Un Fiorfiore di pasta: mini pie della penna rosa

Mi piace giocare coi colori. Smalti, scarpe o primi piatti. Ieri ho recuperato le prime carote viola al banco “ortofrutticolo”: hanno trasformato la minestra “chi cerca trova” (come la chiamiamo noi da queste parti) in una piatto “fashion” e un po’ surreale. Viola, viola, pasta compresa. 
Oggi è stata la volta delle barbabietole. Ne è uscito una sorta di pie per via della crosticina a base di patate (dolci e non), candido sopra, di un fucsia acceso all’interno. 

Ovviamente visto il genere non ho resistito e ho scelto la monoporzione, mentre per la pasta ho optato per le penne trafilate in bronzo della linea Fiorfiore Coop.
 
La ricetta, alla fine, è molto più veloce di quello che a tutta prima possa sembrare. Un fattore importante, considerato che ci stiamo ancora muovendo tra scatoloni e… scatoloni, con la sottoscritta che ha parecchio la testa per aria. Ricevere dopo mesi di lavoro il frutto delle tue (nostre!) fatiche in copia cartacea è soddisfazione immensa, un po’ ci credi un po’ no. Lo contempli, lo sfogli e lo risfogli. Ricerchi possibili difetti (al momento non pervenuti:-)) ma sono ancora nella fase “ogni scarrafone etc…”), rileggi le tue parole e sorridi. Sorridi. Sorridi. 
La Forchettina è uscita giovedì scorso, giorni in cui è già andata qui e là. Ma non ho ancora ben realizzato:-) 
 
La ricetta. Ho cercato di contrastare la nota dolciastra della barbabietola con una salsina a base di yogurt e striscioline di salmone affumicato (qui a casa ci sono delle vere appassionate del suddetto articolo). Il risultato? Inaspettato e delizioso, soprattutto adorabile per via del colore (che qui alla fine siamo ancora molto girlish). 
Ingredienti (per 4)
250 g di penne rigate Fiorfiore Coop
1 barbabietola cotta al vapore
250 g di yogurt greco 
150 g di panna fresca
200 g di salmone affumicato
1 cipollotto
1 patata dolce
2 patate bianche
1 pizzico di aneto
sale
olio extravergine d’oliva
 
Pelate le patate e cuocetele a vapore o bollite. 
Tagliate la barbabietola a cubetti piccoli e saltatela in padella con del cipollotto affettato finemente e stufato con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Aggiustate di sale e tenete da parte.
Nel frattempo scaldate abbondante acqua salata e portate a bollore per cuocere le penne. Tenete le penne molto al dente.
Frullate la barbabietola con lo yogurt e la panna, lasciando da parte di entrambi, panna e yogurt, un paio di cucchiai.
Passate le patate nello schiacciapatate, salate e unite panna e yogurt con un pizzico di aneto. 
Condite le penne con la salsa alla barbabietola, aggiungete il salmone tagliato a strisce sottili. Prendete delle ciotole singole (o un’unica pirofila) disponete la pasta sul fondo. Con una sac à poche o semplicemente con il cucchiaino ricoprite la pasta con la purea di patate. Infornate per 15-20 minuti a 185° e servite. 
 

La Forchettina!

E’ bellissimo. Ed è proprio quello che volevo raccontare, comunicare, trasmettere. Sfogliarlo mi emoziona. Mi fa sorridere. E parla di me, di noi. Della mia famiglia che cresce. Che mi circonda, sostiene, abbraccia. Capace di non farmi sentire sola, di riempire la cucina di casa di risate, sensazioni, profumi. Ecco, vi presento La Forchettina. Il mio secondo libro da oggi in tutte le librerie (uhm, sì è uscito prima!). 

Qualcuno l’ha già definito il naturale proseguimento de Il Cucchiaino, il fratello maggiore. Forse è così. Forse è anche qualcosa di altro, diverso, come è stato differente il periodo in cui è nato e cresciuto. 

In breve:-)

 

Chi ci ha lavorato?

La sottoscritta (con pupe e Lui al seguito), Miss Cia, in grado di tradurre in immagini e foto le mie parole in maniera "commovente" (grazie!), Edo (il webguru, che ha curato nuovamente la grafica), Ada (l’editor che tutti sognano di avere al proprio fianco).

E ovviamente tutta la redazione del mio editore, Carlo Gallucci, che ha scommesso nuovamente su di noi:-)



Come è fatto?

Sei capitoli, un centinaio di ricette, tutte rigorasamente fotografate e spesso illustrate, per cucinare coi bambini per tutta la famiglia.

Tutti i capitoli sono caratterizzati dalla presenza di una ricetta interamente illustrata nel procedimento.

