da miralda | 20 Nov 2012 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Negli ultimi mesi mi capita spesso di contare le ore durante la notte. Il sonno che arriva tardi, i risvegli qua e là e la mente che invece di quietarsi approfitta per giocare brutti e scherzi. Risultato? Uhm, mi ricorderanno come una che avrebbe voluto dormire tanto. Avrebbe. Ma non potè:-)
A volte capita che nascono anche delle idee, delle più disparate: shopping virtuale da fare, viaggi intorno al mondo, arredo della casa che verrà, progetti di lavoro. O torte. Come quella di oggi. Pensata e creata di notte, preparata il giorno dopo, con attesa fino alla sera (avevamo una cena…) per potersela mangiare. Sembra niente, ma se una aspetta dalla notte prima, beh diventa lunga la faccenda.
Comunque, per dire che questa è la crostata con la torta dentro e la melina sopra. Adorabile:-)
Sa di autunno con la pasta sucrée, più fine e leggera della frolla, e il ripieno "tortoso", profumato di cannella, uvetta e mele all’interno. Tiepida con una tazza di tè fumante riconcilia il pomeriggio che ormai comincia a durare un nonnulla.
Ho utilizzato mele grattugiate all’interno e una melina sopra della misura amata dai folletti che, dice Alice, affollano i boschi in questo periodo. Amano le foglie croccanti sotto i piedi, proprio come noi:-)
Questa la storia raccontata sabato sui sentieri dove abbiamo raccolto foglie da far seccare per i collages della pupa, mentre Lea, nel marsupio, sorrideva e "chiacchierava" di continuo .
Un multicolor pieno di luce nell’aria ancora tiepida che ti fa innamorare di questa stagione.
E niente fa così autunno come i dolci con le mele, non trovate?
Per la torta all’interno ho messo da parte burro e latte e ho sostituito con olio e yogurt e qualche cucchiaio di succo di mela.
Per il resto ho seguito la ricetta della mia infanzia, quella che preparava la nonna senza badare a pesi e bilance, con tanta uvetta e mele che diventano tutt’uno con l’impasto.
La ricetta.
Ingredienti
Pasta sucrée
250 g di farina 00
100 g di burro
90 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
2 uova
Per la torta
150 g di farina
40 g di maizena
1 barattolo di yogurt naturale (150 g)
80 ml di olio di semi delicato
4 cucchiai di succo di mele 100%
90 g di zucchero di canna
3 uova
2 cucchiai di uvetta
2 mele renette o Golden
spezie miste (cannella, chiodi di garofano, zenzero, anice stellato)
1 bustina di lievito
1 melina
zucchero bianco, acqua, glucosio
Procedimento
Preparate la pasta sucrée. Mescolate la farina con il burro, tagliato a dadini a tempetarura ambiente, il sale e lo zucchero a velo. Lavorate con le punta delle dita fino a quando l’impasto diventa a grumi. Incorporate le uova, una alla volta e continuate a lavorare l’impasto fino a ottenre una palla. Avvolgetela nella pellicola e lasciate riposare in frigo per 30 minuti circa.
Intanto la torta. Mettete le uvette a macerare in una ciotola con il succo di mela. Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete l’olio, lo yogurt, quindi l’uvetta con il suo liquido e le mele, sbucciate e grattugiate. Unite la farina e la mazienza stemperate con le spezie e il lievito.
Riprendete la pasta sucrée e stendetela a 3-4 mm. Rivestite una teglia da crostata, leggermente imburrata, con la pasta, pareggiate i bordi e svuotate all’interno l’impasto della torta. Ritagliate una forma di mela (o altro) dalla pasta sucrée e mettete al centro. Cuocete a 185° per 25-30 minuti.
Ora la mela.
Ho fatto u paio di esprimenti col caramello. Nel primo ho usato acqua e zucchero, ma il risultato non mi piaceva, troppo bruno (ecco proprio caramello:-)). Nel secondo ho usato zucchero, acqua e glucosio: 100 g di zucchero semolato, 40 g di acqua e 40 g di glucosio liquido.
Ho messo tutto a bollire in un pentolino antiaderente, raggiunti 140-150° (volevo un effetto abbastanza candido, altrimenti potete arrivare anche a 155°-160°) ho spento. E immerso la mela infilata su un bastoncino.
