Succede che le cose più semplici, qualcuno direbbe ridotte all’essenziale, abbiano una grazia inaspettata. Capita nella vita, benedetta fortuna, figurarsi in cucina. E se ci fate caso la qualità e originalità della materia prima è sempre fattore che ha la sua bella importanza. Prendete un brodino, a base di carote, banale? Assolutamente sì, se non avesse l’aspetto di una riduzione (e pure chiarificata) al lampone-mirtillo.

 

Ne sono rimasta talmente affascinata che l’ho rimirato pensosa per qualche minuto: a quel punto aveva poco senso fare una vellutata o pappa alle carote rosse, quando c’era la possibilità di servire un brodino (diciamo salato) che sembrava tutt’al più un succo al mirtillo “lamponato”. E devo confessare che mi è parso il miglior segnale di questo inizio d’anno (sono strana?) o potrei dire una lezione per la sottoscritta, sempre impaziente e insoddisfatta, quando, guaaardaa (direbbe l’alicina), l’incanto può accendersi inatteso da un litro e poco più di acqua che si è colorata con un paio di carote rosse di color mirtillo chiaro. E’ la stessa cosa che mi capita quando mi lascio coinvolgere dalla pupa e guardo coi suoi occhi: fantastico!
 

Punto dolens: le carote rosse le avevo recuperate a Lucerna settimane fa (vi ricordate del mercato di cui vi avevo parlato?) e custodite gelosamente, tanto mi parevano eccezionali. E non ho ancora capito dove scovarle sul suolo nazionale. Cercasi disperatamente carote rosse: chi ha notizie, bè, mi faccia sapere. Tra l’altro la Svizzera produce oltre alla varietà rossa anche quella gialla: vi saprò dire se anche in questo caso il brodino assume un colorino da dissertazione contemplativa.

Per i pupi le carote sono tra le prime verdure inizio svezzamento: io qui le ho abbinate a del prezzemolo riccio (altra primizia scovata a Lucerna), solo per decorare.
Mi rendo conto che al pupo un po’ di acqua e niente più parrà un po’ troppo light: aggiungete una manciata di pastina bianca, bianca (niente divagazioni sul genere, tipo farro o altra in questo caso) o un cucchiaio di farina di riso o miglio (quello che vedete in foto), un cucchiaino di parmigiano reggiano e se gradisce olio evo.
Et voilà, vous avez un consommé non troppo consommé:-)