Tenerina alle pere ovvero la regina dell’autunno

Tenerina alle pereE’ definitivamente la regina dolce del mio autunno. Sarà per via di tutte quelle crepe imperfette che se ci sono ne decretano l’assoluta perfezione, soprattutto se si accompagnano a un cuore languidamente morbido, che si scioglie sulla lingua come se il tempo non esistesse. La Tenerina (o Regina del Montenegro, trapiantata a Ferrara come dolce tipico della cittadina), debitamente rivisitata come è nelle corde della sottoscritta, ha avuto la meglio sulla schiaccia all’uva fragola (ebbene sì, almeno per quest’anno), sulle crostate e torte dell’elfo sfornate nell’ultimo mese per accompagnare le colazioni e le merende dei pupi di casa.

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Fidanzati con peperoni confit, crumble di pane e pistacchi e pesto aromatico

Fidanzati ai peperoni confit, crumble di pane e pistacchi e pesto di erbe aromatiche

Il venerdì è diventato un giorno diverso. Un po’ speciale. C’è l’esercizio della gratitudine. Quello che mi fa rammentare le cinque cose per cui dire grazie quella settimana. Mi aiuta a non dare nulla per scontato ma soprattutto a volere bene alla mia vita, riconciliandomi con la mia insoddisfazione cronica. E c’è il pranzo, non più veloce e consumato davanti allo schermo del Mac perché torna a casa Alice. Quindi cucino. Un esempio? I fidanzati con peperoni confit, un crumble di pane e pistacchi e un pesto messo insieme inserendo nel mortaio erbe aromatiche del terrazzo in ordine sparso.

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Insalata ai frutti di bosco, funghi e tofu grigliato

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Mettici una settimana senza pupi. Lui ed io. Cene a bordo lago, apericena con amici al seguito, lume di candela sulla terrazza di casa. E il resto? Beh lavoro in tutta solitudine a rincorrere nuovi progetti, con la cucina però praticamente chiusa. Se non fosse per le insalate da sperimentare sola soletta a pranzo. Che io adoro, soprattutto quando il caldo sale. L’insalata ideale?  Una combinazione perfetta di agrodolce, nota aromatica, croccantezza e profumo di stagione. Et voilà il proprio Lui, uhm, insalata perfetta a base di frutti di bosco, funghi, pomodori neri, mandorle e tufo grigliato.

Oggi che è lunedì e la pupa grande è tornata, pare che i giorni siano volati. E’ stato emozionante rivedere Alice dopo una intera settimana trascorsa in montagna con la scuola. Come se soli sette giorni potessero già trasformare i tratti e la luce e riconsegnarmi un’Alice diversa. Molto simile a me, ma già così lei verso il suo volo.

Fra una manciata di giorni recuperati gli altri due pupi al mare, si parte. Grecia, di nuovo, perché lì nuove isole è uguale nuovo viaggio.

Ritorniamo all’insalata. Che ho mangiato in religioso silenzio dopo aver fatto le foto venerdì e ho riproposto sabato sera per la cenetta Lui ed io, abbinata a un risottino ai mirtilli, funghi e timo limonato.

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In un angolo della terrazza quest’anno ho sistemato tre bei vasoni per ospitare pomodori, fragole e insalate… Non avendo un orto vero e proprio mi sono dovuta contenere e ho scelto pomodori un po’ particolari. Come quelli neri, che sono finiti nell’insalata di oggi.

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Ultimamente capita spesso che l’insalata sia per me una combinazione di verdura e… frutta. Con le fragole ma anche i lamponi o le arance preparo il condimento stesso, oltre ad aggiungerle a pezzetti.

Un altro particolare che amo molto è l’aggiunta delle erbe aromatiche (anche queste in abbondanza sulla terrazza:-)): non solo basilico ma anche timo, limoncina, finocchietto selvatico, aneto…

E poi la croccantezza: frutta secca, semi o pane secco a dadini.
Infine il tofu: in versione completamente veglie ho sostituito il formaggio che a volte unisco con del tofu, che si presta bene anche ad essere grigliato con un filo leggero di olio aromatico (limone, basilico etc…).

