotola che la nostra non è una lady gelatiera) si trasformava in gelatina.
Veloce, pratica, colorata e divertente: vuoi mettere tutti quei bicchierini colorati da osservare in trasparenza?. Mi ricordano i jelly inglesi, che sbatti di qua, sbatti di là non si rompevano e dai colori così improbabili che mi sono sempre chiesta con che diavolerie facessero il verde marziano (e voi?).

Dopo la gelatina alla zucchina, quella al pomodoro, al melone e all’albicocca l’altro giorno è arrivata la pesca. Perché quest’estate di pesche, pesche non è trovate molte. Ieri giravo in bicicletta con l’Aliciotta tra le poche bancarelle superstiti di agosto al mercato di zona (altrimenti col cavole che potevo procedere in sella) ho adocchiato delle pesche mentre cercavo l’uva (è l’ultima passione di Alice).
Ne ho comprate tre, che con i soldi contati in tasca non ce ne venivano di più (mi dimentico sempre di rimpinguare il mio borsellino per la disperazione di Mr B.).

A casa non ho resistito: ho assaggiato uno spicchio, anzi mezzo, perché l’altro è stato preteso dalla pupa.
Sbucciate le altre, passate al mixer e poi al colino, mescolato e riscaldato solo con l’agar agar (ma se volete potete aggiungerci uno o due cucchiai di acqua o di succo, ad esempio di sambuco), ho ottenuto la gelatina per la merenda del pomeriggio. E per aggiungervi una nota fragrante e croccantosa ho frullato fiocchi di avena, un paio di biscotti ai cereali, una manciata di mandorle, scorza di limone e un pizzico di estratto di vaniglia naturale.

Il formato bebè? Almeno 12 mesi. Le sue proprietà? Fibre, tanta acqua, potassio e vitamina A, oltre ad un profumo che ha l’estate dentro.
Divertitevi a sostituire il tipo di frutta a seconda del calendario di svezzamento. Esempi? Aranciomelone, candido pescabianca con tocco al lampone, verde kiwi.


Vi lascio gli ingredienti, in quantità per tre.

3 pesche
2 cucchiaini di agar agar
2 cucchiai di fiocchi di avena
tre biscotti ai cereali
una manciata di mandorle
1 goccio di estratto di vaniglia naturale
scorza di limone