Mi vedo ancora. In mano la bibbia dello svezzamento, dopo un paio d’ore di corso-formazione della mitica Gabriella, alle prese con Alice che tentava in ogni modo di distrarmi ( e sì, l’avevo portata, dopotutto la protagonista era lei, no?).
Quel foglio (sapete quelle cose semplici, semplici ma meno male che qualcuno ci ha pensato) era in bella vista in cucina, a dirmi che bè la zucchina sì ma forse era meglio aspettare ancora un po’ per cavoli e affini e poi l’uovo proprio no!
La preparazione madre di tutti gli svezzamenti è il brodo vegetale: pediatri & Co. insegnano che “vanno bollite una patata, una carota e una zucchina in acqua oligominerale quanto basta, poi il tutto va filtrato e utilizzato con aggiunta di crema di riso, piuttosto che mais o tapioca, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, parmigiano” e voilà il gioco è fatto.
E questo brodo chiarificato che sarà mai se non un più nobile consommé? Io, che per un paio di mesi avevo giocato poi con altre combinazioni – perché va bene il tris vegetale che non sbaglia mai ma c’è anche altro per carità a questo mondo:-) – mi sono trovata a chiedere in uno di quei ristoranti, che val la pena che esistano, un bel pappone per l’Aliciotta.
Erano passati un paio di mesi dall’iniziazione e al ristorante Turm a Fiè prima puntata – che la seconda ve la racconto qui – venne annunciato uno scenografico consommé in piatto bianco, bianco, grande, grande, con cucchiaino piccolo piccolo.
Finì con Alice che non solo apprezzò il suo bel consommé, ma si dilettò anche ad assaggiare qualcuno degli ingredienti dei nostri piatti. E direi che quella fu la sua prima esperienza gastronautica fuori casa:-)
Ingredienti
Procedimento
Se dopo qualche giorno scoprite che il vostro pupo è stanco del solito tris vegetale iniziatorio siate temerari e inventate, tabelle alla mano, qualcosa di diverso: lattuga, patate dolci, biete, fagiolini, zucca e affini, basta poco, n’est-ce pas?
E le verdure di cui saremo sommersi in pochi giorni?
Le idee non mancano: leggete qui:-)