da miralda | 23 Ago 2009 | 18-24 mesi, Dal Mondo, Estate

Servi quello che hai preparato in bicchierino, fai un formato polpetta e focaccina piccolo, piccolo che ci sta fra due dita, ripensa cake o quiche o tarte salata in formato mignon.
E’ il fingerfood, bellezza!
Pare essere una vera e propria mania da qualche anno. Per quello che mi riguarda è da anni, per la disperazione di Mr B, che la nostra credenza indiana si è riempita di bicchierini di ogni foggia.
All’inizio li spacciavo necessari per il liquorino da accompagnare al dolce, poi, quando la storia è divenuta insostenibile, ho fatto outing sulla mia passione per il fingerfood.
Mi ha guardato scettico per diverso tempo, benché la tendenza bicchierino ormai imperversasse nelle nostre cene con soddisfazione della sottoscritta e degli ospiti.
Fino a che ho organizzato un’intera cena a base di fingerfood, che invitati avevamo quattro amici più due bebè (+ Aliciotta, of course) sotto i due anni e gestirli in terrazza con antipasto, primo, secondo e dolce era impensabile:-)
Il fingerfood, in versione mani nella pappa ci ha salvato, con Mr B. a tirar fuori tutta la collezione dei bicchierini e commentare “meno male che siamo riforniti più di un negozio di casalinghi”.
La cena, o meglio aperitivo rinforzato, si è svolta presto, presto, banditi piatti e bicchieri (eccetto i già citati bicchierini “finger”) mi è venuto in soccorso Keith Haring con una collezione di carta (benedetta arte contemporanea).
Alice e Miss Kia sono state fatte accomodare su un tavolino piccolo, piccolo, dove sono durate lo spazio di qualche minuto, mentre il bambino più bravo del mondo (ma perché i maschi per lo più sono bebè relax, spiegatemelo!) è salito sul seggiolone casalingo: vanta, difatti, l’invidiabile capacità di saperselo godere per un’intera cena di mamma e papà.
Dal fingerfood, o cibo per le dita o meglio pappa per le mani ho escluso, eccetto per un paio di cose, i latticini che Miss Kia, da alcuni mesi, è tenuta lontana da parmigiano e affini. Tenete conto che tutte le ricette sono formato bebè 18 mesi in poi.
Jelly di zucchine insabbiato
Ingredienti
2 zucchine piccole (usate quelle tonde più dolci)
2 cucchiaini di agar agar
olio EVO
menta
Grissini non salati o pane secco
Pistacchi non salati
Pizzico di sale
Mozzarella fiordilatte (per i non allergici)
Procedimento
Date una scottata alle zucchine in acqua bollente per qualche minuto, quindi passatele al mixer con olio e menta, oltre ad un pizzico di sale. Passate al colino, rimettete sul fuoco il composto con due cucchiaini di agar agar. Quando i fiocchi si sono sciolti togliete dal fuco e lasciate raffreddare. Intanto frullate i grissini con i pistacchi e un cucchiaino di olio.
Utilizzate il composto per fare i fondo dei bicchierini, aggiungete la gelatina di zucchine e mettete in frigo per almeno due ore. Decorate con mozzarella fiordilatte prima di servire.

