da miralda | 13 Ott 2015 | 18-24 mesi, Happy Birthday!, Lil Loves!

La festa di compleanno è cominciata il giorno prima, anzi ancora quello prima. Con quei morbidi minitortini al sapore di vaniglia e latte caldo che Alice ha portato orgogliosa a scuola. Li ho preparati io, al pomeriggio, li ha decorati lei, la sera, prima della nanna.
Poi sabato è arrivato l’invito a “la casa nel bosco” come io ho ribattezzato il piccolo bed and breakfast che ci avrebbe ospitati per la nostra due giorni in Val d’Aosta. La sorpresa aveva inizio… che compleanno sarebbe altrimenti:-)?
Contarne 8 e metterci più della metà della seconda mano mi pare incredibile. 8 anni e una bambina che ormai quasi vola. A volte così simile a me da farmi sorridere un po’ spaventata, a volte altro da me da lasciare che cammini e corra e cada da sè.
Alice è stata il mio primo amore (anzi il secondo a dire il vero:-)). Assoluto, un po’ incosciente, stupito per quanto ancora sapevo poco. I figli: ognuno è diverso, ma il primo ti si abbatte sulla testa, nel corpo, negli odori proprio come un temporale d’estate, imprevedibile nella sua euforia. E’ l’innamoramento che non ti aspetti, ha il profumo di neonato che disperde la fatica e ferma gli attimi di abbandono felice. E’ la tua prima storia d’amore come mamma, genitore ed è naturale che sia unica. Quelle che vengono dopo sono altrettanto preziose, ammantate dalla gioia della consapevolezza, ma diverse.
Alice adora il compleanno. Per lei è un giorno speciale che sia il suo o quello dei fratelli o il nostro (mio ed Lui). Proprio come succede a me. Lo so, e per questo mi piace creare ogni volta qualcosa da ricordare.
Insieme abbiamo deciso il piccolo dolcetto da portare a scuola. Doveva essere una mini tortina che poteva decorare lei stessa: di glassa di zucchero e frammenti di caramelle frizzante. Fosse stato per lei avrebbe preparato anche l’impasto ma è stato impossibile con la scuola e il resto del pomeriggio di impegni.
Ho avuto il tempo così di creare una ricetta tutta nuova, ispirandomi alla torta di latte caldo. Una sorta di sponge inglese mobida, che si conserva per giorni. Ho però fatto piccole trasformazioni: la torta si è trasformata in tanti mini tortini da mangiare in un solo boccone, il latte è stato sostituito da latte di riso e l’olio di semi di mais ha preso il posto del burro (caso mai ci fosse stato qualcuno intollerante al lattosio a scuola:-)). Ho aggiunto in qualche tortina un acino di uva fragola (l’ultima che ci è rimasta), in altre semplice scorza di limone.

E il resto della sorprese? La “casa nel bosco” si è rivelato essere un posto raro, abbracciato dai prati e dal profilo dei monti della Valle d’Ayas. La nostra stanza pareva direttamente uscita da uno di quei libri di favole che tanto piacciono alle mie pupe. L’edificio (il posto si chiama La Luge d’Antan a Brusson), un vecchio granaio del ‘700 riportato a nuova vita, nascondeva infiniti oggetti di legno profumato intagliato da mani d’artista locali: noi ce ne siamo innamorati.

L’11, il giorno del compleanno, Alice ha soffiato sulla candelina a colazione (ancora grazie a la Luge d’Antan per la specialissima torta!), espresso il suo segretissimo desiderio (come tradizione comanda) e aperto i suoi regali. Libri, libri e … pattini sui quali sfrecciare.
E poi via, verso un’altra sorpresa. Siamo scesi verso Verres, dominata dal castello della contessa e siamo risaliti a Champdepraz, entrando all’interno della Riserva Naturale del Parco del Mont Avic. I colori, grazie alle foreste di Pino Uncinato punteggiate da larici e faggi, erano quelli dell’autunno. Un giallorossastro dominato sul fondo dalla punta del Mont Avic, solo leggermente spruzzata di neve.

