da miralda | 23 Dic 2010 | 18-24 mesi, Winterzauber
Non ho ancora conosciuto nessuno che adori la vigilia (di Natale) quanto me. Naturalmente c’è Alice, e credo parecchi altri pupi, però il formato è ben diverso. Pensavo che col passare degli anni le cose cambiassero ma così non è. E’ inutile l’attesa mi piace cento volte di più, devo ancora capire se è da considerarsi in maniera positiva (sono sostanzialmente rimasta un po’ bambina come dice qualcuno) o se invece sono tendente al leopardiano (sapete no di quel sabato del villaggio centomila volte meglio della benedetta domenica).
Comunque oggi tra un pacchetto e l’altro, quei biglietti ancora da scrivere e che cavolo cucino domani sera, volevo farvi ufficialmente gli auguri.
Per un magico 24 dicembre e un Buon Natale!
(piesse: e ricordarvi che avete tempo fino al 7 gennaio per l’invio della ricetta per il libro de Il Cucchiaino)
Per quello che ci riguarda domani sera aspetteremo la mezzanotte (uhm, Alice forse no:-)), con latte e carota per Rudolph (la renna) e cioccolata calda con dei Lussekatter (dolcetti (gattini) di Santa Lucia svedesi).
Quella di latte e carota con fetta di pane è una tradizione dei paesi del Nord che mi piace, ma che non ho mai osato seguire fino all’arrivo di Alice. Con lei per casa diciamo che non ho più limiti a storie, racconti e fantasie:-).
piesse. la ricetta dei Lussekatter la trovate qui(sempre targata Cucchiaino, naturalmente), mentre la cioccolata calda è rigorosamente homemade (e formato 24 mesi).
Ingredienti (per tre)
400 ml di latte fresco intero
100 gr di cioccolato fondente (io uso quello al 70%)
1 cucchiaio di maizena
1 cucchiaino di zucchero
(eventuale cannella o grani di zucchero)
Procedimento
Fate a pezzetti il cioccolato e mettetelo in un pentolino con 1/4 di latte. Riscaldate dolcemente facendo sciogliere senza bollire. Riscaldate il resto del latte e stemperate con quello zucchero e maizena. Unite questo latte al cioccolato e continuate a mescolare per qualche minuto su fuoco basso fino a quando si addensa. Spegnete, eventualmente aromatizzate con un cucchiaino di cannella e servite.
da miralda | 21 Dic 2010 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Tornata ieri a casa la sensazione è stata molto strana. Mi è capitato di partire in inverno. Alcune volte per posti caldi: appena rientrata mi prendeva di solito lo sconforto e lo slancio, tipo salto in triplo lungo, verso la primavera. Altre volte per posti freddi, giusto un po’ più freddi e con neve non occasionale. Mai invece di partire per un luogo veramente freddo, oserei dire polare, con neve dall’aspetto perenne, tornare e sentirmi a perfetto mio agio con lo zero di oggi e la poca neve sui tetti. A mio agio al freddo, fantastico (e dovreste conoscermi per capirlo proprio bene), "Let it snow" sullo sfondo e io a impastare delle mini cupcakes natalizie, che paiono minipanettoncini ma non lo sono.
Del viaggio nel grande freddo prometto racconto, intanto rassicuro: siamo tornati e non ci siamo trasformati in cubetti di ghiaccio. Però mi è presa l’idea di sfornare, fra le valigie da disfare, mail da guardare, risposte da dare, e mannaggia domani devo proprio andare nella Milano prenatalizia (in auto) per lavoro.
Accantonata la possibilità di un vero minipanettoncino (avrei dovuto decidermi un paio di giorni fa considerando i tempi di lievitazione), ho optato per qualcosa di molto più veloce, ma profumato, bello e mignon e che soprattutto solo a guardarlo ti parte il "Let it snow" e "Buon Natale, Merry Ch’stamas", etc…
Per di più il mese scorso avevo comprato dei fantastici pirottini, ammetto che l’acquisto era stato dettato da puro e semplice motivo estetico e quando sono arrivati li avevo fatti sparire sotto la montagna di contenitori e simili che ci sono del secondo cassetto sotto il forno.