Cake feta e pomodorini confit (per 6)
Ingredienti
15 Pomodorini confit (non ve lo sto a rispiegare:-)
150 gr di feta
180 gr di farina
10 cl di latte
10 cl di olio d’oliva
3 uova
basilico
pizzico di sale
1 bustina di lievito istantaneo per torte salate
Procedimento
Sbattete le uova con olio e latte, aggiungete i pomodorini confit, la feta a pezzettini e un pizzico di sale. Amalgamate la farina e da ultimo il lievito. Accendete il forno a 180°. Distribuite il composto in stampini monoporzione o in uno stampo da cake. Fate cuocere per 40 minuti, servite tiepido.
Tartellette zucchine e tofu (per sei cestini)
Ingredienti
3 zucchine piccole
Cipollotto
Erbe (menta, basilico, timo)
Olio Evo
150 gr di tofu 100%
Pasta sfoglia
Una manciata di pinoli per decorare
Procedimento
Tagliate le zucchine a cubetti, affettate il cipollotto e cuocete in padella con olio. Rosolate dolcemente, verso fine cottura aggiungete il tofu a pezzettini, le erbe sminuzzate e un pizzico di sale. Tagliate dei rettangoli di pasta sfoglia, con i quali fodererete degli stampini. Riempiteli con il composto fatto, chiudete e decorate con dei pinoli. Passate in forno a 175° per 20-25 minuti.
Gazpacho rosso con carasau (3 bicchierini)
Ingredienti
150 gr di pomodorini
1 cetriolo piccolo
Mezzo bicchierino di olio EVO
Due cubetti i ghiaccio
Basilico
Un pizzico di sale e di aglio (1/4 di spicchio)
1 fetta di pane secco
un foglio di carasau
Procedimento
Passate al mixer le verdure, con olio, sale, basilico, ghiaccio, pane. Mettete in bicchierino e finite con un’ala di carasau croccante (in mancanza pane o grissino, ma il carasau è meglio:-).
Taboulè rivisitata (per tre)
Ingredienti
150 gr di cous-cous precotto
1 cetriolo
una decina di pomodorini
succo di ½ limone
5/6 foglie di menta
due foglie di basilico
Olio EVO
Sale
Procedimento
Sgranate il cous cous bagnato con olio. Aggiungete acqua tiepida (secondo indicazioni sulla scatola), un pizzico di sale e lasciate riposare fino a quando assorbe tutto il liquido. Tagliate cetriolo e pomodori a pezzetti, condite con olio, limone e basilico.
Mescolate il cous cous con le verdure, lasciate riposare per una mezz’ora e poi servite.
Cous cous con ragù di verdure e pollo
Per questa ricetta utilizzate le verdure disponibili (chiaramente in base al calendario di svezzamento), cuocetele in padella con petto di pollo a pezzi, insaporite con curry o zafferano, erbe aromatiche (coriandolo, alloro, basilico, etc…). Servite con del cous cous.
Hummus
Ingredienti
250 gr di ceci cotti (io ho usato quelli secchi, ammollati e poi lessati in acqua con foglia di alloro e 1 cm di kombu)
1 cucchiaio scarso di tahina
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di yogurt greco
1 pezzetto di aglio
Procedimento
Passa al mixer i ceci con tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto denso. Lasciate riposare per un’oretta. La tradizione araba (nella quale non c’è yogurt) prevede di servirlo con pane pitta: io ho sostituito con il carasau che avevo in casa e decorato con pinoli tostati.
Gelatina di melone (per tre bicchierini)
Ingredienti
½ melone cantalupo piccolo
2 cucchiai di agar agar
½ bicchierino di succo di sambuco o mela
Biscotti all’avena (o cereali)
Una manciata di mandorle
Procedimento
Passa al mixer il melone, poi al colino. Riscalda il composto ottenuto con 1/2 bicchierino di succo e i due cucchiai di agar agar. Togli dal fuoco e lascia riposare. Trita i biscotti con le mandorle. Usa il composto come fondo dei bicchierini, aggiungi la gelatina di melone e lascia riposare in frigo per due/tre ore.
da miralda | 10 Ago 2009 | 12-18 mesi, Dal Mondo, Estate

Miss Cia (versione alicesca della nostra illustratrice/creativa Cecilia) ha pensato bene di farci beatamente riposare qualcuno nel cous cous di agosto. Bè dopotutto è il mese delle vacanze più vacanze che ci siano: siamo nella bella Italia e il paese in questi quindici giorni chiude e si mette in marcia.
E che marcia:-)
In realtà per la sottoscritta non c’è niente di meglio che godersi città e limitrofi in agosto. La città (e anche l’hinterland, ve l’assicuro) si svuota, niente code, giri in bici neanche fossi in campagna e vicini (alcuni) lontani lontani.
L’elasti piano ferie è una di quelle cose che democraticamente fornirei a tutti, dopo aver soddisfatto i bisogni primari, si intende.
Qualche giorno fa ho dovuto mettermi in coda e seguire l’Italia che andava in vacanza. Ho avuto anche io il mio tour autostrada, traghetto, strada provinciale, stop di lavoro (ma qualche ora in spiaggia ci è scappata, che fatica vista la folla) e di nuovo traghetto.
Bè se devo essere sincera non è stato così male, che senza Alice, tra andata e ritorno by ferry ci è scappato un libro letto e archiviato. A proposito segnatevi questo nome, Alice Munro: non ho mai amato i racconti brevi (se non in pochi eletti casi), ma quelli della scrittrice canadese mi hanno riconciliato con il genere. Lo so c’entra poco o nulla col tema del cucchiaino, ma prometto di rimediare presto. E come tutti i bloggers che si rispettino sfornare una bella lista di libri in tema, che vi credete?
Sto divagando, è colpa del gran caldo e di un mal di testa che non vuol passare: c’è da tornare in cucina, che l’elasti piano ferie per tutti è ancora lontano:-)
E se le vacanze rischiano di essere un un tour de force questo cous-cous ha invece tutti i colori dell’estate piena, per non parlare della velocità di esecuzione:-).
Gli ingredienti utilizzati sono di una banalità estrema, potrebbe essere, ma semplici semplici, mi riportano come pochi ai colori e profumi di questi mesi. Nella ricetta io ho preferito utilizzare i pomodorini a crudo e il cous cous freddo, una versione più fresca, ma potete anche optare per la ricetta con pomodorini confit e cous cous caldo.
Il piatto ben si presta anche per mamma e papà: io ve lo consiglio accompagnato con tè alla menta marocchino freddo.
Le virtù della semola nordafricana? Oltre al fatto di essere una delizia con curry, ginger e affini (ne riparleremo), condivide le stesse proprietà del frumento (pasta &co), con il vantaggio che grazie all’acqua assorbita in cottura vanta un alto tasso di sazietà.
Ho iniziato a proporre il cous-cous all’Aliciotta qualche mese dopo le prime pappe, insistendo sul tema poco dopo l’anno quando ha cominciato ad articolare qualche parola in più. Per me cous-cous è una di quelle parole buffe, buffe, soprattutto se la dici veloce veloce e hai un essere dopo l’anno che si sforza di fare lo stesso. Una ragione in più per cucinarlo.

