Un fiorfiore di pasta: eliche in giallo e nero

Amo la pasta. Pur essendo da sempre la ragazza con la valigia in mano, affascinata dalle cucine degli altri, la mia italianità è un marchio forte e deciso. Adoro cambiare, mescolare, spalancare la porta e far entrare il mondo, ma la pasta mi dà sicurezza, non mi delude mai e ha la capacità di confortarmi nelle preparazioni più semplici: per intenderci semplicemente olio, parmigiano e limone grattugiato o pomodorini, cipollotto fresco e basilico. Ovvio quindi che proseguire la collaborazione con Coop, per la linea Fiorfiore, declinando ricette a base di pasta, sia risultato piacevole. Un gioioso abbraccio di assaggi a base di carboidrati nel quale perdersi coi profumi e colori di stagione. 

Come già accennato per la linea gelato Fior Fiore, l’idea che sta alla base è la scelta di piccoli produttori che possano rappresentare il meglio dell’eccellenza italiana. Come il pastificio Liguori di Gragnano, attivo fin dal 1796 che produce la linea di pasta Fiorfiore, proprio nella zona tanto conosciuta per la bontà di spaghetti, rigatoni, farfalle e cavatelli.
Il pastificio seleziona ormai da secoli le migliori semole, la pasta viene trafilata in bronzo ed essiccata lentamente per conferirle quell’aspetto rugoso alla vista e al tatto che così bene trattiene il condimento.  
La prima ricetta è nata a cavallo del trasloco e dell’inizio della scuola per Alice. Un momento di non facile gestione della cucina (da leggere: tempo ridotto a nulla). 
Avevo bisogno di una preparazione che si facesse praticamente da sola mentre bolliva l’acqua e si cucinavano gli elicoidali. Bene. Volevo qualcosa di colorato, allegro che smussasse l’umore della sottoscritta. Piccoli puntini di sole dolci ai quali contrapporre sia per sapore sia per colore una manciata di olive taggiasche. E a unire entrambi e amalgamare la pasta una salsina leggera a base di yogurt e filetti di tonno. Facile e veloce, giusto i minuti di cottura della pasta. 
E’ piaciuta a tutti, Miss Lea compresa, con la sua passione sviscerata per le olive (e la conseguente difficile gestione della stessa per il genere oliva verde “big size” con nocciolo). 
Ecco la ricetta.
Ingredienti (per 4)
280 g di elicoidali Fiorfiore Coop 
1 confezione da 250 g di yogurt greco
1 cipollotto fresco
200 g di tonno sotto’olio
2 cucchiai di olive nere taggiasche senza nocciolo
200 g di mais dolce
scorza di limone
timo limonato
olio extravergine d’oliva
sale
 
Procedimento

Si fa da sola. Mettete a bollire abbondante acqua, aggiustate di sale. Nel frattempo affettate sottilmente il cipollotto e fatelo dorare con dell’olio extarvergine d’oliva. Unite il mais e il tonno schiacciato a forchetta. Mescolate per qualche minuto, salate e profumate col timo. Aggiungete lo yogurt e amalgamate per bene, quindi spegnete il fuoco. Quando la pasta è pronta, scolatela e fatela saltare in padella con il condimento e due manciate di olive. Servite.  

Miralda va veloce…

 

La cucina è soprattutto anima. Credo lo sia, anzi ne sono convinta. Qualcosa che a tutta prima ha la pesantezza della materialità ed invece ha un fondo così leggero. Ci sono i ricordi, ci sono le preparazioni che confortano, tengono insieme e raccontano del mondo stando fermi a un tavolo. La mia cucina alla fine riflette intensamente come sto, chi sono, cosa posso dare. Ci pensavo stamattina, quando a distanza di ormai due mesi mi sono accorta che dovevo assolutamente riaprire le porte del mio diario. Far entrare aria, luce e idee. Vita più di sopravvivenza. 

