Sono giorni che continuo a pensare a una domenica mattina di primavera, l’aria tiepida, le voci dei bambini lontane, come un eco che sa di corse e tante ore davanti che non hanno la forma dell’orologio. Non è una di quelle sensazioni che mi appartiene perché di solito io sono irrequieta, terribilmente felice o infelice, e con troppi pensieri in testa. Eppure è una condizione che vorrei vivere più spesso. Quando mi è capitato è sempre stato inaspettato e fatto quasi di nulla: proprio come questo dolce, impalpabile e lieve, così lieve che un buffo angelo potrebbe poggiarvisi sopra. 

Sono convinta che sia tutta questione di attimi, di improvvisi bagliori e di luce, quella che sussurra a primavera. E di nascita o rinascita a seconda delle convinzioni. Io, oggi, sono molto più chiaroscura di un tempo, vado più a zig zig che a righe dritte però mi piacerebbe se domani, Giornata Mondiale della Terra, e "ridomani ancora" (come dice la pupa) fosse una "domenica mattina o quasi proprio per tutti". 

 

Note a margine: segnatevi in agenda!

Il primo. Domani 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, mi piace che quest’anno cada così vicino alla Pasqua, una sorta di tentativo "laico e green" di salvaguardia della nascita o rinascita. Abbiamo infinite possibilità di agire.

Il secondo. L’8 maggio sarò qui a parlare di cucina, gusto e pupi con Federica, Raffaella e Marcella.  Basta iscriversi sul sito creato per la Milano Food Week per partecipare.

 

La ricetta. Ossia come è nata.

La signora Alda (vi ricordate i suoi gnocchi?) mi ha parlato di una torta leggerissima, senza latticini e poco zucchero perfetta per lei. Mi ha ricordato un dolce americano, l’Angel Cake e dopo essere diventata un’esperta del genere al decimo sito a stelle e strisce consultato mi sono cimentata.

Il risultato si è rivelato talmente morbido e lieve da essere simile ad una nuvola dolce e sopra ci è ovviamente caduto un angelo riccioluto formato pasquale o quasi.

Questa primavera qualcuno qui alto poco meno di un metro ha una vera e propria superpassione per le fragole (negate per l’intero inverno!), capita così che un giorno sì e uno no io le compri, oltre ad aver soddisfatto i suoi desideri di vedere come nascono dando inizio alla piantagione sul terrazzo. E naturalmente non potevano pure finire in questo dolce sottoforma di una semplice coulisse (dicasi frutta cotta con poco zucchero e passata al colino).

 

Il formato? Bebè dai 18 mesi in poi, fate attenzione alle fragole per possibili intolleranze (andrebbero introdotte dopo i 24 mesi), eventualmente sostituite con un altro tipo di frutta (ad esempio albicocche o prugne) se non avete ancora provato l’assaggio col pupo.

piesse: così ho combinato gli albumi avanzati dalle uova "ingabbiate"!

ripiesse: per la torta usate uno stampo da ciambella che si apra per poterla poi sguantare agevolmente.

 

Ingredienti (per 4-5)

4 albumi

100 gr di zucchero

1 cucchiaino di cremor tartaro (lo trovate banalmente in farmacia)

50 gr di farina

scorza di limone

un aroma a vostro piacere(es. vaniglia liquida, limone, succo di sambuco, sciroppo alla rosa per i più matti come la sottoscritta:-))

 

300 gr di fragole

1 cucchiaio di zucchero 

1 pizzico di succo di arancia

 

Procedimento

Sbattete gli albumi a neve ben ferma, aggiungete lo zucchero, la scorza di limone e l’aroma. Setacciate la farina con il cremor tartaro perché non rimangano grumi. Aggiungete al composto delicatamente mescolando dal basso verso l’alto. Versate in uno stampo da ciambella non imburrato (o se siete particolarmente equipaggiati da angel cake) e passate in  forno per 30 minuti a 190° circa.  Quando è pronta tirate fuori e rovesciate lo stampo a testa in giù fino a quando si fredda, quindi estraetelo e farcite con la coulisse di fragole e zucchero a velo. Per la coulisse: lavate le fragole, mettete in un pentolino con un goccio di succo di arancia e acqua e un cucchiaio di zucchero. Fate cuocere per 10-15 minuti. Passate al colino e usate.