Mi sentivo in colpa, dopotutto mica mi mancavano i pirottini. Bene, sbagliato. Perché non sai mai quale pirottino ti può capitare a tiro e non tutti i pirottini sono uguali. Questi hanno la meravigliosa capacità di accompagnare la lievitazione verso l’alto del tuo dolcetto (o almeno questa è stata la mia impressione), addirittura strabordando (se non amministri con saggezza le quantità, cosa che io non ho fatto) e di regalarti una sorta di muffin travestito da cupcake che oggi, 22 dicembre, Italia, a tanti potrebbe apparire un panettone mignon.
Con tutto il bianco che ho ancora negli occhi non ho potuto fare a meno di imbiancarli, una volta usciti dal forno, giusto un po’ di glassa reale a limone, zucchero e acqua.
Pensate che per ora questo è stata la cosa più simile (di foggia) a un panettone mangiata a tutt’oggi. Bè rimedierò per la vigilia.
Infine. Il dolcetto è molto semplice, per di più è morbido con mele fresche quindi perfetto per pupi formato 12 mesi abbondanti. Evitate al limite la glassa per non abbondare con troppo zucchero coi bebè più piccoli.
piesse. Io ho in realtà preparato due versioni, una per bebè, la seconda per adulti, mettendo le mele a bagno nel glogg (una sorta di vino speziato natalizio dei paesi nordici di cui io vado matta in questo periodo) e utilizzando un paio di cucchiai nell’impasto . Dove lo trovate? Uhm, credo si trovi al supermercato, altrimenti di sicuro c’è l’immancabile bottiglia all’Ikea natalizia. Alternativa? Utilizzate del vin brulè:-)
Ingredienti
200 gr di farina
50 gr di farina integrale
70 gr di zucchero di canna
2 uova
50 ml di olio di semi (o oliva molto delicato)
1/2 barattolo abbondante di yogurt naturale
100 ml di latte
1 /2 mele renette
1 cucchiaino di cannella e zenzero
1/2 bustina di lievito
scorza di limone e arancia
Per la glassa
acqua, zucchero a velo, limone
Procedimento
Mescolate insieme uova, olio, latte e yogurt, a questo punto aggiungete gli ingredienti solidi. Le due farine stemperate con le spezie, lo zucchero e il lievito. Unite al composto anche le mele a cubetti piccoli (come detto se volete fare come la sottoscritta lasciatele a bagno una decina di minuti nel glogg o vin brulè), tenete separati i due composti se optate per una versione più "alcolica". Riempite i pirottini fino a 3/4 e infornate a 175° per circa 20-25 minuti. Una volta pronti (lo saprete perché dovranno essere ben gonfi che con una crepa nel mezzo), lasciate riposare fino a quando si raffreddono, quindi decorateli con la glassa bianca fatta con zucchero a velo e qualche goccia di limone e acqua.
da miralda | 13 Dic 2010 | Il Cucchiaino: il libro
Ebbene sì, mi pare ancora strano e non riesco a figurarmelo, anche se proprio l’altro giorno ho consegnato i quasi ultimi testi e ci sono mille foto suddivise per capitolo messe in diligente fila da Miss Cia. Perché faccio molta fatica solo a nominarlo: il mio libro, il nostro libro. Di Alice, del blog, di Miss Cia, e del webguro, e di tutti quelli che hanno chiacchierato e pasticciato con noi in questo anno e un pezzo.
Chissà perché ho pensato tutto il giorno a questo post, riderete ma mi sentivo proprio nervosa. Un po’ come dovessi aprire un regalo, o forse consegnarlo, ansia mista a eccitazione. Ed è come se solo a scriverne e dirne mi pare di vederlo un po’ più concreto, nonostante ci stiamo lavorando ormai da un paio di mesi.
Tutto questo per dire che in piena primavera, dopo il freddo, l’inverno e la neve, dovrebbe arrivare pure il nostro libro.
Uhm, cominciamo dal principio.
Chi cavolo ha pensato di farti scrivere un libro (cosa che ancora mi chiedo anche io)?
Pomeriggio di piena estate e noce di cocco che si ostinava a rimanere chiusa nonostante ripetuti tentativi con mannaia (dicasi coltello da cucina dalle proporzioni da film horror). Suona il telefono quando finalmente la noce di cocco viene aperta (da Mr B., benedetto il suo ritorno).
