E’ autunno già da ieri. Ed è fantastico. Perché le giornate hanno dentro, nell’aria, nella luce, nei colori e nei rumori l’autunno, senza per questo essere melanconiche o grigie. Naturale allora uscire en plein d’air.
Per l’occasione si è unita Miss Cia, prendendo il posto della sottoscritta dietro l’obiettivo di questo on the road. Io ho avuto il mio bel daffare dietro all’Aliciotta che, dopo aver cantato per mesi “ia, ia, o e zio Tobia”, questa volta in fattoria l’ho portata per davvero. Basta risalire la provinciale, lasciarsi alle spalle Milano e gli ultimi paesini prima del comasco, per arrivare a Birago: la Botanica è annunciata da una mucca pezzata, si supera il viale alberato e si entra in un’altra dimensione.
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Di tanto in tanto mi è capitato di venirci per comprare formaggi bio (la ricotta è fresca, fresca, fatta di solo siero), farina di riso e latte crudo e ho sempre pensato che con tutti quegli animali (mucche, cavalli, asino, capre, cane e gatto) per un bambino sarebbe stata una gioia farci un giro. E non ho sbagliato che Alice è stata tutto un indicare, ridere, correre e (per disperazione della sottoscritta) afferrare fieno da porgere a pezzate, frisone e non in bella fila.
Da quando il latte “crudo” si è cominciato a vendere alla "spina" sono molte le aziende agricole che hanno aperto al pubblico. A volte si tratta solo di un piccolo gabbiotto: infili la monetina, metti in posizione la bottiglia e fai il pieno di latte. A La Botanica l’acquisto si consuma in quello che potrebbe essere il salotto di un’antica casa di campagna, i formaggi sono impacchettati con mini spiegazione di origine, composizione e proprietà quasi fosse un regalo. Ed io che vengo affascinata da packging e comunicazione ben fatti, non resisto e faccio il pieno di pacchettini. Per i bebè ricotta, crescenza freschi e bocconcini fiordilatte (tutto formato sotto l’anno di età), per mamma e papà salva stagionato, carnaroli e salsa senapata alla zucca.
E il latte crudo? Esistono opinioni contrastanti: tutti concordano sul sapore, quello di una volta, denso, gustoso e pannoso (e infatti, se metti a riposo la bottiglia in frigo nel giro di qualche ora sulla superficie si trova qualche cucchiaio di panna), sul fatto che le mucche di oggi sono molto più controllate rispetto ad un tempo, che le aziende agricole che lo vendono devono aver superato una serie di controlli in più rispetto alle altre e dopotutto compri un alimento a km 0 e l’ambiente ringrazia.
Ho navigato tanto in rete per cercare di capire se effettivamente era un tipo di latte formato aliciotta, che per quello che mi riguarda l’avevo già sperimentato di tanto in tanto con grande piacere. (vedi ad esempio altroconsumo e bressanini).
Qualche rischio c’è: non è latte pastorizzato e proprio per questo mantiene tutta una serie di proprietà nutritive, vitamine e fermenti che l’altro non ha. Indubbiamente servono accorgimenti maggiori nel caso dei bambini (sotto i tre anni) o delle donne in gravidanza, ad esempio: la bollitura (che va detto uccide molte delle proprietà elencate sopra) e la conservazione in frigorifero per un paio di giorni e non di più.
Conclusione: Alice l’ha assaggiato, ma bollito (che la bottiglia appena riempita per lei è stata un vero trofeo, quasi al pari della manciata di fieno lanciata a “muuuuu”).
Il latte vaccino, naturalmente, va introdotto dopo l’anno. Per Alice è stata l’iniziazione al biberon, che prima faceva solo da soprammobile in cucina.
Le quantità? Circa 180-200 ml, di cui due parti di latte e una di acqua (per i primi mesi dopo l’anno) con, nel suo caso, una correzione di yogurt (un paio di cucchiaini).
Un’idea questa del doc casalingo: secondo Mr B. dovrebbe aiutare con i suoi fermenti a far digerire meglio il tutto.
Il latte corretto all’inizio era un vero piacere per la sottoscritta: almeno 20 minuti di pace assoluta con l’aliciotta sul tappeto da gioco morbido, morbido e silenzio irreale. Poi i tempi sono andati diminuendo: al momento siamo a meno di cinque minuti, ¾ di latte, ¼ di acqua e un cucchiaino di yogurt. Latte, poco corretto:-).
Le coincidenze…
Ho scoperto oggi il tuo blog grazie alla Cavoletta… ma è bellissimo! Complimenti davvero.
E poi ho lo stesso vestito che hai tu (quello viola), un bimbo più o meno della stessa età della tua, e ieri siamo stati alla fattoria a dare tanto fieno alle muuu… bastano come coincidenze? 🙂
direi di sì:-)
e scommetto che anche tu hai corso la maratona formato bebè, ossia prova di corsa a scatti leggera, leggera ma senza tregua:-)
A proposito tu che ne pensi del latte crudo? io ci ho perso la testa in rete:-)
ciao, eccomi qua a sbirciare nei tuoi racconti e nelle tue ricette. complimenti a te e alla tua squadra, e prima di tutto ad alice, è una bellissima bimba, dallo sguardo sveglio ed intelligente. mi piace molto anche il lavoro della tua illustratrice , insomma che dire, continua così!
sì lo ammetto ci siamo e ci stiamo divertendo tanto… sarà per questo che Edo e Miss Cia (come dice Alice) hanno lavorato tanto in sintonia con il cucchiaino? Complimenti anche a te Natalia per il tuo blog, che di strada come mamma ne hai fatta molto più della sottoscritta:-)
Essì!
Sì sì, anche io mi sto tenendo parecchio in allenamento!!
Per il latte crudo, mi sono informata parecchio leggendo in rete e parlando con gente che ha lavorato nel settore, e alla fine ho deciso di non bere quello delle macchinette (cioè, quello lo bevo, ma bollito!) soprattutto in estate perché quel piccolo rimasuglio di latte che rimane nella bocchetta può facilmente andare a male, se il distributore non è frequentatissimo.
Quello della fattoria invece lo bevo anche crudo perché la fattoria è di un mio amico e so che fanno controlli veterinari frequentissimi, insomma di loro mi fido 🙂
E poi vuoi mettere il sapore di quella pannina che si forma in cima alla bottiglia? Mmmhhh…
Ma Ale (il mio bimbetto) di latte non ne vuole sapere per ora, quando ho smesso di allattarlo, a 13 mesi, sono passata al latte di riso e quindi il sapore del latte vaccino per lui è nuovo, ogni tanto glielo ripropongo ma per ora nisba!