Giallo zucchina: zuppa e risotto!

Cena domenicale da una cugina di Lui, in un minuscolo paesino della campagna veneta. Nel piatto un risotto giallo canarino. Pieno di zucchine che mi guardavano ammiccanti. Stupita anche Alice: pure lei, come la sottoscritta, le zucchine le ha mangiate sempre verdi. Naturale il passo successivo. Incetta di zucchine gialle in una azienda agricola locale. Sono tornata così con una bella scorta. L’altro giorno sono finite nel risotto, oggi (o meglio stasera) nella zuppa. Ovviamente fredda, che qui fa molto caldoooo.

Ho scoperto che le zucchine gialle sono una specie in via di estinzione. Coltivate sempre meno in Veneto per via del loro carattere spinoso, che non rende facile la raccolta. Con un gusto dolce, un’eco lontana di quello della zucca. 

Personalmente le ho trovate simpatiche, con l’spetto ruvido esterno, un po’ bitorzoluto.

 

Alice ci ha giocato come fossero le cornette del telefono, a fare tu tu e rispondere tutto in uno.

Ho scelto due preparazioni semplici e veloci da preparare. In sintonia con queste giornate che ormai paiono estate piena. Ci ho unito una manciata di fiori di zucchine verdi, arrivati dall’orto del nonno.

La prima. Zuppa fredda, simile a una versione che preparo con le sorelle verdi. 

Come si fa? Più facile a farsi che a dirsi, una vera zuppa pret a manger. Prendete (quantità per 2-3 porzioni) tre zucchine gialle (o verdi), una manciata di pinoli, olio extravergine d’oliva, timo limonato, menta, cubetti di ghiaccio e del pane croccante o crackers integrali. Bollite le zucchine in acqua leggermente salata per 10 minuti circa. Mettetele nel mixer con un cucchiaio di olio, i pinoli, le erbe aromatiche e una decina di cubetti di ghiaccio. Aggiustate con un pizzico di sale (per la versione adulti o dopo i 12 mesi). 

E poi il risotto giallo zucchina, a modo mio. Direi, poco milanese:-).

La seconda. Il quasi classico risotto alle zucchine.

Ingredienti (per 3)

150 g di riso carnaroli

2 zucchine

qualche fettina di cipollotto

olio extravergine d’oliva

brodo vegetale

timo limonato

2 cucchiai di formaggio fresco (ad esempio crescenza)

(eventuale sale dopo i 12 mesi)

una manciata di fiori di zucchina

Procedimento

Lavate le zucchine e tagliatele a piccoli tocchetti. Fate appassire in una pentola il cipollotto con le zucchine, aggiungete il riso e bagnate col brodo. Aggiustate eventualmente di sale. Procedete come solitamente per il risotto.. A fine cottura spegnete, unite i fiori tagliuzzati, qualche fogliolina di timo e la crescenza per mantecare. 

Risotto e viole. (2. Io lo dico coi fiori)

E’ stato un weekend intenso, passato per una mezza giornata e un pezzo in cucina. A creare, sfornare e impastare. Sabato c’è stato il battesimo di Miss Lea con nonni, zii e madrine. Seguito da un lento aperitivo a casa nostra. Preludio del pic-nic "di nascita" che ci sarà fra qualche settimana con tutti gli amici. Un momento speciale inaspettato: sarà stato per l’atmosfera così familiare, per i doni delle madrine che mi sono parsi usciti da qualche fiaba, per la saggia decisione di preparare anche un dolce a base di cioccolato e lamponi, anche se si trattava di un aperitivo:-).

Sono arrivata al lunedì contemplando la scatola dei ricordi di Lea, piena di gioia da traghettare negli anni che verranno. E beh, ho faticato a prendere in mano la settimana e ricordarmi della mia promessa.


Il riso e viole di oggi è la seconda ricetta del "giveaway" più flower che si sia mai visto:-). 

C’è tempo fino al 2 giugno per commentare e fare come me:-), ossia "dirlo coi fiori".  Al mio personalissimo parere e giudizio poco democratico il compito di scegliere a chi regalare una confezione di fiori per pasticciare in cucina, messa a disposizione da Flowers2eat

Quindi armatevi di creatività, parole, aiuti di amici etc…, per lasciare qui sotto o mandare a info@ilcucchiainodialice.it il vostro messaggio "floreale"!

 

Intanto, veloce veloce la ricetta del risotto (che entra di sicuro, sicuro, fra i nostri lilloves, della serie bello da vedere, buoooono da mangiare).

In questo caso io ho utilizzato sia i fiori freschi sia dei fiori secchi che ho messo insieme in infusione tutta una notte. 

