da miralda | 07 Apr 2010 | 6-9 mesi, Estate
Non potrei vivere senza. O almeno la mia cucina non potrebbe mai farne a meno. Ci sono gesti e cose che per ognuno si ripetono, sono negli occhi, nelle mani e poi nei profumi. Corrono veloci ogni volta che tagli, prepari, lavi e combini. E unisci. Un giorno all’altro, un piatto all’altro, una pappa all’altra. Oltre le stagioni, i mesi e i luoghi. Le erbe, come un mantra rassicurante, sono la traccia più evidente della mia cucina. Tanto che per la pupa la loro conoscenza è stata quanto mai precoce. E naturale.
Alice è stata l’occasione di riscoprire, risentire come cosa nuova le prime foglie di basilico, i rametti odorosi di rosmarino, la fraganza esotica del coriandolo, e poi salvia, timo limonato (lo adoro!), il finocchietto selvatico e poi l’aneto, l’origano fresco, l’alloro per profumare, leggero, leggero…
Le erbe hanno il potere di risvegliare la mia memoria in cucina: giusto un aroma, un lieve accenno, ed è come se il piatto fatto e finito fosse già lì.
Per me sono come l’abc: l’elemento che scandisce l’inizio della ricetta, la completa, la trasforma e la armonizza. Alcune hanno il potere immediato di farmi sentire a casa: da novella Lisabetta posizionai come prima cosa un vaso di basilico nel flat londinese.
E’ un rito e come tale ha coinvolto la pupa che dopo l’anno ha iniziato a officiare, dirigendosi spedita d’estate sul terrazzo (e verso le mie coltivazioni casalinghe!) per cogliere e portare. Qualche volta con effetti poco graditi da foglioline e piante.
Di solito le piantine sul terrazzo hanno il loro momento di splendore nel pieno della stagione calda, poi la sottoscritta, afflitta da “police verde transitorio”, riporta dei disastri sul fronte autunno-inverno. Perchè in quella stagione mi affido alle erbe stipate e conservate. Sì, non amo le versione secche (se mi riesce) e preferisco armarmi di una miriade di sacchettini che fanno impazzire Mr B. ogni volta che si avvicina la freezer. E il rifornimento, in tempi di magra, avvengono nell’orto dei nonni.
E lo svezzamento con le erbe che c’azzecca? Tutto, credetemi. In periodo di niente sale, poco olio, e vietato, supervietato il burro, le erbe hanno il potere di fare buona la pappa.
Inizialmente, attorno al settimo, ottavo mese, mettete solo all’acqua di cottura se cucinate a vapore o posizionate un mazzetto di erbe sotto il filetto di pesce. O aggiungetene intere alle vostre verdure in brodo (e poi eliminate).
Non tagliuzzate o tritate, ma usate le erbe intere o strappate a pezzi piccoli: in questa maniera i loro oli essenziali si sprigionano in maniera lenta e non si disperdono (of course il discorso cambia se vi mettete al mortaio per un classico pesto:-)).
Tenete conto che erbe come rosmarino, salvia, timo, alloro, hanno bisogno di cotture lunghe per dare il meglio, mentre altre erbe, come basilico, aneto, finocchietto, erba cipollina e menta vanno aggiunte solo a fine cottura, ancor meglio usate a crudo.
Le erbe, oltre a profumare, insaporire e arricchire, hanno anche il vantaggio di curare, confortare e un pochino guarire. Questo sempre grazie ai loro oli essenziali. Effetto digestivo per basilico e alloro, stimolate per la menta e rimineralizzante per il timo.
Il bebè dopo l’anno supporta tutte le erbe senza alcun problema, cominciate comunque ad introdurle prima e soprattutto a iniziare ai profumi e consistenze. Sarà effetto stupipupo assicurato.
piesse: ovviamente il titolo nella foto rimanda a un film un po’ datato, ma visto che con la protagonista qualcosa qua e là la sottoscritta ha in comune, ecco ve lo ritrovate in versione … orto.
Qualche esempio di matrimonio ben riuscito?
Zucca: alloro o timo
Carote: coriandolo o timo e dragocello
Zucchine: menta o salvia
Finocchio: melissa e aneto
Pomodoro: basilico, origano e nepitella
Legumi: rosmarino e salvia
Ceci, piatti similorientali rivisitati per il bebè: coriandolo
Carni ovine: mirto
Uova: maggiorana
Brodini normali e rinforzati erba cipollina
E voi avete qualche unione da consigliare?
da miralda | 05 Apr 2010 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
"… i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l’amore" W. S.
