da miralda | 27 Giu 2010 | Happy Birthday!

Oggi è un giorno speciale, almeno per me, Il Cucchiaino e la pupa. Un anno fa, con un bel bicchierone a base di anguria, nasceva il blog. Per caso e divertimento. A volte si pensa di aver perso la strada ed è difficile vedere chiaro. Soprattutto se il momento prima eri superpresa dal lavoro e quello dopo mamma. Ed è pazzesco come i bambini ti facciano vedere le cose in modo completamente diverso. Sì i figli e quello che pensavi fosse bello che sepolto. Della serie che spesso è proprio perdendo qualcosa che si ha il modo di guardare proprio chiaro, chiaro.
In questo momento ci sono tanti progetti entusiasmanti, alcuni proprio legati a Il Cucchiaino. Fantastico, ma non è la cosa più importante. Quello che ho riacciuffato, proprio attraverso il blog, è il piacere di fare, creare, pasticciare per passione. Ho ripreso a scrivere e mi diverte farlo.
L’Aliciotta, ormai due anni e un pezzo, è uno spettacolo in cucina e grazie a Miss Cia mi è pure venuta l’idea, di tanto in tanto, di pasticciare dietro l’obiettivo (risultato: la pupa vuole fotografare, munita di macchina "faccio per finta" ogni cosa possibile).
Infine chi Il Cucchiaino lo legge. Perché se è vero che a volte ti pare di scrivere per te, Mr B., mamma e l’amica più fedele alla causa, poi invece
ti accorgi che invece qualcuno c’è. Il grembiulino e il suo concorso è stata un’occasione in più per conoscervi e rimanere stupita di quante persone speciali con storie fantastiche esistano. Bè, grazie.
E grazie ai miei due compagni di avventura, la super Miss Cia (con la quale condividiamo lunghe sessioni fotografico-mangerecce) e il webguru che meno male che c’è lui.
Che altro? Uhm, se avete voglia e vi servono ricette estive, invito tutti, ma proprio tutti, ad andare a farvi un giro nel giugno-luglio di un annetto fa (quando decisamente leggevano pochi, ma proprio pochi superfedeli).
Giusto, oggi non ‘è ricetta, però che ne dite di Un Fruttino on ice?
La pupa, pure lei, ne va matta:-).
Happy Birthday Cucchiaino:-)!
piesse: dimenticavo grazie Cucchiaino che se non c’eri tu mica si riempiva la dispensa di un repertorio di stoviglie che neanche al – 1 Rinascente:-)
da miralda | 04 Giu 2010 | 24-36 mesi, Dal Mondo, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda
Se fossi ancora a Londra (ma non lo sono, ahimè!) oggi potrei spostarmi verso Eton, vestita un po’ "posh", cappellino improponibile compreso e assistere alla partita annuale di cricket del 4 giugno. Un cane, labrador, potrebbe decidere senza troppo chiedere di sedersi sul mio cestino da pic-nic e mandare in frantumi frutti di bosco e magari quelli meringhe alla francese acquistate da Ottolenghi. In mia salvezza potrebbe arrivare la dea della cucina, alias Nigella, con una dose di 1 litro almeno di panna, a fare un gran casino. Della serie una di quelle sue ricette "si fanno in cinque minuti, non ti domandare quante corse ti costeranno poi".
L’Eton Mess è uno di quei dolci british, che più british non si può: panna, tanta, frutta (di solito fragole) e meringhe (non credo homemade).
Il perché il nome inglese alluda ad un casino qualcuno lo spiega col cane. Sì, il cane che in occasione della partita di cricket del 4 giugno fra il collage di Eton e quello di Winchester avrebbe deciso di sedersi sul pranzo di qualcuno, facendo per l’appunto un gran casino.
Altri dicono che sia dovuto solo all’ingegno degli studenti etoniani, che avrebbero mescolato le meringhe rotte mandate da casa con tutto il resto per farne un dolce veloce, veloce.
Della serie pure a Eton non si butta niente.

