Questo è un post che avrei dovuto scrivere già da un paio di mesi, bè diciamo un mese e mezzo, che il blog non è ancora così vecchio:-).
Il nostro on the road era già così estivo, così scampagnata (e questa non è la settimana delle gite, pic-nic e affini ovunque vi troviate?), che oggi eccomi a rievocare con la panzanella (purtroppo senza nepitella) il Bolgheri-Elba di fine primavera (ma vi assicuro che anche la temperatura era già tanto estate).

Giusto 60 giorni fa,  Mr B. ha inviato Miss Lice ad accompagnarlo in un viaggio di lavoro e siccome lui doveva veramente lavorare, lavorare, anche la sua ex-ragazza è stata gentilmente inclusa nell’invito. 
Era giugno, Mr B. era desiderato come relatore sull’isola d’Elba e alla sottoscritta, raffreddata e senza voce, era stata promessa dal medicaldoc casalingo, non solo una veloce guarigione, ma anche una puntatina veloce veloce, tanto siamo sulla strada, a Bolgheri.  
E qualcuno mi dirà, ma che ci sarà mai a Bolgheri da lasciare la nuova Aurelia per la vecchia: me l’aspetto, Mr B. la prima volta che lo obbligai a fermarci qualche anno fa, mi guardò un po’ perplesso.
A me parve incredibile, perchè tra la schiera di poesie mandate a memoria (a proposito si usa ancora?) quella dei cipressi "alti e schietti… in duplice filar" era stato per me un tormentone così consolante da ricordare passata l’infanzia.

E quindi perché non mostrare all’Aliciotta il viale, che anche ad un anno si possono apprezzare le cose belle, n’est-pas?
Se non ci siete mai stati, e siete di strada, fermatevi perché, Carducci a parte, è proprio vero che le due fila vi verranno incontro e avrete l’impressione che vi facciano ciao-ciao:-)
A Bolgheri concedetevi una merenda, bebè a parte, a base di schiaccia salata, prosciutto toscano e vino della costa degli etruschi. Che la merenda da queste parti ha una gioia tutta sua che ti fa tornar bambino. 

 

 


L’Aliciotta non è che abbia visto molto di Bolgheri, che Mr B. già scalpitava per il ritardo accumulato, fan del centesimo di secondo nemmeno fossimo all’arrivo del giro d’Italia, mentre la sottoscritta spesso dimentica a che ora ha promesso di arrivare:-).
Però i cipressi (e la schiaccia al pomodoro fresco) le sono piaciuti, checché ne abbia a dire qualcuno:-).

 

Dell’Elba ho poco da dire, è uno di quei posti che tutti conoscono, da Napoleone in poi. Aggiungo solo che a giugno, poco affollata di turisti e in piena fioritura di colori e profumi, val bene una visita.
Lo confesso per me è un po’ troppo grande per essere l’isola del mio cuore, ma coi bambini, tra le spiagge di sabbia e le camminate attorno al Monte Capanne, è un posto incantevole, si dice così no?:-)

Nei tre giorni a disposizione, ho fatto due puntatine, con Alice che ama andare a spasso ma non fare il tragitto motorizzato che ti permette di arrivare da qualche parte. E quando dico non ama, intendo non ama:-)
Solitarie ci siamo viste Fetovaia e Capoliveri, ho persino azzardato un tratto della panoramica, che dopotutto senza Mr B. poteva nascere una nuova Thelma&Louise se Alice fosse stata più silenziosa e contemplativa:-).


Di foto ne ho scattate pochine che Alice proprio non ne voleva sapere, poco importa che dell’Elba ne hanno parlato e ne parleranno tanti altri.

Mi sono fatta una cultura in quanto a schiaccie, salate e dolci, ubriache e non. Un goccio di alchermes è la schiaccia guarda come ti diventa.

Della cucina elbana ho adottato la panzanella che, in formato bebè, ben si prestava. Di versioni di panzanella ne esistono molte: alla base di pappa al pomodoro di pane si possono aggiungere capperi, cipolla, acciughe o olive. Personalmente ho eliminato tutte le aggiunte vista la presenza del cucchiaino di Alice, eccetto il tonno sott’olio (che avevo a casa la varietà di corsa e mi pareva così buono per un’iniziazione) e ho bagnato il pane solo con acqua, niente aceto.
E non potendo fare come gli isolani che ci mettono la nepitella, ho utlizzato la solita menta di coltivazione casalinga.
Dopo essermi fatta una cultura in quanto a nepitella (le ricerche delle medie a volte sono meglio di wikipedia),  mi sono pentita di non aver cercato tra le fioriture elbane la piantina selvatica di mentastra.
La mia panzanella non sarà così bella senza nepitella… mi devo rassegnare:-)

 

Ingredienti (per tre)

200 gr di pane raffermo
una ventina di pomodorini a ciliegina (o circa 300 gr di pomodori belli rossi)
olio evo
Menta
Basilico
Tonno

Procedimento

Spezzate il pane raffermo e bagnatelo con acqua, ammorbidendolo.  strizzatelo per bene e mettetelo in una ciotola capiente. Condite con olio, menta e basilico a pezzettini, aggiungete i pomodori tagliati e il tonno di corsa. Lasciate insaporire per una mezz’oretta e servite.