Non c’è niente di meglio in una giornata di novembre, piovosa, ventosa e senza nemmeno la luce autunnale tenue, tenue, che sfornare biscotti. Soprattutto con un’Alice ammalata e la sottoscritta reduce da nottata lunga, lunga, febbre alta. E’ stato così che, piazzata la pupa sullo sgabello alto della cucina, ho diviso l’impasto e lasciato che una parte finisse tra le manine a mo’ di pongo. E per la felicità dell’aliciotta, formine come piovessero.
Di solito comincio a sfornare biscotti da inizio dicembre e continuo sino a Natale: rigorosamente di origine austro-tedesca-svedese e di forma, bè, principalmente a stella (i miei assolutamente preferiti sono le zimtsterne).
Eccezioni? Le prime durante lo svezzamento di Alice, diciamo attorno al decimo mese, quando mi era venuta la fissa di sfornare biscotti con pupa nel marsupio perché proprio non sopportavo i similbiscotti svezzamento-bebè (ogni mamma ha le sue fisse, no?).
E poi quando capisco che all’ora del tè sì, ho proprio voglia di biscotto homemade (tipo due, tre volte l’anno) e mi ci metto di pazienza ad impastare e pasticciare:-).
L’esperienza di oggi è stata fantastica: l’impasto dei biscotti batte il pongo durante e dopo, che l’impasto pare più semplice da maneggiare, si attacca meno facilmente ai vestiti e soprattutto al seguito di debita cottura si tuffa morbido, morbido, leggero, leggero in tè, latte e simili.
Nelle due ricette ho utilizzato zucchero, direi quindi formato bebè dai 12-18 mesi in su, a meno di sostituire lo zucchero con miele o sciroppo d’acero (in questo caso 12 mesi). Tenete conto che il biscotto alla farina di riso è perfetto anche chi è a dieta no glutine: la sottoscritta si è entusiasmata del risultato così fragrante e sofficioso.
Ho sfornato due tipi di biscotti, il primo da maneggiare solo dalla sottoscritta (che poi ci dovevo fare le foto, ma in una si intravede un risultato della pupa), il secondo per far pasticciare l’aliciotta con mille formine. La mia convinzione di tutto pulito, rigoroso, non mischiamo mille cose diverse è andata a farsi benedire, ma vedere Alice con le mani in pasta, come diceva qualcuno, “non ha prezzo”.
Biscotti alla farina di riso
marmellata a piacere (io ho utilizzato quella ai mirtilli, evitare con formato sotto i 24 mesi)
Procedimento
Mescolare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto soffice al quale unire l’uovo sbattuto e il cucchiaino di cannella. Stemperare la farina con la fecola e il bicarbonato e aggiungere al composto. Far riposare 15-20 minuti in frigo nella pellicola. Riprendere il composto e formate dei biscotti tondi con un affossamento al centro (ci ha pensato Alice con il suo pollice) nel quale mettere la marmellata. Passare in forno caldo (175°) per 15-20 minuti.
Biscotti al lime
1 cucchiaino di cremor tartaro e ½ cucchiaino di bicarbonato (o semplicemente il cucchiaino di lievito di cui ero rimasta sprovvista)
Procedimento
Mescolare il burro e lo zucchero (con un bel cucchiaio di legno avrete il risultato migliore), quando il composto è bello soffice aggiungere il succo del lime, la scorza e l’uovo sbattuto. Unire la farina a poco a poco ed infine il lievito (o cremor tartaro). Lasciar riposare per una mezz’ora in frigorifero. Stendete l’impasto e via con le formine. Infornare a 175° per 15 minuti.
ricetta
scusa ma quando parli di uovo sbattuto nella ricetta dei biscotti intendi solo il tuorlo, solo albume o entrambi?
Grazie
entrambi, entrambi
non serve dividere (nel senso che non hai bisogno nella ricetta di un bianco montato a neve). Indi sbatti leggermente l’uovo e aggiungi all’impasto
è poco che leggo le
è poco che leggo le meraviglie su questo sito e ho una semplice domada. Come riesci a gestire in cucina una bimba così piccola, cioè Alice è di carattere tranquillo di suo?..la mia ha 13 mesi ed è un vulcano…mi piacerebbe tra qualche mese cucinare io e lei.
piesse: complimenti x tutto
la pupa è molto lontana dall’essere tranquilla
anzi, direi il contrario:-) però c’è il vantaggio che si lascia coinvolgere.
Quando era molto piccola, la tenevo semplicemente nel marsupio e io facevo spiegandole e parlandole.
Poi c’è stata la fase di "irrequietudine più totale" (fra i 12-18 mesi). Unica cosa era ramarsi di tanta, ma tanta pazienza e cercare di farle fare per finta: nel senso che in cucina io cucinavo e lei pasticciava per terra con tegami, pastina e quant’altro.
Ora c’è la fase (siamo a 2 anni e mezzo) in cui fa pure lei, sta seduta e ascolta, ma devo sempre coinvolgerla, farle vedere e possibilmente fare.
Non è facile, uso tutta una serie di trucchi, sorprese ed effetti magici:-) però è bello fare con lei, te lo assicuro!
Con la tua che è nella fase due, potresti cominciare a farle fare "per finta": bastano un cucchiaino, due pentolini, due e una manciata di pastina e tu che parli, vedrai che funziona. Certo non ti aspettare che rimanga per ore, ma giusto un venti minuti mentre prepari. Poi improvvisi il diversivo "ti faccio vedere" e poi via nel seggiolone con i piccoli assaggi di pezzettini.
Fammi sapere come va:-)
piesse: grazie "per le meraviglie":-)
un anno dopo
Ad un anno di distanza e’ novembre, piove, ho passato una notte infernale con la febbre alta e oggi mi e’ venuta voglia di fare biscotti con la mia pupattola, ma in casa c’e’ solo farina di riso….ed eccomi qui!
grazie della ricetta,
Marta
come è andata coi biscotti?
e soprattutto passata la febbre:-)
Che meraviglia!
Cercavo una ricetta per i biscottini di riso e ho trovato un blog troppo bello. Giuro che le provo tutte le tue ricette. E poi ti racconto! Grazie per la condivisione della tua arte!
beh, aspetto i racconti
dei tuoi esperimenti con ricette "cucchianesche"! a cominciare dai biscotti:-)
questi biscottini sembrano perfetti per intolleranti al glutine 🙂 Posso sapere quanti biscotti circa vengono fuori con le quantitá indicate nella ricetta? Grazie
Ciao Vanna,
grosso modo ottieni 2′.25 biscotti, dipende poi un po’ dalla forma e dallo spessore che decidi.