da miralda | 05 Apr 2011 | 24-36 mesi, Dal Mondo, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
L’idea del nido mi ha sempre affascinato, e tranquillizzato. Quando ero bambina era legata al primo libro di lettura scolastica (sapete no, quelli che durano per un intero anno), si chiamava Cipì e il mio personaggio preferito era indubbiamente Passerì. Si trattava di un racconto estremamente poetico, forse era per questo che a sette anni ne andavo matta.
Poi c’è stata la storia del nido e del pettirosso, e del non vivere invano: erano passati, uhm, direi quasi quindici anni, e ai tempi (ma ancora oggi) ero letteralmente "addicted" di una poetessa americana, Emily Dickinson.
E oggi c’è il nido, quello che sento un po’ mio, dove i cattivi umori, le malinconie sanno smorzarsi con un mezzo sorriso. Ecco questo per me è il nido. Che, col Cucchiaino, si è colorato di primavera e ha preso la forma di spaghetti bianchi, bianchi, lunghi, lunghi.
In questi giorni, dove pare che la mia energia sia stata completamente esaurita dalla primavera (ma allora è vera la storia che si racconta? non ho forze, beh sarà la primavera, scusa fantastica), sono andata a bastian contrario col tempo atmosferico. Cosa, sottolineo, che mi succede molto raramente: se splende il sole è quasi certo che sia, non dico felice, ma quasi.
E invece no. Sono andata lenta, e ho avuto voglia di nido:-).
E’ nata così la ricetta: creare un simil nido che fosse colorato, come il sorriso della primavera.
Il tutto, inutile dire, ha divertito la pupa che, a piene mani, ha sfilato e risfilato, quello che la forchetta aveva pazientemente arrotolato.
La ricetta è in un mood orientale, cominciando dagli spaghetti di riso e dalla salsa di soia (da introdurre solo dopo i 12-18 mesi).
A far da base straccetti di pollo e lattuga all’orientale, si appoggia il nido e ci si mettono baccelli e carotine.
Per i bambini dai 24 mesi e i nostalgici del nido:-).
Ingredienti (per tre)
200 gr circa di filetto di pollo
120 gr di spaghetti di riso
1 cucchiaino di salsa di soia
piselli freschi
1 carota
olio EVO
semi di sesamo
1 cipollotto
Procedimento
Lavate le verdure, cuocete i piselli e la carota per 15 minuti in acqua. Scolate e tagliate la carota a pezzettini.
In una padella stufate il cipollotto a fette sottili con un paio di cucchiai di olio d’oliva, aggiungete il filetto di pollo tagliato a striscioline sottili e passato in poca farina arricchita con semi di sesamo, unite anche la lattuga affettata a striscioline, mescolate, insaporite con un cucchiaino di salsa di soia e un pizzico di sale, spegnete.
Tuffate gli spaghetti di riso in acqua calda (non serve bollirla), leggermenta salata, mescolate e scolate dopo qualche minuto (facendo attenzione che non scuocino o incollino troppo).
Scolate la pasta, condite con un cucchiaino di olio, i piselli e taccole.
Sul piatto disponete il pollo e la lattuga, come fosse la base del vostro nido. Disponete sopra gli spaghetti a nido e servite. In alternativa potete friggere gli spaghetti in olio bollente, passandoli prima in una pastella fatta con un paio di cucchiai di farina di riso, sale e acqua frizzante ghiacciata (per bebè dopo i 24 mesi!).
da miralda | 25 Mar 2011 | 9-12 mesi, Estate
E ‘stata una strana settimana. Di quelle dove ti senti sospesa, a mezz’aria, e ti pare di concludere poco, poco. Il lavoro è sembrato quasi rallentato e se non fosse per il sabato lavorativo (sigh) ho la netta sensazione di aver avuto un sacco, sacchissimo di tempo per come dico io, "pirlonare". Ci sono stati i panini, i giri al parco con la pupa dopo l’asilo (ma quanta gente c’è???) e persino, oggi, la decisione "vado a prendere informazioni perché devo, ma proprio devo, fare un qualche tipo di sport".
Io credo sia tutta colpa della primavera e del sole di questa settimana, è facile sentirsi un pochino ubriachi:-). Ieri ho trovato pure un’oretta per farmi un giro per il mercato e curiosare tra le verdure di stagione.