Personalmente mai mangiato durante il periodo londinese (e qualcuno dirà meno male:-)), la curiosità è tutta nata da Nigella e dalla sua performance con l’eton mess. Vista, piaciuta e non imitata, come spesso mi capita con lei.
Ho preferito alleggerire, sostituire e comporre homemade (le meringhe).
Munita di sac à poche è stata questione di un attimo e qualche arrembaggio della pupa. Le meringhette, piccole, piccole, alla francese, poi si son fatte da sole, mentre montavo la panna e mescolavo con poco zucchero e una buona dose di yogurt.

Così è nato il casino del Cucchiaino. Voi che ne dite?
Goduria, è una gran goduria, per la sottoscritta e pupa. So let’s have fun:-)
Il Formato? 24 mesi per via dei frutti rossi e del quantitativo di panna, ma alla fine basta mutare frutta (banana ad esempio o pesca), insistere con yogurt e meno panna e potete servire anche a bebè tra i 12-18 mesi.
piesse: questa ricetta entra di gran onore nella nuova serie "have fun", voi avete altre ricette da suggerire?

Ingredienti (per tre)
1 albume (per 10-15 meringhette)
80 gr di zucchero a velo
fragole e mirtilli
250 ml di panna fresca
1 barattolo di yogurt naturale
1 cucchiaio di zucchero a velo
Procedimento
Montate l’albume (temperatura ambiente) a neve aggiungendo poco a poco lo zucchero e velo. Prendete la sac à poche o semplicemente un cucchiaio e formate delle meringhette piccole su della carta da forno. Infornate a 60-70° per un paio d’ore (potete anche lasciare il forno leggermente socchiuso), tenete conto che le meringhe devo semplicemente asciugare.
Lavate la frutta, tagliate a pezzi le fragole, bagnate con succo d’arancia (ma anche no). Montate la panna bella fredda. Aggiungete dolcemente lo yogurt con un cucchiaino di zucchero a velo. Formate delle coppe con crema, frutta a pezzetti e meringhe sbriciolate. Tuffate cucchiaino o dito, fantastico!
da miralda | 01 Giu 2010 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda

A fare ordine nell’armadio hai sorprese inaspettate (tipo borsa che a distanza di qualche anno ti pare una chicca e non più una ciofeca). A fare ordine nel blog scopri ricette che avevi sovrapposto di date e nascosto (bè i miei soliti pasticci). E siccome oggi è giugno e una tira l’altra, faccio revival:-)…
… A volte spostamenti troppo veloci – che nostalgia per quei viaggi lenti lenti che avevi il tempo di capire dove andavi e abituarti al ritorno – ti fanno scherzi inaspettati. Alcuni che a stare a casa proprio non l’avrei pensata.
Aggiungici l’idea che Alice proprio sto tiramisù lo doveva provare, ma come dico io. Ed ecco che Sardegna e Alto Adige non sono poi così lontani.
Il giorno prima occhieggiavo i fiori di sambuco all’Alpe di Siusi , il giorno dopo mi imbattevo nelle ciliegie di Orgosolo…
Non so voi, ma fermarmi per strada a chiacchierare e acquistare frutta e verdura mi ha sempre dato una grande soddisfazione. E qui, sulla strada che da Olbia porta fuori verso Palau era un susseguirsi di ciliegie, cassette e cassette rosso cupo.
L’acquisto, rimanda e rimanda, l’ho fatto prima di prendere la via per l’aereoporto e aver meditato sulla ricetta. Scelta azzeccata perché le quattro chiacchiere col venditore "sardo doc" mi hanno fatto svelato non solo qualche segreto su ciliegie & co., ma anche aperto nuovi orizzonti sulle pesche.
Qualche consiglio sparso… Ho evitato l’uovo crudo, utilizzando crema pasticcera (uso uova bio da allevamenti a terra, ma la salmonella sapete com’è non si sa mai), ho fatto uno strappo alla regola e messo zucchero (per somma felicità di Alice) e introdotto le ciliegie che secondo alcuni calendari sullo svezzamento sarebbero da equiparare ai frutti rossi (fragole & co banditi fino ai due anni per possibili allergie).
Infine ho usato pan di spagna: un po’ tiramisù, un po’ zuppa inglese…

