da miralda | 08 Mag 2012 | 18-24 mesi, Happy Birthday!, In Viaggio, In Viaggio, L'ora della merenda, Lil Loves!

Ultimamente le settimane mi scorrono fra le dita veloci, veloci. Oggi Miss Lea è una pupa di due mesi, ma la sottoscritta ha un tale affollamento di idee e progetti per la testa che fatica a distinguere le otto settimane che sono passate. Se potessi esperimere un desiderio per la prossima festa (sì, pure la mia che ormai sono bis:-)) è di avere la possibilità di andare lenta, accarezzare i momenti senza la sensazione di non riuscire pienamente a fotografarli. Ci ho pensato negli ultimi sette giorni, trascorsi all’isola, con la prima immersione di mare e l’ebbrezza di sentirmi l’estate addosso.
Ho adorato il cielo così terso, un azzurro che non vedevo da tempo, le spiagge deserte e i fiori sparsi ovunque. E poi le corse di Alice dietro ai gabbiani e il battesimo di Lea con l’acqua di mare. Gli aperitivi in terrazzo a quattro (ognuno ovviamente a modo suo) e una totale atmosfera "pink", perché ormai siamo in tre e Lui a resistere, ogni tanto:-).
Nella mia lista "girlish" un’abbuffata di fragole, sarde doc, tra le variazioni quelle di Arborea hanno scalato la nostra personalissima classifica.

I fiori "fuchssssia", come li chiama Alice, disseminati tra terra e mare, in questa stagione, a La Maddalena.

Il loro sfondo migliore? Ovviamente dipinto di blu.

Ho ricominciato a fotografare, con Lea posizionata nel marsupio. Era impossibile resistere all’assalto di luce.

Il ritmo lento, cadenzato solo dall’andare e venire dei traghetti, mi ha aiutato a concentrarmi su cose piccole, quasi banali, che poi però il ricordo rende uniche, speciali.
Possono essere incontri fortuiti, sorprendenti agli occhi di chi trova per la prima volta. Come la stella e Alice.

Oppure di chi si ritrova, come la sottoscritta e il gabbiano, sempre in bilico fra terra e aria, veloce a volare sotto le gocce di pioggia.

L’occhio si ritrova a osservare particolari che nella fretta avrebbe degnato di uno sguardo veloce. E ritrova gli stessi giorno dopo giorno, felice di tanta abitudine.

Saranno queste sensazioni, i colori, o forse le due pupe, per la festa che verrà ho sfornato biscotti che a vederli paiono più per la casa delle bambole che per la tazza di tè delle cinque.
Sono pink, sono girlish e hanno il profumo delle rose.
La ricetta si ispira molto, ma molto, alla lontana ai biscotti di Reims, per via del colore rosa. Il mio infatti è un impasto dalla consistenza della frolla, per via del fatto che volevo poterli ritagliare alla forma di vestitino. Ho utilizzato olio al posto del burro, per un risultato più leggero.
Per il colore rosa, oltre a metterci dello sciroppo di rose, ho usato dello zucchero rosa acquistato mesi fa nel weekend parigino, aromatizzato alla vaniglia.
Infine ho trasformato i biscotti in una sorta di "pink lolli pops" con degli stecchi di legno.
Il risultato? So chic!

Ingredienti
150 g di farina
100 g di farina di riso
50 g di farina di mandorle
120 g di zucchero rosa (oppure zucchero bianco e colorante rosa naturale, ad esempio alla barbabietola)
semi di vaniglia
1 pizzico di cremor tartaro e lievito
1 uovo e 1 tuorlo
2 cucchiai di sciroppo alla rosa
80 ml di olio di mais o semi delicato
Procediemento
Mescolate insieme gli ingredienti secchi, unite l’uovo e il tuorlo, quindi l’olio e lo sciroppo di rosa. Dovete ottenere un composto omogeneo, lavorabile a mano. Avvolgete la palla in una pellicola e posizionate in frigo per 20 minuti. Ritirate e stendete, quindi ritagliate i biscotti. Posizionate delicatamente all’interno del biscotto uno stecco di legno, partite dal centro della base e arriva quasi al centro.
Cuocete in forno a 175° per 10-15 minuti. Decorate con una glassa a base di zucchero a velo, un goccio di limone e un goccio di acqua e, se a disposizione, con penne colorate alimentari.
da miralda | 24 Apr 2012 | 18-24 mesi, Estate, L'Attesa