Qui ci siamo fermati al Centro Visitatori del Parco, sosta ideale per spiegare ai bambini dell’habitat del Parco e scoprire le peculiarità del territorio.
Abbiamo optato per una passeggiata semplice da poter affrontare con Edo nello zaino e Lea a piedi (o Lea nello zaino ed Edo a piedi, a seconda dei momenti:-)).

Sulla strada ci siamo fermati al Parco Animalier del Mont Avic per poter permettere ai bambini di ammirare da vicino alcuni degli animali presenti nella Riserva naturale. Si tratta di animali giunti da centri di recupero perché hanno subito dei traumi e non possono ritornare nel loro ambiente naturale. Così ci hanno spiegato. Stambecchi, daini, gufi reali, volpi…

E infine sulla via di casa abbiamo fatto tappa al Forte di Bard, ammirandone però l’esterno e girovagando fra le bancarelle del mercato (dove ho recuperato delle fantastiche pere cotogne, ma questa sarà un’altra storia!).
Per i miei mini tortini ho utilizzato sia dei pirottini sia dei bicchierini di carta colorati (esperimento riuscito perfettamente!)
La ricetta. (per una trentina di mini tortini)
4 uova
200 g di farina 00
40 g di farina di riso
1 bustina di lievito
190 g di zucchero
vaniglia in polvere
180 ml di latte di riso
90 ml di olio di semi di mais
(acini d’uva fragola)
Per la glassa
200 g di zucchero a velo
una decina di caramelle frizzanti (alla soda)
mezzo cucchiaino di succo di limone
zuccheri o codette colorate
Come si fa
Montate le uova a crema, inizialmente da sole, dopo pochi minuti aggiungete lo zucchero e continuate a sbattere fino a quando triplicheranno (ci vorranno una ventina di minuti circa).
Nel frattempo setacciate le farine con il lievito.
Riscaldate il latte con la vaniglia in polvere senza farlo bollire. Unite al latte l’olio e mescolate.
Versate a poco a poco le farine setacciate alle uova amalgamando per bene. Quindi unite il latte caldo poco alla volta.
Riempite dei pirottini di carta e cuocete in forno caldo a 175° per dieci minuti circa.
Fate raffreddare, intanto preparate la glassa. Mescolate lo zucchero a velo con un cucchiaino di acqua e uno di limone fino ad ottenere un composto denso. Fate cadere la glassa sui tortini, quindi aggiungete delle codette o granelli di zucchero colorati e le caramelle frizzanti sbriciolate.
da miralda | 29 Set 2015 | 12-18 mesi, Lil Loves!, Winterzauber

Assomiglia a una girandola. Vola, e a volte soffia sulle giornate, ammucchiandole e lasciandoti in mano la sensazione che qualcosa ti è sfuggita. Il tempo. E ora settembre, quasi andato e l’autunno con l’aria che sa di marmellata e uva fragola, foglie che scricchiolano e caldarroste.
Settembre ha già quasi svoltato mentre io rincorro le giornate sempre in un equilibrio abbastanza precario. Chissà perché i contorni, al ricordo, sono sempre poco definiti, quasi sfocati. Come se non avessi mai modo di pensarci, sostare e soffermarmi.
Ho cercato l’uva fragola appena rientrati dall’isola. Per me è irrimediabilmente legata all’autunno. Non l’ho trovata. Impossibile. Poi è arrivata una cesta, regalata.
Con una parte dei grappoli la scorsa settimana ho preparato la schiaccia all’uva fragola, deliziosa. Mentre le bambine hanno fatto a modo loro. Alice ha creato dei cestini ripieni di tanti chicchi, Lea dei mini panini con sorpresa dentro (che prima di infornare abbiamo passato in olio e zucchero, fantastici!). E Edo? La sua creazione ha assunto la somiglianza di una faccia impastricciata un po’ a caso.
Poi ho trovato una ricetta che mi ha ispirato sull’ultimo numero de La Cucina Italiana. Un pan brioche riempito con sugo d’uva fragola. Ho raccolto la suggestione del sugo e ho cambiato il resto.

