Di come si possa essere a Londra e parlare di porri lunghi un’Alice e un pezzo è tutto da imputare alla moderna tecnologia. Ossia scrivi un post oggi, sommersa dai bagagli e da quel trolley di giocattoli riempito, svuotato, riempito, svuotato e e ritrovatelo sul blog a distanza di due giorni e una spanna.
Non so se si era capito ma la sottoscritta è una di quelle che hanno bisogno di organizzarsi per poi permettersi il lusso, un giorno sì e uno, di finire sulle nuvole:-). In certe cose però sono precisa, precisina e in preda al dubbio "quando riavrò la mia connessione internet" ho preferito anticipare.
E poi ‘sti porri erano di rara bellezza che non ho resistito: Canon in mano, porro nelle "grinfie" della pupa e scatto libero. Suo e mio. Non è stato facile che il porro batteva l’aliciotta in altezza di un bel pezzo, tanto da sembrare più una corda da arrampicata che un ortaggio. Bè non è che tutti porri siano così: questi sono speciali arrivano da Cervere (per mano di nonna Cri) e c’è addirittura un Consorzio che tutela, protegge e coltiva (ecco qui).
Un po’ come dire il pomodoro pachino o il radicchio tardivo (per rimanere in tema dell’ultimo post).
I porri, coltivati nelle campagne cuneesi, sono più dolci, pare più digeribili e lunghi (fino a 60 cm la sola parte bianca). Si prestano quindi a diventare spade o corde o alatro per bebè interessati:-)
Io ne ho avuti in dono una bella porzione e li ho custoditi gelosamente (si conservano al fresco del terrazzo che è un piacere): ci ho fatto questa cosa qui, minestre, uova la forno con burro al tartufo (per Mr B. e la sottoscritta) e questa zuppetta semplice, semplice della serie "mi faccio da sola".
Tenete conto che i porri posso essere introdotti senza problemi già dopo i primi mesi di svezzamento, diciamo formato 9-10. Et ca va sans dire che anche questa volta il cucchiaino si è sdoppiato e ha riempito la scodella anche di mamma&papà.
Ingredienti (per tre)
1 porro di cervere (o due porri di taglia normale)
2 patate
Olio Evo
toma poco stagionata
crostini di pane
Sale, pepe nero (per mamma&papà)
Pulite i porri: togliete la parte esterna verde e più dura, eliminate la radice, lavate e tagliate a pezzetti. Pelate e tagliate anche le patate. Passate in padella con olio Evo, aggiungete acqua. Cuocete e passate a vellutata. Intanto ricavate dei crostini di pane (l’ideale è un filone toscano), mette sul piatto e coprite con toma grattuggiata. Servite la vellutata con i crostoni di pane, oppure se il bimbo fatica a masticare il pane, nella sua porzione grattuggiate semplicemente della toma poco stagionata.
Finite la vellutata di mamma&papà con sale e pepe nero.
🙂
Buona avventura a Londra! Un bacino alla piccolina.
grazie Cristina
se il buongiorno si vede dal mattina, pare che ‘sta avventura andrà alla grande:-)
Benarrivata Cucchiaino
Benarrivata Cucchiaino Family! un bacio e uno slurp da zuppa
nins
mega slurp
unica cosa vietata nelle prossime cinque settimane le vellutate & co. che in questa casa non c’è nemmeno un minifrullatore, proprio mini. bè sarà la volta di zuppe schiacciate
è una delle mie vellutate
è una delle mie vellutate preferite, provata in un ristorante della Val di Susa, realizzata con i porri dell’orto, e riproposta più e più volte nelle serate invernali con gli amici (io la faccio un pò più grassa, faccio lessare le patate nel latte e a fine cottura ci aggiungo qualche fiocchetto di burro di montagna qua e là) . Devo proprio provare questi porri, io ne faccio largo uso. Spesso nei risotti li preferisco alla cipolla. Buona avventura londinese!
mi ispira un sacco
l’idea di lessare le patate nel latte, sa ancor di più di comfort food, ci voglio provare. Ti assicuro che questi di Cervere sono fantastici, molto più dolci e morbidi e poi tanto lunghi da non finirli mai:-)
piesse: grazie!
A proposito di viaggi…!
Che bello tornare a casa dopo sei giorni e riprendere le care vecchie abitudini… tu sei a Londra e io inizio il nuovo viaggio da bis-mamma: una settimana fa è nata la nostra Aurorina, da ieri siamo, finalmente, tutti e quattro assieme… e da oggi si torna a far visita “al cucchiaino”!!! Perchè le buone e belle abitudini non si perdono mai!!! Buona permanenza a Londra! (Che belle le ultime ricettine!)
Che piacere risentirti e poi
con questa bella notizia! Ma come si sta in quattro? Chissà perchè tutti mi spaventano dicendo che non è il primo ma il secondo a rivoluzionarti la vita:-)
Onorata poi di essere fra le tue vecchie e buone abitudini:-)
un bacio alla tua pupa, pupina!
Non appena il Giacomo si
Non appena il Giacomo si riprende da questa fastidiosa influenza (se la sta strascinando, tra alti e bassi, da un mesetto circa! Povero pisellino! E povera mamma che non sa più che pesci pigliare pur di farlo magiare un pochettino!), la provo qualche tua sfiziosa ricetta … eccome se la provo!
Salutatemi Londra :o)
difficile risvegliare l’appetito
quando il pupo è ammalato:-) vedrai che si riprenderà e mangerà il doppio di prima, l’aliciotta di solito procede proprio così!
Buon soggiorno londinese!
Buon soggiorno londinese! Sono sicura che riuscirai a trovare ispirazione anche nella cucina inglese 🙂
Ma lì può essere anche una grande occasione di giro del mondo gastronomico!!!
Baci,
d.
puoi scommetterci
dopo un paio di giri e visite di mercati sto già letteralmente impazzendo: hai veramente tutte le cucine possibili a disposizione. In questi giorni mi sono ripromessa di provare il Libanese, ne ho visto uno e mi è venuta la mania:-)
slurp… la cucina libanese è
slurp… la cucina libanese è una delle mie preferite… vivrei di meze… fatush, tabulè, babaganush… buon appetito!
Sono quasi le 22.00, ho appena finito dopo due lezioni di yoga e se penso alla cucina libanese svengo 🙂
bye 🙂