Con il resto del caramello ho preparato dei lecca lecca, ma questa è un’altra storia che vi racconterò:-)
Sfornata la torta, ho messo al centro la mela e spolverato con zucchero a velo. E atteso, atteso, atteso prima di mangiarla:-)
da miralda | 12 Nov 2012 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Sono reduce da un weekend di stanchezza accumulata con domenica forzata al riposo, causa tendinite fulminante al piede destro. Talmente fulminante che oggi è passata (in compenso la "madicina", benedetta Pippi che lo disse, ha preso ha martellate il mio stomaco). Così com’era venuta. Fenomeni strani, qui da noi, dice Lui.
Passando alla cucina, come vi avevo anticipato qui è il tempo delle mele (uhm, con la festa anni ’80 poco o nulla in comune, vi ricordate no il ritornello "dreams are my reality" di Vic?:-)). E oggi, caso mai foste in ritardo con la cena e aveste a disposizione grosso modo gli ingredienti, beh seguitemi. C’è cena per voi, ok ora la pianto:-).
L’orzotto, le mele e la pasta di salame "brianzola"
L’ozo perlato è uno di quegli ingredienti che sto utlizzando con maggior frequenza nell’ultimo periodo. Perché? Ci piace, è versatile e più comodo del risotto, ma con un piacere simile. Quindi "orzotto" spesso.
Una delle versioni di qualche giorno fa è stata a base di mele, quelle acquistate qui. Con Lea, poi, ho fatto un’incursione alla Botanica, per acquistare ricotta e crescenza fresca e sono tornata con la sporta piena. Tra le altre cose, la pasta di salame, prodotto tipico delle nostre zone. Perfetto per il mio orzotto con le mele.
La ricetta? Ingredienti per 3: 250 g di orzo perlato, 1 mela, 100 g di pasta di salame, olio extravergine d’oliva, qualche fettina di scalogno, 1 cucchiaino di Parmigiano Reggiano, succo di mela, sale, brodo vegetale
Procedimento
Fate appassire lo scalogno con un cucchiaino di olio, aggiungete la pasta di salame e la mela, sbucciata a tocchetti, mescolate e unite l’orzo. Sfumate con un bicchiere di succo di mele e rabboccate con del brodo vegetale. Portate a cottura, aggiustate di sale, mantecate con del Parmigiano e servite con qualche fettina di mela affettata con la mandolina molto sottile.
Avete voglia di qualcosa di fresco, dal sapore però autunnale, da accompagnare all’orzotto?
Et voilà, l’insalata di belga con mele (sì, sì ancora loro) e raspadura (pure questa nel bottino del giretto alla Botanica)
Ingredienti (per 3): due cespi di insalata belga, 1 mela rossa, una bella manciata di raspadura, olio extravergine d’oliva, succo di melograno, sale, succo di limone
Facilissimo! Tagliate al belga a fettine e lavatela. Lavate la mela e affetattatela a fettine sottili, sottili. Spruzzate di succo di limone. Preparate il condimento.
Emulsionate l’olio con un pizzico di sale e il succo di melograno. Servite l’insalata con le fettine di mela, condite con l’emulsione e finite con la raspadura.
da miralda | 06 Nov 2012 | In Viaggio, In Viaggio, Winterzauber
Ci sono i momenti, quelli belli, che ti rimangono fra i pensieri come bolle di sapone fra le dita. Cerchi di afferrarli, trattenerli o portarli alla luce del giorno quando c’è qualche nuvola. A volte volano via, proprio come le bolle, a volte scoppiano dietro alle giornate grige, faticose. A volte sono chiari, profumati, frizzanti come quei giorni di primavera in pieno autunno.
Sussurro spesso ad Alice di conservare le giornate speciali. Quelle in riva al mare o dei prati in montagna, quelle in cui siamo vicine e giochiamo a rincorrere le onde.
Oggi è primavera in autunno, qui da noi. E ho ripensato a due giorni speciali, qualche settimana fa. Perché sono stanca, parecchio assonata, con tanto lavoro e poca lucidità, in compagnia di una pupa ammalata e una settemesenne con tanta voglia di strisciare per tutta la casa.
Ho ripensato ai "torggelen", a Chiusa e alle bimbe in quei due giorni. Aria di primavera in autunno.
E ho deciso che dovevo trovare dle tempo per accarezzare un ricordo recente e ritornare sorridente:-).
Lo so, ormai i torggelen sono passati (per chi non lo sapesse è quella splendida abitudine altoatesina di andare per masi, bere il mosto e mangiare castagne nelle prime giornate d’autunno), ma il racconto introduce le ricette dei prossimi giorni. A base di mele, ancora mele, e sempre mele. Perchè durante quei giorni ne ho comprate parecchie andando a zonzo.