Ingredienti
50 gr di cous-cous precotto
100 gr di pomodori datterini
olio evo
1/2 mozzarella
basilico
origano fiorito
Procedimento
Lavare i pomodorini, tagliare a metà e metterli su carta da forno. Condirli con olio, origano e basilico e passarli in forno per una mezz’ora.
Se invece il bebè lo gradisce potete proporre i pomodorini a crudo, messi a macerare per un’oretta con basilico e olio. Preparare il cous-cous: sgranatelo con una forchetta, aggiungete un cucchiaino di olio e bagnate con acqua calda. Lasciate riposare fino a quando l’acqua si consuma. Il cous cous magicamente si gonfierà, a questo punto sgranatelo ancora e a piacere potete insaporirlo con della buccia di limone grattuggiata. Aggiungete il pomodoro (a crudo o cotto) e la mozzarella a cubetti. Servire.
da miralda | 08 Ago 2009 | 6-9 mesi, Dal Mondo, Estate

C’è una ragione se gli scozzesi vantano antenati highlander o se il breakfast british style (bacon a parte) ti permette di tirare fino a sera (bè le 17) con un lunch leggero leggero?
Secondo la tradizione tutto è dovuto ai porridge, dicasi anche papponi (di solito dolci, ma esiste anche la versione salata) a base di fiocchi di avena con aggiunta di acqua, o latte o panna o yogurt a seconda dei gusti, dello stomaco o della circostanza. Sono un po’ la versione oltremanica dei nostri cornflakes, con il vantaggio che i fiocchi di avena non hanno aggiunte di zucchero, sale o altro, e si prestano ad una serie di interpretazioni di indubbio interesse. Harry Potter docet, visto che persino il maghetto ha la sua ricetta (panna, prugne secche, zucchero e of course fiocchi d’avena).
Porridge, porridge, porridge, mi sono chiesta dopo aver sfornato una serie di Zimtsterne prenatalizie, che mi hanno obbligato a comprare un’enorme confezione di fiocchi d’avena e utilizzarne una parte piccola, piccola.
Era inverno, faceva freddo e bisognosa di una zuppa calda, calda, così coccolosa a quelle temperature, avevo creato un porridge salato a base di fiocchi d’avena, patate e erbe. Una delizia:-) duplicata in versione Alice light e in versione Mr B. con cubetti di speck tirolese, cipolla croccante e erba cipollina. Come si dice, ad ognuno il suo.
Poi pensa e ripensa, ecco una serie di versioni estive, che i fiocchi d’avena per i più piccoli, ridotti con acqua, un cucchiaio di yogurt, e accompagnati con composta di frutta (cotta o a crudo) sono una di quelle merende dove si tuffano mani e cucchiaino.
La ricetta che ho preparato è utilizzabile a partire dagli 8 mesi (vista la presenza delle albicocche), naturalmente dopo l’anno potete variare e ammorbidire i fiocchi con latte e non acqua o yogurt. A scelta potete aggiungere anche un cucchiaino di sciroppo d’acero.
Ingredienti
20 gr di fiocchi d’avena
50 gr di yogurt naturale
2 albicocche
Acqua oligominerale
Cuocere i fiocchi d’avena in 100 ml di acqua per una decina di minuti, mescolando fino a quando l’acqua si consuma. Una volta pronti frullate e aggiungete lo yogurt. A parte frullate le albicocche (sbucciate).
Procedimento
Servite i fiocchi freddi con la composta di albicocca. In alternativa potete cucinare l’albiccocca per qualche minuto e poi frullare (così come altri tipi di frutta seconda dei mesi e stagioni:-)
da miralda | 06 Lug 2009 | 18-24 mesi, Dal Mondo

