da miralda | 12 Mag 2011 | 6-9 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione
E’ arrivata in tutta la sua beltà "pure white" dotata dell’equipaggiamento occorrente a sfamare noi tre per almeno un paio di giorni. Fosse stato per me non sarebbe mai approdata in cucina, perché fare lo yogurt a casa non è mai stato nella mia lista di "questo lo devo a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e fare". E ho da tempo identificato un paio di vasetti che ci piacciono e fanno il loro compito con grande facilità. Lei è arrivata grazie a Mr B., in un giorno in cui si aggirava fra le corsie del supermercato (e questo capita insieme credo tipo 4-5 volte l’anno, vacanza escluse). Ed è scattata la proposta: "La prendiamo con noi?". Strano per la sottoscritta, che alla voce acquisti registra di solito sorriso immediato, ho cercato di farlo desistere. Poi ho capitolato e lei è entrata in cucina. Voto? Ci sto ancora ragionando.
Di tutta la faccenda l’aspetto più interessante è nell’elaborazione dello yogurt base in gusti diversi, almeno per me che ci metterei in ogni vasetto un tipo differente. Hai il vantaggio di poter unire frutta cotta o a crudo, oppure di aggiungere cereali o vaniglia o cannella e persino i pezzetti di cioccolato (avanzati dalle uova di Pasqua, lol!) o il caffè (per Lui che ama ‘sta divagazione e io non capisco perché). E di far pasticciare la pupa nella creazione.
Nella realtà basta armarsi di un buon latte di base (meglio intero e fresco), di una vasetto di yogurt naturale altrettanto buono (noi abbiamo provato sia con quello naturale bio sia con quello greco) o in alternativa di una bustina di fermenti lattici e lasciare che la Miss lavori una notte intera al calduccio.
Il risultato? Non abbiamo ancora ottenuto lo stesso yogurt ogni volta, nel senso di sapore: una volta tende all’acidino ed è quasi da bere, la volta dopo è perfetto, come piace ad Alice, acido ma non troppo, omogeneo e non liquido.
Last but not least l’investimento è minimo, nel senso che con poco Mr B. si è portato a casa la Miss che dovrebbe poi ripagare nel breve termine (ma queste parti prosaiche non è che facciano proprio per me:-)).
piesse: quella sotto è una pupa non quel coniglio bianco bianco che andava sempre di fretta:-)
ripiesse: come lo fate? velocissimamente: 1 litro di latte fresco intero, 1 vasetto di yogurt naturale (o 1 bustina di fermenti lattici), + possibili divagazioni (da frutta cotta a muesli a confettura ad aggiunte di miele o sciroppo d’acero). L’età? Dai 7 mesi per lo yogurt base, divagazioni secondo calendario.
da miralda | 08 Mag 2011 | 18-24 mesi, Estate, Happy Birthday!, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Non l’avrei mai detto ma con la pupa ho finito pure per appassionarmi anche alla festa della mamma. Ed è strano ma ho davanti agli occhi, quasi come fosse ieri ( e ieri non è), quel tradurre in piccoli doni che facevo io da bambina per la mia di mamma (e che lei ho scoperto dopo anni gelosamente conserva). Si trattava di disegni o impronte (mani o piedi a seconda dei momenti) piazzati su grembiuli da cucina (oggetto canonico per la mamma, no?) o tovagliette. Me lo sono ricordato immediatamente quando l’altro giorno Alice, improvvisamente, si è seduta al suo tavolino dicendo che "era la festa di mamma e lei doveva disegnare un arcobaleno, mica un solo colore, da regalare e metterci pure dei brillantini, li abbiamo mamma?".
Quest’anno abbiamo saltato la festa dell’asilo, eravamo sull’isola fino a ieri e quindi niente colazione della mamma venerdì, però pare che io non mi sia persa quasi nulla, visto che Mr B. e la pupa in questo momento stanno pasticciando insieme in cucina "per una sorpresa e tu devi aspettare". E nonostante un raffreddore (mio) che non accenna ancora a passare, si sente già il profumo:-).
Ammetto poi che la festa della mamma mi mette un pochino in "imbarazzo" (ma forse questa non è la parola corretta) da quando mamma sono anche io.
Da figlia era tutto molto più facile, da mamma invece mi sono sentita quasi fuori contesto. Forse perché ci si innamora in fretta ma mamme si diventa, a poco, a poco. E beh io sto ancora crescendo:-).
Comunque, auguri a tutte le mamme (la mia compresa!), soprattutto a quelle che come me sono rimaste ancora un po’ bambine:-).