Non ho cucinato molto in questo ultimo periodo. Nel senso di cucina vissuta più che di sopravvivenza (ecco, qui hanno mangiato tutti, ovvio che sì e bene o male nessuno si è lamentato). 
Sono state settimane dove sto andando veloce, molto veloce e sono poco contenta del passo affrettato. 
Vivo un po’ sospesa: la casa, quella attuale che stiamo per lasciare a giorni, spoglia di cose ma carica di ricordi, l’altra là, già ordinata di mobili ma da riempire di tutto il resto. Però ho voglia di camminare e andarci. Perché è piena di luce: entra potente di energia e leggera dalle grandi finestre. Sarà una carezza che diventerà abito quotidiano. 
Le settimane si danno il cambio, una dopo l’altra, in maniera quasi spietata per chi volesse trattenere e conservare le sensazioni, invece di lasciarle scivolare velocemente.
C’è stato l’inizio della scuola. Alice in prima elementare. Credo di essere stata più triste che felice. Forse perché sono una nostalgica nonostante ami le nuove avventure. Forse perché adoro il profumo dell’infanzia. Poi l’altro giorno Alice ha cominciato a mettere insieme le lettere e riconoscere le parole. Mi ha emozionato. C’è sempre qualcosa a cui rinunciare per correre su un’altra strada, ma non è detto che non ne valga la pena.
C’è stata la chiusura del mio prossimo libro. La foto di copertina scattata a fine agosto nella nuova cucina, usata come set prima ancora che diventasse casa. Ora è attesa: pare che a breve avrò la mia prima copia tra le mani, tutte quelle energie, idee e splendide immagini che si trasformano in pagine da sfogliare. Arrivano lontano e vivono nelle cucine di altri. Oggi ho saputo della data d’uscita: 24 ottobre. 
 
C’è un regalo imprevisto che ha un battito doppio del mio e porterà un fiocco azzurro a ridosso del mio prossimo compleanno. Sono stata così presa a sopravvivere in questi mesi che fatico ancora a esserne consapevole. Anche per questo c’è bisogno di un passo lento.
C’è la voglia di tornare in cucina, sedersi e ridere. L’altra settimana Alice e io abbiamo preparato un dolce. Profumava di ritorno da scuola e mele. Ero felice. 
Domenica è stata la volta dei muffin al cioccolato con ciliegie candite. Era mattina, appena alzate Alice ed io siamo scese in cucina e la casa, ormai spoglia, si è riempita di un abbraccio caldo che sapeva di buono. 
Alice era felice e lunedì ha mostrato orgogliosa a scuola la sua merenda.  
Oggi abbiamo preparato dei piccoli tortini rovesciati. Ai mirtilli, gli ultimi di stagione. Gli ultimi in questa casa:-)
Ecco la ricetta. Una sorta di piccole “tatin” morbide e soffici.
Ingredienti per tanti tortini

250 g di farina
50 g di fecola di patate
3 uova
90 ml di olio di semi delicato
150 ml di latte
120 g di zucchero (+ il resto )
2 confezioni di mirtilli
un pizzico di sale
1 cucchiaino di vaniglia in polvere

1/2 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo
burro

Procedimento
Lavate i mirtilli. Prendetene un terzo della quantità e cuoceteli per qualche minuto con due cucchiai di zucchero. Spegnete e tenete da parte. 
Sbattete le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso, aggiungete il latte e l’olio a filo. Setacciate la farina con il lievito e la vaniglia e unitele al resto, amalgamando per bene. Prendete degli stampini da muffin. Ungeteli con del burro, spolverate con un leggero strato di zucchero, quindi aggiungete uno strato di mirtilli cotti e qualche mirtillo intero. Riempite infine gli stampini per due terzi con l’impasto.
Cuocete in forno preriscaldato a 185° per 20 minuti circa. Una volta cotti, i tortini vanno rovesciati e spolverati con zucchero a velo.
 

Un Fiorfiore di gelato. Tiramisù espresso.

Ho già detto che ho sviluppato un’inaspettata passione per il gelato al caffè espresso Fiorfiore? Bene, aggiungeteci che sto cercando di stare il più lontano possibile dai fornelli e che vado molto di fretta. Infine, un piccolo particolare: una settimana completa da dedicare al lavoro e al trasloco senza le pupe per casa (beh, loro si fanno vacanza sull’isola). Quindi, ho creato al volo il tiramisù espresso per me e Lui. L’idea è talmente stupida da rivelarsi geniale per avere un mini dolce al cucchiaio da fine pasto.
Tempo da dedicarci? Uhm, meno di cinque minuti cinque mentre chiacchierate del più o del meno con la vostra metà o gli amici.

