E’ il rito di queste due ultime settimane. La raccolta delle nespole nel giardino dei nonni. Anzi delle "mespole". Arrivo, richiesta, corsa e strappo dal povero alberello. E’ stato così che ho cominciato ad interessarmi al soggetto, per il quale ammetto vergognosa ignoranza (sarà per via di tutta quella pazienza che pare richiedere il frutto e la sottoscritta non ha??).
La pupa esige di solito una buona dose da condurre a casetta. E "mespola" oggi, "mespola" domani, accumula, accumula. Dopotutto il rametto, di nespole, pare essere stato per secoli e secoli un fantastico regalo per la donna amata. Della serie ditelo con le "mespole" invece che con le rose.
Le mie di nespole si sono felicemente accoppiate con del gelato al mango che per onor del vero ha preparato l’altro ieri Mr B. Giusto mango fresco, yogurt con zucchero d’uva, arrivato dalla nonna dell’aliciotta e niente più. Mi ha stupito perché nonostante qui a casa non sia ancora giunto il mitico glucosio da perfetta mantecazione il gelato ha tenuto alla grande anche al momento della mia di ricetta.
Qui però si tratta di parlare di nespole. Allora personalmente adoro il rametto, lo trovo splendido. Mai visto rametto di frutto più bello, così "cicciottoso", contorto e dalla superficie che sembra seta (o almeno quello arrivato grazie alla pupa è così:-)).
Aggiungo per la cronaca che l’albero di nespole del nonno dell’aliciotta è di tipologia giapponese, fiori bianchi e frutti dall’arancione brillante.
La nespola per me è un po’ aspra ma qualcuno mi dice che possono essere dolci, dolci, è vero? Comunque da qui la decisione, mia, di tagliarle a metà (scommetto che sapete tutti, ma proprio tutti che coi noccioli si fa pure un liquorino, personalmente mai assaggiato) e cuocerle per pochi minuti, proprio pochi, con sciroppo d’acero (giusto un cucchiaino).
Per il resto pare che se si è forniti di tanta pazienza è un gioco da ragazzi farle diventare tramite paglia e fieno dolci, dolci. E quando sono così mature sono dotate di poteri lassativi, oltre al fatto di contenere sali minerali, vitamine e caroteni.
E il pupo? Per lui via libera dopo l’anno, mentre per il gelato al mango aspettate i 18-24 mesi (bè giusto perché non abitate in Africa che altrimenti io inizierei ben prima:-)). Ecco potete sostituire con semplice gelato allo yogurt.
La ricetta? Già fatta, no? Io consiglio bicchierino a strati, gelato, nespole calde, calde, e di nuovo gelato. Che bontà!
Buonissima ricettina fresca
Buonissima ricettina fresca fresca da provare subito!! =)
Sei bravissima! PS: la foto dell’Aliciotta con le due nespoline sugli occhietti mi fa morire!!
aspre ma ai bimbi piacciono
il mio pupo ha iniziato a 14 mesi con le “mespole” (e con il mango).
a volte sono cosi’ aspre che io stessa fatico a mangiarle. lui? non batte occhio. ma ad un anno scarso mangiava arance e mandarini…
BUONO!
anche io ho ricordi infantili di dolcezza delle nespole mature! quanti anni che non le assaggio! sono proprio i frutti legati ai ricordi dei nonni… come dire, la frutta di una volta, come i cachi… almeno per me è così!
p.s.: che bella bimba riccioli d’oro, complimenti!! (chissà da chi li ha presi i riccioloni ?! ;-))
i ricordi dei nonni, è vero
nespole e cachi:-). Riccioli d’oro ha preso dalla mamma ma non per il colore… @robi sì mi ha fatto morire anche a me quella foto, stupenda!!
@cowdog: complimenti per gli assaggi, io poi il mango lo adoro talmente che una volta di ritorno dall’africa mi riempii lo zaino con manghi comprati per strada con gli ultimi dollari rimasti, erano altri tempi e alla dogana per la frutta non facevano storie:-)