E la ricetta? Una mini tartellette ha prestato la forma ad un curd di fragole (quest’anno ne siamo superappassionati), sopra si è appoggiata una meringhetta a far da cuscino ad un petalo di rosa. Da fare e rifare, soprattutto il curd, una salsina molto british che si conserva in frigo per due o tre giorni, festa della mamma o no.
piesse: oggi pomeriggio sarò qui, a parlare di alimentazione e dintorni, chi fosse in quel di Milano, è benvenuto!
Ingredienti
per la pasta frolla (ho usato, quasi, la ricetta di Felder, il mitico pasticcere francese)
250 di farina
140 di burro (ma io ne ho usato poco meno, 120 gr circa)
1 tuorlo
100 gr di zucchero
scorzetta di limone
per il curd di fragole e rosa
250-300 gr di fragole circa
2 tuorli d’uovo
2 cucchiai di zucchero
succo di un’arancia e un cucchiaio scarso di sciroppo di rosa (se non disponibile sostituite con altro, sciroppo di sambuco o semplicemente succo di limone)
un pizzico di vaniglia
50 gr di burro
1 cucchiaio di maizena
per le meringhe (guardate qui!)
Procedimento
Il curd.
Lavate le fragole, tagliatele a pezzetti e mescolatele insieme al succo di arancia, lo sciroppo di rosa, la vaniglia e lo zucchero. Mettete sul fuoco, a bagnomaria, aggiungete la maizena, e mescolate per cinque minuti. Unite quindi il burro a temperatura ambiente e i tuorli, continuate a mescolare a fuoco molto dolce, per altri 10-15 minuti fino a quando la crema si addensa. Spegnete, fate raffreddare.
La frolla.
Setacciate la farina, quindi cominciate a lavorarla con il burro (deve essere a temperatura ambiente) e lo zucchero, fino a quando avete incorporato tutto. Aggiungete il tuorlo e la scorza di limone, fino a ottenere una palla, avvolgete nella pellicola e mettete a risposare in frigo per un’oretta e più.
Riprendete la frolla, stendete e riempite uno stampo da crostata o più stampini da crostatine, ungete solo con un filo di burro. Coprite la frolla con carta da forno e appoggiate sopra qualche fagiolo. Cuocete in forno a 175° per 15-20 minuti . Una volta pronte, lasciate raffreddare, e quindi riempite con il curd di fragolee decorate con una meringhetta.
piesse: a me era avanzata frolla e ho fatto anche qualche biscotto…
da miralda | 05 Mag 2011 | 9-12 mesi, Estate, In Viaggio, In Viaggio
Dopo giorni passati qui sull’isola a contare le gocce di pioggia (nemmeno fossimo in pieno inverno), le folate di vento subito dopo e nel frattempo a starnutire (la sottoscritta, fortunatamente la pupa scampata) e maledire la connessione ballerina (considerato che questa è una vacanza non vacanza, qui qualcuno ha solo trasferito Mac&burattini), finalmente oggi splende il sole. E al mercato ho trovato fave, piselli e piattoni, giusto a capire che è primavera, mica tempo di brodi e vellutate calde, calde.
Alice ha festeggiato: abbiamo sgranato e lei, ammetto, è ormai più brava di me (non fosse altro che si applica con estrema pazienza e accanimento al pseudo gioco).Stamattina, salutato il sole, ho deciso che era finalmente tempo di pic-nic e l’avanzo di fregula sarda è finito a far compagnia a piselli e pesto verde di piattoni e ricotta salata grattuggiata (ve li ricordate i p-i-a-t-t-o-n-i?).
Ora in versione fredda.
Eccoli a giocare con la luce, un raggio sì e uno no.
Per lo scatto il mare ha fatto solo da forma e non ingrediente, tanto per giocare considerato che qui piatti, ciotole&co sono ridotte all’essenziale.
Tempo e pioggia a parte, il mare in questa stagione è tutt’uno con quello che c’è a terra, con i fucsia e i gialli accesi dei fiori, le macchie bianche dei cespugli, e quei gabbiani che un po’ volano, tenendosi quasi fermi in aria (quanto invidio questo equilibrio!) e appoggiandosi poi lievi su una roccia.
piesse: naturalmente potete sostituire la fregula con altri chicchi di grano, da orzo a farro a riso a ditali di pasta. Da 12 mesi in poi.