 
Intanto. Con questo post il Cucchiaino termina la sua esperienza sotto zero con la linea Fiorfiore Coop (in attesa di continuare in autunno con i primi piatti). Soddisfatto sicuramente della sperimentazione: lavorare per assaggi è sempre una bella cosa:-). 
E’ stato sicuramente un periodo intenso, considerando che la chiusura del prossimo libro ha visto i primi di agosto. 

Devo dire che avere sette giorni più una metà senza le pupe, tralasciando le paturnie da mamma “Che faranno, staranno bene, mancherò” e bla, bla, ha molti effetti positivi. Il lavoro raddoppia in quanto a risultato e velocità, così come gli scatoloni che occhieggiano all’entrata di casa. Gioco qua e là coi colori degli smalti (mi piace, quanto mi piace!).
Sto sistemando diligentemente e con gran passione la nuova cucina (e non vedo l’ora di presentarvela, che è costata tantaaaa fatica): fantastico, finalmente, tutto ha un suo posto, persino gli innumerevoli oggetti spaiati da “servizio fotografico” che occupavano qui e là la vecchia casa. E avanza spazio, cosa che significa “C’è possibilità di nuovi acquisti”:-). Con calma. 

La ricetta, che vado veloce!
Piesse: potete prepararla anche per i più piccoli, sostituendo il gelato al caffè con altri gusti e il caffè espresso con orzo. 
Ingredienti (per due!)
6-8 savoiardi (ricetta qui)
una confezione di gelato al caffè espresso Fiorfiore
gocce di cioccolato fondente
cacao amaro
caffè espresso (o due tazzine di orzo)

Bene. Mettetevi comodi. Tagliate a metà i savoiardi, regolandovi con la tazza che userete. Preparate due caffè (espressi o con la moka:-)). Fate un primo strato con i savoiardi, ricoprite con il gelato al caffè, decorate con gocce di cioccolato e cacao amaro, procedete con un secondo strato allo stesso modo. Quindi con un terzo. Portate in tavola, versate il caffè nella tazza e voilà: tiramisù espresso! 

Un Fiorfiore di gelato. Blondies sotto zero alla nocciola e fondente.

Brownies contro blondies. Un po’ l’eterna lotta fra bruna contro bionda, nero contro bianco. Se non fosse per via del gelato al fondente Fiorfiore Coop, avrebbero vinto di sicuro i primi, per me. Lo sapete, qui non amiamo il cioccolato al latte in tutte le sue forme e colori, compreso il bianco. Però avevo questo gelato all’extrafondente e una ricetta in agenda da testare da qualche tempo. Detto fatto. I blondies erano già in forno a impregnare la cucina di un profumo dolciastro che sapeva di cioccolato e nocciola. 

 
Ammetto di non aver rispettato le dosi originali della ricetta, per me troppo zucchero e troppo burro. Ho diminuito leggermente e ho aggiunto all’impasto delle nocciole tritate e un pizzico di lievito per un risultato più morbido. Scelta azzeccata, visto che Miss Lea si è appassionata al genere dopo un micro assaggio e oggi volta che li vedeva li additava furiosamente per averne ancora:-).
Lo so, qualcuno (forse più d’uno) dirà: vade retro tutto ciò che finisce in forno. Pure io. Però questi dolcetti li ho preparati proprio al volo, mentre Lea si ciucciava la sua dose di latte mattutino al biberon (e aveva quindi le mani occupate per 8 minuti tendenti al dieci a seconda delle circostanze).
Li ho infornati per 30 minuti e infine li ho abbandonati a se stessi per il resto della mattinata perché dovevo uscire di corsa.
Risultato? Uhm, la poca attenzione li ha resi particolarmente croccanti in superficie, ecco, a rifarli avrei più riguardo:-).
Il connubio con il fondente Fiorfiore è perfetto per gli amanti del genere: cioccolato nell’impasto, cioccolato nel ripieno. Cosa chiedere di più?:-)
Io ho apprezzato anche l’alternativa alla nocciola. E voi di che gusto siete? 
La ricetta.
Ingredienti
250 g di farina
2 uova
200 g di zucchero
150 g di burro
1 pizzico di sale
200 g di cioccolato bianco
1 cucchiaino di lievito per dolci

