Solo in Svizzera ti può capitare di goderti un viaggio su trenino rosso, magari con il tu-tu del tempo che fu, dal finestrino paesaggio innevato e fiabesco e meravigliarti che il bello inizi già nello spostamento. Succede quando ti sposti in meno di un’ora dalla montagna (meno 16°) al lago, quello dei quattro cantoni. Da Engelberg a Lucerna e ritorno.
A Lucerna puoi ammirare uno dei mercati ortofrutticoli più belli del paese, mentre la neve, bianca e silenziosa, non rallenta nulla ma rende tutto più speciale.
Da Engelberg a Lucerna e ritorno è di quei viaggi che fai in meno di un giorno, in questa stagione poi con la magia del Natale dei paesi nordici. La sottoscritta ha portato l’aliciotta e Mr B. con la scusa che bella la montagna, ma con l’intento nemmeno troppo segreto di ammirare il mercato di Lucerna del sabato. E devo dire che non mi ha deluso.
Che cosa mi ha conquistato? L’incredibile varietà di verdure senza ombra di dubbio, al di là dei fiori, dei formaggi (poco stupore qui mio che dopotutto siamo nel paese di mucche e pascoli) e di tutti quegli oggetti natalizi del periodo. Quante foto ho fatto? Non tante quante avrei voluto, perché le mie mani non sopportavano il freddo incredibile e quando ho tentato di afre senza guanti sono andata incontro a mezz’ora di sofferenza e al biasimo del medico di famiglia:-).
In compenso non ho resistito e ho fatto scorta di prezzemolo riccio (fantastico simile della sottoscritta), carote rosse e arancioni, diversi tuberi (e non parlo di patate), erba cipollina e semi bio di ogni tipo. Per la serie presto il cucchiaino si inventerà qualcosa di nuovo.
Se volete qualche informazione in più sul mercato guardate qui: vi assicuro che non ho mai visto niente del genere in Italia (e mi chiedo ancora perché!).
Il mercato corre lungo l’argine, a ridosso del centro storico, collegato alla strada che porta alla stazione dal lungo ponte di legno. Il ponte della Cappella sul fiume Reuss è stato rifatto qualche anno fa per un incendio, ma mantiene inalterato il suo fascino.
Da lì ci si muove in fretta sulle eleganti strade del centro, dove è facile trovare edifici che si trasformano in calendari dell’avvento con tanto di finestrelle decembrine. Qui si susseguono una serie di mercatini di Natale, che però non mi sono sembrati nulla di speciale rispetto a quelli di Germania e Austria.
Sotto le neve siamo tornati ad Engelberg per raclette e chinoise (se ci capitate vi consiglio questo posto quie di prenotare la kaesestube). A cena ci siamo arrivati attraversando il paese a piedi con pupi nel bob, uno spasso:-).
Ad Engelberg, al di là di sci, passeggiate e ciaspolate, potete fare una puntatina al monastero dove c’è un museo dedicato al formaggio (in realtà è più un negozio e ristorante).
Ammetto, siamo stati pure qui e ora a casa devo avere non so quanti tipi di formaggio e previsione di fondue au fromage e raclette (questa seconda tipologia è divertente tra l’altro da allestire con i bebè, sopra i 18 mesi!).
E poi neve, bianco e niente di più: la magia di vedere ogni cosa mutare, eppure rimanere la stessa. Mentre la neve impalpabile pare nemmeno pesare sospesa su un ramo.
Complimenti, Miralda! Giungo
Complimenti, Miralda! Giungo al tuo sito oggi, grazie ad un link, e mi pare una rivelazione: quanta poesia, elegante e garbata, quanta fantasia e passione culinaria, quanti bei racconti on the road! Io sono mamma di Alberto, che il 17 compie 6 mesi, quindi sono alle prese con pappe e brodini insulsi, che ti dici “per forza ti sputano tutto!”. Condivido con te la passione per i viaggi, per la buona cucina e per la letteratura: perciò affermo che il tuo sito è una rivelazione ;-). Da tempo sogno un viaggio in Svizzera con il mio Mr. B, in realtà Mr. S…. ora, con il bebé così piccolo, è prematuro, ma direi che la prossima estate il trenino rosso del Bernina non potrà mancare!! Grazie per le dritte e complimenti per l’Aliciotta, è deliziosa!
anche io punto
al Bernina da un po’, per non parlare del Glacier Express. Deve essere fantastico! Quante cose in comune sarà per quello che le tue parole sono proprio giunte al segno, come dire mi hanno fatto oltremodo felice.