Ho ricavato così una sorta di tisana che ho usato insieme a un paio di mestoli di brodo vegetale per preparare il mio risotto.

Per il resto ho proceduto al solito: stufato del cipollotto con olio EVO, aggiunto il riso (Carnaroli), coperto con il mio personalissimo brodo. Aggiustato di sale e mescolato fino a cottura. Quindi ho mantecato con un cucchiaio di mascarpone, un paio di cucchiai di crescenza delicata, una spolverata di parmigiano e di scorza di limone, una manciata di fiori freschi. Ho servito con un paio di viole: come dire la primavera in tavola!

 

 

 

Io lo dico coi fiori. E voi?

L’idea è arrivata il giorno prima che arrivasse Lea. Poi è rimasta lì, fino a quando l’altro giorno ho riassaggiato fiordilatte e fiori all’Albero dei Gelati (la mia gelateria preferita e, opinione personale ma anche no, la migliore dove mi sia capitato di mangiare il gelato). Ricette a base di fiori, salate e dolci. Ci avevo provato un paio di anni fa,  con erbe e fiori di montagna. Questa volta però ho sperimentato con fiori freschi, splendidi da vedere e buoni da mangiare. 

Me ne sono innamorata, ho deciso di regalare semi per la festa di nascita di Lea e siccome un’idea tira l’altra, ho pensato di aiutare anche voi a sperimentare coi fiori. Magari con una confezione uguale, uguale a quella che ho usato io:-)

Mettermi in cucina, impastare, mescolare, creare è sempre stato un modo per fare qualcosa per chi amo. Ancora di più dopo l’arrivo della pupa. Perché con Alice è una maniera per trascorrere tempo e creare insieme. Lei adora che le lasci fare, adora sperimentare e vedere qualcosa uscito dalle sue mani. E io amo renderla felice. E’ naturale. 

Cucinare è un modo di dire qualcosa a chi ami. Se poi lo si dice con piatti a base di fiori lo diventa doppiamente. 

Io mi sono divertita a pasticciare coi fiori freschi che mi ha regalato l’Albero dei Gelati (grazie Alessandro!). E oggi, prima di scrivere questo post con le ricette nate, ho pensato che sarebbe stato bello regalare una confezione a uno di voi. Bene, ho chiamato il produttore (Flowers2eat) che ha subito accettato entusiasta.

E voi cosa vorreste dire coi fiori? 

Lasciate il vostro messaggio tra i commenti o mandate a info@ilcucchiainodialice.it . Raccoglierò tutti i messaggi fino al 3 giugno, dopodiché ne sceglierò uno che riceverà una confezione identica, identica a quella che ho usato io, da Flowers2eat

 

Bene, nella serie "ditelo coi fiori" questa la prima ricetta. 

Se c’è una cosa che amo, in questi giorni (quando non piove), è la "brezza pura di profumi e d’azzurro": a tratti forte e intenso, in altri momenti, per via della luce non così sfacciata come d’estate, simile a una carezza. Un po’ come questo campo, sbocciato nella nostra cucina:-). 

 

Di ricette, a base di fiori, ne arriveranno ancora due (e potrete continuare a lasciare messaggi anche sugli altri post). Stay tuned:-)

piesse: ovvio che le ricette piaceranno ai più piccoli: penseranno che i fiori sono sbocciati nel piatto. 

Ditelo coi fiori. Il campo e la pallina di soffione (o quasi).

Ingredienti

2-3 fette di pane nero secco

un cucchiaio di nocciole

100 g di caprino

50 g di ricotta

una manciata di fiori 

erba cipollina

olio extravergine d’oliva

Procedimento

Semplicissimo (fatevi aiutare da un pupo, si divertirà un sacco).  Frullate il pane secco con le nocciole e parte dell’erba cipollina. Stendete le briciole in un piatto rettangolare o quadrato piano.

Mantecate caprino e ricotta con un cucchiaio di olio in una ciotola. Aggiungete parte dei fiori a pezzettini. Formate delle palline e lasciate rotolare nel campo (decorato con qualche fiore intero e steli di erba cipollina).