Ogni capitolo è dedicato a tematiche diverse: il primo con qualche consiglio per costruire la propria dispensa ideale e un menù settimanale (salva pranzo e cena e magari anche colazione!), il secondo rivolto a chi ha intollerenze reali e virtuali (come dire qui ci sta chi non può avvicinarsi a glutine e latticini ma anche a chi inorridisce davanti alle verdure).
Nel terzo si parla di "Giramondo" (e considerata la mia passione per trolley e itinerari on the road non vi stupirete) con ricette che si ispirano a ingredienti e procedimenti di mondi altri.

Nel quarto ho sfogato la mia passione per storie e fiabe (inventate di snaa pianta dalla sottoscritta) che diventano lo spunto per creare in cucina (a proposito in un paio di casi sono state scritte a due teste con Alice). 

Non mancano le ricette per feste&co nel capitolo 5 ("Principi e Piratesse") dove abbiamo addirittura improvvisato una festa di non compleanno (sotto Miss Cia fotografata al lavoro!).


Infine il sesto capitolo che, come già sapevate per via della raccolta ricette, è "Cucino con papà": ricette di Lui e tre contributi speciali, due di lettori, uno dello chef-papà Gianfranco Morelli.

 

Quando, dove e come?

Ci abbiamo lavorato a partire dall’inizio primavera, abbiamo cucinato e fotografato tra il prima e dopo Barcellona, ho scritto durante il mese in Spagna, mentre Miss Cia rielaborava foto e preparava i disegni. 

E l’ultimo scatto, quello della copertina, è stato fatto a fine agosto nella mia nuova casa. Mentre la vecchia, cucina compresa, ha ospitato tutto il resto:-)

Giochi durante il set e pasticciamenti miei!



Perché La Forchettina?

E’ il naturale strumento che i bambini (oltre le mani:-)) utilizzano per mangiare dopo Il Cucchiaino. E’ stato da subito il mio titolo. Grazie alla nonna delle pupe, che ora è in cielo: sua l’idea, ormai tre anni fa, scherzando sull’arrivo di un secondo figlio/libro.

 

Mi piace. Lo voglio.

160 pagine, 19,50 euriii per tante, tante ricette, foto, disegni e momenti da condividere.

Lo potete acquistare in tutte le librerie, quelle grandi e piccole, quelle dell’amico, oppure on line sui soliti noti. Per chi volesse risparmiare sulle spese di spedizione e avere da subito uno sconto (del 15%), consiglio l’acquisto facile e veloce sul sito della mia casa editrice, Gallucci Editore. Tempi di consegna? Massimo il sonno di due notti.

 

Grazie a…

Ovviamente a tutti coloro che hanno reso possibile questo secondo "regalo" e a tutti voi che ci seguite ormai da anni:-). Grazie alla mia famiglia, Lui e le pupe, che hanno camminato con me in un periodo non facile della mia vita. 

E grazie al libro che mi ha sostenuto e occupato la testa quando la strada ha fatto curve inaspettate negli ultimi mesi.

 

Un fiorfiore di pasta: fusilli lunghi quasi “arriminati”

Oggi la nonna non è più quella che una volta proponeva polpette a merenda (ma che buone!) e generose porzioni di pasta ai broccoli quando capitavi a pranzo. La mente è ballerina e le forze non le permettono più di cucinare. Però i ricordi rimangono: i profumi della sua cucina, le teglie di metallo consumato e acciaccato, gli ingredienti pesati a occhio e sorriso quando preparava i dolci. 
Orecchiette, linguine e spaghetti con broccoli&co (ci entrano anche cavolfiore, cavolfiore romanesco e cime di rapa) sono un piatto di famiglia.

Ovviamente la sottoscritta l’ha declinato in modi e maniere diverse, eliminando ogni tanto alcuni ingredienti a favore di altri e alleggerendone alcuni. E strano a dirsi, alle bambine i broccoli piacciono, soprattutto nella versione che ho preparato con i fusilli lunghi Fiorfiore Coop. 
Un formato delizioso anche per giocare:-).
Un condimento fatto di poco, alla “poverella” come diceva la nonna, quando non avendo parmigiano e pecorino a  disposizione si utilizzava della semplice mollica di pane vecchio saltata con olio e uno spicchio di aglio nudo per spolverare la pasta prima di servirla. 
 
