Da quasi quattro settimane sono tornata indietro nel tempo. Un’immersione totale e deliziosa in quello che si vive da “unamamma” con il vantaggio di essere una “trismamma”. Ovvio, mi mancano le pupe (che, fra parentesi, al mare coi nonni paiono non sentire troppo la mia, nostra mancanza, a dispetto di tutte le mie paturnie e ansie e preoccupazioni), ma devo ammettere che dopo mesi di corse, rincorse e tanti, tantissimi vorrei, mi sto godendo il mio piccolo Lui. Il risultato? Che sono definitivamente, irrimediabilmente invischiata in un’altra storia d’amore:-).
Ho sempre desiderato una bambina: è arrivata Alice. E poi Lea, la leoncina, con il suo abbraccio e profumo di latte. Sono legata a loro, le adoro. Sono forti, entusiste, piene di gioia, delicate e tanto simili a me. Sono come la primavera. Edo è diverso, ma lo amo. Mi piace rintracciare nel suo sguardo, la forma della testa e il sorriso aperto Lui. E’ un po’ come se avessi un piccolo amante:-).
In tutto ciò ho pensato che da “unamamma” avrei avuto il tempo di fare tantissime cose: leggere, leggere e leggere, pensare a nuovi progetti di lavoro (dopo aver finalmente chiuso il prossimo libro, ormai in uscita, qui un’anteprimada gustare), vedere amici, godermi pigre mattinate che assomigliano alla domenica. Bene, di mezzo si è messo un pupo che dorme poco, di giorno, se non quando lo si porta a spasso:-). Conclusione? Ho acquistato libri che sono rimasti lì (però ho letto l’ultimo di Murakami, “L’incolore Tazaki Tsukuru…” che vi consiglio e ho fatto notte, in maniera un pochetto inquietante, su La figlia oscura della Ferrante), non ho avuto il tempo di annoiarmi e farmi venire idee creative e geniali, non ho organizzato tutte le apericene che avevo in mente. Però ho camminato, tanto, scorazzato Edo qua e là per le vie quasi deserte estive, chiacchierato con le amiche con colazioni mattutine che non facevo da un pezzo. Cosa che mi riempie di soddisfazione abbiamo quasi finito di sistemare la casetta nuova, quasi:-).
E ho cucinato. Più volte la crema catalana in diverse variazioni (ottima al ribes e rosmarino), il fondant al cioccolato (er meglio, alla menta e lamponi), zuppa fredda di cetrioli un giorno sì e quello dopo ancora (che avevo da smaltire il raccolto del nonno), sfogliatine croccanti al filetto di pesce, pizza e fichi, risotto e fichi (sempre per via dl raccolto del nonno) e pesti, tanti pesti (col raccolto di erbe del terrazzo). Uhm, per amor di cronaca documentata mi affido a Facebook e Instangram.
In tutto questo “cucinamento” ha trovato spazio il viaggio di scoperta di Edo nel fantatsico mondo dei sapori. Una meraviglia:-).
Per un mesetto è stato svezzato piano piano: tante verdure, di tutti i tipi, col profumo e il calore dell’estate (e qui, qualcuno mi dirà ma “quale estate?”:-), fatte bollire lentamente per ottenere brodi “chiarificati”, frutta e ancora frutta che è finita anche invasettata per omogenizzati homemade (la ricetta la trovate qui).
Ho utilizzato anche pappe fredde: a base di avocado (perfetto per i pupi con la sua consistenza morbida e vellutata e il suo contenuto di Omega3, Vitamine D e A e acidi grassi insaturi), olio Evo e goccia di limone, o cetriolo (sempre del nonno, a chilometro meno di zero).
Il primo brodo è stato a base di zucchine, fagiolini e patate: tutti gialli. Provenienza? Campagne venete (sempre per mano del nonno).
E’ venuto fuori un brodo dal colore paglierino, e una serie di ricette collegate salate e pure dolci (giurin giretta che le pubblico a ruota!).
Il procedimento? Lavate accuratamente una zucchina gialla, una manciata di fagiolini gialli (o verdi) e una patata pelata. Bollite le verdure in un litro abbondante di acqua naturale, io ho aggiunto a metà cottura una foglia di menta e basilico. Lasciate cuocere col coperchio per un’oretta a fuoco basso, quindi togliete le verdure (oppure frullatene un quarto e aggiungetele alla pappa), utilizzate parte del brodo per stemperare un paio di cucchiai di farina di riso o mais e tapioca, con un cucchiaino di olio extravergine di oliva (o di semi di lino, io lo utilizzo due o tre volte la settimana) e a piacere un cucchiaino di Parmigiano Reggiano stagionato (noi 36 mesi).
Conservate il resto del brodo in frigo per un giorno oppure riempite dei piccoli contenitori e congelate.