Ingredienti (per tre, dividete per quattro per un bebè)
200 gr di fregula
1/2 kg di piselli freschi (da sgranare), oppure 150 gr di piselli surgelati
200 gr di piattoni verdi
ricotta da grattuggiare
olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di pinoli
2-3 foglie di basilico
(eventuale sale per mamma&papà, poco poco per il bebè)
Procedimento
Cuocere al vapore piselli e piattoni (circa 20 minuti). Una volta pronti frullare i piattoni con un cucchiaio di olio extravergine, i pinoli, il basilico e un eventuale cucchiaio di acqua di cottura. Lessare la fregula in acqua (ci vorranno dieci minuti circa dal bollore). Scolare, raffreddare con acqua fredda e condire con un cucchiaino di olio, unire i piselli e quindi amalgamare col pesto. Spolverare con la ricotta salata grattuggiata e impacchettare per il pic-nic oppure impiattare a forma secondo fantasia.
da miralda | 28 Apr 2011 | 24-36 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione
Avere una treenne in casa, sotto periodo pasquale, può rivelarsi molto pericoloso. Almeno sul versante cioccolato. E anche difficile da gestire, soprattutto se tutti ignorano che la pupa, a differenza della stragrande maggioranza del suo formato, ama il cioccolato, sì, ma "quella scuro". Beh, come a dire tra il 60% e l’80% di buona presenza di fondente. E’ stato così che a Pasquetta ho fatto il conto dei chili di cioccolato, eravamo a quattro, e quasi due erano tristemente al latte. Ossia poco apprezzati da tutti e tre, io per prima. In una settimana affollata dagli impegni lavorativi, è stato così che stamattina, presto presto, ho deciso che in qualche modo andava usata e ho infornato i biscotti prima di mettermi in coda verso Milano. Un po’ cucina degli avanzi, un po’ "faccio in fretta".
Credo sia la prima volta che preparo qualcosa con del cioccolato al latte, anche perché raramente (uhm, forse mai…) ne compro e tutto, ma tutto, dalle torte, ai brownies, ai biscotti fino al budino la sottoscritta lo vede sempre e solo fondente. E con me Alice. Tanto che l’uovo arrivato dal pulcino (alias mamma&papà) era inesorabilmente scuro.
Pare impossibile ma così è, e dopotutto se è vero che la varietà al latte contiene un maggior apporto di calcio e vitamina A, è anche innegabile che quello fondente è di migliore qualità perché vanta una più alta percentuale di cacao e proprietà stimolanti, antinfiammatorie e antiossidanti (pareggio e +1 al fondente:-)).
Poi è chiaro nella vita ci si divide e nel cioccolato ci sono veri e propri partiti. Io (e Alice) votiamo fondente:-).
Ed è facile quindi capire la difficoltà nel come impiegare ‘sto benedetto cioccolato al latte: niente budino, no, niente semplice cioccolata in tazza, niente brownies (sarebbe un’eresia) e niente torta pere (o fragole per rimanere sulla stagione) e cioccolato… ero alla ricerca di qualcosa di veloce ma che diciamo rendesse innocuo e quasi piacevole (almeno per noi) il cioccolato al latte.
Ieri sera ho pensato ai biscotti, un po’ cookies così da non dover stendere (che non avevo tempo) e abbastanza morbidi da essere tuffati nella colazione del mattino.
Giusto per divagare ci ho aggiunto una manciata di mirtilli secchi e un pizzico di vaniglia.
Volendo si poteva unire del fondente grattuggiato, ma le due uova (quello della pupa e il mio da parte di Lui) in nostro possesso, scure, scure, beh un po’ sono già belle che mangiate e un po’ volevo conservarle per la degustazione "naturale" (niente contaminazioni da eretici!).
L’impasto si è fatto quasi da solo mentre leggevo il quotidiano e mi preparavo un lungo caffè americano, le foto sono state scattate di supercorsa, in bilico tra la sottocappa della cucina, il terrazzo e il verde fuori (quindi non badateci troppo:-)).
Dimenticavo, si può iniziare a proporre il cioccolato a partire dai 24 mesi, giusto piccoli assaggi, e inserirlo dai 3 anni. Fondente o al latte? Passo:-).