Ingredienti
Per 4 bicchierini
Per il pan di spagna
3 uova
30 gr di farina
30 gr di fecola di patate
50 gr di zucchero
Limone
Per la crema pasticcera
1 tuorlo
120 ml di latte intero fresco
Buccia di limone
30 gr di zucchero
15 gr di farina
200 gr di mascarpone
Sciroppo di sambuco diluito con acqua quanto basta
200 gr di ciliegie di Orgosolo ( vanno bene anche quelle del vostro albero:-)
Procedimento
Preparate il pan di spagna. Sbattete le uova (che siano a temperatura ambiente, mi raccomando!) con lo zucchero e mezzo cucchiaino di succo di limone. Io ho usato il mio mitico robot da cucina e ho lasciato andare per circa 20 minuti, fino a quando il composto è più che raddoppiato. A quel punto ho passato al setaccio farina e fecola e aggiunto poco alla volta.
Ho passato in forno a 160° per 20-30 minuti (vietato aprire, si sbircia da fuori:-).
Nel frattempo la crema. Riscaldate il latte con della scorza di limone, spegnete e lasciate a riposare per 15-20 minuti, poi filtrate e riscaldate di nuovo. Lavorate il tuorlo con lo zucchero, aggiungete la farina e amalgamate. Aggiungete a filo parte del latte, mettete sul fuoco (molto dolce) e aggiungete il resto. Continuate a mescolare, senza mai portare a bollore (se siete muniti di termometro badate a non far superare gli 80°). Appena pronta passatela in un recipiente freddo o immerso nel ghiaccio. In questo modo eviterete che l’uovo vada avanti a cuocere (un altro metodo prevede invece la cottura a bagnomaria con la bastardella…).
Lasciate raffreddare la crema, sbattete il mascarpone e aggiungetela.
Pulite e tagliate le ciliegie a pezzettini. Diluite lo sciroppo di sambuco con dell’acqua (state più bassi rispetto alla proporzione solita).
Tagliate il pan di spagna a pezzetti, bagnate nello sciroppo di sambuco e posizionate il primo strato nel bicchierino.
Coprite con la crema e le ciliegie a pezzetti (avendo cura di lasciarne anche in vista sulle pareti che poi da fuori è un amore).
Continuate con gli strati, lasciate riposare in frigo (non fate come Alice: visto, indicato col dito, subito in bocca… beata ignoranza di tiramisù e affini:-)
da miralda | 24 Mag 2010 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda

E’ un superlilove di Alice (e credo di molti altri pupi). Per mesi ce ne siamo approviggionati allo spaccio di fiducia. Infatti, vedi freezer stipato di erbe&co, la nostra magica ciotola era finita in un angolo oscuro. Non dico dimenticata (che più volte avrei voluto sperimentare qualche gelato quantomeno salato) ma quasi. Certo, perché non siamo provvisti di una normale e banale gelatiera, risolvi gelato in fretta, ma di Mrs Ciotola faccio le cose difficili e una, solo una alla volta. Vedi esempio: gelato yogurt e fragole.
Tra Alice e cono gelato è stato amore a prima leccata. Era inizio estate scorsa e la somministrazione di pallina gusto yogurt su cono durò una bella mezz’oretta (di pace e capriole del mio cervello su cento altri pensieri).
Mi parve di essere io stessa ripiombata nell’infanzia, come se non avessi mai mangiato gelato: la stessa gioia (ve la ricordate no?) di scelta colore, la rincorsa alla goccia e quel pianto disperato quando la pallina piombava a terra.
Si spalancò un mondo (bè, sì quattro o cinque gusti, almeno l’anno passato): fiordilatte, verde mela, melone arancio, mentalatte e yogurt, yogurt e yogurt. E iniziò la produzione casalinga, di gelati(e ghiaccioli).
Di solito "gelatiamo" la frutta perché a dir il vero con le variazioni creme non ho ancora trovato la formula giusta.
Apro parentesi che un blog dopotutto serve pure a raccogliere consigli. Qualcuno tra voi si cimenta col gelato homemade? E’ soddisfatto del risultato? Ha una formula segreta? Io ho letto e cercato, so che qualcuno utilizza glucosio liquido, altri albumi (ecco questa soluzione non mi piace, ma magari mi direte che funziona), altri ancora farina di carrube.
E voi che fate, se lo fate?
Noi per il momento ci limitiamo a composti semplici, semplici: yogurt, frutta frullata, aggiunte di panna fresca e zucchero poco, poco. Risultato? Buono, soprattutto se consumato al momento, altrimenti come dico io tende a non "mantecare per niente e ghiaccificare (non ghiacciare) alquanto":-).

