da miralda | 11 Mag 2010 | Senza categoria
Homemade, handmade e babytailormade. Questo è il grembiule del Cucchiaino, già testato da pupa e pupo. L’idea, lo ammetto, non è stata del tutto mia. Ho scoperto, dopo qualche mese di blogosfera, che non c’è blogger che si rispetti che non abbia il suo concorso o giveaway (give che??? ho esclamato le prime volte).
Dopo l’ennesima proposta di oggetto o similoggetto da regalare, il webguro ha esclamato: “Perché non facciamo un autentico cucchiaino gadget?”. Detto fatto (o quasi).
Miss Cia ha disegnato e poi autenticato (con tanto di Cucchiaino e firma) il grembiule formato bebè e qualcuno (grazie!) ha modellato, tagliato e cucito. Io, che con tutto ciò che ha a che vedere con ago e filo, sono un disastro, mi sono data alla ricerca stoffa.
Questo il risultato:-). A noi piace. Lo volete anche voi?
Al momento ce ne sono a disposizione due, poi può essere che la produzione continui (si vedrà, che se ci dite che manco gratis, forse è meglio lasciar stare:-)).
Ora che succede? Allora ho studiato di giveaway e similcose. Pare che per prima cosa dobbiate meritarvelo. Nella fattispecie vorrei premiare due bebè e il loro lillove.
Aspetto da voi (via mail a info@ilcucchiainodialice o come commento al post) la ricetta che il vostro pupo ama di più in assoluto.
Le due che ci piaceranno di più (che qui conta pure l’aliciotta) saranno premiate con il grembiule del Cucchiaino, fotografate e pubblicate.
Entro quando? 31 maggio, così avete tanto, tantissimo tempo.
Altro da fare? In teoria dovreste prendere il logo (lo trovate in pagina) o il link dell’iniziativa (http://tinyurl.com/2vyjt4q) e pubblicizzare.
Siccome ogni volta che mi chiedono di posizionare qualcosa in homepage mi prende un colpo, potete anche lasciar stare. Se vi va fatelo, ma non siete obbligati.
Potreste diffondere attraverso blog, facebook, twitter o semplice passaparola anche solo con link, voce o photoshow (della serie, guarda ‘sto grembiule, non è che lo vuole anche il tuo pupo o pupo che conosci?).
Last but non least il grembiule è formato papa e pupo (e non voglio sentir dire che la cucina è cosa da “femmine”), dai 12 mesi in su (veste pure un formato 3 anni).
Piesse: il Cucchiaino ringrazia il gentil cugino dell’aliciotta che si è prestato all’”indossamento”.
da miralda | 07 Mag 2010 | 12-18 mesi, La colazione
Il primo pensiero stamattina è stato "mizzega che sonno che ho". Stanchezza da settimana full e "grazie alla provvidenza che oggi è venerdì". Il secondo "Non posso arrivare come al solito in ritardo, sono una mamma dopotutto". Il terzo "prego che ci sia un caffè doppio, perché organizzare un breakfast per le mamme senza caffè, bè è come sparare sulla croce rossa". Le prime parole della pupa"Mamma, c’è la festa, di tutte e due". E di questa cosa deve essere stata molto convinta visto che se l’è spassata nemmeno fosse il suo "happy birthday". Non c’era la torta di rose ma la mia prima festa della mamma in società è stata illuminante.
Al nido della pupa stamattina hanno festeggiato le mamme, alcune di più altre un po’ meno, dipende un po’ dal formato che a ognuna è capitato. La pupa? Graziosa, veramente graziosa (ci tenevano a ripetermi), ma "formato da fatica continua": ergo la maggior parte credo ne abbia avuto grossa consolazione in riferimento alla propria di situazione. Ed io? Bè, sarà l’aliciotta in movimento perenne, sarà l’ora da breakfast, ho augurato in bocca al lupo ad una mamma in attesa di doppio formato. Dalla faccia credo sarebbero bastati i complimenti:-).
Naturale che in loco la sottoscritta abbia giusto trangugiato il caffè.
Fortuna vuole che ieri il Cucchiaino si sia dato ai suoi cucinamenti. Il più felice? La torta delle rose. Ho deciso di cucinarla dopo averne parlato qui. Ho pensato che sì, poteva proprio funzionare per la festa della mamma.
E me ne sono convinta oggi dopo il breakfast. Tornata a casetta prima di mettermi al lavoro, mi sono seduta e ne ho mangiata una fetta, giusto passata qualche minuto nel forno (perché calda è tutta un’altra cosa).
