Immaginatevi un mercato vecchio di 700 anni (ma se si va proprio indietro potrebbero contarsi 2000 anni): qui si danno appuntamento da ogni parte della Gran Bretagna coltivatori, allevatori, pescivendoli, fomaggiai, fiorai e cioccolatai. Immaginatevi Londra, la City e il Tower Bridge, e tutte quelle facce così diverse che ti capita di incontrare in pochi metri on foot.
E pensate che anche loro, coi loro sapori, colori e tradizioni gastronomiche si uniscano e si rappresentino su questo palcoscenico. Alle spalle una cattedrale gotica. E’ il Borough Market, siamo a London Bridge.
Una sorta di celebrazione di quello che il cibo può essere, di quello che possono essere pesci, carni e verdure e spezie. Immaginate la ricchezza del mercato ittico di Cagliari o Milano, la violenza cromatica di Ballarò a Palermo, la grazia rumorosa di Campo dei Fiori a Roma. Mischiate, aggiungete, alleggerite e immaginate di nuovo: qui potete vedere ma soprattutto gustare ogni cucina (o quasi).
E’ stata uno dei primi appuntamenti che mi sono segnata diligente appena arrivata a Londra. Ci sono andata con qualche dubbio: la settimana precedente ero stata a Portobello market e bè devo dire che non mi aveva per nulla entusiasmato (se non la fermata da Books for Cooks).
Ci abbiamo passato mezza giornata (e considerate che Alice era con noi, sveglia, pimpante e pronta all’assaggio:-)).
Tra bancarelle, passaggi di cucine e tappa finale. I banchi sono tanti ed è stupefacente la varietà, nel senso che certo ci trovi le pernici scozzesi o i cinghiali della Cumbria piuttosto che il miglior Cheddar ma non mancano prodotti lontani, dal fois gras alle rilettes, dalle ostriche francesi a falafel e culatello italiano.
Quello che però mi ha affascinato di più è la gente così viva e diversa, e poi gli odori che si mischiano e rimischiano nell’aria. C’è la signora, bristish vecchio stampo, cappotto grigio, su sedia a rotelle elettrica, che si lamenta del prezzo del piatto di ostriche appena acquistato e il pescivendolo francese che la riprende. E poco dopo eccola, in disparte, tranquilla, che spreme il limone e gusta in silenzio, attorno la confusione più assoluta. Ci sono i formaggiai pronti a spiegare e farti assaggiare, e la giapponese che chiede un falafel semplice, lo vuole ricambiare con quello farcito e grazia vuole che ci capiti io che amo la versione classica:-).
E poi un banco completamente votato a "Soups pret à manger: carote e zucca per Alice.
Intanto cammini, aggiri e vai avanti: verdure e frutta, in gran parte prodotti britannici (mele, pastinache, patate e poi i verdi accesi di verze e cavoli).E poi i fiori, rose inglesi, tulipani olandesi e la lavanda dalle piantagioni francesi.
Nel cuore del mercato si incontrano carni e pesce, tutti presentati da pescatori e allevatori. Se penso a certi mercati e certi odori tanto forti da risultare impossibili sentiti in Africa, certo qui la carne è esposta quasi da negozio. In realtà per un tempo addomesticato a super&co, si tratta di un’esperienza. E ancora le facce che qui al centro (come all’inizio del mercato) cucinano, riscaldano e rimestano curry indiani, paelle spagnole, carni inglesi, o calde zuppe a base di noodle…
Noi abbiamo tentato anche la salita da Roast ma purtroppo senza prenotazione è impossibile trovare un tavolo. Abbiamo ripiegato per l’assaggio della carne al banco che hanno al mercato, ancora on the road.
Se vi spingete fino in fondo poi, basta attraversare la strada per entrare in uno dei templi del formaggio inglese, Neil’s Yard, mentre se non siete sazi di ostriche o volete semplicemente bere qualcosa provate Wrightbrothers.
Mezza giornata al Borough ha il potere di riscaldarti, stupirti e affascinarti, come giusto un paio di bicchieri di vino bianco, fresco e frizzante. Ed è straordinario come Alice si sia goduta il suo on the road gourmet (ostriche a parte, of course).
A proposito ecco qua il sito ufficiale caso mai capitaste a Londra il giovedì, venerdì o sabato.
http://www.boroughmarket.org.uk/
Quando bazzicavo spesso
Quando bazzicavo spesso Londra il Borough market era una tappa obbligatoria…mi perdevo sempr e in quel posto, tra i banchi, i negozi, la gente, i colori, i cibi, i profumi…e poi Neil’s yard…quello dei formaggi…ahhh che ricordi! bellissimo post!
quando vivevo a Londra era un
quando vivevo a Londra era un mus del sabato mattina con pranzo annesso!!!
trovavo li i brownies più buoni in assoluto!!
Adoro foto e racconti di
Adoro foto e racconti di mercati!!! Bellissimo!!