Veniamo ai formati. I primi assaggi di gelato sono possibili (e molto graditi) dopo l’anno: scegliete i gusti più semplici e naturali (come fiordilatte, yogurt e frutta di stagione secondo calendario).
Chiaramente potete anche mescolare il tutto e mettere in gelatiera (beati voi) oppure in vaschetta e far solidificare in freezer.

Ingredienti (sempre per tre)
1 vaschetta di fragole
300 gr di yogurt fiordilatte (quello più cremoso)
2-3 cucchiai di zucchero di canna
200 gr di panna fresca
Procedimento
Lavare e frullare le fragole con lo zucchero e la panna. Mescolare il composto con lo yogurt e passare nella ciotola refrigerante di Mr Aid. Far girare per una mezz’oretta e servire con qualche pezzetto di fragola.
da miralda | 07 Mag 2010 | 12-18 mesi, La colazione

Il primo pensiero stamattina è stato "mizzega che sonno che ho". Stanchezza da settimana full e "grazie alla provvidenza che oggi è venerdì". Il secondo "Non posso arrivare come al solito in ritardo, sono una mamma dopotutto". Il terzo "prego che ci sia un caffè doppio, perché organizzare un breakfast per le mamme senza caffè, bè è come sparare sulla croce rossa". Le prime parole della pupa"Mamma, c’è la festa, di tutte e due". E di questa cosa deve essere stata molto convinta visto che se l’è spassata nemmeno fosse il suo "happy birthday". Non c’era la torta di rose ma la mia prima festa della mamma in società è stata illuminante.
Al nido della pupa stamattina hanno festeggiato le mamme, alcune di più altre un po’ meno, dipende un po’ dal formato che a ognuna è capitato. La pupa? Graziosa, veramente graziosa (ci tenevano a ripetermi), ma "formato da fatica continua": ergo la maggior parte credo ne abbia avuto grossa consolazione in riferimento alla propria di situazione. Ed io? Bè, sarà l’aliciotta in movimento perenne, sarà l’ora da breakfast, ho augurato in bocca al lupo ad una mamma in attesa di doppio formato. Dalla faccia credo sarebbero bastati i complimenti:-).
Naturale che in loco la sottoscritta abbia giusto trangugiato il caffè.
Fortuna vuole che ieri il Cucchiaino si sia dato ai suoi cucinamenti. Il più felice? La torta delle rose. Ho deciso di cucinarla dopo averne parlato qui. Ho pensato che sì, poteva proprio funzionare per la festa della mamma.
E me ne sono convinta oggi dopo il breakfast. Tornata a casetta prima di mettermi al lavoro, mi sono seduta e ne ho mangiata una fetta, giusto passata qualche minuto nel forno (perché calda è tutta un’altra cosa).
Ne ho fatta una versione grande, una piccola (è una mia fissa quella del monoporzione o quasi) e una versione Alice (nel senso che la pupa munita di un pezzo ha dato una forma sbattacchiata tutta sua).

Tra l’altro mi ha dato l’occasione di far fare un giretto alla mia pasta madre, e sì perché la sottoscritta ne è entrata in possesso da qualche settimana e ormai ne è un’affezionata "utilizzatrice". Don’t worry però che potete agevolmente farla con lievito di birra (e questa è la ricetta che segue sotto) così da evitare di dover cominciare il giorno prima.
Il formato? Dai 12 mesi in poi, io ho usato marmellata di arance e sambuco, ma potete sostituire con la marmellata che preferite, piuttosto che mele tagliate a pezzetti e cannella.
Il consiglio. Fatela: piacerà ai bimbi il gioco del fiore. L’abbozzo pre lievitazione finale e cottura si trasformerà in maniera sorprendente. E i pupi amano essere sorpresi (e pure qualche altro, io compresa).
Fatela: piacerà a voi, breakfast o non breakfast, festa o non festa perché è un vero comfort food.