Alcune sono finite in questa zuppetta ben passata per la sera.
Sulle bancarelle del "verdurario" impazzavano due stagioni: carciofi e fragole, puntarelle e taccole, e poi ancora cavoli, broccoli e pere. E tu lì a decidere se sei ancora dell’umore broccolesco oppure vuoi già emigrare verso le puntarelle (non vi capita lo stesso fra cappotto e trench leggero, leggero). Io sono passata alle puntarelle. Che tra parentesi a-d-o-r-o.
Lo so, non sono molto da pupo, ma ieri sera le ho preparate fresche, fresche, perché l’idea era da martedì che mi passava in testa. Ecco martedì ho mangiato le prime puntarelle, con amici, in un ristorante giapponese (ve lo consiglio se passate Milano, beh è più una sushiteca) condite con una salsina agrodolce alla soia e ho pensato che avevo una maledettissima voglia di farle a casa, alla romana.
Detto fatto. Solo che quando prepari le puntarelle, le pulisci, le lasci a ghiacciarsi quell’ora in acqua fredda, strafredda, e poi le fai macerare nella salsina all’acciuga ti avanzano due cose: il tempo e l’esterno delle puntarelle, ossia la cicoria vera e propria. Ed è un peccato buttarla.
Bene è nata la vellutata inverno-primavera perché dentro ci sono finite oltre alle foglie di cicoria, mezza pera e due zucchine novelle.
Naturalmente questa è una ricetta formato pupo, e pure di quelli piccoli. Alice da parte sua ha assaggiato pure due puntarelle, ma credo più per il divertimento di afferrare le estremità ricciolute, dopo debito bagno ghiacciato, che per il sapore (direi poco da pupo:-)).
Ho aggiunto a passato pronto una manciata di anelli al miglio, giusto per dare una nota croccante, fare la caccia di Pollicino e disegnare nel mezzo, occhi e sorriso di mozzarella
Ingredienti (per tre)
foglie di cicoria (nel caso non foste adepti delle puntarelle, potete sostituire con foglie di spinaci)
1/2 pera
2-3 zucchine
olio EVO
anelli di miglio o altri cereali
1 mozzarella fiordilatte
(eventuale sale, pepe per mamma&papà)
qualche fettina di cipolla
parmigiano reggiano
Procedimento
Lavate le verdure. Stufate la cipolla con due cucchiaini di olio, aggiungete le zucchine e la pera tagliate a pezzi, le foglie di cicoria. Coprite con un litro e mezzo circa di acqua. Lasciate cuocere per 20-25 minuti. Passate tutto con un cucchiaino di olio e parmigiano, servite la porzione del bambino con qualche anellino di miglio (o un cracker senza sale sbriciolato se vi viene più comodo come disponibilità) e qualche pezzettino piccolo di mozzarella. Aggiungete invece per mamma&papà sale e pepe (ed eventuale scorzetta di zenzero se vi piace).
da miralda | 21 Mar 2011 | 12-18 mesi, 18-24 mesi, 24-36 mesi, 6-9 mesi, 9-12 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
E’ facile innamorarsi della primavera. C’è una sorta di ebbrezza come se veramente tutto fosse pronto a vivere, rinascere, come se tutta questa vita potesse sconfiggere con un soffio la morte accanto. E’ lo stesso che provi guardando un bambino che ti corre intorno, tanto più se è il tuo: non ti senti più come quel pesce nella boccia, confinato, limitato, ma con un piede nel futuro, anche quello che non conoscerai.
Credo sia per questo che per me la primavera è una festa, uno di quei giorni dell’anno che mi appunto nella mente. E anche io, stamattina, avrei gridato come quella bimba che ho sentito fino in casa: "E’ primavera, oggi!". Per festeggiare ho preso i vasi e ci ho fatto il pane.
Dopotutto marzo è il mese dei pazzerelli e io un po’ pazza lo sono sempre stata.
La genesi. Ossia come è nata l’idea.
