Scrivo guardando fuori dalla grande finestra che dà sul terrazzo. L’autunno è tutto fuori, almeno così pare: sul tavolino si è formata una pozza d’acqua che disegna cerchi concentrici, uno dopo l’altro senza sosta, il grande albero del giardino di fronte ha indossato una capigliatura rosso acceso che ha dato un senso alla sua presenza mentre il nostro piccolo acero ha deciso di rinascere. La mia vita è attraversata da finestre, a volte spalancate, a volte appena socchiuse, a volte inondate di luce. Mi è capitato di aver paura: la finestra è come uno scrigno incantato, ti fa credere di avere il meglio da prendere quando le tue mani sono già vuote. Il mio tempo, ora, è di chiaroscuri, la felicità a volte è un abito che ci sta stretto e fatichiamo a indossare.
La cucina è la mia maniera più semplice e veloce per tenere i pensieri legati e socchiudere la finestra alla luce. Il cioccolato, quello scuro e poco dolce, un modo per dare conforto e avvolgere la casa.
E’ nata così la fougasse al cioccolato.
In realtà da tempo volevo cimentarmi con queste “focacce” provenzali, di solito salate, al primo tentativo però ho deciso di sfornarne una versione tutta dolce che assomigliasse alle foglie ancora leggere sui rami.
La cucina ha il potere di tacitare le domande, esige concentrazione per qualche attimo. Ho tante idee per la testa, progetti nuovi che, come ormai è nella mia natura, irrompono freschi e decisi ma al momento restano lì sotto giornate di vorrei.
Vorrei risate leggere per nulla, vorrei avere l’energia di raccontare ogni sera storie nuove alle bambine, vorrei avere il dono del poco sonno, vorrei essere vicina a ognuno dei miei tre figli come fossero unici, vorrei avere tempo di noia per immaginare e creare, vorrei sorridere come se ogni giorno fosse una domenica mattina di sole.
Vorrei saziarmi di quello che ho e mi abbraccia senza avere sempre tanta fame…
La fougasse. E’ un po’ come “autumn leaves”, palmi che si allargano e ondeggiano al vento. La tradizione in realtà le rassomiglia alle spighe di grano, a me piace pensarle più come foglie, quelle che rosseggiano al di là della finestra.
Ingredienti
300 g di farina forte ( tipo manitoba)
200 g di farina integrale
1 uovo
acqua
lievito secco di pasta madre
50 g di zucchero grezzo
1 cucchiaio di miele agli agrumi
2 cucchiai di olio d’oliva
un pizzico di sale
scorza candita d’arancia
limone
gocce di cioccolato fondente
Procedimento
Impastate le farine con il lievito, lo zucchero, l’olio, un cucchiaio di miele e l’uovo. Aggiungete il pizzico di sale, la scorza d’arancia e acqua tiepida quanto basta per ottenere una palla morbida ma compatta. Dovete lavorare il tutto per una decina di minuti.
Lasciate quindi riposare in un luogo caldo (per me il forno con la luce accesa) per un paio d’ore (io ho lasciato per tutta la notte), quindi riprendete l’impasto e dividetelo in quattro, massimo cinque palline. Aggiungete a ogni pallina una buona manciata di gocce di cioccolato, quindi stendete la pasta cercando di formare un ovale (vi potete aiutare coi palmi della mano). Incidete l’ovale internamente dando la struttura di una foglia. Spennellate con poco miele stemperato in un dito di acqua calda e mettete a lieviatre per altri 40 minuti circa.
Cuocete infine in forno per 20-30 minuti a 220°, abbassate dopo 10 minuti a 190° e terminate la cottura.
Forse che la bellezza di questa vita sta proprio nel”chiaroscuro”, perché troppa luce ci impedirebbe di vedere,abbagliandoci la vista?
Ti seguo da sempre,sei brava come pochi a intrecciare poesia,cucina e vita.
Non smettere mai di volere,quello che desideriamo profondamente,si realizza sempre,seguendo un percorso diverso da quello che immaginavamo,ma si realizza.
grazie Chiara
non ci conosciamo ma le tue parole hanno avuto la capacità di guardare dentro di me come se fossi una delle persone a me care… grazie,
Miralda