Sono state settimane piene di nuvole, alcune più grandi altre meno, nuvole che mi hanno lasciato poca voglia di scrivere. Poca voglia di cucinare, giusto il desiderio di sfornare: impastare qua e là con l’aliciotta, pane, cakes e biscotti, e ritrovare uno di quei piatti che ancora oggi la nonna bis fa. Mi ha preso l’idea che riempire la casa di profumi, caldi (bè effettivamente sono stata graziata dal tempo anche lui annuvolato) e "coccolosi" fosse un ottimo rimedio per scacciare le nuvole ed essere meno inquieta. Ed è stato così che mi sono pure dimenticata di scrivere per dire buone vacanze o quasi (e pensare che Miss Cia aveva anche creato uno splendido au revoir): sarà per l’anno prossimo?:-).
Qualcuno penserà ad una grande confusione in queste fotografie, bè prendetelo un po’ come una parte del nostro agosto: i panini al farro appena sfornati, Mr B. e la pupa sulla sedia a dondolo (ne vedete mani e panini mangiucchiati:-)), il riso al forno di mia nonna (appena ne ho sentito il profumo è stato un po’ un salto all’indietro negli anni, avete presente no le madeleine proustiane?), la mano di una amica, ormai di quasi mezza vita, alle prese con la pappa del suo pupo formato 9 mesi durante una gita in montagna e il lago visto dal lago per il primo battesimo di pupi in acqua dolce.
Di questi giorni, naturalmente, vi lascio le ricette e i riflessi, simili a quelli che fanno le case sul lago. E’ strano come le cose che ti stanno tanto vicino all’improvviso le vedi con occhi diversi. Un po’ come succede quando ho iniziato a guardare con gli occhi della pupa.
I panini, il riso, il lago, risalito da Domaso (siamo sul ramo di Como) giù fino all’isola Comacina (diciamo poco prima della casetta di Clooney) e quell’acqua, per me sempre stata da guardare come fossi pure io un personaggio da "Piccolo Mondo Antico" e dove invece la pupa mi ha trascinata, con molte remore che dopotutto eravamo giusto nel mezzo fra i due rami, per un bagno che "mamma, ma non è salata!". E la sottoscritta di solito "il pericolo è il mio mestiere" ha bardato la pupa con ogni accessorio possibile che favorisse il galleggiamento.
piesse: per chi non avesse dimestichezza coi laghi, quello in alto, in apertura, è un box o garage o rimessa, come la chiamate. Della serie: "Caro, hai messo la barca a fare la nanna?":-).
E le ricette? Riso, panini e la pappa di Wonder.
Col riso non ho inventato nulla di nuovo: il piatto della nonna bis è stato rodato negli anni e tramandato nientemeno che dalla mia bisnonna:-). Io ci ho fatto giusto qualche modifica qua e là (impossibile seguire per la sottoscritta una ricetta senza ad un certo punto voler far da sè:-)). La più grossa? Aggiungere zafferano spagnolo come fosse una paella, ma voi fatene a meno.
Il formato? Due anni suonati, ma forse anche meno dipende un po’ dal pupo.
Il bello della ricetta? Il profumo appena sfornato: l’ho talmente decantato alla pupa che non ha fatto altro che annusare e annusare…
Ingredienti (per una teglia abbondante)
200 gr di riso carnaroli
2-3 patate leggermente scottate in acqua (giusto dieci minuti)
200-300 gr di pomodori freschi
basilico e timo
parmigiano (mia nonna dice sempre "in abbondanza")
aglio
olio extravergine d’oliva
pangrattato
sale
brodo vegetale
Procedimento
Mettere a bagno il riso in acqua tiepida leggermente salata (per una mezz’ora). Nel frattempo tagliate a fette sottili le patate leggermente bollite. Frullate una parte dei pomodori (eventualmente sbollentati in acqua e spellati) con olio, sale, basilico, timo e una o due fettine di aglio.