Bene, di sana pianta per la pupa durante uno dei lunghi tragitti sudafricani alla richiesta "Mamma, mi racconti una storia". (e io ho il vizio stramaledetto di inventare tutto al momento e poi di inguaiarmi in giri stranissimi:-))
C’era un vaso di terracotta che avrebbe tanto voluto essere colorato, la Primavera lo accontentò. Soffiò sui fiori, sparse i semi e il vaso si colorò di violetto, rosso e giallo. E da quel dì fu felice perché anche se arrivava l’inverno lui sapeva che sarebbe rinato, di nuovo il 21 a primavera.
Dal vaso colorato al vaso paninaro il passo è stato brevissimo ( e mi sono appassionata al genere, quindi preparatevi:-))
I vasi di terracotta. Ovvero se un Cucchiaino va al vivaio.
"Buongiorno, cerco dei vasi, di varie misure, preferibilmente mini". Cucchiaino speranzoso.
"Guardi là ne abbiamo di due tipi, perfetti per le semine di primavera".
"Uhm, beh io dovrei infornarli. Sa giusto un po’ di impasto di pane, 200° non ventilato…". Cucchiaino imbarazzato.
"Deve essere il periodo, fa brutti scherzi…". Vivaista senza pietà.
"Lei non sa quindi se posso osare i 200°?". Cucchiaino ostinato.
"Il prossimo, prego". Vivaista liquidatore.
Il consiglio. Segna il posto a tavola.
Questa l’ho pensata una volta che ho ammirato i vasetti panettosi: perché non prepararne porzioni monodose con tanto di nome per i prossimi pic-nic o cene in terrazza o aperitivi o feste o quello che volete voi?
Per la pupa e…
… Mr B e la sottoscritta.
E oggi 21 di primavera mi pare giusto festeggiare, benché di primavera qui attorno pare esserne rimasta ben poca. Eppure la magia di questi panini, il profumo per casa, la gioia di sbocconcellare partendo dalla cima mi hanno trasmesso una gioia che ha il sapore delle cose lontane dell’infanzia.
Buona primavera a tutti!
piesse: nel mio procedimento ho preparato il lievitino alla sera, giusto per non dovermi preoccupare di seguire più lievitazioni il giorno dopo. Naturalmente potete anche decidere di cominciare dal mattino e arrivare all’"infornamento" a metà pomeriggio.
piesse 2.: ho abbinato alla farina manitoba farina al kamut, ecco potete ovviamente sostituire con farina 00.
Formato? Dai 9 ma anche prima per piccoli morsi di assaggio!
Ingredienti
300 gr di farina manitoba
150 gr di farina di kamut
12 gr di lievito di birra fresco (circa mezzo panetto)
1 cucchiaino di zucchero
sale
circa 150-200 ml di acqua (potete in parte sostituirla con un paio di cucchiai di latte, ricordate solo dopo i 12 mesi)
1 cucchiaio di parmigiano e 1 cucchiaino di pecorino
punte di asparagi
fave scottate in acqua
olio
Procedimento
Sciogliete circa 7 gr di lievito di birra in una tazzina di acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero, lasciate riposare per qualche minuto, quindi mescolate insieme a 100 gr di farina manitoba e un paio di cucchiai di acqua tiepida. Mettete a lievitare per diverse ore, anche l’intera notte (in luogo fresco). Riprendete la palla lievitata, sciogliete il resto del lievito in acqua tiepida con mezzo cucchiaino di zucchero, fate fermentare per qualche minuto, quindi impastate con il resto della farina. Aggiungete dell’acqua tiepida (dove avrete fatto sciogliere un cucchiaino di sale) e il parmigiano, fate impastare nella planetaria fino a quando l’impasto si compatta intorno al gancio. Rimettete a lievitare in luogo caldo (ad esempio il forno a 35°) per due ore.
Infarinate i vasetti di terracotta, prendete l’impasto lievitato e ricavate delle piccole porzioni tonde. Posizionate l’impasto nei vasi: cercate di appoggiare la palla occupando metà vaso (in lievitazione e cottura occuperà tutto lo spazio a disposizione). Nella parte alta mettete delle fave, al centro un gambo con la punta di asparago (che poi coprirete con carta domopack, in maniera che non bruci). Spennellate con poco olio d’oliva mescolate ad un cucchiaino di latte e lasciate lievitare al calduccio per un’altra oretta.
Riscaldate il forno a 200°, spennellate nuovamente il pane di olio e latte se si è asciugato e fate cuocere per 25-30 minuti circa.
