Non ho grande passione per l’inizio settimana. Però siamo a Londra e dopotutto devo sfruttare i due forni di cui è dotata questa cucina, senza pentole e tegami. E poi c’è Alice rimasta imbrigliata nel sistema prescolastico inglese che prevede a febbraio una settimana di half term. Niente di più facile per consumare il tempo di impasti e biscottamenti.
La pupa ci si tuffa felice e contenta, aggiunge, aggiusta, assaggia e riassaggia.
Pretende ad ogni attimo di dosare il baking powder e riassaggia. La sottoscritta tenta, invano, di regolare e consigliare, di parare i colpi sull’obiettivo nuovo, nuovo e di salvare un minimo impasto (personalmente preferisco la versione dopocottura). Fortuna che la ricetta è di quelle semplici, a prova di pupo. Nel senso che quando hai in mano pochi ingredienti, niente da sbattere o frullare, puoi pensare di ottenere un risultato mangiabile anche con la pupa che pare essere uscita da uno di quei programmi di cucina di Gordon Ramsay (della serie fast and furious).
A Londra poi cucinare con i bebè sembra essere “so fashion”. Non c’è scuola, corso, club e pure supermercato (da Wholefoods c’è la kidsection il lunedì) che non abbia il suo angolo di “kidscooking”. E non c’è libreria dove non ci sia una bella sezione con le ultime novità “su cosa, come e quando cucinare con il bebè”. Come dire altro che cucchiaino.
L’idea è di sviluppare regimi alimentari sani creando consapevolezza fin da piccoli su ciò che si cucina e si mangia. Devo confessare che mi ha stupito quanto tutto questo sia diffuso proprio nel paese dell’English breakfast e gravy a gogo. O forse è proprio questa la ragione, voi che dite?
Pensate che un paio di anni fa il governo ha promosso una campagna di insegnamento obbligatorio nelle scuole di cucina, giusto insieme a matematica e abc francese.
Un vero e proprio piano di combattimento contro la diffusione sempre maggiore di obesità infantile che ha avuto nel Jamie nazionale il suo Ministry of Food. Nel senso che quest’ultimo si è lanciato nella rivoluzione dei costumi gastronomici, al grido rivoluzionario “Tutti possono imparare a cucinare” (non vi ricorda un po’ un certo topo in quel di Parigi?).
Certo, e che velo dico proprio io, questa pratica mi piace mucho. Tanto che uno dei prossimi lunedì pure l’aliociotta parteciperà alla sessione di cooking al nido ( e ci andrà pure io che voglio vedere!), caso mai le lezioni di mamma non fossero sufficienti:-).
Nel frattempo vi suggerisco questi link, uno dei quali è il sito di Annabel Karamel (grazie Smamma!), una vera istituzione in Gran Bretagna. date un’occhiata al sito e ditemi se sembra una bibbia di cucina per bambini (of course in Bristish style).
www.annabelkarmel.com
www.thekidscookeryschool.co.uk/
www.letsgetcooking.org.uk/Home
www.guardian.co.uk/education/2008/jan/22/schools.uk1
Per tornar alla ricetta siamo ancora in territorio britannico e dintorni. Si tratta di biscotti di riso soffiato, divertenti da preparare ( dalla faccia dell’aliciotta) e da mangiare (parola di Mr B. che ha sgranocchiato dopo il ritorno dalle nebbie inglesi). Tre biscotti (dico tre) hanno subito la variante alice, ossia la sottoscritta per sedare la furia, ops per agevolare lo chef da furba souschef ha suggerito di creare biscotto sorpresa per papà. E così lo chef ha introdotto poco gentilmente, spiaccicando con le manine, il chicco di caffè cioccolatoso.
Tenete conto che il biscotto di riso soffiato è da sottoporre a formato dopo i 12 mesi.
Ingredienti
scorza di limone bio
2 cucchiai di latte
1 cucchiaino di baking powder
Procedimento
Non ho seguito il procedimento tradizionale che prevede di preparare l’impasto e passarlo poi nel riso soffiato (indovinate perché?). Vi dico come li abbiamo fatti. Mischiato burro e zucchero fino ad ottenere una crema morbida. Aggiunto l’uovo e la scorza di limone. E subito veloce la farina per fermare il continuo assaggio. Risultava non troppo morbido e ho unito due cucchiai di latte (che potete evitare e aumentare di 20 gr il burro). A pioggia il riso soffiato. E girato, girato. Il lievito: in tante ricette non è presente ma desideravo si alzassero un pochino e quindi ci ho messo un cucchiaino di baking powder (se volete fare lo stesso usate un pizzico di lievito per dolci italiano).