Ingredienti
300 gr di farina manitoba
100 gr di farina bianca
1 uovo e 1 tuorlo
1 bicchiere di latte
13 gr di lievito di birra
50 gr di burro
40 gr di zucchero
scorza di limone bio
marmellata di arance
Procedimento
Sciogliete il lievito con un cucchiaino di zucchero e due cucchiai di latte tiepido. Unite a un mix delle due farine di circa 80-100 gr. Formate un panetto e mettete a riposare per un’oretta. Riprendetelo e unite il resto della farina, del latte tiepido, le due uova, lo zucchero e la scorza di limone. Impastate il tutto e mettete di nuovo a riposare in luogo caldo (ad esempio forno a 30°) per un paio d’ore coperta da un panno umido. Riprendete l’impasto, stendetelo cercando di ottenere una sfoglia rettangolare che spalmerete con un velo di marmellata.
Arrotolate e tagliate delle fette che sistemate in una tortiera, a distanza di un paio di centimetri, formando un fiore. Lasciate di nuovo lievitare in luogo caldo per un’altra mezz’ora. Spennellate le fette con del tuorlo sbattuto (o latte) e scorza di limone grattuggiata. Passate in forno a 180° per 40 minuti.
Mangiate calda!
da miralda | 27 Apr 2010 | 12-18 mesi, L'ora della merenda

Ho sempre pensato che le arance migliori fossero siciliane. Le mie preferite? Rosse, succose e dolci. Poi qualche giorno, al mercato dell’isola, trovo un produttore locale che vende arance. Cartello grosso con specifica: "Arance sarde, di Muravera". E mi è presa la curiosità. Io, un po’ perplessa, mi dò comunque all’acquisto con chiacchierata. Mentre scopro che a Muravera (Sud Sardegna) c’è pure una sagra dedicata all’arancia, alla pupa viene proposto l’assaggio. L’aliciotta ha gradito, fetta d’arancia da un lato e fetta di pecorino dall’altro (sì è stato giro di assaggi:-)).

Tornata a casa con la cassetta di arance sono nate diverse sperimentazioni. Tra le quali questo budino che volevo fare da settimane. Una domenica di marzo avevo assaggiato un budino in un brunch macrobiotico, rigorosamente preparato con succo 100%, agar- agar e nient’altro. Mi ero ripromessa di riprodurre.

Con l’agar-agar ormai è un rapporto consolidato e di grande soddisfazioni dalle gelatine ai kanten dell’estate scorsa. Importante con l’agar è affidarsi con fiducia e abbandono alle sue proprietà di solidificazione. Vi parrà che non ce la può fare, giusto un momento, ma se avete pazienza scoprirete che è tutta questione di tempo.
Il vantaggio? Utilizzare un prodotto naturale perfetto per i più piccoli.
Il bello della ricetta? La spremitura delle arance: la pupa adora appoggiarsi, tutto peso, per far girare l’aggeggio.
Formato? 12 mesi.

Ingredienti
6-7 arance
circa 4 gr di agar-agar
un cucchiaino di maizena
1 cucchiaino di miele al limone o sciroppo d’acero
cannella per profumare
Procedimento
Spremete le arance, mettete il succo (se vi va potete aggiungere un paio di cucchiaini di polpa) in pentola con l’agar-agar, il cucchiaino di maizena e il miele o sciroppo d’acero. Mescolate per dieci minuti. Spegnete e lasciate raffreddare. Riempite dei bicchierini o ciotoline, spolverate con cannella in polvere e mettete in frigorifero per un paio d’ore. Munitevi di cucchiaino e datevi all’assaggio: profumo, sapore e consistenza, fantastico:-)