Tutto è cominciato da una puntata di Jamie (sì, lui, Oliver) in 30 minuti, sottospecie di Jamie at home che Alice adora. Una sera ha preparato le patate, quelle piccole, novelle da mangiare con la buccia, tirandone fuori un’insalata che io poi ho interpretato a mio modo. La prima versione era più leggera della sua, ma molto simile: salsa di yogurt e salmone affumicato per accompagnare. Ci è piaciuta. E io ho apprezzato che si facesse veramente in pochissimo tempo. Perché ovvio il tempo è una di quelle risorse che in questo periodo mi manca. Giusto per spiegare a tutti quelli che chiedono "ma come fai?" (ripeto non ho strani costumi nascosti nell’armadio, fatico pure io con la lista dei to do e ultimamente ho strane amnesie da "anta" abbondante…).
La ricetta è stata ulteriorimente modificata a mia necessità in uno degli ultimi pranzi solitari (beh sì, se si ecslude una Miss di 50 cm e un pezzo a farmi compagnia). Nelle ultime settimane ho cominciato a leggere di alimentazione, ingredienti e proprietà da privilegiare durante l’allattamento.
E la cosa abbastanza strana è che ci sono alimenti di cui ho naturalmente voglia e altri che ho continuato a abolire dalla mia alimentazione (vedi caffè e tè nero, sarà per questo che la palpebra mi cala spesso?:-)).
Punto fermo è una sete continua, liquidi che adoro? Acqua, acqua, ancora acqua, tisane (ho acquistato un rooibos al lemongrass e citronella fantastico), spremuta e ancora spremuta.
Settimana scorsa è stata la volta degli spinaci. Semplice direte voi. Mica tanto, perché volevo assolutamente quelli baby, dalle foglie tenere, tenere, che fanno tanto primavera da mangiare a crudo. Ho girato diversi fruttivendoli prima di scovarli. Sembravano oro. E qualcuno mi ha guardato anche molto scettico.
L’idea era di abbinare delle patate novelle, condite con una salsina allo yogurt, proprio agli spinacini.
Le patate novelle le ho tenute con la buccia per mantenere al meglio tutte le rporpietà nutritive: basta sciacquarle con cura e metterle a bagno per qualche minuto in acqua e bicarbonato.

Sono rimasta invece sorpresa dagli spinaci, ammetto ignoranza, ma non sapevo di tutte le loro prodigiose proprietà.

Ecco, sì, non dico che ero rimasta ai tempi di Braccio di Ferro ma poco ci mancava. In realtà, al di là del ferro, che non è notevole, gli spinaci freschi vantano un ottimo contenuto di vitamina K (da trasferire veloce, veloce al latte materno, in barba a tutte le gocce che mi dimentico di dare a Lea, sigh:-)), vitamina B6 e sopratutto di acido folico (una porzione di 300 g copre il fabbisogno dell’intera giornata), fondamentale per la crescita del bebè.
Quindi, fatta la scoperta, sono tornata con una scorta terribile di spinaci sia baby sia classici:-). Oltre all’insalata di patate, sono finiti in un paio di cene, e nella mia pasta del giorno dopo (provate, ad aggiungerne a crudo di quelli piccoli alle pennette con olio EVO, ricotta salata, scorzetta di limone e bresaola sfilacciata, ottimo e veloce!).
La ricetta (per la mamma che allatta ma non solo:-)) è di quelle semplicissime, bella a vedersi e perfetta se siete di fretta, considerato che è un piatto completo.
Bollite in acqua salata e profumata con un rametto di timo 500 g circa di patate novelle, prima lavate in acqua e bicarbonato. Vi ci vorranno circa 20 minuti. Nel frattempo preparate la salsa di yogurt (una delle preferite di Alice:-)) con 200 g di yogurt greco, un filo di olio EVO, un cucchiaino di succo di limone, un pizzico di sale e una manciata di aneto o finocchietto fresco. Mescolate bene il tutto e tenete da parte.
Scolate le patate, freddatele sotto acqua corrente e quindi condite con un filo di olio e succo di limone, e infine con la salsa allo yogurt. Disponete su un piatto gli spinaci baby, spruzzate cn dell’olio, aggiungete le patate e negli spazi vuoti infilate delle rosette di bresaola. Mangiate!
da miralda | 16 Apr 2012 | 18-24 mesi, L'Attesa, L'ora della merenda, La colazione