N.B. I vasi sono da riutilizzare, indi per qui pulite con pazienza rigorosamente a mano (no, la lavastoviglie proprio no) e senza detersivo!
da miralda | 09 Set 2010 | 9-12 mesi, Estate
Ricapitoliamo, è una settimana lunga, anzi lunghissima, dove necessito ad ogni folata di nuova richiesta, impegno o "mi manca latte e yogurt" (la base della colazione della pupa) di agenda alla mano. In questo turbinio la preparazione della cena necessita di qualche trucchetto. Della serie fast con piccolo effetto surprise. Gioco al camuffamento? Mai e poi mai, si tratta di stimolare la fantasia. In questo caso a pois che solo a nominarli avevo vinto due punti con l’aliciotta.
Al mercato ho trovato (credo) gli ultimi fagiolini di stagione. Dopo avere spuntato e lavato, ho cotto dolcemente con patate, e qualche fogliolina di basilico. Perché mi piaceva il richiamo a patate, fagiolini e pesto di memoria ligure (che io confesso metto anche sulla pizza quando me la faccio by home, per la precisione con crescenza).
E dato poi che c’era una pupa da soddisfare e il tutto poteva parere fin troppo essenziale, munita di formina mi (ci, in realtà) siamo messe a ritagliare i pois con prosciutto cotto. Le verdure sono state passate con cucchiaino di olio evo (e un pizzico di sale) e poi la crema è finita in scodella con dei punti rosa, rosa. Per finire prezzemolo riccio, giusto a far compagnia. E’ stato così che i fagiolini, una volta a strisce, questa volta si sono chiazzati con effetto pink.
La pappa o vellutata, vedete voi, è perfetta per bebè formato nove mesi (oltre che per la nostra cena di stasera), ricordate di scegliere prosciutto cotto senza polifosfati ed eventualmente invece dei pois tritate tutto (prosciutto compreso) se ci sono difficoltà a masticare.
Potete utilizzare i fagiolini fin dal settimo mese, sono infatti leggeri, ricchi di fibre e vitamine.
La ricetta? Bè giusto gli ingredienti (segnalo per un bebè, se volete fare per tre, triplicate le quantità).
40 gr di fagiolini boby
1 patatina
basilico, prezzemolo e sale (dopo l’anno)
30 gr di prosciutto cotto
olio extravergine d’oliva
(eventuale cucchiaino di parmigiano)
da miralda | 07 Set 2010 | 12-18 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
La ricetta se ne stava lì poverina e dimenticata, tra gli appunti dell’agendina, piccola e nera, dove finisce tutto quello che gironzola nella mia mente o quasi. La fari, quella no, visto che a più riprese ci siamo cimentate con la pupa nella preparazione. Dopotutto il gioco è facile e indolore: si mischia la farina con acqua e poco più. Mi ha ricordato la fariricettina un’amica con pupo formato un anno, alle prese con una dieta da "without", almeno per il momento:-). Della serie niente uova, niente formaggio e sale, giustamente, poco poco.
Qui siamo in quei casi dove la sottoscritta già era affascinata dal nome: farifrittata, con quella doppia "f e r" che a farlo dire dall’aliciotta già guadagnava due punti. Scoperto il mondo delle "fari" ho sperimentato: dalla frittata sono arrivata al tortino, anche se l’effetto sottile rimane il mio preferito (sarà che mi ricorda la farinata che adoro).
I vantaggi? Potete somministrare senza problemi a soggetti allergici a glutine, uova e latticini, che detta così pare una di quelle cose senza un sacco di cose che "figurati come sono":-). E per i non allergici, mamma&papà compresi, un pieno di proteine vegetali.
E come ogni giurin giuretta che si rispetti ecco qua il procedimento per la mamma del pupo "smile" con la quale ( e qui siamo alla comunicazione di servizio) il Cucchiaino inizierà a collaborare coi suoi cucinamenti. E sì perché Giulia ha creato un‘associazione a misura di mammache per noi che abitiamo in "campagna" (leggi fuori Milano) e una novità.