Prendete una teglia, bagnate con un po’ di passata di pomodoro, ricoprite di patate sottili e poi di riso, quindi di nuovo passata, patate, pomodori a pezzi e parmigiano. Continuate così, sull’ultimo strato spolverizzate anche di una manciata di pangrattato. Bagnate con un paio di mestoli di brodo vegetale e infornate a 175° per 50 minuti (ricoprite il riso con domopak in maniera che non secchi troppo). Di tanto in tanto bagnate con brodo vegetale (come si fa con la paella). Verso fine cottura togliete la carta in maniera da creare una crosticina. E poi godetevi il profumo!
Panini al farro
E i panini? Era da tempo che volevo sperimentare un pane con farina diversa dalla tradizionale, simile ad un panino al latte (perché la pupa ne va matta:-).
La scelta è caduta sulla farina di farro. Il risultato? Bè Mr B. ha detto "eccezionale", of course potrebbe essere di parte:-). Mentre io mi sono innamorata della foto delle mani di pupi&papi.
Il formato? Dall’anno in poi.
Ingredienti
300 gr di farina di farro
200 gr di farina manitoba
12 gr di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di sale
200 ml di latte tiepido
1 cucchiaio di burro (circa 40 gr)
semi vari (sesamo, papavero…)
Procedimento
Sciogliete il lievito di birra in poca acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero. Lasciate riposare per qualche minuto. Intanto unite le due farine nella ciotola dell’impastatrice. Sciogliete il sale in due dita di acqua tiepida e unite alle farine insieme al lievito. A poco a poco aggiungete il latte tiepido regolandovi con la quantità in base all’impasto (che non deve risultare nè troppo asciutto nè troppo bagnato). Una volta che si è formata la palla di impasto coprite con un panno umido e mettete a lievitare in luogo caldo (ad esempio il forno a 35°-40°) per un paio d’ore.
Quando sarà raddoppiato di volume riprendete, reimpastate e formate tanti panini a piccole pagnotte. Spolverizzate con dei semi e spennellate con poco latte. Rimettete a lievitare in luogo caldo per un’altra oretta.
Riscaldate il forno a 210° e infornate per venti minuti, abbassate a 190° e lasciate cuocere fino a quando i panini diventano dorati.
piesse: dimenticavo la pappa da trasferta per il piccolo Wonder (il pupo della mia amica che è una meraviglia:-). Formato? 7-8 mesi.
La pappa di Wonder
una zucchina piccola
1 foglia di lattuga
1 fettina piccola, piccola di zucca
un odore di carota
giusto una fetta di patata
qualche pisellino
1 cucchiaino di formaggio grana reggiano
1 cucchiaino di olio
ricotta fresca da aggiungere
1 foglia di basilico fresco
Il procedimento? Bè qui basta bollire tutte le verdure, frullare con poca acqua, olio e parmigiano. Trasferire nel porta pappa e al momento servire con la ricotta fresca.
Nostalgia e la bis nonna braccino corto!
Oh, che nostalgia! il tuo post mi ha fatto venir voglia di prender armi e bagagli e portare tutta l’allegra carovana giù in romagna al paesino di mio papà (o meglio dei miei nonni, che lui mica lo ama tanto, quel paese!)… lo so, geograficamente non centra molto con il “tuo” lago, ma le sensazioni e i ricordi sono molto simili. La nonna era cuoca, non ti dico i profumi in quella casa! Oddio come mi manca tutto questo… Ah, per raccontare una cosa divertente: la nonna cuoca, gelosissima dei suoi segreti culinari, non molla l’osso e alla veneranda età di quasi novant’anni non sgancia neanche una ricettina, manco un consiglietto, niente di niente. Oramai me la sono messa via e la guardo con un sorriso, ma non sai che partimonio porterà via con se un domani!
P.s. La tata ha iniziato a mangiare la fruttaaaaaaa!!!!!! Sì, sì, sìììì!!!! Grazie ancora dei consigli!!
belli questi post
belli questi post amarcord…
i panini mi piacciono molto, sembrano squisiti.
ma ancor di più quella teglia riso patate e pomodoro che deve essere una squisitezza, da proporre ai miei figli che mangerebbero il riso e le patate, e pure il pomodoro, anche a colazione
dici che andrà bene per 7 e 9 (anni)? :-))))
direi di sì:-)
soprattutto se così appassionati.
piesse: sì i panini erano proprio buoni, da rifare presto…