Edo di Edo. E’ una delle cose che ho ripetuto più volte da quando è arrivato, il 9 gennaio, quasi puntuale, scegliendo il giovedì, proprio come le due pupe (chi ne sa di astrologia mi dica che cosa mi devo aspettare dal fatto che siano nati tutte e tre sotto il pianeta di Giove:-)). Non Edoardo, ma proprio Edo. Non un diminutivo ma il suo nome. Perché Edo ha un significato e un senso tutta suo. Tanto che quando l’ho scoperto mesi fa, ho deciso per questo nome: “colui che rallegra”. Saperlo e sceglierlo in un momento in cui stavo camminando a passi pesanti mi ha aiutato.
Le settimane stanno volando veloci. Il suo arrivo, il mio compleanno (unico nel suo genere) in ospedale (il 10 gennaio) e noi, io e i miei tre figli (che a dirlo mi fa ancora molto effetto, come parlassi di qualcun altro) in sequenza di nascita: l’8, il 9, il 10 e l’11. Il ritorno a casa dalla mia famiglia, i primi giorni, la sorpresa di trovare qualcosa che già sai ma anche tutto nuovo, il profumo di un neonato, il sonno che vorresti e non hai, il primo riconoscersi attraverso sorrisi che paiono smorfie. E tutto il resto via, quasi fastidioso, di sicuro troppo rumoroso.
Ogni bambino è una nuova isola da scoprire nonostante tutto: nostalgie, ricordi e respiri da collezionare. Il primo è forte e intenso come un primo amore, ma gli altri non sono da meno. Edo, poi, come ho detto spesso, è un po’ come fosse il primo, un piccolo Lui, dopo due primavere.
Un figlio. Qualcuno dice che è gioia e amore che si moltiplica, che è un modo per non lasciare soli i nostri figli. Io non lo so. Credo sia soprattutto un’opportunità di condividere vita e strade. In due, tre, quattro…
🙂
Uno, due e… tre
Ben arrivato Edo! ^_^
Edo… un nome adatto al cucchiaino e alla forchettina!
Cara, secoli che non ci si sente (e anche io ho un nuovo arrivo, anche se ormai sono sette mesi che è arrivato!) e mi trovo la sorpresona di un ter? Caspiterina, che coraggio, fra le altre cose!!
Io non credo che potrò mai superare i due fieramente raggiunti al momento.
Una piccola nota: Edo in latino è letteralmente “io mangio”. Non c’è nome migliore per attendere lo svezzamento!
Che altro dire: evviva evviva evviva e buon lavoro a te e alle sorelle maggiori.
Lucia
Edo
Complimenti a te e benvenuto a Edo, auguri alle sorelle. Milena d
Congratulazioni!
Ma che meraviglia e che brava!!! Questa per me è stata proprio una sorpresa!!! Tantissime congratulazioni di cuore! Sarà una vita speciale e meravigliosa la vostra! Aspettiamo con ansia anche il gemello cartaceo di Edo…Coltellino? 😉
Un abbraccio a tutti voi! <3
Meraviglia!
E’ sempre una gioia leggere le tue parole così lievi,ma piene di significato in ogni riga! Che sorpresa sapere che Edo è proprio il suo nome e non un diminutivo come credevo…e bello scoprire di Tokio,del suo nome che porta allegria,della balenotta che lo raffigura…quante cose s’imparano da te!
Tanti auguri cara,goditi il tuo cucciolo d’uomo…i maschietti sono meravigliosi,un rapporto speciale ed unico con la mamma,senz’altro diverso rispetto a quello con le bimbe…almeno credo,visto che ho 2 bimbi,ma nessuna femmina 😉 Edipo c’ha messo senz’altro lo zampino….
Teo
Che bel nome! Che bello che non sia un diminutivo! Io ho dovuto tapparmi le orecchie per nove mesi perché ho voluto che il mio minifighissimo si chiamasse Teo e solo Teo fin dal primo giorno in cui ho saputo che sarebbe arrivato… oggi ha due mesi e questo nome gli sta superbenissimo! Baci!
Thursday’s child has far to go
Congratulazioni Miralda e benvenuto, Edo!
Dicevi che tutti i tuoi bimbi sono nati di giovedì… ne faranno di strada! almeno secondo questa Nursery Rhyme:
Monday’s child is fair of face,
Tuesday’s child is full of grace,
Wednesday’s child is full of woe,
Thursday’s child has far to go,
Friday’s child is loving and giving,
Saturday’s child works hard for his living,
And the child that is born on the Sabbath day
Is bonny and blithe, and good and gay.
http://en.wikipedia.org/wiki/Monday's_Child
Bellissima questa Rhyme, che non conoscevo
la aggiungeremo al nostro repertorio stonato di canzoncine inglesi.
Grazie Eugenia, bello pensare che per loro sia così!
Grazie a tutti delle parole leggere e lievi
che avete lasciato per noi. Vorrei avere il tempo di scrivere e raccontare ma questo è un periodo parecchio intenso, il blog mi manca e prometto di riaffacciarmi in cucina appena possibile!!
mio consiglio…
…un consiglio di cuore: next book…un bel libro non di ricette! Scrivi cin la penna dell’anima…continuerei cosi…
Edo…dopo due primavere sarà un viaggio di intenso amore!
grazie Carlotta!
Vorrei in futuro lavorare a un libro che non sia di ricette, c’è questa idea, questo pensiero. Non è semplice però, devo trovare le forze.
Dall’altra parte sono convinta che Il Cucchiaino e La Forchettina non siano semplicemente libri di ricette come non lo è il blog (sul quale purtroppo nell’ultimo periodo non ho materialmente il tempo di scrivere, sembra impossibile ma giuro, è così…). Per me cucinare non è solo cucinare, ci sono io, i miei umori, le mie storie, il mio essere felice o triste. I miei figli, i nostri momenti insieme. Se fossero solo ricette non sarei io:-). Il Cucchiaino ha avuto una gestazione intensa, sofferta, è stato il primo amore. Adoro la Forchettina, le storie che ho raccontato lì, al di là della cucina, la spensieratezza che ci aleggia leggera… e spero che scorra le pagine avverta tutto ciò al di là di ingredienti e procedimenti.
Il prossimo libro è già deciso, sai, sarà di ricette, ancora sì, ma con l’idea che ne nasca una prima partenza per poi andare altrove. Si vedrà.
grazie!
Miralda