 

My hamburger: elogio alla lentezza

Credo sia scritto nei miei geni l’essere costantemente in movimento. Non sono mai riuscita a stare ferma. Ricordo, da piccola, i pomeriggi all’asilo quando la maestra faceva buio nella stanza e si sistemavano le copertine per terra. Era il momento della nanna: ore che mi parevano interminabili e, per me, una vera perdita di tempo. Avrei preferito correre, giocare o colorare. L’irrequietezza mi ha accompagnato negli anni, costante e tenuta a bada con difficoltà. Adoro essere in un aereoporto, le ruote del trolley che vanno veloci e il pensiero di andare. Amo pensare a tre cose contemporaneamente, mentre ascolto Lui che me ne racconta una alla volta. Mi mette euforia ogni nuovo progetto. Ho sempre faticato a rallentare, sedermi e pazientare. La lentezza è sempre stata un abito poco confacente al mio spirito. Questo non significa che non l’apprezzi. Ho praticato yoga per anni per domare la velocità e obbligarmi ad andare lenta. 

Se c’è però un luogo e un momento in cui mi riesce il movimento lento è la cucina. O meglio non il cucinare ma il mangiare. 

Ammetto di non apprezzare il fastfood, perché mi piace scegliere con cura gli ingredienti, sentire e scoprire i sapori e vivere la preparazione. Tutto ciò è diventato ancora più accentuato con l’arrivo di Alice. Con gusti per il momento non proprio da fastfood:-)

Della serie la pizza sì, sì, ma fatta a regola d’arte, possibilmente a casa impastando insieme.  Gli spaghetti sì, sì, ma con pomodorino e cipollotto. 

E l’hamburger sì, ma poco fast. Con Alice ho scoperto tutta una serie di salsine alternative, visto che la pupa non ama maionese&co. 

Sono nate così la gialla, la verde e la bianca. E una serie di versioni di hamburger. Questa di oggi è una ma ce ne sono molte altre:-).

Non capita sempre di fare i panini fatti in casa per accompagnare l’hamburger (soprattutto in questo periodo dove il tempo non avanza mai) però se vi riesce il risultato è molto gustoso! Da mangiare, rigorosamente, con movimento lento!

Per l’hamburger Lui aveva comprato un paio di anni fa un vero aggeggio da professionisti. L’avevo guardato con sufficienza, ammetto di aver sbagliato. Funziona e l’effetto è da hamburger American style. Perfetto sia nella versione carne, sia in quella pesce che in quella veggie. E il colpo secco devo dire che è alquanto liberatorio nelle giornate più difficili.

Per l’hamburger di carne solitamente mi faccio preparare un mix di carne tritata grossa dal macellaio, in questo caso due terzi di manzo e un terzo di tacchino. 

Mescolo con un paio di cucchiai di albume, cipollotto affettato finissimo, pizzico di sale e qualche goccia di salsa Worcester. 

Per le salse invece schiero yogurt greco, avocado, mais e una patata bollita. Perfette per intingolare e accompagnare i panini. Le preferite di Alice? salsa allo yogurt e guacamole rivisitata.

Le ricette. I Panini.

piesse: io ho fatto un esprimento aromatizzando con semi di anice, cumino e finocchio. Buonooo!

Ingredienti

300 g di farina manitoba

200 g di farina ai cereali mista

300 ml di latte

1 uovo e 1 tuorlo

40 g di burro

1 cucchiaino di zucchero

1 cucchiaio di sale

sesamo

1 panetto di lievito di birra fresco o una bustina 

semi di cumino, finocchio e anice

 

Procedimento

Sciogliere il lievito in poco latte tiepido con l’aggiunta di un cucchiaino di zucchero.

Stemperare insieme le due farine, unire il burro, il sale e amalgamare. Aggiungere il lievito e l’uovo, impastare aggiungendo il latte. Dovete ottnere un impasto mobido ma compatto. Lasciate lievitare per un’oretta. Riprendete quindi, formate tanti piccoli panetti da posizionare su carta da forno. 

Rimettete a lievitare per un’altra ora. 

Spennellate la superficie con del tuorlo sbattutto con un cucchiaio di latte, cospargete di semi di sesamo e cuocete in forno a 200° per i primi dieci minuti, quindi abbassate a 185° per altri 10-15 minuti.

 

L’hamburger.

Ingredienti (per 3-4)

300 g di carne trita di manzo

100 g di carne trita di tacchino

1 albume scarso

fettine di cipollotto

pizzico di sale

(eventuale salsa Worcester)

Procedimento

Mescolate insieme le due carni insieme all’albume e al cipollotto. Aggiustate di sale. Formate gli hambuerg con le mani oppoure riempite l’apposito aggeggio con l’impasto di carne. Schacciate per bene e ricavate l’hamburger. Riscaldate una piastra unta con poco olio. Quando è rovente mettete l’hambuger, lasciate andare per qualche minuto, quindi girate e grigliate dall’altra parte. Finite di cuocere spostando l’hamburger sui lati della piastra, dove è meno rovente.

 

Le salse.