Oggi solo foto e qualche parola, per portare anche voi nella nostra giornata di primavera che sa di foglie croccanti e multicolor, mele rosso biancaneve e castagne calde.
Con i verdi dei prati che sono ancora verdi mentre il foliage attorno canta di gialli, arancioni e ambra rossa.
A Chiusa, è bastato mescolarsi alla folla, nella festa, tra i vicoli circondati dalle facciate medioevali, per sentirsi lontani.
Ai tavoli, per le strade, abbiamo mangiato pane dolce, bretzel salati, castagne profumate di fuoco, nei bicchieri mosto dolce e birra dei piccoli (uhm, succo di mele).
E se si è stanchi della moltitudine, è sufficiente andare, zaino, scarpe comode, una storia da raccontare alla pupa accanto, i lamponi scuri d’autunno da afferrare, un "Gruss Gott" da scambiare con l’uno o il due che si incontrano sul sentiero.
Respirare a boccate la solitudine, diventare euforici per il silenzio.
Per le fino su Chiusa e dintorni vi rimando qui, per le ricette a base di mele invece stay tuned:-)
da miralda | 29 Ott 2012 | 6-9 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Lil Loves!, Winterzauber
E’ senza dubbio tra le due o tre verdure autunno/inverno che preferisco. Questo significa di conseguenza che la cucino o la uso come ingrediente una volta su tre e che i miei conquilini (Lui, la pupa e la Miss piccola) se la trovano nel piatto con maggior frequenza rispetto a tutta la collezione verdurifera di stagione.
Come mai? Perché ha un colore che riconcilia l’umore, una consistenza e sapore morbidi e confortanti come devono essere i cibi in questo periodo. Ha la capacità di riconciliarmi con il grigio, il freddo e la fatica di fine giornata.
Definitivamente, amo la zucca. E quest’anno, complice lo svezzamento di Lea, ho un repertorio da invidia.
All’inizio sono arrivate le zucche dal Veneto. Verdi di scorza, sapore dolce e colore deciso. E’ una tradizione che non manca mai, grazie al nonno.
Poi la sottoscritta si è messa in mente di rintracciare le zucche hokkaido, colore arancione "Halloween" e vago retrogusto di castagna. Dopo assidua ricerca, del tutto infruttuosa, sono state rintracciate presso un’azienda agricola di zona. Che me le ha procurate:-).
La provvidenza però conosce vie infinite. E la serie si è allungata, merito della cognata a Zurigo che ha sfoderato un repertorio infinito. Foto al super e ordine deciso in un battibaleno. Consegna di pochi giorni fa durante un rientro nel weekend di zii e cuginetti. E’ stato così che ho scoperto la Biomandarin (che ci sta in una mano) e la zucca di Halloween (da mangiare e non solo ornamentale).
Di queste ultime due, in quanto a sapore vi dirò, per il momento ho dato fondo alla scorta di hokkaido (5 acquistate 5 finite, con brodi per Lea a volontà:-)).
La zucca è difatti perfetta per le prime pappe da svezzamento, soprattutto se si comincia da autunno (e la zucca è nel suo splendido splendore), la bocuccia fatica a passare dal latte al cucchiaino (il suo spaore dolce vince i più ostinati) e l’intestino è di quelli pigri.
E dato che la zucca la amo in mille modi (dal risotto alla pasta alla torta al soufflè) ma l’uso che al momento gestisco con più facilità è quello fast di una vellutata la ricetta è di conseguenza. Con una piccola variante da servire al cucchiaio (o cucchiaino). L’interpretazione è corale, nel senso che qui ce n’è per Lea, per Alice e pure per la sottoscritta e Lui.
La base per tutte e tre le vellutate è identica: zucca hokkaido a pezzi cotta la vapore con due patate gialle e una americana, aromatizzando l’acqua con un paio di foglie di alloro.
La pappa di lea: 50 g di zucca, 25 g di patate e un mestolo di brodo (ho usato l’acqua di cottura a vapore). Frullato tutto e mescolato della farina di riso. Ho mantecato con un cucchiaio di olio, un cucchiaino di crescenza fresca e una spolverata di parmigiano Reggiano.