2 cucchiai di nocciole tritate
polvere o semi di vaniglia

1 confezione di gelato extrafondente Fiorfiore Coop
1 confezione di gelato alla nocciola Fiorfiore Coop
 
Procedimento
Sciogliete il burro a bagnomaria e lavoratelo con lo zucchero, la vaniglia un pizzico di sale. Unite le uova, mescolate e aggiungete la farina setacciata con il lievito. Tritate grossolanamente il cioccolato, incorporatelo all’impasto insieme alle nocciole. Versate l’impasto in uno stampo rettangolare o quadrato, leggermente imburrato o rivestito di carta da forno, spolverate con una manciata di zucchero e cuocete in forno preriscaldato a 180° per una trentina di minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Ricavate dal dolce tanti pezzi rettangolari di circa 5 cm per 3, quindi tagliateli a metà longitudinalmente. 

Spalmate l’interno dei blondies con il gelato e passate in freezer per un’oretta.  

Un fiorfiore di gelato. Il biscotto gelato.

Il ghiacciolo mi ricorda le estati da bambina, con quel gusto di color azzurro (non il puffo, neh…) che mi faceva impazzire e c’era una volta sì e due no. La piccola coppetta color cioccolato invece mio nonno, che non c’è da più da anni. A lui piaceva e automaticamente piaceva un po’ anche a me. Poi c’è il biscotto gelato: lo sceglievo per via della “stupida” barzelletta a fumetti, mangiavo la parte al fiordilatte e mollavo il resto (perché crema e cioccolato da piccola non mi facevano impazzire, soprattutto in versione poco artigianale). 

Nell’impastare una sorta di frolla bicolor per preparare dei biscotti da farcire con il gelato Fiorfiore Coop l’altro giorno ho ripensato a tutto questo. Il cibo, alla fine, è anche ricordo e memoria.
Per miei biscotti farciti, ho optato per una misura piccola, rettangolare e a due gusti. E’ stato divertente lasciare che Alice intagliasse i biscotti con lo stampo ondulato e rubasse di soppiatto piccoli porzioni di impasto che sono finite per diventare uno dei suoi “personaggi” (ecco di solito succede con l’impasto della pizza con il quale dà forma a creature marine spaventose, principesse improbabili e mamme ricciolute:-)). 

I nostri biscotti non avevano disegni o storie in superficie (ma magari per il prossimo giro possiamo attrezzarci!), si sono giusto colorati di cacao da un lato.
E siccome la farcitura dei due biscotti mi ha ricordato lontanamente gli s’more americani (che hanno come base dei biscotti Graham, simili ai Digestive, farciti di marshmallow abbrustoliti e cioccolato sciolto), ho accompagnato il tutto con piccole marshmallow colorate. 
Per il ripieno ho scelto il gelato alla nocciola Fiorfiore e quello al caffè (per il quale sto sviluppando una vera e propria passione inaspettata), perfetti per questi croccanti biscotti bicolor.
La ricetta.
Ingredienti
150 g di farina 00
50 g di farina integrale
50 g di farina di riso
90 g di zucchero a velo
1 uovo e 1 tuorlo
1 cucchiaio scarso di cacao amaro

120 g di burro
1 cucchiaino di cannella

1 confezione di gelato Fiorfiore Coop alla nocciola
1 confezione di gelato Fiorfiore Coop al caffè
marshmallow
 
Lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungete l’uovo e il tuorlo. Continuate a impastare unendo le farine setacciate e la cannella. A questo punto si formerà una palla, dividetela a metà e in una parte amalgamate il cacao. 
Avvolgete le due palle nella pellicola e mettetele in frigo per una cinquantina di minuti.
Riprendete la prima palla, stendetela a un’altezza di circa 1 cm e ritagliate i biscotti a rettangolo o cerchio. Fate lo stesso con la seconda palla.
Appoggiate i biscotti su carta da forno (potete anche bucherellarli con uno stuzzicadenti spesso, ad imitazione di quelli che si acquistano) e cuocete in forno preriscaldato a 185° per 10 minuti circa.
Lasciate raffreddare per bene i biscotti. Per farcirli io ho proceduto in questo modo. Ho svuotato la vaschetta di gelato ben surgelato su un tagliere e ho ricavato delle fette di circa 1 cm. Ho quindi ricavato dalla fetta la forma del mio biscotto e l’ho appoggiata su una prima base di biscotto. Ho chiuso con il secondo biscotto e messo subito in freezer (che ‘ste manovre con questo caldo sono a rischio scioglimento ghiacci perenne:-)).
Ho proceduto così con il resto. 

