Da bambina mi capitava di avvertire l’autunno nell’aria: lo sentivo l’odore di caldarroste misto a camino e foglie secche mentre mi godevo le ultime biciclettate pomeridiane. E poi tutti quei rossi, gialli vivi e marroni scuri secchi finivano tra le pagine dei libri, ad imperitura memoria:-).

Questa sensazione l’ho rivissuta forte giorni fa, vagabondando per "toerggelen".

Naturalmente Mr B. e io abbiamo apprezzato mosto d’uva (ma quanto è buono?? e soprattutto zero alcool che pare di bere quasi un succo di frutta), Alice ha preferito succo di mela Pinova:-). In comune per tutti e tre caldarroste sulle pendici del Renon.
Devo ammettere che erano anni che non mi capitava di vedere un foliage così spettacolare immerso in un paesaggio da fiaba (da qui, mi perdonino i puristi, il titolo del post). 

E’ andata avanti settimane con Mr B. che storpiava ‘sto benedetto "toerggelen" e Aliciotta che non vedeva l’ora di vedere il mitico trenino. E la sottoscritta che pensava e ripensava all’autunno che non c’era (o meglio non era) come ricordava.

Per tutti (ma soprattutto Mr B. che così quando vuole può ripassare) "torggelen" indica l’antico nome della pressa dell’uva e "toerggel" è dove ci si ferma tra un vagabondare e l’altro ad assaggiare vino e altre prelibatezze:-).

Lasciata Bolzano alle spalle, il "toerggelen" più autentico si consuma a Signato, a ridosso dei vigneti di Santa Maddalena. Noi ci siamo fermati in un’antica stube, di quelle tutte in legno e il soffitto altezza ottocento: al Signaterhof si respira l’atmosfera dei tradizionali masi e sui tavoli è facile individuare i resti di caldarroste e caraffe di mosto. 

Il Renon in realtà comincia appena cominciano a sparire i declivi di vigne e si affacciano le montagne. Si può decidere di percorrere uno dei tanti sentieri a piedi oppure scegliere di vedere la manciata di paesi che lo compongono dal finestrino del trenino che dal 1907 collega Collabo a Soprabolzano. Capitati sul vecchio trenino in legno stile inizio novecento, Alice non ha fatto altro che indicare dal finestrino quando non faceva su e giù dalla panchina in legno riscaldata (per la disperazione di Mr B. che la sottoscritta fotografava:-).
E’ incantevole vedersi scorrere l’autunno dal finestrino di un trenino che ha velocità di altri tempi: baite e masi immersi in macchie rosseggianti, pezzate e cavalli pigri, pigri sui prati ancora verdi e le montagne, dal Latemar allo Zittertal alle Dolomiti.
I tratti percorsi sono fin troppo brevi, ma appena scesi basta imboccare un sentiero per sentirsi immersi nel paesaggio da favola di cui dicevo facendo "ciak, croc" nei mucchi di foglie (Alice docet).

Se si punta verso la parte alta di Soprabolzano ( tragitto non così breve se la temperatura scende, scende e comincia a nevicare, ma non era autunno), si può fare una puntatina al Kaiserhof per gustarsi il piatto "Torggelen" e musica e vedere vicini vicini lama e cavalli. Mentre se si sale verso Costalovara, appropiatevi di una panchina e cercate di indovinare i mille riflessi degli alberi sul laghetto.

Percorrendo la strada panoramica verso Monte di Mezzo (non potete sbagliare perché il campanile rosso cipolla della chiesetta di santa Andrea vi farà da guida) si riescono ad nominare molte delle cime di fronte. E se si percorre un sentiero si arriva proprio di fronte alle Piramidi, quelle di terra del Renon. Facile capire come un tipo tanto difficile come Sigmud Freud qui si trovasse tranquillo, tranquillo:-).

Noi, Alice in spalla (di Mr B. si intende) abbiamo tentato anche la salita al corno, salvo tornare indietro per nevischio in aumento e pupa strillante:-).

Abbiamo accettato il consiglio di una coppia di autentici bolzanini (e che coppia!)  e con loro (e i loro racconti di tanti anni passati) ci siamo fermati in una baita (quella "rechts" guardando il Corno, mi ha detto Allina). Alice, con mia grande sorpresa, si è data alla carne, un’enorme Wienerschniztel (di questa taglia ne ho viste solo a Vienna): lo so, è un quasi fritto (si dovrebbe evitare fin quasi ai tre anni), ma era veramente eccezionale!.

E i souvenir della sottoscritta? Bè latticello fresco, fresco del contadino, mele e succhi Kohl con i quali ho già creato … (si vedrà:-)

Renon, mi piacerebbe ma non so… andateci, in autunno se avete voglia di foliage (e New England e Vermont sono troppo lontani) siete capitati nel posto giusto. …andateci, il trenino è per i bambini ma vi assicuro tornerete piccoli, piccoli, eccome… andateci e fermatevi a dormire all’albergo Tann, ai margini del bosco, avrete l’impressione di essere immersi nel profumo di pinus….andateci, se avete voglia di silenzi lunghi misti al lieve "ciakketare" delle foglie e anche per voi l’autunno non pareva più quello di una volta.

Consultate qui: www.renon.org o www.ritten.com