Ingredienti

1 avocado

una scatola di mais dolce

2 barattoli di yogurt greco

succo di lime

olio EVO

1 patata bollita e schiacciata

pizzico di sale

coriandolo

 

Procedimento

Mescolate lo yogurt con un cucchiaio di olio, qualche goccia di lime e un pizzico di sale.

Pulite l’avocado, schiacciatelo a forchetta oppure frullate delicatamente con un cucchiaio di olio, un paio di cucchiaini di lime, un pizzico di sale. Unite qualche foglia di coriandolo.

Frullate il mais con la patata, lasciando da parte qualche chicco. Aggiungete lo yogurt, un pizzico di sale e un pizzico di curry dolce. Servite con qualche chicco intero.

 

E ora? Via col panino!

 

L’uovo nel nido. Buona Pasqua!

Mi sono accorta solo pochi giorni fa che la Pasqua era veramente dietro l’angolo. Colpa del raffreddore che ha colpito la sottoscritta e la pupetta, della pioggia e della luce, che pare non aver compreso che il 21 a primavera è passato ormai da qualche settimana. Ho messo insieme giusto ieri i piatti per il pranzo di domanica, spedito stamattina Lui e Alice al mercato e messo via, che era ormai ora, i gingilli autunno-inverno in giro per casa. Come dire i cuscini con le renne a Pasqua anche no. E mi sono concetrata su uova, profumi e giallo-verde che sanno di stagione. E’ stato allora che ho pensato al nido. Quello da cucinare e quello in cui sono immersa in questo periodo. Completamente e senza rimpianti, senza dito puntato sul mappamondo per pensare e sognare o programmare di essere altrove. Una vera Pasqua di primavera.

Perché Pasqua per me è sinonimo di vita nuova, rinascita. Ogni volta come fosse la prima. Questa è la cosa incredibile, ce la portiamo dentro quando la luce cambia, gli alberi si rivestono e nei parchi si risentono le corse dei bambini. Non importa quante primavere abbiamo già vissuto: se apri gli occhi e guardi attentamente puoi ritoccare tutto come quando da bambino hai iniziato a contare i mesi sul calendario e a comprendere che le fragole arrivano a primavera. Se poi hai accanto, ora, un bimbo ripeschi tutto al volo. 

 

Ecco nella lista delle cose semplici e veloci da preparare per il nostro pranzo, ci sono oltre alle immancabili uova colorate (domani le farò con Alice che me lo chiede ormai da giorni) anche dei piccoli nidi al sapore di parmigiano, colorate di verde primavera con un piccolo uovo posato. Belli da vedere, buoni da mangiare e divertenti da pasticciare pr i più piccoli:-)

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Happy Easter a tutti!

piesse: per i cestini di parmigiano due o tre consigli pratici, pratici, per non fare un pasticcio come la sottoscritta:

– Usate esclusivamente Parmigiano Reggiano (fidatevi, il Padano non funziona)

– Aiutatevi con carta da forno da posizionare subito dopo attorno a una tazzina o ciotola per dare la forma e premere con carta assorbente (a meno che il caldo forte, forte sulle vostre mani non vi faccia un baffo o abbite una buona dose di automasochismo:-))

– Uova di quaglia: sode in 3 minuti!

 

La ricetta (per 4 cestini)

9-10 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattuggiato (io qui ci ho aggiunto poca, poca scorza di limone per aromatizzare)

100 g di fave

100 g di piselli

una decina di asparagi (selvatici)

4 uova di quaglia

sale, olio Evo

timo, menta

 

Procedimento

Bollite fave e piselli sgusciati (se come me utilizzate quelli freschi) in acqua salata. Ci vorranno circa 20 minuti, negli ultimi 5 minuti inserite anche gli asparagi. Scolate e passate in una padella con un cucchiaio di olio le verdure (affettate finemente gli asparagi, aromatizzando con timo e menta. 

Preparate i cestini. In una padella antiadarente posizionate un cerchio di carta da forno leggermente più grande della base della tazzina o ciotola che userete. Metteteci sopra due cucchiai abbondanti di parmigiano e lasciate sciogliere a fuoco dolce. Ora trasferite la carta da forno sulla tazzina rovesciata, premete attorno (ricordate carta assorbente) e lasciate che prenda la forma. Fate raffreddare quindi togliete la carta da forno e rovesciate il cestino.

Ora le uova: mettete in acqua che bolle a cuocere per 3 minuti.

Ora componiamo: sulla base del cestino posizionate le verdure, inserendo le punte in verticale, al centro l’uovo di quaglia.

