da miralda | 12 Gen 2010 | 12-18 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
A volte ritornano. Questa volta nel giro di un post. Vi avevo parlato delle carote rosse gelosamente custodite dopo il viaggio a Lucerna? Sì, sì. Con le rosse ci ho fatto il consommé "chiarificato" color lampone e poi le carote dovevo pur consumarle. Una vellutata? Bon, era troppo banale. Ecco allora che l’ho pensata come fosse l’ora del tè ma senza tè.
Nonostante fosse lunedì e io di solito faccia oltremodo fatica ad acclimatarmi all’inizio di settimana (tanto più dopo weekend passato lontano, lontano nel paese della neve) ho deciso che valeva la pena di sfornare i biscotti. Ma Natale è bello che archiviato, la Befana ha avuto la sua pinza, e la pupa, bè, di dolci ha fatto il bis:-).
E allora è nato il biscotto salato che si è impastato con l’avanzo di farina di mais (da polenta) giusto quel po’ che è rimasto in dispensa dopo la pinza. Morbido, vagamente esotico (per via del coriandolo) e dalla consistenza particolare per via di quel mix di farina bianca e farina di mais.
Alice ha gradito sia prima sia dopo vellutata. La pupa pare aver confuso e mischiato i tempi e il biscotto era già "cotto e mangiato" nel tardo pomeriggio. Giusto all’ora del tè, 17.00 o’ clock. Non me ne vogliano gli inglesi, abituati a composti più dolci e burrosi per quell’ora:-).
Le carote rosse, una volta raschiate e cotte, assumono un colore più aranciato, a quanto pare la tonalità lampone finisce nell’acqua di cottura. La vellutata è venuta di un color mattone, inutile dire che non ho resistito e ci ho buttato sopra una manciata di semi di sesamo neri.
Nei biscotti è finito del coriandolo, giusto per aromatizzare un pochino il suo "tè" da intingolo. In quella di Alice diciamo che il tuffo selvaggio l’ha fatta da padrone, qualcuno non è sopravvissuto, di altri sono rimasti qua e là gli "amabili" resti.

La vellutata così semplice semplice è formato inizio svezzamento, togliete i semi, aggiungete un cucchiaino di parmigiano reggiano e avrete la vostra pappa. Per il morso al biscotto attendete l’anno a causa di burro e latte e tuorlo d’ovo. Per il lancio e intingolata, lascio a discrezione vostra.
Per la vellutata (tre porzioni)
500 gr di carote (rosse o gialle o arancioni)
olio EVO
parmigiano (per il pupo)
sesamo nero, sale e pepe al limone (per mamma e papà)
Il procedimento? Pulire, mettere in acqua, cuocere e passare. Sapete no fare un passato?:-)
Biscotti dell’ora di cena
Ingredienti
200 gr di farina autolievitante
100 di farina di mais
100 gr di burro
1 tuorlo d’uovo
mezzo bicchiere di latte
formaggio grattuggiato (potete usare parmigiano o un latteria un po’ stagionato)
coriandolo (o un’altra erba che vi piaccia)
un pizzico di sale
Mescolate le due farine e il formaggio a scaglie, impastate con il burro, aggiungete uovo e latte. Aggiungete il coriandolo tagliuzzato fine e un pizzico di sale. Prendete l’impasto e mettetelo in frigo per 20 minuti così che rimanga più semplice da stendere. Fate i biscotti.
Mettete in forno per 10 minuti a 175°. I biscotti sono pronti appena dorati, non devo indurirsi troppo.
Servite vellutata e biscotti.
da miralda | 05 Gen 2010 | 12-18 mesi, L'ora della merenda, La colazione, Winterzauber

Ho iniziato stamattina di buon’ora, Alice issata sullo sgabello, tazzona di latte e spruzzo libero. L’impasto era fantastico: se quel "furbone" di Babbo Natale aveva avuto biscotto e tisana, bè la vecchia, alcuni dicono con le calze tutterotte, avrebbe avuto la pinza da bagnare in latte e vaniglia.
Ero tutta felice e contenta, quando in preda al dubbio consulto veloce il mac sul break della cucina (sì a casa nostra siamo tipi strani…). Brivido: ma come la polenta andava cotta? Perchè quel maledetto sito dell’altra sera, in veneziano, non me l’aveva detto.
Con internet devo smetterla, me l’ero già ripromesso con il regalo di Mr B.: a prosposito oggi le renne di Babbo Natale si sono degnate di suonare alla nostra porta e consegnare il fantastico libro di Pino Ninfa (prometto: l’anno prossimo andrò sulle mie gambe in libreria!).
Corro al telefono, mentre Alice continua la gara di spruzzi. Mia suocera, la salvezza. La pinza è ricetta di famiglia per Mr B., arriva benedetta ogni Epifania (un po’ come il panettone per il resto d’Italia). E nonna Cri stava giusto impastando i soliti quattro o cinque chili casalinghi.
Ho la conferma: la polenta, maledizione, va cotta, mica si tratta di fare i biscotti con la farina di mais (in ‘ste vacanze ne ho fatti a più riprese e vi dirò:-)). Ho cominciato a caricare di latte nel timore che questa polenta assorbisse tanto liquido e lasciasse la mia pinza secca, secca.

