Capita di sbagliare sentiero. Cerchi la cascata, armato di cartina (e ultima tecnologia, vedi “il non possiamo perderci” di Mr B.) e ti ritrovi in faccia la tua infanzia (noi) mentre la pupa sviluppa una nuova passione: quella per le fragoline, di bosco, piccole e dal sapore che è profumo.
E’ stato così che è iniziata la nostra prima giornata a 1200 metri, lontani dalla folla, in un posto, Drei Kirchen (Tre Chiese) che pare avesse stregato pure uno che per irrequietezza non è che fosse molto lontano dalla sottoscritta (il caro Sigmund).
Ci si arriva abbandonando il proprio mezzo e salendo sopra Barbiano (siamo proprio vicino a Bolzano) dove per l’appunto si trovano tre chiese (ette) una attaccata all’altra. Basta farsi consegnare tre vecchie chiavi pesanti (secondo me devono aver aperto anche qualche porta dalle parti di Biancaneve e Pollicino) e si entra. E poi ti spingi poco più in là: il bianco del bucato a far da cornice ai monti e la culla di legno che dondola da secoli.
Tutti intorno montagne e distese verdi da ritrovarci la propria testa.
Sì, perché con gli anni ho sviluppato un’autentica ammirazione per questi posti e la loro capacità di riconciliarti con un sacco di cose.
Ad esempio con le temperature più miti o la memoria di quando eri anche tu bambino e ti appassionavi per pezzate, pony e cavallini e bè quelle fragoline. Che, nel caso, mi hanno salvato perché al lamento di pupi dallo zaino ho risposto con la raccolta. E di fragolina in fragolina alla cascata (quella superiore) di Barbiano ci siamo arrivati.
Vi consiglio la salita e poi la discesa così come un rapido giro a Chiusa (anche se personalmente ho preferito Vipiteno vista il giorno dopo) comprensivo di Biergarten ( e birra dei piccoli, alias 100% Apfelsaft, succcooo di mellla).
Dall’isolamento di DreiKirchen ci siamo cimentati in un passo: quello di Pennes che collega Vipiteno con una delle valli più incantate dell’Alto Adige (o almeno a me arrivando ha fatto quest’impressione).
In Val Sarentino si può anche arrivare attraverso una lunga serie di gallerie da Bolzano, ma a parer mio dal Passo Pennes è tutta un’altra cosa. Vai sù, sù, fai tappa in una baita dove bevi latticello fresco e magari “aperitivizzi” con speck e formaggio al taglio (che ti offrono dal tavolo vicino, bè a me e pupi, Mr B. è rimasto senza) e poi riscendi in una mare di rododendri, mucche e masi (ben 541) che paiono usciti da qualche secolo fa.
Boschi dappertutto che, se ti cimenti in una passeggiata (ad esempio risalendo dal laghetto di Valdurna lungo il torrente), senti nell’aria: qui è il regno del pino mugo. E io credo di essere diventata, almeno per qualche tempo la sua sacerdotessa (fino alla prossima passione da volubile ragazza). L’ho annusato, ho devotamente collezionato l’essenza, mi sono letteralmente innamorata di un burro al pino mugo che ho spalmato e spalmato, l’ho assaggiato in versione iced.
Peccato che come sacerdotessa non sono riuscita a strappare i segreti per consumare il rito a casa (della serie se qualcuno sa come preparare del burro al pino mugo, verde e profumato come fosse fatto di aghi, me lo dica!).
In Va Sarentino vi assicuro che è impossibile, ma realmente impossibile non trovare pace (pure per me): lo sguardo si apre al verde verso ogni direzione, i prati sono di un verde che io pensavo esistere solo in qualche vecchia favola, e bè qua e là incontri dei personaggi che ti portano indietro e indietro nel tempo ( e se punti la macchina si girano contenti verso il tuo obiettivo…).
Compresi degli omini di pietra (o “Stoanerne Mandlen”) in cima ad un colle sopra Sarentino dove le streghe si ritrovavano a far baldoria. Se passate di qui fate come noi, salite in cima, la vista è spettacolare, c’è una varietà di mucche da far perdere la testa al pupo e poi fate tappa alla malga a mezza strada per latte fresco, canederli e strudel.