E per noi ed Alice? Ho fatto stufare del cipollotto affettato sottilmente con un cucchiaio di olio, ho aggiunto la zucca e le patate, mescolato e aggiunto il brodo. Ho frullato tutto, aggiustando di sale e aggiungendo qualche cucchiaio di latte (o panna fresca, io ho messa quest’ultima).
Quindi ho preparato le polpette di polenta di mais (a dire il vero con avanzi della sera prima, fatta per il brasato).
Ho mescolato circa 200 g di polenta cotta fredda con due cucchiai di farina, un uovo e 1 tuorlo, un paio di cucchiai di latte, due cucchiai di parmigiano e 100 g di latteria semistagionato (potete sostituire con altro formaggio, consiglio però un pochetto saporito) e della salvia sminuzzata.
Dovete ottenere un composto dal quale poter ottenere delle polpette. Ho passato quelle di Alice in pangrattato e sesamo, le nostre invece in un mix di pangrattato e paprika.
Parte delle polpette sono state cotte la forno altre fritte, giusto per capire cosa funzionava meglio:-) (uhm, personalmente ho preferito quelle fritte:-)).
Ovviamente la ricetta è perfetta per la prossima notte di spiriti e streghette. Buon Halloween:-)
da miralda | 25 Set 2012 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Lil Loves!, Winterzauber
Questa è in assoluto, ma proprio assoluto la nostra torta dell’autunno. Perché è sufficiente affondarci la forchetta per essere trasportati tra filari d’uva e foglie multicolor. Rustica abbastanza per essere in sintonia con la nuova stagione, con questa luce che si fa più tenue, l’odore di marmellata nell’aria e il rito ritrovato del tè del pomeriggio. E soprattutto perfetta col suo ripieno di uva fragola (che Alice ed io adoriamo!).
Confesso che sto faticando come non mai a ritrovarmi in queste settimane di ritorno. Per me settembre, l’autunno hanno sempre coinciso con una sorta di inizio anno, tutto personale. Una serie di sarò, farò e progetti che mi facevano ripartire con un’entusiasmo che aveva dentro l’energia dell’estate: era come risalire sulla giostra, biglietto nella mano e velocità nei capelli.
Questa volta, invece, è molto più difficile. Già ritagliare del tempo per creare e pensare è un’impresa tanto che oggi mi sono ritrovata persino a godermi del primo tragitto fino a Milano per lavoro, traffico compreso. Poche ore per concentrarmi ed essere in assoluta solitudine:-)
Sarà la stanchezza (uhm, i risvegli notturni non aiutano:-)), la voglia di esserci comunque e il più possibile per non perdere quei momenti che poi vanno, saranno una serie di cambiamenti e progetti da far partire. Questo per dire che avevo bisogno di qualcosa che mi permettesse di mordere l’autunno, impiastricciandomi mani e bocca come solo l’uva fragola sa fare.
E poi mi piace vedere Alice mangiucchiare gli acini proprio come faccio io e mostrare la lingua ridendo. Sa di autunno, mosto e casa.
Naturale che appena sono incappata nella ricetta della torta Bertolina, non ho resistito e tempo un paio di giorni mi sono ritrovata a impastare e riempire con gli acini viola scuro.
La preparazione è tipica della città di Crema (e io che ero rimasta alla Sbrisolona:-)), ovviamente ci ho messo del mio e non avendo a disposizione farina di mais e non convincendomi la versione con sola farina 00, ho scelto una combinazione con la farina di grano saraceno.
Il pensiero è corso a un altro dolce, rustico e molto autunnale, di memoria austriaca, la Linzer Torte.
Il risultato? Eccezionale se vi piacciono combinazioni simili, il dolce dell’uva fragola bilanciato dalla nota della farina di grano saraceno.
E bella da vedere, con quelle gobbette, appena accennate, che ho dovuto per forza, ma proprio per forza spolverare di neve.
La torta, fotografata nel pomeriggio, è finita con la colazione del giorno dopo:-)
piesse: la torta suddetta crea dipendenza, preparate impasto in quantità (soprattutto se come la sottoscritta siete in perenne affanno) e congelate. Appena avrete il desiderio dir conciliarvi con la stagione, scongelate, riempite e infornate!
