da miralda | 10 Giu 2010 | 12-18 mesi, Estate
Lo so sono in ritardo. E questa è la comunicazione di servizio. Dovevo guardare, testare e insieme ad Aliciotta scegliere le due ricette (e i pupi) che si aggiudicheranno i grembiuli del Cucchiaino. Causa lavoro accumulato, partenza e stasi di qualche giorno in simil vacanza (che proprio vacanza non è) domando clemenza e prometto che presto, presto scelgo, fotografiamo e spediamo.
Intanto ho cercato di ricordare il rosa, rosae, rosa e così via imparato qualche anno fa, e dovendo "pluralizzare" (e specificare) il basilico, verde napoletano, verde genovese e rosso indù ho ripassato declinazioni e grammatica (si fa per dire:-)).
Sono all’isola, giusto qualche giorno, il mal di terra mi ha preso ma nemmeno tanto, causa vento (e lavoro), nel frattempo dovendo equipaggiare la cucina della nonna dell’aliciotta di erbe, tante erbe, ho fatto un giro al mercato. Giusto per comprare del basilico: dove vado (o passo) mi accompagna (vi ricordate la cucina di Londra?:-)).
Il risultato? Lì ho incontrato l’uomo delle erbe e dei vasi, rinvasi, che quando chiedevo salvia, mi diceva "Di che tipo?", quando chiedevo "Menta", mi sfoggiava un’enciclopedia (son tornata con la menta da mojoto, quella glaciale e bè quella classica). E quando ingenuamente ho detto basilico, tipo genovese, mi ha fatto impazzire con il "vedo rosso". Nel senso che ho comprato basilico rosso, di cui mi sono perdutamente innamorata. E che mi ha fatto dimenticare il timo limonato di casa, che ultimamente infilavo dappertutto, ma proprio tutto.
Ho cercato giusto due informazioni sul nuovo amore: pare che in India sia regina, in America persino santo, e che, per chi come me in questo periodo soffre di stress superstress, abbia effetti miracolosi. E i pupi? carico di antiossidanti e capacità di aumentare le difese.
Ora però la ricetta. Sempre allo stesso mercato ho acquistato ricotta semifresca da grattuggiare che ha fatto impazzire la pupa (pure lei ha trovato un amore locale). Ecco i tre basilici o "basilica" sono stati tritati (non avevo mortaio, ahimè) in un similpesto leggero, leggero, dai profumi diversi, e hanno condito dei gnocchetti sardi su cui ho grattuggiato la ricotta. Opinione? Bè Alice appena ho finito di fotografare si è impossessata della ciotola e via col cucchiaino ( ed eravamo più vicini alla merenda che alla cena:-)).
Il formato? 12-18 mesi, non ci dovrebbero essere problemi con la misura dei gnocchetti.
Ingredienti (per tre)
150 gr di mallureddus freschi (o gnocchetti sardi)
una manciata di foglie di basilico (i) miste
ricotta da grattuggiare (tantisssssssima come dice la pupa)
2 cucchiai di olio EVO
(sale, ricordate sempre poco, poco almeno fino ad anno inoltrato)
1 scaglia di parmigiano o pecorino semistagionato
Procedimento
E’ superfacile e veloce. Frullare il basilico (o pestare al mortaio, ad avercelo qui) con un cucchiaio o due di olio e la scaglia di formaggio. Cuocere gli gnocchetti. Scolare e condire la pasta con il similpesto e la ricotta grattuggiata. E buon basilicum, anzi basilica (che qui sono tre).
da miralda | 04 Giu 2010 | 24-36 mesi, Dal Mondo, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda
Se fossi ancora a Londra (ma non lo sono, ahimè!) oggi potrei spostarmi verso Eton, vestita un po’ "posh", cappellino improponibile compreso e assistere alla partita annuale di cricket del 4 giugno. Un cane, labrador, potrebbe decidere senza troppo chiedere di sedersi sul mio cestino da pic-nic e mandare in frantumi frutti di bosco e magari quelli meringhe alla francese acquistate da Ottolenghi. In mia salvezza potrebbe arrivare la dea della cucina, alias Nigella, con una dose di 1 litro almeno di panna, a fare un gran casino. Della serie una di quelle sue ricette "si fanno in cinque minuti, non ti domandare quante corse ti costeranno poi".