Per l’impasto ho fatto a modo mio. Ultimamente sto utilizzando per lo più latte di soia e riso, e quindi quello è finito nel mio impasto. Ho sostituito il burro con olio di semi di mais spremuto a freddo, lo zucchero con il miele al limone. E come farina ho usato una manitoba multicereali, scoperta di recente, che adoro.
Infine invece di un solo pan brioche ho dato forma a tante piccole girandole, ripiene al centro di chicchi di uva, spennellate sui petali di sugo d’uva.
Il risultato? Così delizioso che la sottoscritta si è gustata giusto un paio di petali sopravvissuti al passaggio di Lei e i pupi (e la nonna e miss Cia).

Piesse. Fino al 4 di ottobre potete sostenere anche voi la campagna di MSF “Un parto sicuro salva due vite” in supporto del Villaggio delle Donne di Masisi, in Congo. Pensate che grazie al sosteno di MSF nell’ospedale del villaggio si è registrato nel 2014 lo stesso numero di nascite dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma.
La ricetta.
Ingredienti
500 g di farina Manitoba multicereali
1 bicchiere abbonadante di latte di soia tiepido
3 cucchiai di olio di semi di mais
70 g di miele al limone
1 pizzico di sale
un cucchiaino di semi di anice
1 bustina di lievito di pasta madre secco
500 g di uva fragola
2 cucchiai di zucchero
olio di oliva

Cominciamo dal sugo d’uva. Mettete gli acini di uva (lasciandone una trentina da parte) in una casseruola insieme a un paio di cucchiai di zucchero, coprite e lasciate cuocere per una ventina di minuti. Passate quindi al setaccio ricavando il sugo e conservate.
L’impasto. Mescolate la farina con il lievito, il latte tiepido (usatene poco alla volta fino a quando l’impasto lo richiede), il miele, il pizzico di sale, i semi di anice.
Cominciate a impastare, aggiungete quindi l’olio e lavorate fino a formare una palla, richiudetela sotto per bene e mettetela a lievitare in un luogo tiepido per un paio d’ore.
Riprendete quindi l’impasto e ricavate delle porzioni grandi come un grosso mandarino. Stendete la prima porzione ricavando un cerchio di circa 6 cm di diametro. Posizionate al centro 4-5 acini d’uva, spennellate il resto con il sugo d’uva.
Formate un secondo disco e usatelo per coprire il primo. Con una tazzina delimitate un piccolo cerchio al centro, e da lì tagliate l’impasto formando dei triangoli larghi circa 2 centimetri. Tagliate quindi ogni triangolo in due parti e arrotolatele fra loro. Così per tutta l’ampiezza.
Infilate infine un bastoncino al centro, spennellate con olio d’oliva e zucchero
procedete con il resto dell’impasto e rimettete a lievitare per una mezz’oretta.
Cuocete in forno a 210° per i primi dieci minuti, quindi abbassate a 190° per altri 10 minuti.
Le girandole sono pronte, buon divertimento!