Un Fiorfiore di gelato. Mini pavlove nocciola e pinoli.

Ieri abbiamo raggiunto il massimo della confusione. La casa il regno del caos. In una stanza sono accumulati scatoloni su scatoloni (ma ce ne sono ancora altrettanti da fare, vi-prego-salvatemi-dal-trasloco) in un’altra (alias la cameretta delle pupe) un paio di valigie per i prossimi giorni in montagna, in un’altra ancora (la mia e di Lui), guadagnando lo spazio del guardaroba svuotato in vista del cambio casa, i due trolley per Alice e Lea al mare dai nonni. 

Ecco l’unica cosa che pareva perfetta era la meringa, che ha dato forma alle mie mini pavlove, ripiene di nocciola e pinolata Fiorfiore Coop e ricoperte di granella caramellata. Gnam!
E’ un’estate che sta portando con sè tanti cambiamenti di quelli che messi in fila faccio veramente fatica a contenere. In una casa ci sono così tanti ricordi che chiudere una porta per aprirne un’altra, anche se solo di mura e mattoni, non è semplice. 
C’è poi Alice con il suo carico di vitalità e crescita che mai come adesso mi pare sempre più grande, con questi anni che a breve non staranno più in una mano. E c’è Lea che corre e addita con tanti “mamma”, “iao” e “papà-pappa). 
Ci sono io che perdo il filo e la traccia delle mie giornate sempre più spesso, a volte mi dico che tutto è dovuto al fatto che sono troppo impegnata a vivere, altre che tutto va troppo di corsa e rischio di perdermi le sfumature, i particolari che ho sempre amato accarezzare. La conseguenza? Un umore altalenante fra felicità e sconforto:-) 
Se c’è un dolce che mi rimanda all’estate è di sicuro la pavlova, forse per via della farcitura che di solito abbino: crema chantilly e tanta, tantissima frutta. Complice il gelato Fiorfiore questa volta ho messo da parte il solito e optato per i gusti alla nocciola del Piemonte e pinolata con tanta granella caramellata homemade.
Devo dire che così, al di là della lenta cottura in forno, praticamente la pavlova diventa quasi un dolce che si fa da sè… 
Per la granella ho semplicemente fatto dorare una manciata abbondante di nocciole e pinoli con un cucchiaio di zucchero semolato, perfetta da aggiungere a un gelato che già in superficie è decorato da pinoli e nocciole.
Ecco la ricetta.
Ingredienti (per 6 mini pavlove)
2 albumi
un cucchiaio di succo di limone o aceto bianco

60 g di zucchero a velo
60 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaio di amido di mais
1 pizzico di cremor tartaro
1 confezione di gelato Fiorfiore Coop alla nocciola

1 confezione di gelato Fiorfiore Coop pinolata
1 manciata di pinoli
1 manciata di nocciole
1 cucchiaio di zucchero

Monta gli albumi a temperatura ambiente con le fruste a velocità media, unisci il cremor tartaro e un cucchiaino di succo di limone. Continua a montare aggiungendo lo zucchero un cucchiaio alla volta, fino a ottenere un composto spumoso e fermo, unisci anche il cucchiaino di maizena. 
Riscalda il forno a 100°-110°. Prendi un foglio di carta da forno e sul retro disegna dei cerchi con uno stampo: ti serviranno come traccia per dare forma alle tue mini Pavlove. 

Con una sac à poche o semplicemente col cucchiaino disegna dei dischi, leggermente più alti sui bordi e scavati al centro, da riempire con il gelato.
Metti in forno per un’oretta lasciando lo sportello leggermente aperto. Le Pavlove non devono cuocere troppo o diventare scure, ma semplicemente asciugarsi.
Una volta pronte lasciale riposare per qualche ora. 
In una padella versa nocciole e pinoli e lasciali tostare con lo zucchero a fuoco dolce per qualche minuto. Spegni e frulla a granella.
Riempi le pavlove con palline di gelato e decora con la granella di nocciole (il gusto alla nocciola) e pinoli (il gusto pinolata).