La ricetta è interessante
La ricetta è interessante interessante…. ma poi, come la descrivi tu mi piace ancora di più e proverò a farla…. mentre mi perdevo nei meandri del tuo racconto mi sembrava di essere li con voi a vedere l’Aliciotta impastare e assaggiare, infarinare e assaggiare…. Beta
hai proprio toccato il punto
assaggiare e impastare e pasticciare e poi quella benedetta baking powder, non volva rinunciarci a metterne mezzo quintale:-)
invidia invidia
io adoro i biscotti! mi sono cimentata nei caviadini di recente e ora proverò questi!!! ma secondo te è presto 18 mesi tentare di cucinare con la pupa? a me piacerebbe… ma quali sono i tempi di ripristino della cucina? :-O
la domanda è si riuscirà a portare a casa qualcosa di
mangiabile? sto scherzando! non è mai presto, ad ogni fase c’è un modo diverso, secondo me. Quando Alice era piccola, piccola, l’unico modo per sedarla era piazzarla nel marsupio e cucinare con me (o meglio guardare). Poi ha cominciato a manipolare e vedere e ascoltare i miei racconti: tipo senti il basilico, come proofuma e il ginger…
No, 18 mesi non è presto: dalle una parte di impasto in mano, spiegale quello che succederà in forno, per un bambino è come una magia, tutto è nuovo e straordinario. E poi mi dirai!
Il libro di Annabel…
Be’,il risultato mi sembra ecellente!!!!!!!
brava Alice!!!!!
Anche noi siamo a casa ..Federico ha la febbre e ovviamente non lo potevo lasciare alla nursery. Per me il libro di annabel karmel e’ una vera istituzione…e’ ottimo per aiutarti ad organizzare i pasti della giornata e comunque ti mette a disposizione un mare di ricette molto invitanti.
Ho comprato vari libri anche italiani ma un food plan cosi’ preciso non l’ho mai trovato!
Buona permanenza a Londra!
ciao.
de
la nursery??
ma allora non chiudono tutti per l’half term??
dopo le tue parole mi sa che un libro di annabel lo compro anche io, benché quello che avevo visto da Books for cooks non mi avesse impressionato. Il sito invece mi è parso enorme e con tante informazioni.
Quale dei libri intendevi?
buoni!
adoro i prodotti col riso, specie se soffiato! questi biscotti sembrano una favola!!!
sì il riso soffiato
fa quel crunch, crunch proprio divertente. sai che magari si può pure sostituire la farina con la farina di riso? però non garantisco…
Aujourd’hui en francais…
C’est merveilleux, très bon:-)
Merci
aussi par Alice:-)
sperimentiamo!
Ciao! …. dopo aver provato i biscotti della renna e averli preparati con il pupo scegliendo anche diverse formine simpatiche uno di questi giorni ci cimenteremo in questi biscotti che a dire dal racconto saranno di sicuro buonissimi!!!! un bacio a tutti e brava l’Alice che aiuta la mamma in cucina
sì e se devo dire la verità
sono ancor più veloci e semplici, della serie ci infili tutti gli ingredienti, ti munisci di cucchiaio e butti su carta da forno, et voilà, les jouex sont faites
piesse: sì, sì lei aiuta, distrugge, crea
Annabel Karamel
Non hai capito: io non volevo un grazie ma un invito! 🙂 Baci ad Alice!
bè quello era sottinteso:-)
virtualmente ti mandiamo anche un bubble rice biscuit!
Che invidia!
Questi biscotti sembrano buonissimi… e crunchy 😛
E poi sei a Londra… devi pur sopravvivere al British food! 🙂
Leggo spesso il tuo blog, anche se non commento quasi mai… le tue ricette sono davvero antinoia per i bimbi in fase di svezzamento e post… A proposito, la mia piccola Alice (eh sì, anche io ho scelto questo nome di favola 🙂 ) compie un anno e mi sto scervellando per farle un dolce che possa mangiare anche lei … qualche idea?
Ancora complimenti per il blog, di classe davvero
Have a great time in London
Catia
bè prima di tutto
buon compleanno ad Alice:-). Diciamo che ad un anno puoi già permetterti di introdurre latte, uova intere e poco poco burro. Con lo zucchero andrei piano, piano (io ho cercato di evitarlo il più a lungo possibile con la mia Alice), puoi al limite utilizzare sciroppo d’acero e poco zucchero grezzo. Per il resto non hai grosse restrizione (bè niente cioccolato, niente frutti di bosco) ma per il resto puoi sbizzarrirti, Potresti pensare a dei piccoli muffin (magari con pera o mela e cannella) con minicandelina per lei che così poi si può divertire a smanneggiarlo, pasticciarlo e morderlo come vuole, oppure ad una torta con anche farina di riso (metà e metà con quella bianca) per un risultato bello morbido, magari arricchita da frutta o carote. Idee così al volo:-)
Io al primo compleanno di Alice avevo fatto solo per lei una minitortina, tipo muffin, e me la ricordo ancora bella trionfante con ‘sta tortina in mano!
Grazie
… bella idea quella della mini torta.. muffin. La proverò e ti sapro’ dire!
libri di annabel
ciao, posso chiederti qualche consiglio sui libri di Annabel Karmel? noi la fase dello svezzamento l’abbiamo passata ormai, Ginevra ha 3 anni….quale dei suoi libri mi consigli? grazie
sai che in realtà io ho
il suo libro bestseller sulla cucina dallo svezzamento e meal planner, ma non conosco bene gli altri. Ho appena comprato il suo Mom and me cookbook perché sto lavorando a un nuovo progetto, credo che questo potrebbe fare al caso tuo. In generale lei mi piace abbastanza anche se la trovo molto british, con tutto quello che di positivo e negativo questo si porta.
Come cucina coi bambini guarda anche questi due:
The silver spoon for children
Cucinare coi bambini di Linda Collister