Non sono stata rapita e, aihmè, non mi sono neppure allontanata molto da casa. Ho cucinato poco, lavorato poco (uhm, e c’è una lista di to do che mi mette in ansia!), accumulato lavatrici, dimenticato quelle due o tre cose fondamentali e starnutito parecchio tra inalazioni in coppia (Lea&io) e aeresol solitari. Ho capito che mi manca l’estate, il mare e il cielo blu. Ma il tempo non pare pensarla come la sottoscritta. Oggi è lunedì (iniziato di corsaaa), piove e io ho bisogno di dormire (ma va?). In questo momento però è pace assoluta, c’è solo una musica leggera nell’aria (questo brano di Satie, che io amo e Lea parrebbe anche). Adoro quando io e la pupetta siamo a casa sole. Lei è una neonata relax, io una mamma poco relax ma che aspirerebbe a diventarlo.
A proposito di cucina, tanto facile da sembrare un gioco, oggi è tempo di barrette.
Personalmente mi piacciono molto cereali e frutta secca (noci e nocciole, in primis), che tra l’altro ho scoperto particolarmente indicati durante l’allattamento per il loro contenuto di ferro (noci) e calcio. E da tempo volevo sperimentare le barrette home made.
L’occasione è nata qualche settimana fa dalla proposta di Imaginarium (azienda che in realtà produce soprattutto giochi per i più piccoli) di testare un loro prodotto che, a vederlo, pare più un giocattolo (per l’appunto) ma a usarlo è perfetto anche in cucina. Ovviamente ho coinvolto Alice (che non ama le barrette, a essere sinceri e nemmeno la frutta secca, per lei ad esempio lo yogurt è e deve essere sempre all white).
Le barrette le ho mangiate tutte io ma la preparazione l’ha divertita, soprattutto nello "schiacciamento" degli ingredienti. 
Naturalmente mi sono armata di una grande quantità di ingredienti possibili: dal riso soffiato ai frutti rossi esseccati a un paio di mieli a noci, nocciole, mandorle&co, goccie di cioccolato fondente. Ho schierato tutto in ciotoline e Alice ci ha tuffato allegramente le mani. Per legare il tutto noi abbiamo usato succo di mela e yogurt.
Ovviamente in mancanza dell’aggeggio potete usare comodamente il forno, porzionando gli ingredienti col cucchiaio o inserendo in stampini rettangolari e bassi appositi oppure mettendo tutto l’impasto in uno stampo rettangolare e, a cottura avvenuta, tagliare a pezzi con un coltello (io voterei per questa soluzione, veramente fast&easy). Inutile dire che è un ottimo rimedio alla merenda quotidiana o allo snack da portarsi in giro.

Come è mio solito, ho elaborato le mie personalissime ricette, nonostante all’interno ce ne fossero una decina.
La mia preferita è a base di riso soffiato, miele agli agrumi, mix di noci e nocciole e frutti rossi. Poco olio di semi e un’aggiunta di yogurt (pure questo home made:-)).
Piesse: comodo per chi va di corsa, ha improvvisi langurini e vuole sedarli in maniera poco pericolosa:-)

Le quantità? Sono andata a occhio, ammetto, comunque: mescolate circa 100 g di cereali misti o riso soffiato con un cucchiaio o due di frutta secca a pezzetti e un cucchiaio di frutti rossi. Aggiungete un cucchiaio abbondante di miele (agli agrumi, ma anche al tiglio o millefiori, comunque delicato), uno o due cucchiai di yogurt e un cucchiaio di olio di semi delicato.
Inserite tutto nell’apposito aggeggio seguendo le istruzioni oppure foderate uno stampo con carta da forno, riempite con l’impasto (circa 1,5 cm di altezza) e trasferite in forno per 20-25 minuti a 175°. Lasciate riposare qualche minuto e poi tagliate a rettangoli dando forma di barretta. Conservatele (se non ve le mangiate prima come ho fatto io) in una scatola di chiusa.
da miralda | 06 Apr 2012 | 18-24 mesi, Estate, Happy Birthday!, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

Mi sono accorta solo pochi giorni fa che la Pasqua era veramente dietro l’angolo. Colpa del raffreddore che ha colpito la sottoscritta e la pupetta, della pioggia e della luce, che pare non aver compreso che il 21 a primavera è passato ormai da qualche settimana. Ho messo insieme giusto ieri i piatti per il pranzo di domanica, spedito stamattina Lui e Alice al mercato e messo via, che era ormai ora, i gingilli autunno-inverno in giro per casa. Come dire i cuscini con le renne a Pasqua anche no. E mi sono concetrata su uova, profumi e giallo-verde che sanno di stagione. E’ stato allora che ho pensato al nido. Quello da cucinare e quello in cui sono immersa in questo periodo. Completamente e senza rimpianti, senza dito puntato sul mappamondo per pensare e sognare o programmare di essere altrove. Una vera Pasqua di primavera.
Perché Pasqua per me è sinonimo di vita nuova, rinascita. Ogni volta come fosse la prima. Questa è la cosa incredibile, ce la portiamo dentro quando la luce cambia, gli alberi si rivestono e nei parchi si risentono le corse dei bambini. Non importa quante primavere abbiamo già vissuto: se apri gli occhi e guardi attentamente puoi ritoccare tutto come quando da bambino hai iniziato a contare i mesi sul calendario e a comprendere che le fragole arrivano a primavera. Se poi hai accanto, ora, un bimbo ripeschi tutto al volo.
Ecco nella lista delle cose semplici e veloci da preparare per il nostro pranzo, ci sono oltre alle immancabili uova colorate (domani le farò con Alice che me lo chiede ormai da giorni) anche dei piccoli nidi al sapore di parmigiano, colorate di verde primavera con un piccolo uovo posato. Belli da vedere, buoni da mangiare e divertenti da pasticciare pr i più piccoli:-)