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La ricetta (per due)

  • 250 g di insalata mista (per me misticanza mista con rucola, vieta rossa e soncino)
  • 100 g di tofu
  • 50 g di funghi tipo champignon
  • 50 g di lamponi
  • 50 g di more
  • 50 g di mirtilli
  • una manciata di mandorle
  • qualche pomodorino (per me nero)
  • olio extravergine d’oliva
  • fluer de sel (per me aromatizzato alla vaniglia)
  • due fette di pane tipo pugliese o ai cereali a grano duro
  • erbe aromatiche: per me timo limonato, timo e basilico greco

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Come si fa

Per prima cosa lava l’insalata e lasciala asciugare in un panno da cucina senza strizzarla o altro. Affetta a lamine sottile i funghi dopo averli puliti e lavati. Ricava dal tofu dei cubetti, ungili leggermente di olio (per me al limone) e falli grigliare per un minuto per lato. Quindi recuperali e mettili da parte.

Tosta leggermente anche le fette di pane e mettile da parte.
Lava i pomodorini e i frutti di bosco.
Ora prepara la citronette di lamponi: frulla 5-6 lamponi con 3-4 cucchiai di olio Evo, un pizzico di sale (per me alla vaniglia) e due o tre foglioline di timo limonato e basilico (per me greco).

Assembla i vari ingredienti: l’insalata, i frutti di bosco, i funghi a lamelle sottili, le erbe aromatiche a foglioline, i pomodorini (se sono piccoli lasciali interi), il tufo e qualche mandorla (lasciane un paio da parte). Mescola e condisci con la citronette ai lamponi e un paio di mandorle grattugiate. Servi l’insalata su una fetta di pane tostato.

Strozzapreti primavera: fave, piselli e asparagi selvatici

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Non so bene dove si sia cacciata la primavera, probabilmente ha deciso di farsi un giro da qualche altra parte. O forse è proprio primavera in quell’essere sospesi su un’altalena di grigio e azzurro, una mezza stagione che si vorrebbe sempre più simile all’estate. Sul banco “verdurifero” però non ci sono dubbi, tanto che nell’ultimo giro al mercato ho fatto incetta di bacelli  per un piatto di strozzapreti “risottati” con fave, piselli, asparagi selvatici e … fiori.

E’ impossibile per la sottoscritta resistere a primavera ai bacelli freschi tanto più che qui da noi vige il rito della sgranatura. Perché adoro il gusto di piselli e fave freschi (e questi strozzapreti primavera erano veramente notevoli tanto più che ho scelto di risottarli) ma non altrettanto la sgranatura a meno che non ci si faccia dare una mano da aiutanti valorosi. Negli anni ne ho collezionati ben tre.

L’ultimo certo, poco meno di un metro, assomiglia più a un tornado unno che a un piccolo chef. Ovvio, lui ce la mette tutta. Prendiamo fave e piselli: si è issato sulla sedia e ha cominciato a servirsi di mani, denti e bocca per la sgranatura (devo dire stile unico, mai visto con le pupe). E una volta riuscito nell’impresa, non si accontentato di riempire scodelle e tuffare mani ma ha cominciato a bersagliare la cucina di destri e sinistri senza racchetta.

Fava, pisello e ancora fava. Ed è stato lì che mi sono chiesta se dopotutto sia valsa la pena avere un aiutante:-).

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L’orticello sul mio terrazzo non ha invece alcun dubbio sulla primavera: pomodori, fragole, insalatina sono un chiaro invito a farsi da parte all’inverno, mentre l’angolo “erbe aromatiche” è un trionfo di verde e fiori. Sì, fiori color violetto  di erba cipollina, da far invidia a rose e tulipani.

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Impossibile resistere a infilarli in cucina, dopotutto col loro vago sentore di cipolla e aglio ben si sposano qui e là. Ieri, ad esempio, hanno decorato dei bicchierini fingerfood molto veloci, con asparagi bianchi a nastro, fragole a dadini e la loro citronette, mandorle e pane croccante.