"Voglio vedere l’impasto, voglio girare": la pupa incalza, mentre io, sciagurata, penso alla mia eresia. Bene la mia sarà una pinza torta monodose (ho giusto quattro stampini da tartellette da inaugurare).
Il risultato? Al primo morso la farina da polenta mi ha dato un po’ fastidio, inutile negarlo, si sentiva. Poi è passato e nel raffreddamento è andata sempre meglio. Tanto che nel pomeriggio Mr B., reduce da giorno superlavorativo di ritorno, ha affermato che era la migliore pinza (torta) mai mangiata (cosa fa l’amour).
Chissà che ne penserà la vecchietta e come verrà ribattezzata dall’aliciotta quando la pupa vedrà volatilizzata la tortina a lei lasciata:-)
piesse: la mia pinza torta ha latte e uova che nella ricetta originaria si possono agevolmente aggirare (basta dice mia suocera lasciare la polenta bella liquida). Eventualmente caricate di poco zucchero (avete uvetta e mela ad addolcire) e potete sottoporre a formato sotto l’anno.
Se invece optate per la versione eretica, alzate il formato almeno ai 12 mesi.

Ingredienti (4 tortine)
350 gr di farina da polenta
100 gr di farina bianca
1 uovo (questo potete eliminare per l’altra pinza)
semi di finocchio
semi di anice
80 gr di uvetta (bella abbondante)
1 manciata di pinoli
scorza di limone e arancia
1 mela grattuggiata (per un risultato più morbido e addolcire se optate per poco, poco zucchero)
30 gr di burro
50 gr di zucchero di canna
150 ml di latte (ma forse nella disperazione ne ho messo di più!)
1 bustina di lievito
Ho mischiato le due farine con lo zucchero, unito finocchio, anice e scorze. Ho ammollato l’uvetta in acqua tiepida. Nell’impasto ho unito l’uovo e il burro. A quel punto è scattata la telefonata. E ho cominciato a versare…latte. L’impasto ha inizato ad ammorbidirsi, ho aggiunto la mela grattuggiata e i pinoli. Alice ha voluto chiudere con il lievito.
Ho infornato a 175° per 25 minuti.
Nel caso in cui invece utilizzate polenta vera e propria, cotta con tutti i suoi santi modi, unitela alla farina bianca, a semi e frutta secca, mela, lievito senza burro, uova e latte (giusto magari potete bagnare con un goccio di succo di mela) che dopotutto è una pinza mica una torta!

da miralda | 24 Dic 2009 | Winterzauber

Il senso dell’attesa. E’ quello che più amo del Natale. Quella mezzanotte che ad aspettarla con una pupa è qualcosa di magico, come se anche per te non fosse già arrivata tante volte. Poi c’è il bianco, la neve e l’incanto dell’inverno: la magia di scoprire ancora una volta che ogni cosa è la stessa eppure diversa.
Merry lil’ Christmas dal cucchiaino, Alice e la sottoscritta!
da miralda | 21 Dic 2009 | 6-9 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber

E’ lunedì, ma sono in vacanza. Un lungo weekend innevato a meno, meno persi fra Lucerna ed Engelberg. In questo momento, dalla finestra, ogni cosa pare glassata, unici rumori i campanelli della slitta di cavalli passata ora in strada e il fischio del trenino rosso che si è rimesso in marcia verso la città.
Pensieri del momento? Estrema soddisfazione per quest’inizio di settimana natalizia, primo. Quanto tempo ci metteremo a riportarci a casetta, oggi, secondo. E i topinambur: sono stati alla base della prima cena qui, li ho ritrovati con rape e carote rosse e gialle al mercato di Lucerna e guarda, un po’, li avevo cucinati pure io giorni fa.
Non so se è un ortaggio che usate di frequente, ma io me ne sono inamorata. Li trovo fantastici da fotografare, tanto sono buffi e bitorzoluti, meglio ancora di zenzero e patate americane e hanno un gusto che non ti aspetti, simile al carciofo ma dalle note più delicate.