Happy Easter a tutti!
piesse: per i cestini di parmigiano due o tre consigli pratici, pratici, per non fare un pasticcio come la sottoscritta:
– Usate esclusivamente Parmigiano Reggiano (fidatevi, il Padano non funziona)
– Aiutatevi con carta da forno da posizionare subito dopo attorno a una tazzina o ciotola per dare la forma e premere con carta assorbente (a meno che il caldo forte, forte sulle vostre mani non vi faccia un baffo o abbite una buona dose di automasochismo:-))
– Uova di quaglia: sode in 3 minuti!

La ricetta (per 4 cestini)
9-10 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattuggiato (io qui ci ho aggiunto poca, poca scorza di limone per aromatizzare)
100 g di fave
100 g di piselli
una decina di asparagi (selvatici)
4 uova di quaglia
sale, olio Evo
timo, menta

Procedimento
Bollite fave e piselli sgusciati (se come me utilizzate quelli freschi) in acqua salata. Ci vorranno circa 20 minuti, negli ultimi 5 minuti inserite anche gli asparagi. Scolate e passate in una padella con un cucchiaio di olio le verdure (affettate finemente gli asparagi, aromatizzando con timo e menta.
Preparate i cestini. In una padella antiadarente posizionate un cerchio di carta da forno leggermente più grande della base della tazzina o ciotola che userete. Metteteci sopra due cucchiai abbondanti di parmigiano e lasciate sciogliere a fuoco dolce. Ora trasferite la carta da forno sulla tazzina rovesciata, premete attorno (ricordate carta assorbente) e lasciate che prenda la forma. Fate raffreddare quindi togliete la carta da forno e rovesciate il cestino.
Ora le uova: mettete in acqua che bolle a cuocere per 3 minuti.
Ora componiamo: sulla base del cestino posizionate le verdure, inserendo le punte in verticale, al centro l’uovo di quaglia.
da miralda | 21 Mar 2012 | 12-18 mesi, Estate, L'ora della merenda, La colazione

Non esiste un’altra stagione che mi metta una simile ebbrezza. C’è l’inverno con la sua magia bianco candido,l’autunno in multicolor e l’estate con i cieli senza nuvole e la luce sfacciata, assoluta. Ma la primavera è unica per quel suo senso di attesa, rinascita, di vita nuova. Ogni volta aspetto il 21, impaziente, annusando l’aria, spiando gli alberi, ascoltando dalla finestra socchiusa i segnali. Quest’anno sono stata meno fedele all’attesa, ho avuto la fortuna di cogliere il 21 nell’8 marzo e oggi, ho la chiara sensazione di trovarmi la primavera in casa. Di accarezzarla e contemplarla con un’ebbrezza tutta nuova. Intensa come i fiori di arancio.
Sono nate così le frolle per Lea, leggere e profumate di primavera, di vita nuova. Hanno preso le forme della piccola leoncina, scomposte e ricomposte, i profili di aria, liquidi e fluidi.
L’idea di creare qualcosa che mi ricordasse la primavera, in realtà, risale a settimane fa. La memoria del colore e della luce ha richiamato il profumo, quello potente delle zagare, essenza liquida dei fiori di arancio.
E navigando in rete ho trovato l’acqua di fiori di arancio 100%, di origine libanese.
Per i biscotti ho testato due impasti: il primo simile a una ricetta presente nel libro ("I biscotti del sor-riso), a base di un mix di farina 00 e farina di riso, burro, panna e zucchero, il secondo in sostanza identico, ma con l’olio di mais al posto del burro. E ovviamente in entrambi i casi l’acqua di fiori di arancio. Devo dire che la frolla con l’olio mi ha soddisfatto parecchio, leggera, leggera e molto friabile.
Con Miss Cia ci siamo poi divertite a disegnare impronte e musi di leoncina, come omaggio alla nuova pupa.
Felice 21 marzo di primavera!
La ricetta.
Ingredienti
200 g di farina 00
100 g di farina di riso
80 g di burro (o la stessa quantità di olio di semi di mais o oliva delicato)
circa 80 ml di panna fresca
2 cucchiaini di acqua di fiori di arancio
80 g di zucchero
Per la glassa: zucchero a velo, acqua, succo di limone (o acqua di fiori di arancio)
Procedimento
Mescolate lo zucchero con burro o olio. Aggiungete la panna e l’acqua di fiori di arancio, quindi le due farine stemperate insieme. Regolatevi con le quantità: se il composto risultasse troppo morbido, unite ancora della farina. Dovete ottenere una palla morbida ma compatta. Lasciate riposare in frigo per una buona mezz’ora, quindi riprendete, stendete e ritagliate i biscotti (con uno stampino a piacere, non fate come noi che siamo andate a mano in mancanza di stampi a leoncina:-)).
Decorate con la glassa.
da miralda | 07 Mar 2012 | 24-36 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione, Lil Loves!, Winterzauber