Di solito mi succede al ritorno. Questa volta ho cominciato prima di partire. Complice il fatto che dovevo pur provare se qualcuno degli ingredienti più utilizzati nella cucina greca piacesse o no all’Aliciotta, e avevo una gran fretta di sbrigarmi col pranzo, mi sono ritrovata a inventarmi qualcosa con la feta che per far piatto unico comprendesse anche verdure e uovo (che questa settimana non era ancora entrato in menù).
Di solito, dopo un viaggio, mi capita di utilizzare qualche elemento in cucina o ricetta appena testati. E’ un po’ come portarsi i profumi, gli odori e le suggestioni del posto a casa, e poi vuoi mettere la soddisfazione di cucinare con l’essenza di vaniglia comprata in un mercatino di Saint Martin o annusare il mix di spezie che ti ricorda il caos di Bangkok o la terra rossa africana?
In partenza per la Grecia eccomi alle prese con la feta (che moussaka e tatziki vista l’età mi parevano un po’ azzardati).
La Grecia è uno di quei posti dove avrei voluto ritornare non appena ci sono stata (circa 10 anni fa) ma dove in realtà non sono più stata.
Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto bisogno di spazi ampi da girare, poco circoscritti, oggi sei qua e domani sei là: era un po’ come fare fisicamente, nei limiti del possibile (e della pazienza di Mr B.) il giro che mi divertiva far far al mappamondo che ho piccolo piccolo sulla scrivania.
E poi quest’anno si è riaperto il capitolo ellenico quando, cercando in rete un’isoletta piccola piccola, che fai un giro in bicicletta e l’hai vista tutta, mi sono imbattuta in Koufonissi. Devo confessare che nell’organizzare il viaggio la mia irrequietezza ha avuto la meglio sulla sola isola di tranquillità prospettata a Mr B. ( che in famiglia la viaggiatrice irrefrenabile è la sottoscritta e viste le premesse l’Aliciotta)
Tutto questo per dire che Alice, Mr B. ed io siamo on the road per un paio di settimane. E che connessioni permettendo, visto che sono in compagnia di una Canon Eos 450, arrivata proprio oggi, potrebbero arrivare "dispacci" da una delle quattro isole dove faremo tappa:-)
E la feta? Un mix di Grecia e Francia: ad Alice è piaciuto!
Ingredienti (per Alice et moi)
2 uova bio
50 gr di feta
1 patata lessa
olio extravergine d’oliva
yogurt greco (o yogurt naturale)
menta fresca
Procedimento
Separare i tuorli dagli albumi. Sbattere gli albumi (io metto il robot a velocità massima). Unire ai tuorli un cucchiaio di yogurt greco, mescolare e aggiungere gli albumi a neve senza unire troppo il tutto (che non è una frittata!). Passare in padella la patata a pezzettini con olio extravergine e un paio di foglioline di menta, rosolare e aggiungere le uova. Lasciar cuocere a fuoco dolce, prima di ripiegare a metà inserire la feta a pezzettini.
da miralda | 30 Giu 2009 | 6-9 mesi, Dal Mondo
Per la serie paese che vai, svezzamento che trovi.
Perché se molti aspetti sono simili e certe regole valgono in ogni dove, ognuno poi interpreta la prima pappa secondo propri usi e costumi.
E folgorata dalle alghe – capita, no?:-) , grazie a un libricino di macrobiotica messo a disposizione da mia suocera, ho pensato che il consommé dei piccoli si poteva ben provare anche con l’alga kombu. Ma in quale quantità e da quale mese? Bè in Giappone è uno degli elementi della “prima pappa” insieme ad una sorta di crema di riso.
Cerca e ricerca in rete mi sono addentrata nel fantastico mondo delle alghe ( che non c’è mica solo la kombu, ma questa è un’altra storia…), scoprendo che per il bebè la quantità consigliata è di circa 0,5-1,5 cm non più di un paio di volte la settimana.
Tutta sta fatica per un’alga, con quale vantaggio?
La kombu è ricca di tutti quei sali minerali che fanno tanto bene ai nostri piccoli (calcio, ferro, etc) e per di più contiene glutammato di sodio che, in regime no sale, insaporisce il brodo. Un’ultima chicca: utilizzatela quando mettete a bagno i legumi, li rende più digeribili e riduce i tempi di cottura.
Conclusione: benedetti sushi, tempura, wasabi e udon (sono un’adepta, lo ammetto) ma c’è anche altro.

Ingredienti
- 1 carota
- 1 patata
- 2-3 cm di alga kombu
- 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaino di parmigiano
- Acqua oligominerale
Procedimento
Mettere a bagno l’alga kombu in acqua tiepida fino a quando si ammorbidisce. Bollire carota e patata con la kombu per 20 minuti. Passare il tutto al colino (l’alga potete lasciarla ad asciugare e riutilizzarla).
Aggiungete al brodo olio, parmigiano se volete 30 gr di crema di riso. Servite al piccolo japp.
P.S. Le bacchette qui proprio non servono: Alice se l’è cavata con un cucchiaino.