"In the mood for…" (vi ricordate il film?). Credo potrebbe diventare una delle caratteristiche della sottoscritta con panza. E, sarà che è la seconda volta che mi capita, la cosa straordinaria è che il mio umore pare proprio richiedere quello di cui il mio fisico ha bisogno. Questo aspetto mi sta affascinando sempre più, sarà che emerge a mano a mano che leggo e mi informo sull’alimentazione in gravidanza, scoprendo, incredula, che quello di cui ho voglia è ciò che va bene a me e alla pupetta che scalcia imperterrita.
Ho detto della passione sfrenata per gli agrumi che, beh già esisteva, ma mai aveva raggiunto queste vette. Di quella per tutto ciò che è fresco e leggero: finocchi, sedano rapa, lattuga, soprattutto del tipo iceberg, carote. E della fissa di mangiucchiare noci (contengono acidi grassi Omega 3) e mettere a bagno legumi. E poi c’è il desiderio di etnico che ieri aveva il profumo di tajine.
Ecco l’etnico, ma più ancora la voglia di spezie e profumi di mondi lontani. Mi ha investito mentre ero in coda, di ritorno dal lavoro, qualche settimana fa. Immaginate. All’improvviso, all’incirca all’altezza dell’imbocco della Milano-Venezia, ho pensato che quella sera avrei "assolutisssssimamente" voluto cenare all’indiano. Sentivo il sapore del cumino, la fragranza della pita. Lo so, pare da matti, ma ho la scusa, no?
Chiaramente quella sera non abbiamo cenato all’indiana, anche perché avendo meno di un’ora a disposizione per e nessun ingrediente sotto il naso era pressoché impossibile. E più prosaicamente ho finito per cucinare una zuppa calda (la mia aromatizzata, ca va sans dire:-)), e prenotare una cena per la settimana successiva, con amici, in un ristorante libanese (per la cronaca qui, e ve lo consiglio).
Però non ero ancora soddisfatta e recuperati gli ingredienti, fra i quali una miscela di spezie (nome corretto ras el hanout) durante il weekend di dicembre a Parigi, ho preparato una tajine. Non era la prima volta, però in passato mi ero cimentata con il pesce e le sole verdure. Questa volta, invece, ho deciso di seguire un po’ di più la tradizione e ho usato carne, non di agnello che come lo volevo non l’ho trovato, ma di pollo. E l’ho accompagnata con cous cous aromatizzato al cumino.
Ho deciso per un gusto lievemente agrodolce, unendo a carote, porri, patate, aglio e cipollotto, della frutta disidratata, avanzata dal periodo natalizio: datteri e albicocche (anche questi ottimi per la gravidanza:-)). Infine ho profumato con due foglioline di coriandolo fresco, ultima piantina un po’ striminzita, rimasta dall’estate e tenuta diligentemente sul davanzale per averne piccole dosi al momento giusto.
Per la preparazione, non avendo a disposizione la tipica pentola da tajine (che mi piace però da pazzi:-)), ho usato una casseruola che poteva finire in forno debitamente coperta a fare il suo dovere.
Ne è uscito un piatto che profumava di mondi lontani, proprio nel mio mood di oggi:-)
Ovvio, la ricetta si presta anche per i più piccoli, dai 3 anni in su, limitando l’uso delle spezie più forti.
Ingredienti (per 3-4)
500 g circa di pollo a cubetti
2 carote
1 patata
1 porro piccolo
1 cipollotto
1 spicchio di aglio
una manciata di albicocche e datteri secchi
1 cucchiaino abbondante di mix di spezie (o ras el hanout), contenente alcune o tutte queste spezie: cannella, zenzero, cumino, chiodi di garofano, curcuma, peperoncino dolce, cardamomo…
coriandolo fresco
1 cucchiaino di miele
sale, olio d’oliva
cous cous per accompagnare
brodo vegetale o acqua tiepida
Procedimento
Lavate le verdure, pelate la patata e raschiate le carote. Affettate sottilmente il porro e il cipollotto, lasciate imboindire nella casseruola con due cucchiai di olio, aggiungete il pollo e il miele e fate dorare per qualche minuto, prima di unire le verdure a tocchetti e la frutta secca. Aromatizzate con le spezie e aggiustate di sale. Bagnate con brodo vegetale, due o tre mestoli, coprite col coperchio e finite la cottura in forno a 180° per 25 minuti. Il brodo dovrà consumarsi senza però che la carne si attacchi, nell’eventualità unite un altro mestolo.
Servite con del coriandolo fresco sminuzzato e cous cous al cumino.
il tagine (o tajine)
e’ uno dei piatti preferiti da noi, anche il tappo schizzinoso lo mangia volentieri (per noi aggiungo il ras el hanout a parte). ho iniziato a cucinarlo dopo avere ricevuto in regalo le spezie da un’amica in ritorno proprio dalla francia. io lo faccio con la carne d’agnello, pero’ macinata (sempre per via di quel tappo schizzinoso) e poi infilo qualunque verdura trovi in frigorifero (oltre alle albicocche).
yum!
P.S. Miralda, il libro del cucchiaino e’ bellissimo, me lo sono regalata e l’ho regalato a chi – come me – e’ in via di svezzamento
proverò anche con l’agnello, uhm mi ispira
macinato, la pupa in realtà adora le costolette per via dell’osso (è strano lo so, ma così è).
piesse: grazie! allora è arrivato anche fin lì!
Voglio anch’io!!! (ma l’erba voglio…)
Oh no!!!! Non mi puoi segnalare un ristorante così! Noi siamo di Bassano e qui trovi solo ristoranti cinesi e giapponesi (e dopo un po’ ti stufi pure, o no??).
Sto disperatamente cercando qualche cosa di particolare (ed esteticamente bello) in zona nostra, ma pare che siamo al centro di un enorme buco nero… sarà forse per la diffidenza verso il “non veneto”, tipica dei veneti? Boh…
Intanto mi rifaccio, questa sera,con questa delizia, magari tiro su il morale al maritino che è in dieta e oggi si è pure dimenticato di ordinare il pranzo in mensa…! 😉
beh comunque
considera che anche a Milano non è che di libanesi decenti ce ne siano molti (al confronto con altre città europee, una a caso Londra:-)), sì di etnici ne trovi ma mai così tanti come all’estero.
Comunque per la cucina libanese sperimenta anche a casa, ci sono una serie di ricettine facili, facili…
piess: dai però avete la busera! I love it:-)
Yummy!!
Eh, si! questa ricetta é proprio per tutta la famiglia, grandi e piccini. E poi é piatto unico!! Grazie, eccellente. XXX
ricordo
…bellissimo della mia prima tajine,gustata parecchi anni fa (ancora single ;-)) sulla terrazza di un ristorantino a Marrakech: che profumi e che aromi nuovi e meravigliosi… Da allora mi è rimasta nel cuore ed ogni tanto la ripropongo (pollo&verdure) a pupo&marito,che prima che gliela cucinassi io,non sapeva nemmeno cosa fosse – purtroppo non ama molto la cucina esotica,ma con le mie rivisitazioni ed “alleggerimenti”,ora la apprezza di più :)) !
Ah,ieri mattina (pupo@nido) sono riuscita finalmente a trovare il tuo libro da Feltrinelli,chè a dicembre l’avevo cercato da Mondadori&Demetra,senza successo…E’ davvero bellissimo e molto curato e mi sono emozionata a vedervi lì,sulla carta stampata…proprio come se avessi in mano il libro scritto da una cara amica ;-)) …