Un giro al mercato
ma tu ci credi che dovevo esserci anche io oggi al mercato??Avevo programmato una capatina al borough market con alcuni amici dopo una bella passeggiata sul south bank…ma sfortunatamente loro figlio si e’ ammalato…e pensavo anche io di farne poi un post per il blog..vorra’ dire che quando riusciro’ ad andarci cerchero’ di trovare qualche novita’ da raccontare!!!
a presto e..have a nice evening!
see u soon!
de
By the way…nemmeno a me ha molto entusiasmato Portobello market…conosci quello di Spitafield?????
vedo che non sono l’unica entusiasta del soggetto:-)
sì è un posto veramente eccezionale non solo per il food ma anche per la gente…
@Daisy: no, il mercato di spitafiled mi manca ora vado a darci un occhio virtuale. Non è male nemmeno quello di Greenwich da abbinare a gita lì, ci siamo stati lo scorso weekend.
Che tripudio di sensazioni!
Che tripudio di sensazioni! Questo post davvero le passa tutte.
Un bacione e buona domenica londinese.
Cristina
sì proprio tante sensazioni, è la magia di Londra
e dei luoghi con tante differenze tutte insieme
un abbraccio
Miralda
che racconto!
Che racconto… mi sembrava di esserci (magari). Lungi da ma il paragone ma una delle zone della mia città che preferisco è la zona del marcato, nel cuore più antico di Bologna… se capiti da queste parti il giro lo offro io!
certo che mi piacerebbe
un giro in quel di Bologna, pensa che ci sono stata un asola volta in giornata per lavoro:-)
E poi sono felice di sapere che in qualche modo anche a chi legge pare di essere lì, proprio lì!
Che post meraviglioso!
Che post meraviglioso! Anch’io conosco il Borough market e nel leggere il tuo racconto e nel guardar le foto mi sembra di ritornare li…
Cara Edith
felice da parte mia di riportarti lì:-)
Che bello! Ne avevo già visto
Che bello! Ne avevo già visto foto e descrizioni in altri blog, ma anche il tuo racconto è assolutamente invitante! Ci stai fornendo una guida utilissima, il problema che non basterebbe, ovviamente, il classico week end lungo che di solito riusciamo a organizzare… Intanto “viaggiamo” virtualmente, poi si vedrà! Ora aspetto resoconti del week end… Ciao e buona settimana!
sì è vero Londra è enorme, le cose da fare
tantissime, però magari con una o più visite, certo è che stavolta fermandoci in un posto così a lungo ma essendo nella situazione comunque di non sentirsi per nulla definitivi, ma più in viaggio abbiamo girato tantissimo nel finesettimana.
Per il weekend ho un pacco, pacco di foto che mi farà impazzire!
svezzamento ad amman
che meraviglia mi ricorda quando vivevo a londra …bei tempi tempi di goventù….bruciata.
ok so che non c’entra ma sei pronta per la prima pozione magica?
innanzitutto qui in giordania si trova di tutto !e si usa molto la cucina libanese.
farina di tapioca farina di mais , patata dolce …spezie quante ne vuoi frutta secca tutto il mondo mandorle noci pioli datterica e ch più ne ha più ne metta.per le verdure l bio è quasi impossibile trovarlo e per me che in italia coltivo il mio bel pezzo di terra col biodinamico è davvero una disdetta:non potrò crescere le mie verdurine per renèe…comunque sto trasformando la casa in una serra e spero tra un pò di vedere qualcosa…
allora inauguriamo insieme questo primo assaggio?
scusa per il ritardo ma con msf sto sempre in giro
help help help…..
ci credo che è difficile trovare del bio, però
almeno in Africa, dove ho visitato progetti, molto spesso è bio senza saperlo:-).
Tieni conto che patata dolce e topinambur sono perfetti per cominciare.
Potresti provare con un bel brodo a base di patata normale, patata dolce un topinambur. Poi filtri il tutto (una specie di brodo chiarificato) e ci stemperi uno/due cucchiai di farina di riso (che per cominciare visto che non c’è glutine è perfetta). Se trovi olio Evo ne puoi aggiungere un cucchiaino, eviterei formaggi magari di dubbia provenienza. E invece già il mese prossimo potresti provare con assaggi di yogurt naturale.
Tra l’altro con le patate dolci magari aggiungendo banana o mela (per ora niente frutta secca per possibili allergie) puoi creare una pappa dolce, naturalmente fai cucinare il tutto con qualche cucchiaio di succo di mela o acqua.
leggendo ho scoperto poi che in Giordania è diffuso un tipo di pane piatto e croccante (credo simile alla pitta), bè potresti tentare fra unpo’ qualche assaggio.
Tieni conto poi che già dal 7° puoi provare con le lenticchie decorticate, mentre il mese dopo puoi introdurre i ceci per una versione alleggerita (non fritta ma magari passata in forno) dei falafel.
piesse: fra una decina di giorni, di ritorno a casa, creo e fotografo qualcosa per Renè:-)