"Pronto, è il Cucchiaino?".
"Sì" (ma anche no, la luce sta calando, devo scattare io la foto e ci metterò un bel po’, è quasi ora di cena e vorrei proprio impiattare il cocco che pareva duro come il piombo fino al ritorno dell’eroe).
"Ho visto i pasticciamenti del Cucchiaino, pubblico libri e mi piacerebbe tradurre in pagine il blog. Disturbo?".
"Naturale che no, non ero per nulla occupata, mangiare? ma no…" (e dopotutto chi se ne frega della noce, del cocco, e poi c’è l’eroe a preparare la cena).
E così iniziò. Con l’editore al telefono, la noce di cocco, Mr B. e la pupa che alla fine si divertirono a scattare loro le foto (e ho promesso che prima o poi le pubblico).
La risposta alla domanda è quindi sì, c’è qualcuno. Per me fino a quando non mi ha mandato un bel pacco con una scelta di suoi libri, era l’editore di quei libri per bambini fantasticamente illustrati da Nicoletta Costa. Ossia Gallucci.
Ok è il blog tradotto in un libro?
Non proprio, perché l’idea di fare una copia un po’ più ordinata e stampata non mi piaceva del tutto. E quindi naturale che ci sono parecchie ricette del blog (e alcune sono d’obbligo parlando di svezzamento) ma ce ne sono anche tante nuove, nuove, suddivise in quattro capitoli (che riflettono la nostra vita quotidiana) più uno invece diciamo molto pratico e poco scientifico che sintetizza la nostra esperienza di "svezzamento" e di cucina senza dare troppi comandamenti.
E ci sono le foto?
Naturale che sì, altrimenti non sarebbe il Cucchiaino e ci sono anche le illustrazioni. Con me ha lavorato Miss Cia (grazie!).
E’ un libro sullo svezzamento?
Credo di sì, visto che ci sono ricette dai 6 mesi ai 3 anni, ma vorrei che fosse qualcosa di più. Non è un libro di verità assolute, non è il libro con cui i bambini "faranno la pappa" (perché non credo nelle strade uguali per tutti), è una possibilità tutta da costruire, e se fosse altrimenti non sarei io, non sarebbe il Cucchiaino e beh sarebbe pure un po’ noioso. Per ora non riesco ancora a capire se il "qualcosa in più" c’è o no, me lo direte.
Sono curioso, magari una copia me la posso pure regalare per la Befana
Direi di no. Il libro non è ancora finito. Terminati i testi, terminate le foto ora abbiamo un intero mese e due settimane di impaginazione prima della stampa. Spero di avere la mia copia per l’estate:-).
E ora la parte più interessante. Perché se ci sarà un libro merito è anche vostro che ci avete seguito fino a qui.
Come già detto nel libro ci sono quattro capitoli più uno. Nel quarto si parla di "lil loves" o piatti del cuore della pupa (l’ho detto no che non è un manuale da svezzamento supertradizionale, no?). Ed ecco qui entrate voi.
Mi piacerebbe inserire tre piatti del cuore tutti vostri: quelli che avete creato coi vostri pupi, quelli che i vostri formati hanno amato e apprezzato.
Tre per tre tappe diverse: dai 6 ai 9 mesi, dai 9 ai 12 mesi, dai 12 ai 24 mesi.
Cosa devo fare per vedere la mia ricetta pubblicata nel libro?
Semplice, mandare il vostro (tuo e del tuo formato) piatto entro (il 7) 14 gennaio con ingredienti ed età, oltre a due righe per raccontarmi cosa ha significato per voi quella ricetta. Ricordo, emozione, il sapore della tua infanzia, un sacco di pazienza persa, etc…
Sceglierò tre ricette che naturalmente saranno cucinate, fotografate (e assaggiate dalla pupa) e poi finiranno nel libro.
Dimenticavo l’indirizzo per l’invio è info@ilcucchiainodialice.it! Se vi va diffondete su facebook, twitter, il vostro blog, raccontate alla vicina o ditelo alle amiche del parchetto.
Ci sono post che non sai proprio come prendere, questo era uno di quelli:-). Wow, è quasi finito!