da miralda | 14 Ago 2015 | 18-24 mesi, Dal Mondo, Estate

L’ho fatta e rifatta spesso. Ovviamente in molteplici variazioni. Tutte veloci, fresche e con un fantastico mix (almeno per i miei, anzi, nostri gusti) di verdure, frutta, croccante e aromatico.
L’ispirazione iniziale è naturalmente greca, perché al ritorno da un viaggio per me è naturale farsi prendere delle suggestioni vissute. Quindi aperitivi a base di ouzo e mastika, ma anche insalate e spiedini simil souvlaki.
Il caldo poi di questo mese a casa ha contribuito a tenermi lontano, lontano da tutto ciò che implica forno e fornelli. In compenso ho sperimentato innumerevoli insalate e gazpachi (ottimo pomodori, fragole e anguria, ma anche melone e semplice semplice menta e zucchine).
Da una settimana le pupe sono al mare. E questo significa che la cucina si è ridotta ancor di più all’essenziale (sì, beh, ci sono le pappe non più pappe di Edo:-)) e si sono intensificate le uscite, approfittando della trasferte del pupo dalla nonna rimasta. Una libertà di decisioni (di svago:-)) che ha un’ebbrezza tutta estiva. Quasi fosse più vacanza questa delle vacanze vere.
Le insalate, soprattutto nella pausa pranzo quasi solitaria, sono diventate un ospite fisso a tavola.
In Grecia, a Paros, mi sono innamorata di una versione locale con grosse fette di pane secco integrale (che io tornata ho ricreato prima con il pane acquistato lì poi con le freselle calabresi): il pane assorbe olio e succo di pomodoro (quasi fosse un lontano cugino della panzanella o del pane “cunzuto” siciliano) e per me diventa veramente irresistibile nella sua banale semplicità.
La versione di oggi è una di quelle che ho sperimentato con le bambine, perchè si rivela, con l’aggiunta di cous cous, un piatto completo pronto in massimo 15 minuti 15, da accompagnare con succo di sambuco e palline di anguria.

Perfetto anche da portare in riva al mare o per il pic nic sul prato a Ferragosto. O semplicemente da servire in terrazza, a casa (come farò io domani, pioggia permettendo:-)).
Buon Ferragosto, o buone vacanze quelle che state facendo o quelle che farete (noi aspettiamo fine mese per il giro di fine estate sull’isola!).
La ricetta.

Ingredienti (per 4)
4 fette di pane secco (o friselle)
180 g di cous cous
2o0 g di pomodorini
1 grossa fetta di anguria
100 g di olive nere e verdi
1 peperone giallo
1/2 cipolla rossa di Tropea
olio extravergine d’oliva
sale
erbe miste (io sto usando un mix per insalata greca, con origano, aneto, timo, basilico)
100 g di feta
brodo vegetale

Come si fa
Riscaldate il brodo vegetale, nel frattempo sgranate a forchetta il cous cous in una ciotola capiente con un paio di cucchiai di olio extravergine e un cucchiaino di sale. Versate il brodo fino a coprire il cous cous e lasciate riposare per qualche minuto. L’acqua dovrà essere del tutto assorbita, se necessario aggiungetene ancora qualche cucchiaio.
Lavate i pomodorini e tagliateli a spicchi piccoli, conditeli con olio e sale. Ricavate con uno scavino delle palline dalla fetta di anguria.
Tagliate il peperone ben lavato in falde non troppo grosse, affettate sottilmente la cipolla rossa.
Sbriciolate la feta.
Assemblate gli ingredienti, cous cous, verdure e anguria, aggiungete la feta sbricciolata e servite il cous cous su una fetta di pane secco con un filo di olio.
da miralda | 18 Mag 2015 | 12-18 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