Ingredienti (per tortiera diametro 20 cm)
300 g di farina 00
150 g di farina di grano saraceno
circa 60 ml di olio di semi o di oliva delicato
2 uova
50 g di zucchero
700-800 g di uva fragola
una manciata di zucchero di canna e zucchero a velo
2 cucchiai di miele (particolare mutuato dalla Bertolina di Sara, io ho usato un miele sardo agli agrumi comprato sull’isola)
1 bustina di lievito
Procedimento
Mescolate le due farine con lo zucchero e il lievito. Sbattete le uova con l’olio e unite al resto dell’impasto con il miele. Lavorate fino a ottenere una palla compatta ma morbida, che metterete a riposare una mezz’oretta in frigo. Riprendete l’impasto e stendetelo a un’altezza di circa 1 cm, ricavandone due dischi. Rivestite con il primo la tortiera, riempite con gli acini di uva e ricoprite con il secondi disco. Spolverate con una manciata di zucchero e passate in forno a 180° per circa 50 minuti. Sfornate, decorate con zucchero a velo e servite tiepida.
da miralda | 20 Set 2012 | 6-9 mesi, Winterzauber
E’ stata una settimana di nuovi inizi che, però, assomigliano al passato. La cosa sorprendetemente buffa? Pensare di avere poco o nulla di nuovo da scoprire e invece ritrovarsi emozianata, sentirsi inadeguata e pasticciona con mille domande al seguito, e il costante pensiero "ma mica me lo ricordavo, era così o forse no?".
Con Miss Lea sono cominciati i riti, le piccole abitudini che ora so vanno accarezzate e conservate perché fuggono fin troppo in fretta.
Pappa compresa. Con tanti cucchiaini schierati tra i quali il suo, l’ultimo arrivato che imparerà a riconoscere, proprio come è stato per Alice.
I primi assaggi, a dire il vero, ci sono stati qua e là durante le ultime settimane di vacanza. Qualche cucchiaino di acqua da bere (che qui il bibe proprio no, lol!), una prugna del mercato con la quale impastricciarsi tutta la faccia, il tocchetto di pane da ciucciare con noi a tavola.
Perché Lea ci osservava curiosa, impaziente di afferrare e assaporare. E accompagnarla in questo suo viaggio di scoperta è fantastico.
Non so ancora che cosa le piacerà, cosa detesterà, se amerà melone e yogurt e carote come Alice, se sarà come noi un’adepta del cioccolato fondente con un’antipatia costante per quello al latte, se amerà impastare e mangiucchiare uva fragola e lamponi.
So che sarà lei a dettare i suoi tempi, a me il compito di aiutarla nella scoperta con ingredienti che parlano dell’estate che sta finendo, dei colori dell’autunno o confortano ai primi freddi dell’inverno. Basta raccontare, mostrare e creare nel piatto. Mamma e figlia insieme.
In questi giorni di fine estate hanno ricominciato a bollire sul fuoco le verdure, in brodi profumati dove carote, zucca o patate quasi si sfaldano.
E’ tornato il seggiolone (non quello della foto, che ha più di mezzo secolo alle spalle, essendo della nonna delle pupe:-)) che ormai era stato dimenticato, ed è diventato già una presenza fissa e riconoscibile. Sono tornate le mille bavaglie, le stoviglie e la gioia di assietere a questo spettacolo meraviglioso.
Lea ha scelto per la sua prima pappa zucca, una foglia di lattuga, zucchina, patata, farina di riso e un cucchiaino di olio EVO. Un po’ d’estate, un po’ d’inverno nel piatto. Una pappa di inizio svezzamento che parla di settembre.
Come si fa? Scegliete verdure bio se possibile, lavate per bene, pelate la patata e bollite in acqua abbondante per una buona ora e anche più. Mescolate 40 g di farina di riso con un mestolo di brodo (aiutatevi con una piccola frusta per evitare i grumi), unitevi un cucchiaino di olio a crudo e servite.
Una scodella di brodo è stata conservata in frigo per la pappa del giorno dopo, il resto debitamente congelato in mini barattolini per i giorni in cui andiamo di fretta.
Per i primi assaggi io ho evitato Parmigiano Reggiano (introdotto solo oggi) e ho lasciato da parte le verdure.
Queste ultime sono state usate in svariati modi, vedi sotto.
1) Mangiucchiate con soddisfazione dalla sorella (che ha persino chiesto se poteva assaggiare la pappa rimasta nel piatto:-))
2) Per un tortino al forno, aggiungendo uova, formaggio e prosciutto cotto (preparato, sempre con grande soddisfazione, da Alice)
3) Per una frittata diversa dal solito, alla quale oltre alle uova è stata unita una scodella di quinoa cotta
4) Per una pastina risottata (yummi, che buona!)
5) Per la ricetta che devo fotografare domani con Miss Cia:-))