Ingredienti (per una ventina di cookies)
250 gr di farina
150 gr di cioccolato al latte (ma io credo di averne infilato di più, presa dall’euforia da smaltimento)
1 uovo
70 gr di burro
90 gr di zucchero e un cucchiaio di golden syrup (ma potete anche farne a meno o sostituire con quello d’agave o malto)
un pizzico di vaniglia
mezza bustina di lievito e un pizzico di bicarbonato
mirtilli secchi (o uvetta)
scorzetta di limone
Procedimento
Lavorate il burro con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Stemperate la farina con il lievito e il bicarbonato. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria con un pizzico di vaniglia. Aggiungete nel composto l’uovo, quindi la farina a poco a poco, infine il cioccolato. Mescolate, unite anche la scorzetta di limone e i mirtilli, quindi fate riposare per una decina di minuti (se avete tempo anche mezz’ora). Fate piccole cucchiaiate di impasto su carta da forno, quindi passate a 180° per dieci minuti circa.
da miralda | 21 Apr 2011 | 18-24 mesi, Happy Birthday!, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Sono giorni che continuo a pensare a una domenica mattina di primavera, l’aria tiepida, le voci dei bambini lontane, come un eco che sa di corse e tante ore davanti che non hanno la forma dell’orologio. Non è una di quelle sensazioni che mi appartiene perché di solito io sono irrequieta, terribilmente felice o infelice, e con troppi pensieri in testa. Eppure è una condizione che vorrei vivere più spesso. Quando mi è capitato è sempre stato inaspettato e fatto quasi di nulla: proprio come questo dolce, impalpabile e lieve, così lieve che un buffo angelo potrebbe poggiarvisi sopra.
Sono convinta che sia tutta questione di attimi, di improvvisi bagliori e di luce, quella che sussurra a primavera. E di nascita o rinascita a seconda delle convinzioni. Io, oggi, sono molto più chiaroscura di un tempo, vado più a zig zig che a righe dritte però mi piacerebbe se domani, Giornata Mondiale della Terra, e "ridomani ancora" (come dice la pupa) fosse una "domenica mattina o quasi proprio per tutti".
Note a margine: segnatevi in agenda!
Il primo. Domani 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, mi piace che quest’anno cada così vicino alla Pasqua, una sorta di tentativo "laico e green" di salvaguardia della nascita o rinascita. Abbiamo infinite possibilità di agire.
Il secondo. L’8 maggio sarò qui a parlare di cucina, gusto e pupi con Federica, Raffaella e Marcella. Basta iscriversi sul sito creato per la Milano Food Week per partecipare.
La ricetta. Ossia come è nata.
La signora Alda (vi ricordate i suoi gnocchi?) mi ha parlato di una torta leggerissima, senza latticini e poco zucchero perfetta per lei. Mi ha ricordato un dolce americano, l’Angel Cake e dopo essere diventata un’esperta del genere al decimo sito a stelle e strisce consultato mi sono cimentata.
Il risultato si è rivelato talmente morbido e lieve da essere simile ad una nuvola dolce e sopra ci è ovviamente caduto un angelo riccioluto formato pasquale o quasi.
Questa primavera qualcuno qui alto poco meno di un metro ha una vera e propria superpassione per le fragole (negate per l’intero inverno!), capita così che un giorno sì e uno no io le compri, oltre ad aver soddisfatto i suoi desideri di vedere come nascono dando inizio alla piantagione sul terrazzo. E naturalmente non potevano pure finire in questo dolce sottoforma di una semplice coulisse (dicasi frutta cotta con poco zucchero e passata al colino).
Il formato? Bebè dai 18 mesi in poi, fate attenzione alle fragole per possibili intolleranze (andrebbero introdotte dopo i 24 mesi), eventualmente sostituite con un altro tipo di frutta (ad esempio albicocche o prugne) se non avete ancora provato l’assaggio col pupo.
piesse: così ho combinato gli albumi avanzati dalle uova "ingabbiate"!
ripiesse: per la torta usate uno stampo da ciambella che si apra per poterla poi sguantare agevolmente.
Ingredienti (per 4-5)
4 albumi
100 gr di zucchero
1 cucchiaino di cremor tartaro (lo trovate banalmente in farmacia)
50 gr di farina
scorza di limone
un aroma a vostro piacere(es. vaniglia liquida, limone, succo di sambuco, sciroppo alla rosa per i più matti come la sottoscritta:-))
300 gr di fragole
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di succo di arancia
Procedimento
Sbattete gli albumi a neve ben ferma, aggiungete lo zucchero, la scorza di limone e l’aroma. Setacciate la farina con il cremor tartaro perché non rimangano grumi. Aggiungete al composto delicatamente mescolando dal basso verso l’alto. Versate in uno stampo da ciambella non imburrato (o se siete particolarmente equipaggiati da angel cake) e passate in forno per 30 minuti a 190° circa. Quando è pronta tirate fuori e rovesciate lo stampo a testa in giù fino a quando si fredda, quindi estraetelo e farcite con la coulisse di fragole e zucchero a velo. Per la coulisse: lavate le fragole, mettete in un pentolino con un goccio di succo di arancia e acqua e un cucchiaio di zucchero. Fate cuocere per 10-15 minuti. Passate al colino e usate.