E’ stato un fine settimana intenso di una lunga settimana intensa. Bello, emoziante e divertente. Lo spettacolo di fine anno, nido e scuola, delle pupe, i laboratori che ho tenuto nei giardini di Villa Reale a Monza, benedetti da due giornate di sole e cielo azzurro estivo, e il "galà" di danza dell’Aliciotta (ma quanto vola il tempo da quando ci salutò, tre enne, dal palco, in scarpette e tutù?).
E oggi è lunedì, la mia colonna forno è morta (e sono in tredipa attesa del salvatore, anzi salvatori che il forno pesa assai, alias elettricista), la mia auto è resuscitata da un paio d’ore fa (grazie al valoroso meccanico giusto fin sotto casa in mio soccorso) e io scrivo contemplando le piante del terrazzo che mi stanno regalando immense soddisfazioni.
Ecco, sì, parliamo di loro. C’è il gelsomino, un melograno arrivato settimana scorsa (che però non fa le melegrane per il dolore dei piccoli di casa che già pensavano a dei raccolti autunnali), l’acero bianco e l’angolo "coltivo io". Chiamatelo piccolo orticello, piccolo. Tante erbe aromatiche. Un paio di piantine di pomodoro e le fragole, tanto basta per creare la magia per i miei coinquilini, taglia un metro e sotto.
Le erbe aromatiche. Sono rinate dall’anno scorso (ecco, il coriandolo no e allora ho recuperato i semi e li abbiamo piantati), capitanate da Miss Erba Cipollina, uno spettacolo. I fiori sono belli, anzi bellissimi, come dice Lea. E profumano di erba cipollina. Ho cominciato a utilizzarli per cucinare là dove serve un tocco viola di cipolla misto a sentore vago, vago di aglio. Ad esempio nell’insalata con aggiunta di fragole, tocchetti di formaggio e semi misti.

Oppure nella frittata. Prendete gli hamburger di oggi. Ritagliati come fossero fiori, a base di uova, piselli freschi appena sbollentati e scaglie di pecorino romano. Sono finiti nei panini, con un cucchiaino di salsa allo yogurt e fili di erba cipollina. Ma si possono anche infilare in piccoli spiedini, simil lecca lecca. Semplici, veloci, facili da portare anche al pic nic e belli da vedere:-)

piesse: per la sgrantura dei piselli si ringraziano Alice+Lea, che mi sono ritrovata a casa mercoledì malate (ma la malattia è praticamente passata in un pomeriggio:-)) e hanno partecipato con soddisfazione alla preparazione.

Ingredienti (per 4)
6-8 uova (a sesonda della grandezza)
qualche fiore di erba cipollina
un tocchetto di pecorino romano
200 g di piselli freschi (o surgelati)
olio extravergine d’oliva
sale
4 panini da hamburger
yogurt greco
un cucchiaino di succo di limone
Come si fa
Sgranate i piselli e sbollentateli in acqua per una dceina di minuti, quindi scolateli e freddateli con acqua corrente.
Sbattete le uova con un pizzico di sale come per fare una frittata. Rivestite una pirofila rettangolare o quadrata di carta da forno, ungetela con dell’olio, versate le uova (a circa un cm di altezza), aggiungete i piselli, un paio di fiori di erba cipollina sminuzzati e delle scaglie di pecorino. Cuocete in forno per 10 minuti circa a 190°.
Preparate intanto la salsa allo yogurt: mescolate lo yogurt con un cucchiaino di olio, un goccio di succo di limone, un pizzico di sale e due fiori di erba cipollina sminuzzati.
Ritagliate gli hamburger dalla frittata. Imbottite in panini con gli hamburger di frittata e un paio di cucchiaino di salsa allo yogurt.
da miralda | 07 Mag 2015 | L'ora della merenda

Sabato sarò (anzi saremo, Miss Cia e io) a Milano, alla Libreria dei ragazzi. Motivo? Presentazione con merenda al seguito. Ovviamente arrivo in ritardo con l’invito, causa … vita che corre:-)
Ci tenevo però a invitarvi alla nostra merenda perché è la prima che facciamo a Milano dopo quelle di Roma e Monza. E in assoluto è il nostro primo libro che presentiamo a Milano (considerato il mio essere quasi milanese ci mancava proprio:-)).