L’Eton Mess è uno di quei dolci british, che più british non si può: panna, tanta, frutta (di solito fragole) e meringhe (non credo homemade).
Il perché il nome inglese alluda ad un casino qualcuno lo spiega col cane. Sì, il cane che in occasione della partita di cricket del 4 giugno fra il collage di Eton e quello di Winchester avrebbe deciso di sedersi sul pranzo di qualcuno, facendo per l’appunto un gran casino.
Altri dicono che sia dovuto solo all’ingegno degli studenti etoniani, che avrebbero mescolato le meringhe rotte mandate da casa con tutto il resto per farne un dolce veloce, veloce.
Della serie pure a Eton non si butta niente.
Personalmente mai mangiato durante il periodo londinese (e qualcuno dirà meno male:-)), la curiosità è tutta nata da Nigella e dalla sua performance con l’eton mess. Vista, piaciuta e non imitata, come spesso mi capita con lei.
Ho preferito alleggerire, sostituire e comporre homemade (le meringhe).
Munita di sac à poche è stata questione di un attimo e qualche arrembaggio della pupa. Le meringhette, piccole, piccole, alla francese, poi si son fatte da sole, mentre montavo la panna e mescolavo con poco zucchero e una buona dose di yogurt.
Così è nato il casino del Cucchiaino. Voi che ne dite?
Goduria, è una gran goduria, per la sottoscritta e pupa. So let’s have fun:-)
Il Formato? 24 mesi per via dei frutti rossi e del quantitativo di panna, ma alla fine basta mutare frutta (banana ad esempio o pesca), insistere con yogurt e meno panna e potete servire anche a bebè tra i 12-18 mesi.
piesse: questa ricetta entra di gran onore nella nuova serie "have fun", voi avete altre ricette da suggerire?
Ingredienti (per tre)
1 albume (per 10-15 meringhette)
80 gr di zucchero a velo
fragole e mirtilli
250 ml di panna fresca
1 barattolo di yogurt naturale
1 cucchiaio di zucchero a velo
Procedimento
Montate l’albume (temperatura ambiente) a neve aggiungendo poco a poco lo zucchero e velo. Prendete la sac à poche o semplicemente un cucchiaio e formate delle meringhette piccole su della carta da forno. Infornate a 60-70° per un paio d’ore (potete anche lasciare il forno leggermente socchiuso), tenete conto che le meringhe devo semplicemente asciugare.
Lavate la frutta, tagliate a pezzi le fragole, bagnate con succo d’arancia (ma anche no). Montate la panna bella fredda. Aggiungete dolcemente lo yogurt con un cucchiaino di zucchero a velo. Formate delle coppe con crema, frutta a pezzetti e meringhe sbriciolate. Tuffate cucchiaino o dito, fantastico!
da miralda | 01 Giu 2010 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda
A fare ordine nell’armadio hai sorprese inaspettate (tipo borsa che a distanza di qualche anno ti pare una chicca e non più una ciofeca). A fare ordine nel blog scopri ricette che avevi sovrapposto di date e nascosto (bè i miei soliti pasticci). E siccome oggi è giugno e una tira l’altra, faccio revival:-)…
… A volte spostamenti troppo veloci – che nostalgia per quei viaggi lenti lenti che avevi il tempo di capire dove andavi e abituarti al ritorno – ti fanno scherzi inaspettati. Alcuni che a stare a casa proprio non l’avrei pensata.
Aggiungici l’idea che Alice proprio sto tiramisù lo doveva provare, ma come dico io. Ed ecco che Sardegna e Alto Adige non sono poi così lontani.