Oggi sono finiti anche negli strozzapreti. Tagliuzzati qui e là prima di servire il piatto.

“Risottare” la pasta è ormai diventata quasi un’abitudine che esercito con piacere: spesso la preparo con risoni o ditalini mantecando alla fine con del formaggio fresco: è veloce e pratico, ai bambini piace molto.

Avevo dei dubbi sugli strozzapreti, un formato molto più grosso e consistente, in realtà il brodo di cottura di fave e piselli ha compiuto il suo miracolo consegnando un piatto verde primavera, con tanti legumi,

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La ricetta. Per 4-5.

Ingredienti

  • 300 g di strozzapreti freschi
  • 1 kg di bacelli di piselli (circa 200 g di piselli)
  • una decina di asparagi selvatici
  • 800 g di bacelli di fave (per avere circa 100-150 g di fave)
  • cipollotto
  • mandorle in granella
  • parmigiano Reggiano a scaglie
  • sale
  • olio extravergine d’oliva
  • scorza di limone
  • erbe aromatiche (per me timo ed erba cipollina in fiori)

 

Come si fa

Prima fase. Sgranatura di piselli e fave: premi leggermente lungo il macello con pollice e indice e apri delicatamente. Ricordati che una volta sgranati puoi anche scegliere di fare scorta: basta congelarli. Una volta sgranati e lavati, cucina i piselli e le fave: io ho deciso di bollirli per poter poi utilizzare il brodo per la cottura della pasta. Possono però anche essere cotti al vapore (circa 10-15 minuti). Per la bollitura non li ho portati del tutto a cottura per poter poi termine mentre risottavo la pasta.  Recupera i legumi, elimina la pellicina esterna delle fave.
Sciacqua gli asparagi, elimina la parte più dura (che ho buttato nell’acqua di cottura dei legumi) e tagliali in due o tre pezzi (quelli selvatici sono molto fini potresti addirittura tenerli interi)

Fai appassire qualche fettina di cipollotto con due cucchiai di olio EVO, aggiungi gli asparagi. Mescola e lascia cuocere con qualche cucchiaio di brodo di cottura per qualche minuto. Unisci quindi la pasta, bagnala con il brodo vegetale e aggiungi anche i legumi. Continua a mescolare e aggiungere brodo all’occorrenza. Aggiusta di sale.

Profuma a fine cottura con poca scorza di limone e qualche fogliolina di timo, decora il piatto con della granella di mandorle, scaglie di Parmigiano e i fiori (se disponibili) di erba cipollina. Buona primavera nel piatto!

 

Strascinati e cime di rapone delle Murge

Strascinati e rapone

Sono completamente e irrimediabilmente distratta. Tutta colpa di ieri. Lontano da casa, a contemplare montagne, nuvole che corrono con il naso all’insù, su prati che poco lontano hanno ancora qualche pennellata di bianco. Sul fondo note che ti invitano a perderti, come fosse il regalo più prezioso. Due giorni a due, come se gli anni fossero un dettaglio insignificante e il tempo da consumarlo in una risata. Alla fine la vita è inaspettatamente leggera quando ci si perde in qualcun altro.
La cucina di casa ha risentito di tutta quella luce: ho ritrovato anche quest’anno il rapone delle Murge (proprio simili  alle cime di rapa, ma con ammiccanti fiori gialli sparsi qua e là) e sono finiti nella ricetta di oggi.

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Pollo al latte di cocco e riso pilau

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La cucina è un modo per prolungare il piacere di un viaggio, per rivivere profumi e sapori, per fare a volte il giro del mondo stando fermi alla propria tavola. Di sicuro questo è uno degli aspetti che mi affascinano di più.

Sono tornata da Mauritius con tante, tante spezie, oltre a zucchero, rum e vaniglia. E ho cominciato a sperimentare. Un esempio? La ricetta di oggi a base di pollo al latte di cocco e riso pilau arricchito di lenticchie. Una ricetta per i grandi perfetta anche per i più piccoli.

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