E’ diventata la tatin della domenica, del tutto simile nella parte superiore al dolce rovesciato, morbido e soffice invece per l’impasto. Una sorta di ibrido, facile, facile da fare, studiato su misura per Alice. Il primo esperimento è stato solitario, in uno di quei risvegli di prima mattina, causa "panza" (a proposito pare che qui qualcuno proprio non ne voglia sapere di essere puntuale).
Volevo preparare un dolce, subito pronto per la colazione di Lui e la pupa, da mangiare tiepido e dalla consistenza "tortosa" che all’Aliciotta piace sempre.
Ho avuto ragione, per di più nelle divagazioni successive mi ha sempre accompagnato la pupa nella preparazione. E così è nata la nostra "tatin eretica".
Che cosa apprezzo? La rapidità di esecuzione e la bellezza luminosa appena
sfornata, subito e senza compromessi di tempo.
In questo periodo in cui non ho molta voglia di trascorrere lungo tempo ai fornelli, un must rimane però quello del dolce. Una sorta di coccola per me e per gli altri. E il bello è che potete modificarla in due o tre ingredienti pur mantenendo la base, senza grosse difficoltà.
Io ho utilizzato frutta di stagione: pere e mele, cambiando poi le note abbinate, una volta gocce di cioccolato fondente e cannella, un’altra volta uvetta, chiodi di garafono, anice e pinoli. E infine quella della foto, dove ho aromatizzato la copertura di pere, affettate finemente, con una granella composta da scorza di limone, mandorle e zucchero.

Il risultato è stato coccoloso ma al contempo fresco, per via del limone, molto più primaverile e meno invernale rispetto alle altre versioni.
Per l’impasto niente burro o latte, ma olio di semi di mais spremuto a freddo e yogurt bianco intero. Ho montato gli albumi a neve, per ottenere un impasto soffice, e utilizzato un mix di farina 00, amido di mais e farina integrale.

Unico appunto rispetto alle altre versioni, la lucidatura zuccherosa ha perso un pochetto della sua bellezza a causa della granella di mandorle che al prossimo giro inserirei solo nell’impasto.
Ingredienti
2oo g di farina 00
100 g di amido di mais
50 g di farina integrale
3 uova
70 ml di olio di semi delicato
1 barattolo scarso di yogurt naturale
130 g di zucchero (circa 50 g sono per il fondo della copertura)
2 pere
la scorza grattugiata fine di un limone
2 cucchiai di granella di mandorle
vaniglia liquida o in polvere
1 bustina di lievito
una noce di burro
Procedimento
Imburrate una tortiera da 18-20. Mescolate 50 g di zucchero di canna circa con la scorza di limone e la granella di mandorle. Mettete questo composto sul fondo della tortiera, creando uno strato. Ora affettate le pere molto finemente, l’ideale è con una mandolina giapponese. Posizionatele su tutto il fondo, salendo anche di un centimetro lungo i bordi. Spruzzate con succo di limone.
Ora l’impasto. Montate gli albumi a neve ben ferma e teneteli da parte. Sbattete i tuorli con lo zucchero restante, quindi unite olio, yogurt e un cucchiaino di succo di limone e la vaniglia. Ora gli albumi molto delicatamente.
Stemperate insieme farine, maizena e lievito e unite al composto girando e amalgamando.
Trasferite il composto nella tortiera e cuocete in forno a 175° per 30 minuti circa.
Fate raffreddare una decina di minuti quindi rovesciate la torta su un piatto da portata e servite.