L’idea di un libro fino a due anni fa non era sulla mia strada, così come quella di un blog. Fatico ancora a capire come sia possibile che in un momento in cui pensavo di aver perso qualcosa, all’improvviso ho ritrovato tanto. Pensandoci bene, non fatico nemmeno troppo. A volte basta guardare chiaramente quello che hai davanti, osservare bene e aprire gli occhi. E i bambini, la mia pupa, hanno questa capacità pazzesca: di farti vedere le cose in maniera nuova, speciale e inaspettata.
piesse: della serie torno presto, tra i regali di questo fine anno, è arrivato anche un invito, per Alice, la sottoscritta e Mr B. da Babbo Natale (quello vero che abita al Polo Nord). La cucina riaprirà se riuscirò a tornare in forma umana e non di ghiacciolo da cocktail grande formato.
da miralda | 10 Dic 2010 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Non l’ho pensato nemmeno per un momento che fosse facile. Ma non ho creduto fosse impossibile. Dopotutto lo stampino per biscotti in legno mi è piaciuto subito: visto, click, acquistato. E mi è sembrata una brillante idea cimentarmi proprio il giorno di San Nicola con la pupa a casa per ponte, e festività milanese aggiunta alla causa pur abitando in provincia.
Ecco è stato bello fino a quando non è venuto il momento di cominciare ad appoggiare la "deliziosa" formina in legno per ricavare il biscotto.
Alla pazienza infinita si è aggiunta la mia espressione perplessa quando ho sfornato gli Spekulatius: le incisioni di albero, candela, barba di Babbo Natale e vischio erano diventate ombre cinesi, direi talmente cinesi da essere indecifrabili.
Gli Spekulatius (o Speculoos per dirla alla Cavoletto) sono uno dei biscotti tipici, stratipici dei paesi del Nord, dalla Germania al Belgio per l’appunto. L’aspetto che mi ha affascinato di questo biscotto è naturalmente la possibilità di creare bellissime forme incise. Già mi vedevo con la pupa e poi la sua espressione stupita, visto che non si trattava più solo di forma o lati ma di superficie con particolari da manuale. Bene, tutto archiviato. Almeno fino a più liete notizie o utili consigli da qualcuno che leggendo alzerà la mano, dicendo: "Ho io la soluzione, cuoca pasticciona!".
E giusto pour parler gli Spekulatius andrebbero fatti, regalati il giorno di San Nicola, il 6 dicembre, o almeno questa è la tradizione nei paesi del Nord, dove l’antico vescovo (appunto san Nicola) è diventato un personaggio tra Babbo Natale e la Befana:-).
L’unica rimasta soddisfatta è di sicuro la pupa. Mentre io mi affannavo a ricavare le forme con lo stampino in legno, lei si è cimentata con forme molto più semplice e meno "diaboliche", e una volta sfornati, badando poco alle "ombre cinese" ha inzuppato nell’infuso caldo del pomeriggio.
Perché, stampo a parte, il sapore, morbido e speziato, era veramente "so di Natale". Entrata anche la renna nel gioco, ci ho fatto piovere neve di zucchero sopra e mi sono consolata.
Il formato è dai 18 in su per la presenza di farina di mandorle e tanto burro.
piesse: io temendo l’effetto lievitazione in forno (e la perdita della forma incisa) non ci ho messo lievito, bè non è servito comunque, voi mettetene pure un mezzo cucchiaino
Ingredienti
300 gr di farina
100 gr di burro
50 gr di farina di mandorle
1 uovo
100 gr di zucchero di canna
1 cucchiaino di spezie miste: cannella, cardamomo, chiodi di garofano, zenzero
scorza di limone
Procedimento
Mescolate le due farine, aggiungete lo zucchero, le spezie, un cucchiaino di scorza di limone e cominciate ad amalgamare col burro a temperatura ambiente, unite anche l’uovo. Impastate fino ad ottenere una palla morbida, avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per qualche ora (io ho lasciato tutta la notte). Riprendete l’impasto, stendetelo e ricavate i biscotti (vi sconsiglio l’utilizzo dello stampino di legno!). Cuocete in forno a 180° per dieci minuti.
da miralda | 06 Dic 2010 | 9-12 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Sì, c’è ancora lui, quello che la gran parte di voi, ma pure io, non aveva mai sentito neppure nominare. Ma ora giusto un paio di cose in più sappiamo su tatsoi e dintorni. E considerato che quando scopro o compro qualcosa di assolutamente nuovo poi tendo ad accanirmi sul soggetto, scarpe o verdura che sia, ci ho riprovato. Tirando fuori dalla cucina due interpretazioni. La prima si avvale della zucca migliore mai assaggiata dalla sottoscritta e famiglia, la hokkaido, la seconda di un aggeggio di cui più volte la pupa ha chiesto notizia e possibilità di vederlo all’opera, la wok.