Fammi sapere come va con il tuo Alberto e il suo formato svezzamento prima fase:-)
grazie per l’interessamento,
grazie per l’interessamento, cara Miralda! oggi devo dirti che il mio Alberto sembra finalmente apprezzare le pappine… sai, avevo già iniziato prima di Natale (la mia pediatra mi aveva consigliato di partire già dal 5° mese) e avevo dovuto sospendere per qualche tempo perchè la faccenda non era affatto gradita ;-( … urla e sputazzate isteriche! Dopo la pausa natalizia e forse grazie alla crema di mais & tapioca, più dolce di quella di riso, il mio Alby ha apprezzato il coniglio, oggi il tacchino, l’agnello lasciamolo perdere.. sarà anche il più digeribile, ma ha un saporaccio 🙁 … perchè io assaggio e finisco sempre ciò che il bimbo avanza e devo confessarti che agnello+crema di riso erano immangiabili! Per fortuna la frutta riscuote un buon successo: mela, prugna, da ieri anche la banana.. un po’ meno la pera: ad Alberto sono comparse delle macchioline sul torace, ma la pediatra mi aveva avvisato che poteva capitare; chiederò alla tua amica pediatra se ciò indica un’intolleranza alla pera e se è da evitare o se tra qualche tempo posso riproporla e vedere cosa succede.. adesso ti saluto perchè ho voglia di leggere le tue ricette fresche fresche! ciao, a presto!
fantastico il tuo racconto
dell’assaggio, ammetto, le volte che ho usato l’omo, non ho mai avuto l’ardire di mangiare quello che proponevo all’aliciotta, sarà per questo che li ho abbandonati presto, presto?:-)
Chiedi pure ad Alessandra, di sicuro ne sa più della sottoscritta!
le cose che abbiamo in comune…
(era il titolo di una canzone di Daniele Silvestri?)… come scrivevo nel mio primo commento in cui ti dicevo che sei “una rivelazione”, oltre a viaggi, buona cucina e letteratura, condivido con te, cara Miralda, l’età (io ne faccio 33 ad aprile) e la passione per le lingue… è molto raro, in Italia, trovare una persona che salti, come te, con disinvoltura dall’inglese, al deutsch, al français! magari ci riesci anche con lo spagnolo e/o il portoghese e/o il russo? se mi rispondi di sì, sei veramente candidata a diventare il mio mito!! io me la cavo con le prime 3 (la nonna materna tedesca mi ha dato dei buoni geni!), ma con le altre 3 tento da anni un approccio…ma ora, con marito e pupo (Alberto), è pressoché impossibile dedicarsi allo studio, sigh! più facile dedicarsi allo studio dei libri di ricette ed ai manuali dello svezzamento, ma va bene così! Tschuess!
ci sono
delle parole, dei modi di re nelle altre lingue che hanno la capacità di evocare tutto un mondo che non si riesce ma proprio no ad ottenere in un’altra lingua se non con un giro lungo, lungo (hai presente la Sehnsucht, valla a spiegare con un semplice nostalgia:-).
Purtroppo non sono poliglotta quanto vorrei, le prime tre le ho studiate e poi usate a sprazzi nel lavoro, alle altre tre non mi sono mai avvicinata se non al russo, nel senso che ho imparato giusto una decina di parole per un viaggio di lavoro di qualche anno fa (quindi niente!).
Come ti capisco: io ho tipo una serie di libri che vorrei e non riesco a leggere, ecco questa è una di quelle cose che con l’aliciotta mi mancano:-)