Il giorno prima occhieggiavo i fiori di sambuco all’Alpe di Siusi , il giorno dopo mi imbattevo nelle ciliegie di Orgosolo…
Non so voi, ma fermarmi per strada a chiacchierare e acquistare frutta e verdura mi ha sempre dato una grande soddisfazione. E qui, sulla strada che da Olbia porta fuori verso Palau era un susseguirsi di ciliegie, cassette e cassette rosso cupo.
L’acquisto, rimanda e rimanda, l’ho fatto prima di prendere la via per l’aereoporto e aver meditato sulla ricetta. Scelta azzeccata perché le quattro chiacchiere col venditore "sardo doc" mi hanno fatto svelato non solo qualche segreto su ciliegie & co., ma anche aperto nuovi orizzonti sulle pesche.
Qualche consiglio sparso… Ho evitato l’uovo crudo, utilizzando crema pasticcera (uso uova bio da allevamenti a terra, ma la salmonella sapete com’è non si sa mai), ho fatto uno strappo alla regola e messo zucchero (per somma felicità di Alice) e introdotto le ciliegie che secondo alcuni calendari sullo svezzamento sarebbero da equiparare ai frutti rossi (fragole & co banditi fino ai due anni per possibili allergie).
Infine ho usato pan di spagna: un po’ tiramisù, un po’ zuppa inglese…
Ingredienti
Per 4 bicchierini
Per il pan di spagna
3 uova
30 gr di farina
30 gr di fecola di patate
50 gr di zucchero
Limone
Per la crema pasticcera
1 tuorlo
120 ml di latte intero fresco
Buccia di limone
30 gr di zucchero
15 gr di farina
200 gr di mascarpone
Sciroppo di sambuco diluito con acqua quanto basta
200 gr di ciliegie di Orgosolo ( vanno bene anche quelle del vostro albero:-)
Procedimento
Preparate il pan di spagna. Sbattete le uova (che siano a temperatura ambiente, mi raccomando!) con lo zucchero e mezzo cucchiaino di succo di limone. Io ho usato il mio mitico robot da cucina e ho lasciato andare per circa 20 minuti, fino a quando il composto è più che raddoppiato. A quel punto ho passato al setaccio farina e fecola e aggiunto poco alla volta.
Ho passato in forno a 160° per 20-30 minuti (vietato aprire, si sbircia da fuori:-).
Nel frattempo la crema. Riscaldate il latte con della scorza di limone, spegnete e lasciate a riposare per 15-20 minuti, poi filtrate e riscaldate di nuovo. Lavorate il tuorlo con lo zucchero, aggiungete la farina e amalgamate. Aggiungete a filo parte del latte, mettete sul fuoco (molto dolce) e aggiungete il resto. Continuate a mescolare, senza mai portare a bollore (se siete muniti di termometro badate a non far superare gli 80°). Appena pronta passatela in un recipiente freddo o immerso nel ghiaccio. In questo modo eviterete che l’uovo vada avanti a cuocere (un altro metodo prevede invece la cottura a bagnomaria con la bastardella…).
Lasciate raffreddare la crema, sbattete il mascarpone e aggiungetela.
Pulite e tagliate le ciliegie a pezzettini. Diluite lo sciroppo di sambuco con dell’acqua (state più bassi rispetto alla proporzione solita).
Tagliate il pan di spagna a pezzetti, bagnate nello sciroppo di sambuco e posizionate il primo strato nel bicchierino.
Coprite con la crema e le ciliegie a pezzetti (avendo cura di lasciarne anche in vista sulle pareti che poi da fuori è un amore).