Ne ho fatta una versione grande, una piccola (è una mia fissa quella del monoporzione o quasi) e una versione Alice (nel senso che la pupa munita di un pezzo ha dato una forma sbattacchiata tutta sua).
Tra l’altro mi ha dato l’occasione di far fare un giretto alla mia pasta madre, e sì perché la sottoscritta ne è entrata in possesso da qualche settimana e ormai ne è un’affezionata "utilizzatrice". Don’t worry però che potete agevolmente farla con lievito di birra (e questa è la ricetta che segue sotto) così da evitare di dover cominciare il giorno prima.
Il formato? Dai 12 mesi in poi, io ho usato marmellata di arance e sambuco, ma potete sostituire con la marmellata che preferite, piuttosto che mele tagliate a pezzetti e cannella.
Il consiglio. Fatela: piacerà ai bimbi il gioco del fiore. L’abbozzo pre lievitazione finale e cottura si trasformerà in maniera sorprendente. E i pupi amano essere sorpresi (e pure qualche altro, io compresa).
Fatela: piacerà a voi, breakfast o non breakfast, festa o non festa perché è un vero comfort food.
Ingredienti
300 gr di farina manitoba
100 gr di farina bianca
1 uovo e 1 tuorlo
1 bicchiere di latte
13 gr di lievito di birra
50 gr di burro
40 gr di zucchero
scorza di limone bio
marmellata di arance
Procedimento
Sciogliete il lievito con un cucchiaino di zucchero e due cucchiai di latte tiepido. Unite a un mix delle due farine di circa 80-100 gr. Formate un panetto e mettete a riposare per un’oretta. Riprendetelo e unite il resto della farina, del latte tiepido, le due uova, lo zucchero e la scorza di limone. Impastate il tutto e mettete di nuovo a riposare in luogo caldo (ad esempio forno a 30°) per un paio d’ore coperta da un panno umido. Riprendete l’impasto, stendetelo cercando di ottenere una sfoglia rettangolare che spalmerete con un velo di marmellata.
Arrotolate e tagliate delle fette che sistemate in una tortiera, a distanza di un paio di centimetri, formando un fiore. Lasciate di nuovo lievitare in luogo caldo per un’altra mezz’ora. Spennellate le fette con del tuorlo sbattuto (o latte) e scorza di limone grattuggiata. Passate in forno a 180° per 40 minuti.
Mangiate calda!
da miralda | 05 Mag 2010 | Il Cucchiaino collabora con
da miralda | 04 Mag 2010 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
La destrutturazione. E’ una pratica che in questo periodo mi viene spontanea, fuori e dentro la cucina. Mi rende più semplice fare il passaggio da una cosa all’altra che tra loro, a differenza di certe ricette, non sono per nulla legate. Se il giochetto in certi casi aiuta e semplifica, cucinando mi diverte. Fino a ieri sera pensavo che con la pupa poco centrasse. Che ne può sapere lei di destrutturazioni? Al limite comincia a intendersi di costruzioni e distruzioni.
Eppure anche a lei il gioco piace se destrutturare significa investigare con mano libera la composizione del piatto, cucinato da altri ma soprattutto da lei stessa (sì uovo finto, pasta questa vera, sale finto, legumi veri e così via, a seconda di quello che la sottoscritta può concedere e quello che proprio no, non se ne parla).
Ed è stato così che mentre combattevo con dei maledetti falafel che non volevano prendere la forma nei dieci minuti che avevo a disposizione per rimediare la cena, l’aliciotta si è data ai suoi cucinamenti. Strutturava e destrutturava e nella fase "Adrià" si dava al riconoscimento.
Ne è nata la carbonara destrutturata. Di sicuro chi tifa per la carbonara tradizionale, ben assemblata e fortemente connotata da pecorino e guanciale, griderà all’eresia. Eppur, l’ho sperimentato sulla carbonara le interpretazioni non mancano.
Ho amici che si sono dati alla moda scandinava e al posto della pancetta, bè, ci hanno messo il (guanciale, ops) salmone affumicato (magari selvaggio). C’è chi mi ha detto che pure col tonno non è niente male. Si tratta di carbonare di mare? Direi di sì.
Io più volte ho votato verde, nel senso che ci ho messo le zucchine. E c’è persino quell’inglese, Jamie Oliver, che nella sua di carbonara ci ha piazzato la salsiccia.
La pupa avendo a disposizione dischi volanti e fave (veri) e uovo finto ha assemblato a suo modo. Il risultato? Destrutturato, ça va sans dire:-).
E voi di che carbonara siete?
Tenete conto che il piatto è formato 18-24 mesi in su, visto che le favette le ho volute lasciar tutte intere. Potete proporre anche a bebè più piccolo, magari passando le fave al mixer e utilizzando della pasta più piccola.