Questa pera di terra o tartufo di canna (vanta dei nomi niente male) appartiene alla famiglia dei tuberi ed ha il vantaggio di essere ricco di inulina (un toccasana per i diabetici, grazie al contenuto di fruttosio, ma valida anche per i bebè grazie al potere vagamente lassativo). A tutto ciò si aggiungono un sacco di sali minerali e la possibilità di introdurlo per i piccoli fomati già nei primi mesi dello svezzamento (attorno al settimo mese, date un’occhiata a Mr Calendario qui).
Una volta inaugurata la saga del topinambur ci ho fatto diversi piatti. Per la serie non finisce qui:-).
La ricetta di oggi funziona per due, nel senso che il cucchiaino si è sdoppiato e ha deciso di mettersi all’opera sia per il bebè sia per mamma&papa.
Nel primo caso ha giocato con la sogliola in un cestello di bambù che prima o poi vi presenterò, poi ha voluto fare le cose serie e per la vellutata si è unito a nocciole e bottarga di muggine (poveretta era dalla sardegna di settembre che se ne stava lì abbandonata).
p.s. : i topinambur bianchi, bianchi, entrano nella serie ingredienti bianchi, bianchi, "so di natale".
Purè di topin&sogliola
Ingredienti
50 gr di sogliola cotta al vapore
50- 70 gr di topinambur
1 patata piccola, piccola
1 cucchiaino di olio EVO
1 cucchiaio di latte (o acqua se il bebè è sotto l’anno)
1 mazzetto di erbe profumate (alloro, finocchietto selvatico, salvia, menta, dragoncello, etc…)
Cuocere i topinambur e la patata al vapore, quando sono quasi cotti, se usate un cestello a più livelli aggiungete la sogliola con il mazzetto di odori.
Schiacciate i topinambur e la patatina con un cucchiaio di acqua di cottura o di latte, e un goccio di olio. Io ho poi passato tutto in una sorta di sac à poche per poi depositare tutto con ricciolino sul piatto. Accanto il filetto di sogliola. Se invece il vostro formato è sotto i 9 mesi o ancora non mastica potete frullare tutto: io di solito tenevo separati i due ingredienti in questi casi, così il bebè ha modo di riconoscere i sapori singolarmente.
Vellutata di topinambur con nocciole croccanti e spolverata di bottarga
Ingredienti
300 gr di topinambur
1 patata piccola
1 spicchio di aglio
un goccio di vino bianco secco
una manciata di nocciole
bottarga di muggine
(scorza di limone)
olio EVO
Pulite i topinambur e la patata. Tagliate a pezze e passate in pentola con l’aglio (che poi butterete) e olio. Bagnate con il vino e aggiungete acqua q.b.
Lasciate cuocere. Intanto passate le nocciole sotto il grill o in padella. Servite la vellutata con le nocciole tostate, una spoverata di bottarga ed eventualmente della scorza di limone grattuggiata.
da miralda | 17 Dic 2009 | 12-18 mesi, Happy Birthday!, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
E’ ufficiale: non ci sono più di compleanni di Mr B. di una volta. Quelli a due, romantici e silenziosi (o quasi), zero "stress" per la cena (di solito gentilmente offerta alla sottoscritta fuori) e abbastaza tempo per pensare a come rendere la giornata speciale (per me era meglio del mio, di compleanno).
Non fraintendetemi: ieri, compleanno di Mr B., è stato speciale, ma con pupi. Appena ha cominciato ad intonare un mix fra “buon compleanno e happy birthday to you” non ho potuto fare a meno di precipitarmi, recuperare la videocamera e riprenderla, per poi passere subito alla Canon per uno scatto. Una vera gioia! Però, credo, che le ex-ragazze, come me, possano comprendere:-). E’ la stessa sensazione in vacanza, quando vorresti contemplare il panorama o leggere quel libro, e invece stai correndo dietro a “non sto mai ferma”.
Se a tutto si aggiunge un Mr B. con ore di sonno arretrato da reduce di corsia -10, si capisce perché mentre la mamma addormentava la pupa, il pupo grande già dormiva. Pare che il ko definitivo l’abbia dato la cena, piaciuta fin troppo.

Che cosa ha scodellato la sottoscritta in 58 minuti e 30 secondi? Giocando d’ingegno, si è procurata formaggi da Cartier “Il formaggiaio”, ha stupito con risotto con riduzione alla liquirizia (e prima o poi anche se non è proprio formato bebè, per via del gusto, lo troverete sul cucchiaino) e ha rimediato un secondo abase di rape, mele e formaggio infagottati.
Unica cosa che ha richiesto qualche minuto in più il dolce. L’ispirazione è arrivata dalla cucina naturale di Jamie: ho assecondato la ricetta l’altra settimana (ho voluto provare, sì, sì, prima, cosa che di solito non faccio) e l’ho modificata a modo mio ieri. Dai suoi muffin alla zucca e lavanda sono usciti dei cupcakes con zenzero candito e glassa bianca, visto che qualcuno sul cucchiaino aveva promesso solo “ricette in white mood”.