Quando?
Sabato 9 maggio alle 17
Dove?
Saremo ospiti della Libreria dei ragazzi, in via Tadino 53, Milano. grazie a loro dell’invito!
Chi?
La sottoscritta, Miss Cia e Facciamo merenda!
Come?
Avremo un’ora e poco più per preparare insieme la merenda con circa una ventina di bambini. Ovviamente la ricetta arriva diretta diretta da Facciamo merenda! ed è la Foresta multicolor, ovvero pane, zucchero e … (la vedete nella foto)
Mi piace, voglio partecipare!
Bene, ti aspettiamo. Il laboratorio è aperto e gratuito fino a esaurimento posti. Scrivi o chiama la Libreria dei ragazzi (per info qui)
da miralda | 17 Apr 2015 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione

Per me è un piccolo rito quando lavoro a casa (quindi la maggior parte della settimana, lol!). Dopo la pausa pranzo sprint, caffè d’orzo in tazza grande. Con aggiunta di un quadruccio di cioccolato fondente. Rigorosamente senza zucchero (non per motivi di dieta ma perché io le bevande, dalle tisane al caffè, le amo al naturale, senza zucchero, idem gli altri di casa).
Ecco, quindi orzo e cioccolato. Rigenerante, in quella tazza arrivata da Parigi, souvenir di Lui, durante un viaggio di lavoro.
Ho persino traviato mia mamma. Lei che ha sempre e solo bevuto caffè, ora sposa l’orzo, in tazza grande.
Come molti con bambini al seguito, dopo Pasqua abbiamo tanto cioccolato. Ormai da noi arriva solo il fondente (unico che viene gradito ed apprezzato pure dalle pupe e in micropezzetti pure dal pupo:-)), perfetto anche per essere utlizzato in cucina.
L’idea è arrivata veloce, mentre contemplavo ancora tre uova da scartare: muffin, muffin e ancora muffin, al cioccolato e… orzo!
Perfetti a colazione, un boccone dopo l’altro, am anche per la mia pausa “tazza grande”.
Reduce da un laboratorio di cucina, sabato scorso, dedicato proprio ai muffin (ma con le fragole e lo yogurt!) che ho fatto cucinare ai bambini nei vasetti di vetro, ho voluto ricreare la stessa cosa a casa: mi piace l’idea poi di poter chiudere il vasetto e portarselo comodamente in giro per bocconcini qua e là (ad esempio a scuola per la merenda).
Potete utilizzare i vasetti di vetro un po’ grosso, tipo da confettura: non fate però come me che nella fretta ieri ho invasato in vasetti (bellissimi, ehhh) ma più larghi sotto, più stretti sopra. Ecco, tirarli fuori è stato comico:-)

Per la ricetta ho scelto un impasto leggero, a base di olio e latte di soia.
Ultimamente infatti siamo diventati consumatori appassionati di latte di sioia, di riso, di riso e mandorla, soprattutto Alice che ha testato tutte le variazioni possibili:-). Il mio preferito? Riso e mandorla!
Le quantità degli ingredienti sono a vasetto: considerate grosso modo le dimensioni di un vasetto di yogurt o un bicchiere scarso.

Ingredienti (per una decina e più di muffin)
3 uova
1 vasetto di olio di semi di mais
1 vasetto di farina 00
1 vasetto di fecola
1 vasetto di farina di farro (o integrale)
2 vasetti scarsi di zucchero
1 tazza (o vasetto) di caffè d’orzo (con latte di soia o semplice acqua)
1 bustina scarsa di lievito per dolci
80 g di cioccolato fondente

Procedimento
Setacciate le farine e la fecola con il lievito e lo zucchero, tenete da parte.
Sciogliete un cucchiaio di orzo solubile in una tazza di latte di soia (latte o acqua) tiepido. Sbattete leggermente le uova con l’olio, amalgamate e versate il caffè d’orzo.
Tritate grossolonamente il cioccolato.
Ora unite gli ingredienti solidi a quelli liquidi mescolando con il cucchiaio per circa 12 giri. I muffin infatti non vanno mescolati troppo, dovete ottenere un impasto quasi grumoso.
Riempite i vasetti leggermente unti, aggiungete in ognuno un cucchiaio di cioccolato tritato e cuocete in forno preriscaldato a 185° per 20 minuti circa.