Signori e signori, ecco la zucca che gira, girella attorno al tatsoi verde spinacio ma dal sapore cavolesco e la mia amica wok, che conta anni e anni di onorato servizio.
Cominciamo dalla zucca hokkaido. Per me è stata la scoperta più interessante dell’autunno. Proviene anche questa dal cesto di agricoltura locale (benedetto cesto!) e ha un sapore dolce con note di castagna. La prima volta l’ho cucinata al vapore e poi ho frullato tutto, allungato con poca acqua e …. servito! Perché l’hokkaido ha una scorza esterna molto sottile, perfetta per finire anche quella nella vellutata, e un sapore che se volete apprezzarla semplice, semplice, non ha bisogno di alcuna aggiunta. di erbe, sale o formaggio. Quindi perfetta per i pupi inizio svezzamento:-).
E’ stato naturale sancire il matrimonio col tatsoi, dal sapore molto meno facile e più amarognolo. Dato però che il Cucchiaino è il Cucchiaino, veniva troppo banale mischiare tutto e abbiamo preferito dividere e incorniciare: il tatsoi in mezzo e la zucca a ballare intorno. Formato bebè 8-9 mesi.
Che cosa vi serve?
1 fetta di zucca hokkaido (o zucca di altro tipo se non vi riesce di scovarne)
50 gr di tatsoi (o bietole, se proprio di tatsoi nemmeno l’ombra)
1 patata piccola
1 cucchiaino di parmigiano
1 cucchiaino di olio extravergine
Come lo fate?
Uhm, mette tutto a cuocere a vapore, cominciando con patata e zucca e aggiungendo negli ultimi cinque minuti il tatsoi.
Frullate la patata e il tatsoi con qualche cucchiaiata di acqua di cottura. Aggiungete un cucchiaino di olio. Intanto frullate la zucca con un cucchiaio o due di acqua di cottura, potete semplicemente metterla ai latti del piatto facendo un cerchio o aiutarvi con una sac à poche. In centro mettete il passato di tatsoi, spolverate di parmigiano e servite.
La seconda variazione è nata dall’ispirazione d’origine del tatsoi (bè area asiatica) e dalla wok che con la pupa ho forse usato appena una volta o due. E siccome Alice aveva additato e chiesto di quella pentola, grande, nera e dal peso considerevole, ho pensato che la wok col tatsoi ci andava perfetta. E’ bastato aggiungere patata dolce a pezzetti, patata (di quelle normalissime), un paio di spicchi di mela e dei bocconi di filetto di pollo, da far saltare nella wok giusto una decina di minuti. Formato? 18-24 mesi, usate con moderazione la salsa di soia, ricca di sale.
Con questo naturalmente si chiude la saga del tatsoi, quell’emerito sconosciuto in cui sono inciampata in un orticello appassionandomi alla causa.
Che cosa vi serve?
40 gr di petto di pollo
30 gr di tatsoi
1/2 patata dolce
1 patata piccola
1 spicchio di mela
qualche fettina di porro
1 cucchiaino di olio extravergine
1 cucchiaino di salsa di soia
1 foglia di alloro
Come lo fai?
Prendete la wok o semplicemente una casseruola dal fondo spesso, ungete con l’olio e fate saltare le patate e la mela a pezzetti piccoli, le fettine di porro e i bocconcini di pollo. Profumate con la foglia di alloro. Girate (ed eventualmente bagnate con poco brodo). Fate cuocere fino a quando le patate si ammorbidiscono e unite anche il tatsoi. Mescolate per qualche minuto, insaporite con un cucchiaino di salsa di soia, mescolate di nuovo e servite.