Ricordate di cucinare bene le uova per il pupo, mentre per la versione mamma&papà attenetevi alla tradizione: aggiungete l’uovo e spegnete subito il fuoco!
Ingredienti (per tre)
180 gr di pasta (io ho utilizzato appunto i dischi volanti, ma potete anche farne a meno)
120 gr di fave sbollentate
1 uovo e 1 tuorlo
2 cucchiai di pecorino
olio EVO
cipollotto
(sale e pepe per versione adulti)
Procedimento
Eliminate la pellicina delle fave. Cuocere la pasta in abbondante acqua, passare le fave in padella con olio e cipollotto (che poi eliminate) per qualche minuto. Sbattere le uova. Modalità destrutturata "Alice": assemblare pasta, fave, uovo (per i bebè strapazzato in padella e ben cotto) e finire con "tanto, anzi tantissimo formaggio" . Modalità meno destrutturata: insaporire la pasta un po’ al dente in padella con le fave e olio evo. Aggiungere l’uovo sbattuto con il pecorino grattuggiato. E servire.
da miralda | 30 Apr 2010 | 9-12 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Funziona sempre così. Basta un weekend, qualche giorno fuori dal contesto, giusto una gita di quelle vado e vengo, e la sottoscritta si fa prendere dalle passioni culinarie del "loco". Un esempio? La fregola. Allora confesso la verità. Erano circa due o tre mesi che la fregola stanziava nella mia dispensa. Appena acquistata era stata il mio orgoglio. Perché del tipo non industriale, bella grezza e irregolare. Una felicità a metterci le mani. Poi è rimasta lì. Sola e abbandonata.
Al ritorno dall’isola si è riaccesa la passione. E "sa fregola" si è unita a spinaci, freschi, freschi, e ceci.
Per chi non la conosce, la fregola ricorda un po’ il cous-cous con dimensioni maggiorate, in comune per pupi la stessa simpatia per il nome: nel primo caso da dire in fretta, nel secondo da ripetere storpiando e giocando sul diminutivo.
Il vantaggio rispetto al cugino è che si presta ad essere risottata (una delle mie manie) o semplicemente cotta in acqua nelle zuppe e persino a finire sotto forma di fingerfood (altra mania, mania). Tra l’altro mentre scrivo credo anche che potrebbe pure essere interpretata alla spagnola, tipo sempre riso da passare in forno come simil paella (ci devo provare).
Normalmente io preferisco "risottare" ma dato che questa è stata settimana lunga, lunga, e ieri la sottoscritta si è trovata a tornare da Milano, imbottigliata nel traffico, con all’esterno l’estate scoppiata, l’interpretazione è stata fast&easy.
Formato della ricetta? Dai nove mesi in poi, al di là della dimensione della fregola e dei ceci (che possono già funzionare verso gli 8) per la presenza degli spinaci, che con i loro nitrati potrebbero creare fastidi nel bebè, proprio come biete e coste.
Tenete conto che io ho utilizzati ceci secchi messi a bagno la sera prima, col solito pezzetto di alga kombu, e poi cotti (da qualcun altro prima che arrivassi:-)).
Io ho condito con un mix di parmigiano e pecorino (del tipo Podda misto di latte vaccino e ovino), nel caso di bebè, formato 8-9 mesi, potete utilizzare il parmigiano reggiano o amalgamare con un cucchiaino di ricotta.
piesse: sulla versione per l’aliciotta ha trionfato anche un cucchiaio di stracciatella ma questa è proprio variazione superpersonale della pupa.
Ingredienti (per tre)
150 gr di fregola (per un bebè ne basta 30-40 gr)
circa 200 gr di ceci (secchi o in scatola)
400 gr di spinaci
olio EVO
pecorino
Procedimento
Se utilizzate ceci secchi, bagno notturno e cottura di un’oretta (devono rimanere giusto un pochino indietro). Sgranate la fregola con forchetta e cucchiaino d’olio in pentola. Aggiungete acqua (abbastanza abbondante), ceci e spinaci a pezzetti (lasciate qualche foglia da parte per il piatto). Cuocete lasciando consumare un po’ l’acqua: vi dovrà rimanere una sorta di zuppetta quasi asciutta o di fregola un po’ brodosa:-).
Condite con eventuale sale (no per i pupi sotto l’anno), e formaggio (pecorino o parmigiano).
Foderate un piatto con qualche foglia di spinaci (se usate i baby potete anche darvi all’assaggio o incitare il pupo al morso) e nel nido metteteci la vostra "fregoletta".