A proposito di cibarie (siamo o no su un foodblog anche se per pupi?) tra le specialità, oltre alle interpretazioni al pino mugo, abbiamo assaggiato brodo e Sprizl (sostanzialmnte pane al grano saraceno fritto) al Messnerhof: ci siamo andati per caso sbirciando I posti che parteciapvano alla rassegna gastronomica Val Sarentino ed è stato una piacevole scoperta (pupi ha ripiegato per la trota di torrente). Ad ognuno poi il suo estratto: sambuco per Mr B., menta pura per la pupetta e lampone per la sottoscritta.
Consigli in ordine sparso.
A Barbiano ammirate il panorama dal Bad DreiKirchen: noi ( Mr B. et moi) siamo riusciti nell’impresa di goderci un dopo cena con pupi dormiente alle 21.30 o’ clock. L’evento è stato annegato in un Gewurtztraminer e grappa al cirmolo.
Se come me amate le erbe approfittate di questi posti: sono persino riuscita a trovare del timo limonato secco, direi che la soddisfazione è senza prezzo:-).
Zaino ( e pupo in spalla) salite dal lago di Valdurna, la passeggiata tra masi di legno, piccole baite diroccate e torrenti è da incanto. Se vi riesce fate come me e pupi: piedi nudi sull’erba e poi via nell’acqua —-, “che fredddo”.
Infine, se siete dei food addicted e avete un pupo curioso, che ha superato almeno i 18 mesi spingetevi per una sera fino al BadSchoergau, prenotate un tavolo nella stube (magari la stessa sera in cui c’è una partita importante, tipo la finale mondiale e quindi tutti sono rimasti a casa) e godetevi una delle cene migliori di questi ultimi mesi. Qui credo che l’aliciotta passerà alla storia per la capacità di accapparrarsi il piatto altrui, mentre la sottoscritta si spalmava l’ennesimo mini panino fatto in casa di burro verde, verde al profumo di bosco…
Per tutto il resto rimando a www.sarntal.com e www.barbiano.org, per gli scettici lascio la parola a Sigmund (che alla fine mi sembra un gran saggio): "Mi avvolgeva un senso di ritemprante solitudine, impreziosita da monti, boschi, fiori, acque, castelli e monasteri, senz’anima viva intorno … la sera, poi, la cena è stata deliziosa".
…
E qui sono senza parole.
Questi posti sono la mia seconda casa. Questo post è un regalo.
Grazie.
mi è sembrato di essere lì
ho letto questo post con una punta di invidia, vorrei tanto portare la mia aliciotta in quei luoghi che per me sono luoghi dell’anima, ma il viaggio mi pare così lungo da tacco… mi è sembrato di essere lì con voi…
in realtà pensa
che a Barbiano, al bad DreiKirchen, c’era una coppia con pupo (stessa età di Alice) che venivano da Stoccolma per meno di una settimana. della serie tutto è possibile:-)
piesse: magari per uno spazio temporale un po’ più esteso!
Che meraviglia! Splendido
Che meraviglia! Splendido reportage! Dalle foto traspare un mondo magico… grazie!
ho la pelle d’oca
e non scherzo! che post meraviglioso, pareva di esserci.
io in alto adige sono ‘passata’ solo con gli sci ai piedi, mentre mi trovavo in trentino. e poi una volta abbiamo trascorso un paio di giorni, ma il tempo era – ahime’ – inclemente e ci siamo solo goduti il panorama dall’albergo (per altro splendido, e che cibo!).
meraviglia
condivido l’estasi e le parole delle altre commentatrici… io&pupo (1 anno domani!!) stiamo scoprendo la montagna (ed il Trentino) grazie al nostro papy (ed al suo bilocale al Passo del Tonale 😉 … per l’Alto adige mi sto attrezzando! adoro la montagna d’estate, soprattutto perchè non scio 😉 … le camminate nei boschi dove s’ode solo lo scorrere di qualche torrente o cascata… il silenzio assoluto quando cala la notte… l’infilarsi sotto il piumone anche a luglio (quanto meno a quota 1900m.)… mi pare di sentire già fresco, mentre in casa ho 29° C!! Complimenti cara Miralda, i tuoi reportage di viaggio sono sempre il massimooo!!! buon we a tutti 🙂
buon compleanno al pupo
e a mamma&papà (che è pure per voi un momento speciale!), diciamo che il primo anno non si scorda mai!
anche io ho iniziato ad amare la montagna d’estate, fino a qualche nano fa ci andavo solo in inverno a seguire sugli sci Mr B. (è lui lo sciatore in famiglia), ma io preferivo di gran lunga caldo e mare, e ora bè amo ancora il mare (in tutte le stagioni!), ma la montagna ha un potere tutto particolare di rendermi più tranquilla…
🙂
@annalisa, @valentinute e @cowdog… grazie a voi!