Io lì mi divertirò a cucinare con le mamme (dallo svezzamento, of course), un po’ come faccio sul blog e sulle riviste dove mi dedico al bla, bla, bla:-) (che dopotutto sono giornalista mica chef). Il nome del corso? Facciamo la pappa. Bè tutto il resto dovrebbe essere sul sito dell’associazione, caso mai foste anche voi delle "nostre campagne".
La fari è formato un anno o poco più, dipende poi chiaramente da quello che ci andate ad aggiungere. Alla pupa piace la versione con le zucchine e menta, almeno per questa stagione. Per i pupi più piccoli preferite la cottura in forno.
Ingredienti
150 gr di farina di ceci
2 zucchine
olio extravergine d’oliva
menta
qualche fettina di cipollotto
sale (dopo l’anno) o gomasio
acqua
Procedimento
Stemperate la farina con acqua: regolatevi in modo da non avere un composto denso, altrimenti la vostra farifrittata tenderà troppo all’effetto "so di ceci, tanto". Diciamo che con 150 gr di farina dovrete metterci almeno 300-400 ml di acqua. Lasciate riposare (potete aggiungere un pizzico di sale o del gomasio). Nel frattempo tagliate le zucchine a pezzetti piccoli, passate in padella con un cucchiaio di olio e il cipollotto, rosolate dolcemente (eventualmente bagnate con qualche cucchiaio di acqua) per una decina di minuti, profumate con la menta. A questo punto potete aggiungere la miscela di farina direttamente in padella o fare come alice&moi. Ungete poco poco delle tegliette da mini quiche, mettete un cucchiaio di zucchine e poi il composto di ceci, giusto per coprire le verdure (non fatele troppo alte). Passate in forno caldo (circa 170°) per una ventina di minuti.
da miralda | 27 Ago 2010 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, In Viaggio, In Viaggio
Sono state settimane piene di nuvole, alcune più grandi altre meno, nuvole che mi hanno lasciato poca voglia di scrivere. Poca voglia di cucinare, giusto il desiderio di sfornare: impastare qua e là con l’aliciotta, pane, cakes e biscotti, e ritrovare uno di quei piatti che ancora oggi la nonna bis fa. Mi ha preso l’idea che riempire la casa di profumi, caldi (bè effettivamente sono stata graziata dal tempo anche lui annuvolato) e "coccolosi" fosse un ottimo rimedio per scacciare le nuvole ed essere meno inquieta. Ed è stato così che mi sono pure dimenticata di scrivere per dire buone vacanze o quasi (e pensare che Miss Cia aveva anche creato uno splendido au revoir): sarà per l’anno prossimo?:-).
Qualcuno penserà ad una grande confusione in queste fotografie, bè prendetelo un po’ come una parte del nostro agosto: i panini al farro appena sfornati, Mr B. e la pupa sulla sedia a dondolo (ne vedete mani e panini mangiucchiati:-)), il riso al forno di mia nonna (appena ne ho sentito il profumo è stato un po’ un salto all’indietro negli anni, avete presente no le madeleine proustiane?), la mano di una amica, ormai di quasi mezza vita, alle prese con la pappa del suo pupo formato 9 mesi durante una gita in montagna e il lago visto dal lago per il primo battesimo di pupi in acqua dolce.
Di questi giorni, naturalmente, vi lascio le ricette e i riflessi, simili a quelli che fanno le case sul lago. E’ strano come le cose che ti stanno tanto vicino all’improvviso le vedi con occhi diversi. Un po’ come succede quando ho iniziato a guardare con gli occhi della pupa.
I panini, il riso, il lago, risalito da Domaso (siamo sul ramo di Como) giù fino all’isola Comacina (diciamo poco prima della casetta di Clooney) e quell’acqua, per me sempre stata da guardare come fossi pure io un personaggio da "Piccolo Mondo Antico" e dove invece la pupa mi ha trascinata, con molte remore che dopotutto eravamo giusto nel mezzo fra i due rami, per un bagno che "mamma, ma non è salata!". E la sottoscritta di solito "il pericolo è il mio mestiere" ha bardato la pupa con ogni accessorio possibile che favorisse il galleggiamento.
piesse: per chi non avesse dimestichezza coi laghi, quello in alto, in apertura, è un box o garage o rimessa, come la chiamate. Della serie: "Caro, hai messo la barca a fare la nanna?":-).
E le ricette? Riso, panini e la pappa di Wonder.