Il cucchiaino come promesso ha creato la sua ricetta, giusto in coda alla Pasqua. E per le 99 colombe, alla mezzanotte di un anno dopo, è rinata una fetta di dolce, il forno ne ha fatto una cosa nuova eppure uguale a se stessa.
Il soufflè è dolce da bebè formato anno ben suonato, per via di quelle uova da sbattere e ribattere, mischiare e amalgamare, del latte e di tanto zucchero. Solo un consiglio che la sottoscritta non dimentica mai quando si parla di soufflè: da mangiare appena sfornato:-).
piesse: se vi piace preparate una crema inglese, aromatizzata alla vaniglia per accompagnare il soufflè così ben sfornato.
Ingredienti (per tre)
un paio di fette di colomba
2 uova
succo di arancia (qualche cucchiaio)
1 bicchiere di latte abbondante
20 gr di maizena
scorza di limone bio
Procedimento
Tagliate a pezzetti la colomba, tenendo da parte la copertura di granella e qualche mandorla. Bagnate la colomba con latte e succo di arancia, mettete sul fuoco a fiamma bassa e aggiungete la scorza di limone e la maizena, continuando a mescolare. Una volta che il liquido si è asciugato, togliete dal fuoco, fate raffreddare, separate tuorli e albumi. Nel composto aggiungete i tuorli sbattuti, montate a neve gli albumi. Unite anche questi, poco alla volta, al composto. Mettete in stampini da soufflè, posizionando nella parte alta la copertura della colomba (granella e mandorle) che vi eravate tenuti da parte.
Passate in forno caldo (175° ventilato) per 15 minuti.
da miralda | 01 Apr 2010 | 9-12 mesi, Estate
Si fa per dire. Qui la papera ha giusto dato la foggia, probabilmente stanca di non sapere (o era l’anatra) dove cavolo sia finita quando quel benedetto lago ghiaccia. Diciamo che dalla sottoscritta in poi c’è una simpatia familiare per le papere che per la pupa è diventata una vera e propria ossessione (no direi mania, ossessione è quella verso la volpe) dalle passeggiate ad Hyde Park con tanto di pane secco e favola abbinata.
C’è una storia, quella di Daisy Duck, che la sottoscritta ha tentato di utilizzare da un paio di mesi. Obiettivo, tipo novella Esopo, è creare il famoso raggio d’azione, attorno a mamma&papa, che gran parte dei pupi hanno nel DNA. Eccetto la mia. Che nella teoria rimprovera la paperetta che si perde per eccessiva curiosità e indipendenza, nella pratica, invece, è in fuga ogni volta che ne ha l’occasione, o quasi:-). E tu hai voglia a gridar "Come on!".
C’è poi la Pasqua. Il Cucchiaino ha preferito fare a meno di agnelli e capretti, ha giusto rimediato l’uovo (il primo per la pupa) e ha scelto di votare per la papera, quella verde&gialla che ama la pappa del canarino.
Piesse: per la serie ditelo coi fiori, uhm, quelli gialli nella foto, “Happy Easter!”
Formato? 9 mesi. Il miglio, usato come ingrediente base nella ricetta, è un cereale ricco di minerali, vitamine, amido e lecitina.
Ingredienti
30 gr di miglio
1 tuorlo d’uovo sodo
1 cucchiaino di olio evo
2- 3 asparagi
Procedimento
Facile e veloce. Pulite gli asparagi, tenendo la parte più morbida. Cuocete in acqua fino a quando risultano morbidi. Nella stessa acqua cuocete il miglio, che avrete sgranato con un filo di olio EVO. Tenete conto che il miglio avrà bisogno di una quantità d’acqua doppia rispetto al suo volume. Si cuoce in pochi minuti. Condite poi con olio, gli asparagi a tocchetti e il tuorlo d’uovo sbriciolato. Impiattate con uno stampino (bè scegliete la forma che più vi aggrada, io voto papera:-)).
da miralda | 29 Mar 2010 | 12-18 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Di uova e coccodè sul Cucchiaino ne avevo già parlato qui e oggi ne ho pure parlato qui. Però ammetto che al di là di ricette, letteratura in materia (di uova, sì signori, pure Dante ha scritto la sua) e cotture 3 minuti, cinque minuti, dieci minuti, eccessiva, l’uovo in assoluto che più mi ha colpito è stato quello col bollino reale (in attesa arrivi quello 100% fondente di Pasqua da qualcuno:-)). Da noi, poveri mortali, a meno che non vi approviggionate direttamente dalle galline per intermedia indulgenza (come fa l’aliciotta), le uova riportano sul guscio numeri e date, giusto per non sbagliarsi sul consumo.