Si tratta di formato bebè? A considerare il cupcake che ho tentato di fotografare nelle mani di Alice, direi di sì, basta attendere l’anno un po’ avanzato (tipo 15 mesi). L’impresa fotografica è stata difficile che la pupa si è presto data al morso libero, dopo avermi gentilmente rifilato la fettina di zenzero candito, adorato da Mr B. ma probabilmente non dai palati dei pupi. Il cupcake della foto, “so lil&cute”, non è sopravvissuto fino all’arrivo di Mr B. Fortuna vuole che la zucca a mia disposizone fosse talmente grossa da farmi infornare almeno una ventina di dolcetti.
piesse "chiedo aiuto":per i cupcake ho finalmente sfoderato i pirottini che assediano la mia cucina. Ho posto l’impasto nei pirottini, sistemati a loro volta negli stampini da minimuffin. Domanda: voi come fate poi a toglierli dai pirottini di carta nel caso non voleste darvi al “morso selvaggio simil aliciotta”?. Please help me:-)

Ingredienti
180- 200 gr di zucca grattuggiata a crudo (Jamie docet: lasciate la buccia per un vero effetto naturalchic)
2 uova
80 ml di olio d’oliva
una manciata di noci
180 gr di farina per dolci
150 gr di zucchero di canna grezzo (se la zucca a disposizone è bella dolce potete pure diminuire)
½ bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato
½ cucchiaino di cannella
zenzero candito naturale (ossia tanto zenzero e poco zucchero)
Per la glassa
Zucchero a velo (non vanigliato)
Succo di limone e acqua q.b.
Procedimento
Jamie consiglia un procedimento molto “muffin”, dove si mischiano brutalmente tutti gli ingredienti nel mixer senza incorporare aria. Io ho preferito invece una versione più cake. Ho sbattutto le uova con lo zucchero e l’olio, aggiunto la zucca grattuggiata, le noci e lo zenzero a pezzetti. Ho quindi setacciato la farina con lievito, bicarbonato e cannella e aggiunto al tutto. Ho infornato nei pirottini di carta, posti negli stampini dei minimuffin, per 25 minuti a 175°.
Intanto ho preparato la glassa mescolando lo zucchero a velo con il limone e un goccio, goccio, di acqua. Non deve risultare troppo liquida, altrimenti bagna senza solidificare.
da miralda | 15 Dic 2009 | 12-18 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber

Metti una sera, a cena, uno di quei rendez vous che fino a due anni fa, bè, mi parevano venire da Marte. Metti la sottoscritta con l’aliciotta, voglia di pappa coccolosa e luci (dell’albero) accese, un must con pupi (è poco eco? lo so, lo so…).
Metti il ritorno a casa, dopo tuffo, rituffo e stratuffo della pupa in pozza di acqua calda (o piscina, dipende dai punti di vista): pazienza per la cena? Pari a zeroooo. Pazienza mia di trovare diversivo, seda pupi? Pari al meno uno:-). Metti Mr B. al lavoro, o simil cena lavoro (quando finiranno le cene natalizie, me lo spiegate?) e Pippi che inizia a rotto di collo, rituale stendi pupi prenanna da consumare in soggiorno (unico lugo accogli tv).
Bene, metteteci tutte queste cose, prendete del latte fresco da frigo, pane avanzato (se secco ancora meglio), uno spicchio di aglio, un pizzico di cannella, gambi di coste (ma potete farne anche a meno) e latteria per finire. Sale e pepe (a piacere), ma solo per mamma e papà. In un batter baleno riscaldate il latte (un paio di tazze se come noi siete in due), aggiungete l’aglio (che poi eliminerete), il pane a tozzetti e i gambi, uno due, a pezzetti. Fate cuocere, a fuoco lento, lento, per 15 minuti, regolate di pizzico di cannella, grattuggiata di latteria e servite.
Se avete qualche scrupolo che la zuppa non soddisfi appieno il vostro formato, sbattete un uovo, di quelli freschi, bio e di allevamento a terra (possibilmente) e aggiungete verso la fine.
Il formato bebè? 12 mesi suonati per via del latte e dell’uovo intero, se aggiungete.
E dato che la ricetta è senza ingredienti, senza procedimento e soprattutto ieri sera si è scodellata veloce, veloce, mi sa che ora creo una categoria nuova, nuova, salva cena "ora che faccio". Che ve ne pare? Easyeat o easit può funzionare?
piesse… la zuppa rientra con ogni onore e gloria nella tendenza "biancomangiare", più bianco di così:-)