Col riso non ho inventato nulla di nuovo: il piatto della nonna bis è stato rodato negli anni e tramandato nientemeno che dalla mia bisnonna:-). Io ci ho fatto giusto qualche modifica qua e là (impossibile seguire per la sottoscritta una ricetta senza ad un certo punto voler far da sè:-)). La più grossa? Aggiungere zafferano spagnolo come fosse una paella, ma voi fatene a meno.
Il formato? Due anni suonati, ma forse anche meno dipende un po’ dal pupo.
Il bello della ricetta? Il profumo appena sfornato: l’ho talmente decantato alla pupa che non ha fatto altro che annusare e annusare…
Ingredienti (per una teglia abbondante)
200 gr di riso carnaroli
2-3 patate leggermente scottate in acqua (giusto dieci minuti)
200-300 gr di pomodori freschi
basilico e timo
parmigiano (mia nonna dice sempre "in abbondanza")
aglio
olio extravergine d’oliva
pangrattato
sale
brodo vegetale
Procedimento
Mettere a bagno il riso in acqua tiepida leggermente salata (per una mezz’ora). Nel frattempo tagliate a fette sottili le patate leggermente bollite. Frullate una parte dei pomodori (eventualmente sbollentati in acqua e spellati) con olio, sale, basilico, timo e una o due fettine di aglio.
Prendete una teglia, bagnate con un po’ di passata di pomodoro, ricoprite di patate sottili e poi di riso, quindi di nuovo passata, patate, pomodori a pezzi e parmigiano. Continuate così, sull’ultimo strato spolverizzate anche di una manciata di pangrattato. Bagnate con un paio di mestoli di brodo vegetale e infornate a 175° per 50 minuti (ricoprite il riso con domopak in maniera che non secchi troppo). Di tanto in tanto bagnate con brodo vegetale (come si fa con la paella). Verso fine cottura togliete la carta in maniera da creare una crosticina. E poi godetevi il profumo!
Panini al farro
E i panini? Era da tempo che volevo sperimentare un pane con farina diversa dalla tradizionale, simile ad un panino al latte (perché la pupa ne va matta:-).
La scelta è caduta sulla farina di farro. Il risultato? Bè Mr B. ha detto "eccezionale", of course potrebbe essere di parte:-). Mentre io mi sono innamorata della foto delle mani di pupi&papi.
Il formato? Dall’anno in poi.
Ingredienti
300 gr di farina di farro
200 gr di farina manitoba
12 gr di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di sale
200 ml di latte tiepido
1 cucchiaio di burro (circa 40 gr)
semi vari (sesamo, papavero…)
Procedimento
Sciogliete il lievito di birra in poca acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero. Lasciate riposare per qualche minuto. Intanto unite le due farine nella ciotola dell’impastatrice. Sciogliete il sale in due dita di acqua tiepida e unite alle farine insieme al lievito. A poco a poco aggiungete il latte tiepido regolandovi con la quantità in base all’impasto (che non deve risultare nè troppo asciutto nè troppo bagnato). Una volta che si è formata la palla di impasto coprite con un panno umido e mettete a lievitare in luogo caldo (ad esempio il forno a 35°-40°) per un paio d’ore.
Quando sarà raddoppiato di volume riprendete, reimpastate e formate tanti panini a piccole pagnotte. Spolverizzate con dei semi e spennellate con poco latte. Rimettete a lievitare in luogo caldo per un’altra oretta.
Riscaldate il forno a 210° e infornate per venti minuti, abbassate a 190° e lasciate cuocere fino a quando i panini diventano dorati.
piesse: dimenticavo la pappa da trasferta per il piccolo Wonder (il pupo della mia amica che è una meraviglia:-). Formato? 7-8 mesi.
La pappa di Wonder
una zucchina piccola
1 foglia di lattuga
1 fettina piccola, piccola di zucca
un odore di carota
giusto una fetta di patata
qualche pisellino
1 cucchiaino di formaggio grana reggiano
1 cucchiaino di olio
ricotta fresca da aggiungere
1 foglia di basilico fresco
Il procedimento? Bè qui basta bollire tutte le verdure, frullare con poca acqua, olio e parmigiano. Trasferire nel porta pappa e al momento servire con la ricotta fresca.