Continuate con gli strati, lasciate riposare in frigo (non fate come Alice: visto, indicato col dito, subito in bocca… beata ignoranza di tiramisù e affini:-)
da miralda | 31 Mag 2010 | 6-9 mesi, Alice-pedia
Ritorna, dopo una piccola pausa, Alice-pedia. Leggere le righe di Gabriella (Danielli) mi ha riportato a due anni fa (dico due!), quando con Alice formato otto mesi ero alle prese con le pappe da trasferta. Ricordo il thermos o simil thermos rimediato, le pappe preparate prima dell’uscita, della spiaggia o della cena al ristorante con tutta l’ansia di mamma "e altrimenti che si mangia?".
piesse: che ne pensate del camper "prendi la pappa e vai":-)?
"Eccomi dopo molto più tempo del previsto: non sono riuscita a mantenere la promessa di un post al mese, fagocitata da una serie di impegni, ma non potevo mancare l’arrivo della bella stagione con tutta una serie di consigli.
E’ ormai tempo di vacanze e di uscite domenicali. Una giornata all’aria aperta fa bene alla mamma e al pupo in crescita.
In questa stagione, preferisco pensare le mamme al “parchetto”, piuttosto che in casa, tra i fumi di preparazione del brodo, ecco perché ne approfitto per ricordare che la base per la pappa si conserva in frigorifero per 24 ore
(meglio separare le verdure dal brodo), ma è anche possibile congelare, a mio avviso, sempre separando.
La ricetta? Preparate un bel pentolone di brodo – facendo bollire in acqua oligominerale le verdure, ricordate di introdurre sempre una verdura alla volta dopo le prime – patata – carota e zucchina ( o quelle che il vostro pediatra vi ha consigliato) in modo da poter identificare facilmente la causa di eventuali reazioni allergiche.
Si può bollire per un’ora in pentola normale o 20 minuti in pentola a pressione – quindi separare le verdure dal brodo, quest’ultimo lo potete conservare in freezer negli appositi contenitori.
E le verdure? Meglio passarle con il passaverdura ( le lame dei frullatori girando inglobano aria e potrebbero facilitare meteorismo nell’intestino del vostro bambino), dopodichè riempite con il passato un contenitore per cubetti di ghiaccio – riporlo nel freezer – e dopo il congelamento staccare i cubetti e conservarli in sacchetti per alimenti, da usare al bisogno.
Una volta alla settimana ripetete, aggiungendo una verdura nuova.
E buona passeggiata con il vostro bimbo.
E se il bimbo ha iniziato lo svezzamento da poco e avete sostituito un solo pasto di latte?
Non rinunciate all’uscita con gli amici, spostate la pappa alla sera e al mezzogiorno proponete il latte.
E se invece mangia già le due pappe? Organizzazione, la parola d’ordine. Preparate il brodo e il passato, munitevi di thermos e di piccoli contenitori di alimenti (o semplice carta stagnola). Riempite il thermos con brodo e/o passato di verdure, mentre portate già dosati gli ingredienti per la pappa, creme, parmigiano e olio. Al momento, ricomponete il tutto e buon appetito al bebè.
E se sono in vacanza che faccio?
Se andate in appartamento o in un albergo con la possibilità di utilizzo della cucina utilizzate le strategie sopra descritte.
Se invece siete in hotel , ma non avete la possibilità di preparare voi stesse la pappa per il pupo, vi consiglio di non pretendere che vi venga preparato un brodo con tutte le verdure “della valle degli orti”, il rischio è di trovarvi un brodo preparato con ingredienti non sempre freschi.
Meglio chiedere una preparazione base con patata, carota e zucchina, della serie non si sbaglia mai.
Potete utilizzare anche prodotti liofilizzati, ma certamente meno gradevoli al palato; verificate sempre che gli ingredienti inseriti siano già stati introdotti ( spesso troviamo prezzemolo, cipolla o sedano rapa).
Infine caldo e sete. Cosa faccio col pupo?