In Inghilterra invece ho scoperto che c’è il marchio della corona (almeno su quelle che mi è capitato di acquistare lì): come se ogni uovo ricevesse la benedizione e l’approvazione di queen Elizabeth.
Il tutto, non so perchè, ti mette in una situazione strana verso l’uovo che vai a consumare, da una parte ti faresti una risata dall’altra un po’ di soggezione c’è (vedi cosa fa un po’ di british marketing).
E tutto questo cosa c’entra? Nulla, ma ci ho ripensato ieri mentre mi apprestavo a sgusciare le mie uova made in Italy che sono finite in cocotte (senza coperchio) dal gusto francese.
Come già detto la pupa è di quelli che amano l’uovo alla coque ma indulgono senza problemi in piccole deviazioni al tema. Aggiungeteci poi la magia, perchè l’uovo in cocotte cresce e ricresce nella versione cucchiaino: effetto stupipupo. Svantaggi? E’ della famiglia soufflé:va servito subito o finisce male:-).
Dell’uovo sapete tutto o quasi, in questa preparazione è intero quindi da somministrare a formato 12 mesi. Arricchite di formaggio (tipo latteria poco stagionato) per effetto fondant e di erbe aromatiche per profumare.
Il cucchiaino consiglia per mamma&papà una grattata di tartufo prima di servire o semplicemente utilizzate burro al tartufo da spalmare sulla cocotte. Accompagnate con crostoni di pane.
Piesse: preparate rigorosamente col bebè, sarà uno spettacolo, soprattutto la fase “ohoo, forno”:-)
Ingredienti (per tre)
3 uova
poco burro
erbe (timo o erba cipollina tritate)
formaggio latteria
(sale, tartufo o pepe bianco per mamma&papa)
Procedimento
Sbattete le uova con la frusta o il robot da cucina. Aggiungete le erbe. Riempite per tre quarti degli stampini alti o cocotte imburrati. Tagliate il formaggio a pezzettini e tuffateli nel composto. Passate in forno caldo (180°) per 10-15 minuti. Servite immediatamente.
da miralda | 27 Mar 2010 | Dal Mondo
Il terremoto, quello d’Abruzzo, l’ho vissuto molto lontano da casa, dall’Europa e dai giornali. Una notizia grande, terribile, spiegata in francese. Il pensiero, mi ricordo, è subito volato al mio paese dove spesso le catastrofi naturali si trasformano in tragedie di anni e anni, senza soluzione. Tornata in Italia la grande onda di emozioni era passata, almeno quella dettata dai giornali e dalle tv. Ho cercato di recuperare le immagini e le parole perché dopo aver vissuto in maniera molto forte altri eventi per ragioni anche di lavoro (lo tsunami, ad esempio) mi pareva strano sentirmi ora quasi estranea. Ho letto, ascoltato e cercato di capire nel corso dei mesi se effettivamente qualcosa rispetto al passato era cambiato.
E ancora una volta credo sia stato l’orgoglio della gente, la volontà di rinascere e ricostruire a fare la differenza.
Per tutte queste ragioni sparse fra le righe accolgo con piacere l’invito delle 99 Colombe (grazie Nina, a proposito il disegno è suo e non di Miss Cia). L’iniziativa, nata qualche settimana fa grazie a due blogger (Artemisia e Lydia), ha l’obiettivo di aiutare un’azienda abruzzese, Le Sorelle Nurzia , in serie difficoltà dopo il terremoto dello scorso anno a farsi conoscere, far conoscere i propri prodotti (che buoni i loro torroni!) per riavviare la produzione.
Che dire? Io arrivo come mio solito un po’ in ritardo, ma il lavoro di tanti blogger ha fatto sì che all’azienda arrivassero molti ordini per Pasqua, tanto che sono anche state riassunte delle operaie.
Se volete saperne di più, fare ordini andate sul loro sito o sul blog creato per promuovere l’iniziativa: http://99colombe.blogspot.com
piesse: naturalmente anche Il Cucchiaino posterà la sua ricetta, ad un anno dal terremoto, il 6 aprile con uno dei prodotti Sorelle Nurzia.