Nella ricetta originale la nonna usava abbondare con aglio, acciughe e olio, sapori forti poco adatti alle pupe. Io conservo giusto uno spicchio di aglio, elimino le acciughe (condendo solo quella di Lui con colatura di alici e peperoncino frantumato) e a volte aggiungo pinoli, mandorle o uvetta (un po’ come nella versione siciliana “arriminata”) o prosciutto crudo sfilacciato e burrata. 
La cosa buffa è che mia madre ormai replica la mia ricetta base più che quella della nonna, e l’ultima volta mi ha spiegato per filo e per segno come l’aveva proposta alle bambine che mangiavano da lei. Come fosse ormai diventata la sua:-)
Un intreccio di ricordi di famiglia che camminano e prendono di volta in volta strade nuove.
La ricetta (perfetta anche per i bambini più più piccoli)
Ingredienti (per 4)
280 g di fusilli lunghi Fior Fiore Coop
1 broccolo verde
1 panino secco
una manciata di mandorle pelate
1 spicchio di aglio
parmigiano reggiano
pecorino delicato
olio extravergine d’oliva
 
Procedimento

Pulite e lavate il broccolo, eliminando le parti più dure. Tagliate le cimette e fatele cuocere in abbondante acqua salata. Nel frattempo frullate grossolonemente il pane secco, rosolate lo spicchio di aglio intero in padella con due o tre cucchiai di olio, unite le briciole di pane.
Mescolate e lasciate dorare per qualche minuto, facendo attenzione che non brucino. Recuperate un terzo delle cimette di broccolo dall’acqua di cottura ed usate il resto per cuocere la pasta.
Frullate le cimette con un cucchiaio di parmigiano e pecorino, un cucchiaino di olio e un cucchiaio di acqua di cottura.
Scolate la pasta e fatela saltare in padella con la salsa di broccoli e il pane grattugiato. Servite con una spolverata di granella di mandorle.  

Un fiorfiore di pasta: eliche in giallo e nero

Amo la pasta. Pur essendo da sempre la ragazza con la valigia in mano, affascinata dalle cucine degli altri, la mia italianità è un marchio forte e deciso. Adoro cambiare, mescolare, spalancare la porta e far entrare il mondo, ma la pasta mi dà sicurezza, non mi delude mai e ha la capacità di confortarmi nelle preparazioni più semplici: per intenderci semplicemente olio, parmigiano e limone grattugiato o pomodorini, cipollotto fresco e basilico. Ovvio quindi che proseguire la collaborazione con Coop, per la linea Fiorfiore, declinando ricette a base di pasta, sia risultato piacevole. Un gioioso abbraccio di assaggi a base di carboidrati nel quale perdersi coi profumi e colori di stagione. 

Come già accennato per la linea gelato Fior Fiore, l’idea che sta alla base è la scelta di piccoli produttori che possano rappresentare il meglio dell’eccellenza italiana. Come il pastificio Liguori di Gragnano, attivo fin dal 1796 che produce la linea di pasta Fiorfiore, proprio nella zona tanto conosciuta per la bontà di spaghetti, rigatoni, farfalle e cavatelli.
Il pastificio seleziona ormai da secoli le migliori semole, la pasta viene trafilata in bronzo ed essiccata lentamente per conferirle quell’aspetto rugoso alla vista e al tatto che così bene trattiene il condimento.  
La prima ricetta è nata a cavallo del trasloco e dell’inizio della scuola per Alice. Un momento di non facile gestione della cucina (da leggere: tempo ridotto a nulla). 
Avevo bisogno di una preparazione che si facesse praticamente da sola mentre bolliva l’acqua e si cucinavano gli elicoidali. Bene. Volevo qualcosa di colorato, allegro che smussasse l’umore della sottoscritta. Piccoli puntini di sole dolci ai quali contrapporre sia per sapore sia per colore una manciata di olive taggiasche. E a unire entrambi e amalgamare la pasta una salsina leggera a base di yogurt e filetti di tonno. Facile e veloce, giusto i minuti di cottura della pasta. 
E’ piaciuta a tutti, Miss Lea compresa, con la sua passione sviscerata per le olive (e la conseguente difficile gestione della stessa per il genere oliva verde “big size” con nocciolo). 
Ecco la ricetta.
Ingredienti (per 4)
280 g di elicoidali Fiorfiore Coop 
1 confezione da 250 g di yogurt greco
1 cipollotto fresco
200 g di tonno sotto’olio
2 cucchiai di olive nere taggiasche senza nocciolo
200 g di mais dolce
scorza di limone
timo limonato
olio extravergine d’oliva
sale
 
Procedimento

Si fa da sola. Mettete a bollire abbondante acqua, aggiustate di sale. Nel frattempo affettate sottilmente il cipollotto e fatelo dorare con dell’olio extarvergine d’oliva. Unite il mais e il tonno schiacciato a forchetta. Mescolate per qualche minuto, salate e profumate col timo. Aggiungete lo yogurt e amalgamate per bene, quindi spegnete il fuoco. Quando la pasta è pronta, scolatela e fatela saltare in padella con il condimento e due manciate di olive. Servite.  