Bello!
Buone le fragoline di bosco! Bello questo blog! Splendide le foto e le descrizioni, tutto molto affascinante, grazie!
Ciao,
Cristina
ricordi…
anche a me è sempre piaciuta la montagna, ma quella fresca, che ti fa sentire in pace con il mondo intero, libera e sognatrice. Con questo racconto mi hai fatto ricordare momenti di fanciullezza dove le camminate, e quelle lunghe, ti sembravano volare grazie a tutto quello che ammiri e scopri in mezzo alla natura come solo l’incantarsi davanti ad un fiore e ricercare poi il suo profumo in mezzo a tanti altri! complimenti, ci fai venire voglia di salire su su su e sempre più su anche a noi!
sì le camminate lunghe
non si sentono sulle gambe quando tutto intorno è una meraviglia (e magari fai qualche incontro, tipo fragoline:-))
Splendido post, bellissimo
Splendido post, bellissimo reportage 🙂
Il profumo di bosco è arrivato fin qui.
È una bella coincidenza, anch’io in questi giorni ho scritto di un posto delle fragole.
Un abbraccio
posti delle fragole, sarà che
siamo un po’ come quel vecchio professore svedese che al primo profumo di fragole ripiomba nell’infanzia:-)
piesse: acilia, sono ancora in stand by con quella cosa, appena si sblocca o anche no, mi faccio sentire per quel pasticcio da combinare insieme:-)
AltoAdige delle mie brame
Ma perche’ mi pubblichi questi post??Mi si stringe il cuore..e sogno…
quanto mi mancano le mie montagne, quanto!!!!!!!!!!!!!!!!
posti splendidi e foto strepitose!!!!!!!!!
un grande abbraccio da un’esiliata a Londra….:-)
uhm, difficile definirsi esiliata
anche se diciamo che non sei in continente:-) ma Londra potrebbe chiamare il resto esilio:-))).
concordo però questi posti sono splendidi e speciali, capisco la nostalgia!
piesse: grazie x le foto, ma come dice Mr B. con tutte quelle che fai, qualcuna si salverà, no?:-)
GRAZIE
eh, sì, la festina per la prima candelina di Alby è stata proprio un’emozione… pareva ieri che era ancora un fagottino… e ora si tira sù, canta e balla e ride e mangia che è uno spettacolo (con 2 dentini e un pezzo, solo sotto!)…
2 settimane fa, proprio fra i boschi nei dintorni del Tonale, abbiamo inaugurato il superzaino -regalatoci alla nascita- con bebé a bordo! è stato fantastico potercelo portare a camminare e fare pic-nic (per la gioia del papy e dei 13 o più kg di carico sulle spalle!)… mi segno i tuoi itinerari per future gite spensierate (anche se pure io continuo ad amare di + il mare, soprattutto d’inverno e rivierasco!). Un abbraccio e buona sett.
aria delle mie montagne
anche quando qui ci sei nato, cresciuto e vissuto.
anche quando da qui te ne sei andato sbattendo la porta, per poi tornare con le orecchie basse.
anche quando piove e le fragole ve e siete mangiate tutte.
anche oggi che sono a mille chilometri.
ce l’ho nel sangue, l’aria delle mie montagne.
adoro l’alto adige, ci vado
adoro l’alto adige, ci vado ogni anno, ma la val sarentino ancora mi manca.
da come ne parli mi viene solo un commento: ci andrò l’anno prossimo!
grazie di questo ispiratissimo post
sì segnalo per l’anno prossimo
oppure anche d’inverno, deve essere bellissimo ciaspolare attorno al lago di Valdurna (bè se ti piace il genere)
lacrimuccia
oddio oddio, nostalgia di casa, di montagna e di odore di bosco, di fragoline, more, funghi, asparagi selvatici, lumache giganti da mattina presto e rugiada, “boazze” di mucca che fanno scivolare, scampannellio da caprette, latte cremoso, notti umide, farfalle, lucciole e aria frizzantina, discese erbose ripidissime, fontane scavate nei tronchi d’albero…
come amo le mie montagne tanto lontane 🙁
mi avete proprio sorpresa
(in senso molto, molto positivo!), che mondi che si sono aperti condividendo il nostro peregrinare:-)
@alessandra e @marilena: grazie per le vostre parole, mi hanno veramente emozionato, posso dirlo??