Tagliolini alla carruba con ragù d’anatra

L’idea era di utlizzarla per i prossimi gelati home made, considerate le sue ottime proprietà addensanti che la rendono l’ingrediente segreto di gelati&co. Poi ho cominciato a leggere in rete e a elaborare sperimentazioni. Ok, gran parte sono ancora nella mia mente, perché il tempo in questo periodo è v-e-r-a-m-e-n-t-e p-o-c-o, scandito lettera per lettera, sì, sì. Sono ferma alla prima: tagliolini alla farina di carrube con ragù d’anatra. Pensata per chi come me è in debito di ferro, vitamine etc. etc… , ma perfetta anche per chi vuole presentare una ricetta nuova, nuova per il pranzo di domenica. Beh, è Pasqua, no?

L’interesse per "e ora che mangio" è arrivato il giorno della dimissione mio e della pupetta, quando il medico, gran sorriso, mi ha detto: "La vedo in gran forma, ma mi dia retta fegato e milza, milza e fegato nelle prossime settimane". Faccia scettica mia al suo "Non le piacciono?". E beh, anche no. La milza non l’ho presa in considerazione "manco" per scherzo,  per me rimane una di quelle cose che nominavo da piccola quando correvo troppo forte, e tale credo rimarrà. Lui mi ha convinto per l’assaggio del fegato, sfoderando una ricetta di famiglia: fegato alla veneta, con "tantissimeee cipolle". Non so Lea, ma io ho abbandonato alla prima volta pur adorando la zuppa di cipolle, sì, sì.

Ho deciso però di aumentare la presenza di carne e così è finita che i tagliolini, che in un altro momento avrei condito diversamente (ecco proovateli con un ragù di funghi, devono essere ottimi:-)), si sono sposati con un ragù di anatra. Ricca di ferro,  considerato che rientra fra le carni rosse. 

Al contempo sono rientrate dosi massiccie di lenticchie rosse decorticate, perché lo spauracchio "coliche, pianti, canta e cammina" vissuto con Alice è ancora vicino, vicino. 

 

La farina di carrube è stata una gran bella scoperta: al di là di vantare proprietà astringenti (da usare quindi anche in caso di diarrea nei bambini), è un prodigioso riminalizzante, perfetto quindi in cure ricostituenti o in caso di spossatezza. Vedi puerpere "allattanti":-).

La prossima sperimentazione sarà di sicuro dolce, proprio come fosse cacao.

Ammetto di aver approfittato della presenza di due aiutanti, amanti della preparazione della pasta homemade, per realizzare la ricetta. Io ho fatto l’impasto, Lui e Alice hanno tirato fuori 500 g di tagliolini scuri, scuri.

Della serie questa è un’idea da imitare se anche voi avete qualcuno di volenteroso al vostro fianco e in questo momento siete messe come la sottoscritta.

La ricetta. Ovviamente non è solo per puerpere e pranzi pasquali:-)

piesse: la regola imporrebbe 1 uovo per ogni 100 g di farina, io ne ho usato uno in meno, di solito infatti diminuisco sempre la quantità di uova, per avere una pasta più leggera.

 

Ingredienti

La pasta.

400 g di farina di grano duro

100 g di farina di carrube

4 uova

acqua, sale

 

Il ragù

400 g di petto d’anatra tritato medio

3 carote

1 gambo di sedano verde

1 cipollotto

1 spicchio di aglio

olio EVO

sale

rametto aromatico di rosmarino, timo e salvia, 1 chiodo di garofano

1 cucchiaio di maizena amalgamata in mezzo bicchiere di brodo vegetale (o latte).

 

Procedimento

Su una spianatoia versate a fontana le due farine mescolate insieme, create un buco al centro e sgusciate dentro le uova.  Aggiustate con un pizico di sale, eventuale goccio di acqua e impastate a mano. Lasciate riposare l’impasto avvolta in un canovaccio per una mezz’ora, quindi ricavate le sfoglie con l’apposita macchina o col mattarello e quindi i tagliolini.

Il ragù. Fate stufare il cipollotto affettato sottilmente con lo spicchio d’aglio e le erbe aromatiche (che alla fine toglierete) e il chiodo di garofano. Aggiungete le carote e il sedano a dadini piccoli, quindi la carne.  Mescolate, rabboccate con del brodo vegetale (circa un mestolo o due) e fate cuocere a fuoco dolce. Salate. Verso fine cottura addensate il ragù con la maizena. 

Bollite i tagliolini in acqua salata dove avrete aggiunto un cucchiaio di olio (così da evitare che la pasta appiccichi). Scolate e condite con il ragù, una spolverata di parmigiano e un rametto di rosmarino fresco.