Miralda va veloce…

 

La cucina è soprattutto anima. Credo lo sia, anzi ne sono convinta. Qualcosa che a tutta prima ha la pesantezza della materialità ed invece ha un fondo così leggero. Ci sono i ricordi, ci sono le preparazioni che confortano, tengono insieme e raccontano del mondo stando fermi a un tavolo. La mia cucina alla fine riflette intensamente come sto, chi sono, cosa posso dare. Ci pensavo stamattina, quando a distanza di ormai due mesi mi sono accorta che dovevo assolutamente riaprire le porte del mio diario. Far entrare aria, luce e idee. Vita più di sopravvivenza. 

Non ho cucinato molto in questo ultimo periodo. Nel senso di cucina vissuta più che di sopravvivenza (ecco, qui hanno mangiato tutti, ovvio che sì e bene o male nessuno si è lamentato). 
Sono state settimane dove sto andando veloce, molto veloce e sono poco contenta del passo affrettato. 
Vivo un po’ sospesa: la casa, quella attuale che stiamo per lasciare a giorni, spoglia di cose ma carica di ricordi, l’altra là, già ordinata di mobili ma da riempire di tutto il resto. Però ho voglia di camminare e andarci. Perché è piena di luce: entra potente di energia e leggera dalle grandi finestre. Sarà una carezza che diventerà abito quotidiano. 
Le settimane si danno il cambio, una dopo l’altra, in maniera quasi spietata per chi volesse trattenere e conservare le sensazioni, invece di lasciarle scivolare velocemente.
C’è stato l’inizio della scuola. Alice in prima elementare. Credo di essere stata più triste che felice. Forse perché sono una nostalgica nonostante ami le nuove avventure. Forse perché adoro il profumo dell’infanzia. Poi l’altro giorno Alice ha cominciato a mettere insieme le lettere e riconoscere le parole. Mi ha emozionato. C’è sempre qualcosa a cui rinunciare per correre su un’altra strada, ma non è detto che non ne valga la pena.
C’è stata la chiusura del mio prossimo libro. La foto di copertina scattata a fine agosto nella nuova cucina, usata come set prima ancora che diventasse casa. Ora è attesa: pare che a breve avrò la mia prima copia tra le mani, tutte quelle energie, idee e splendide immagini che si trasformano in pagine da sfogliare. Arrivano lontano e vivono nelle cucine di altri. Oggi ho saputo della data d’uscita: 24 ottobre. 
 
C’è un regalo imprevisto che ha un battito doppio del mio e porterà un fiocco azzurro a ridosso del mio prossimo compleanno. Sono stata così presa a sopravvivere in questi mesi che fatico ancora a esserne consapevole. Anche per questo c’è bisogno di un passo lento.
C’è la voglia di tornare in cucina, sedersi e ridere. L’altra settimana Alice e io abbiamo preparato un dolce. Profumava di ritorno da scuola e mele. Ero felice. 
Domenica è stata la volta dei muffin al cioccolato con ciliegie candite. Era mattina, appena alzate Alice ed io siamo scese in cucina e la casa, ormai spoglia, si è riempita di un abbraccio caldo che sapeva di buono. 
Alice era felice e lunedì ha mostrato orgogliosa a scuola la sua merenda.  
Oggi abbiamo preparato dei piccoli tortini rovesciati. Ai mirtilli, gli ultimi di stagione. Gli ultimi in questa casa:-)
Ecco la ricetta. Una sorta di piccole “tatin” morbide e soffici.
Ingredienti per tanti tortini

250 g di farina
50 g di fecola di patate
3 uova
90 ml di olio di semi delicato
150 ml di latte
120 g di zucchero (+ il resto )
2 confezioni di mirtilli
un pizzico di sale
1 cucchiaino di vaniglia in polvere

1/2 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo
burro

Procedimento
Lavate i mirtilli. Prendetene un terzo della quantità e cuoceteli per qualche minuto con due cucchiai di zucchero. Spegnete e tenete da parte. 
Sbattete le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso, aggiungete il latte e l’olio a filo. Setacciate la farina con il lievito e la vaniglia e unitele al resto, amalgamando per bene. Prendete degli stampini da muffin. Ungeteli con del burro, spolverate con un leggero strato di zucchero, quindi aggiungete uno strato di mirtilli cotti e qualche mirtillo intero. Riempite infine gli stampini per due terzi con l’impasto.
Cuocete in forno preriscaldato a 185° per 20 minuti circa. Una volta cotti, i tortini vanno rovesciati e spolverati con zucchero a velo.