– I piccoli allattati al seno bevono mentre mangiano – attaccarli più spesso sarà come permettergli di bere – possiamo comunque proporre dell’acqua con biberon o cucchiaino se le temperature sono molto elevate (se noi sentiamo la necessità di bere spesso, facciamoci venire il dubbio che anche i bimbi potrebbero avere la stessa necessità)
– Evitare bibite zuccherate e succhi– le temperature elevate potrebbero anche favorirne la proliferazione batterica – molto meglio l’ acqua oligominerale
– Le acque oligominerali hanno contenuti di sali minerali diversificati a seconda del luogo d’origine della fonte. Sarebbe corretto cambiare spesso la marca dell’acqua in modo da diversificare l’apporto minerale (non solo per i bambini). Le acque conservate in bottiglie di vetro sono senz’altro da privilegiare.
– Ottima soluzione i centrifugati di frutta homemade: dissetano e permettono di reintegrare i sali persi con l’eccessiva sudorazione.
Consiglio: nel periodo estivo, in particolare, fate attenzione alla sterilizzazione, nei biberon possono rimanere tracce di latte o residui zuccherini delle bevande.
Infine? Vi svelo un segreto. Se fossi giovanissima , e non lo sono, e non avessi un lavoro che mi piace, mi metterei alla guida di un camper sulla Riviera Ligure e preparerei pappe per bambini, da servire fresche e made by me direttamente sulla spiaggia.
Chissà che qualcuno non colga questa opportunità….
A presto Gabriella
da miralda | 27 Mag 2010 | 9-12 mesi, Estate
Vi capita di acquistare qualcosa in cucina perché il nome vi sta simpatico, ma proprio simpatico? A me sì, definitivamente e assolutamente sì. Mr B. direbbe che sono della specie dei pazzi e questa affermazione lo conferma. Poco importa. I piattoni li ho comprati per il loro nome. Piatttonnniii, bello scadenzato, con l’immaginazione che già correva. Piattonnniiii, proprio piatti, superpiatti. E non chiedetemi la ragione ma l’associazione è stata per uno di quei film infanzia anni ’80, di cui nemmeno ricordo bene il titolo. Tipo Poliziotto, no due piedi superpiatti o qualcosa del genere.
I nostri invece di piattoni sono finiti nel piattino con polpettina, della serie tante "p" a farsi compagnia. E sì tutti gli ingredienti, bè quelli principali, ora che li metto in fila vedi un po’ che iniziano con "p": piattoni, platessa, patate. Un’osservazione che va a braccetto con il mio finir di settimana: stanca, stanca, presa da "scemitudine" incalzante e con un bel "freefriday" che ci aspetta:-).
Qualcuno a tutta questa storia dei "piattoni" potrebbe replicare " e chi li conosce?". Vediamo di rimediare. Dicasi piattoni varietà di fagiolini dalla forma allungata e appiattita, come dire fagiolini dai "piedi piatti":-). Il loro vantaggio? Non serve sgranare, visto che sono baccelli da mangiare tutti interi. I colori? Verde (e se no che baccello era?:-)) ma anche candido, candido, "all white".
Il formato? 8-9 mesi. Fanno bene perché mai? Carico di vitamine, A e C, e sali minerali (calcio, potassio).
La cottura migliore è quella al vapore che permette di mantenere intatte tutte le proprietà. Nel caso di questa ricetta vi dà il vantaggio di cucinare tutto insieme, una volta sola: fast&easy.
Ingredienti (per uno)
100 gr di piattoni
1 patata piccola
30 gr di platessa
due o tre asparagini (quelli selvatici)
1 cucchiaino di olio EVO
erbe aromatiche (dopo l’anno)
Procedimento
Cuocere nel cestello a vapore le tre verdure pulite per 15 minuti, aggiungere il filetto di pesce verso la fine in carta stagnola, magari profumando con delle erbe aromatiche all’interno.
Una volta pronte, passate piattoni e asparagina con qualche cucchiaio di acqua di cottura e un cucchiaino di olio. Schiacciate pesce e patata con eventuali erbe aromatiche tritate. Formate delle polpettine e cuocete per qualche minuto sempre nel cestello a vapore.