da miralda | 30 Apr 2010 | 9-12 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Funziona sempre così. Basta un weekend, qualche giorno fuori dal contesto, giusto una gita di quelle vado e vengo, e la sottoscritta si fa prendere dalle passioni culinarie del "loco". Un esempio? La fregola. Allora confesso la verità. Erano circa due o tre mesi che la fregola stanziava nella mia dispensa. Appena acquistata era stata il mio orgoglio. Perché del tipo non industriale, bella grezza e irregolare. Una felicità a metterci le mani. Poi è rimasta lì. Sola e abbandonata.
Al ritorno dall’isola si è riaccesa la passione. E "sa fregola" si è unita a spinaci, freschi, freschi, e ceci.
Per chi non la conosce, la fregola ricorda un po’ il cous-cous con dimensioni maggiorate, in comune per pupi la stessa simpatia per il nome: nel primo caso da dire in fretta, nel secondo da ripetere storpiando e giocando sul diminutivo.
Il vantaggio rispetto al cugino è che si presta ad essere risottata (una delle mie manie) o semplicemente cotta in acqua nelle zuppe e persino a finire sotto forma di fingerfood (altra mania, mania). Tra l’altro mentre scrivo credo anche che potrebbe pure essere interpretata alla spagnola, tipo sempre riso da passare in forno come simil paella (ci devo provare).
Normalmente io preferisco "risottare" ma dato che questa è stata settimana lunga, lunga, e ieri la sottoscritta si è trovata a tornare da Milano, imbottigliata nel traffico, con all’esterno l’estate scoppiata, l’interpretazione è stata fast&easy.
Formato della ricetta? Dai nove mesi in poi, al di là della dimensione della fregola e dei ceci (che possono già funzionare verso gli 8) per la presenza degli spinaci, che con i loro nitrati potrebbero creare fastidi nel bebè, proprio come biete e coste.
Tenete conto che io ho utilizzati ceci secchi messi a bagno la sera prima, col solito pezzetto di alga kombu, e poi cotti (da qualcun altro prima che arrivassi:-)).
Io ho condito con un mix di parmigiano e pecorino (del tipo Podda misto di latte vaccino e ovino), nel caso di bebè, formato 8-9 mesi, potete utilizzare il parmigiano reggiano o amalgamare con un cucchiaino di ricotta.
piesse: sulla versione per l’aliciotta ha trionfato anche un cucchiaio di stracciatella ma questa è proprio variazione superpersonale della pupa.
Ingredienti (per tre)
150 gr di fregola (per un bebè ne basta 30-40 gr)
circa 200 gr di ceci (secchi o in scatola)
400 gr di spinaci
olio EVO
pecorino
Procedimento
Se utilizzate ceci secchi, bagno notturno e cottura di un’oretta (devono rimanere giusto un pochino indietro). Sgranate la fregola con forchetta e cucchiaino d’olio in pentola. Aggiungete acqua (abbastanza abbondante), ceci e spinaci a pezzetti (lasciate qualche foglia da parte per il piatto). Cuocete lasciando consumare un po’ l’acqua: vi dovrà rimanere una sorta di zuppetta quasi asciutta o di fregola un po’ brodosa:-).
Condite con eventuale sale (no per i pupi sotto l’anno), e formaggio (pecorino o parmigiano).
Foderate un piatto con qualche foglia di spinaci (se usate i baby potete anche darvi all’assaggio o incitare il pupo al morso) e nel nido metteteci la vostra "fregoletta".
da miralda | 15 Apr 2010 | 9-12 mesi, Estate
Ultimamente sono in fase destrutturazione, come dire che mi piace un sacco prendere gli ingredienti di una ricetta, scomporre, sommare, avvicinare e pensarli uno a uno. Come ad esempio i baccelli. Qui ci ho coinvolto pure Miss Cia (gli scatti questa volta sono suoi) nel gioco. Il vantaggio di questo tipo di approccio è che giocherello con i pezzi come fosse un puzzle, solo che alla fine la somma del tutto non fa uno ma tanti. Anzi tante ricette. Oppure una unica ma molto lontana da quella che tradizionalmente deve essere (capirete quando si tratterà di carbonara).
Secondo Mr B. la sottoscritta è per lo più negata con le cose pratiche e quando ribatto che in cucina me la cavo, ecco lui a dirmi che invece no, non si tratta di pratica, tutta questione cerebrale. Vedi mai che ‘sta volta ci ha azzeccato?:-)
Mi diverto in questo modo a fregare la pupa: non le va molto a genio qualcosa? Bene mamma che non ama i mascheramenti gioca alle destrutturazioni ad elemento unico o combinato: se poi uso il bicchierino fingerfood, allora non c’è storia. Stesa al primo round (tutta la mamma).
Per ritornare al "cucinamento" chiaro che qui ci sono i baccelli (fave in questo caso) uniti agli asparagi (quelli verdi), nessun dubbio considerato il "green mood" del Cucchiaino di questo periodo. E poi c’è il pesce, in questo caso bianco perché in formato inizio svezzamento. Sogliola, nasello e dentice. Poco grassi, leggeri e ad alta digeribilità, indicati dal settimo-ottavo mese.
Of course il tutto è fresco, mania della sottoscritta che non ha mai sopportato tranci congelati o in vasetto. In realtà se non siete sicuri della freschezza del pesce mi hanno sempre ripetuto che è meglio affidarsi alla categoria congelato, però se avete il pescivendolo di fiducia, bè è un altro discorso.
A questo proposito meglio farsi sfilettare il pesce al momento, piuttosto che comprare il vostro pesce intero, intero e procedere alla porzione pupo a casetta.
E la ricetta? Per via di asparagi e fave parliamo di bebè nove mesi.
Idee sparse. Passate tutto, verdure e pesce per i formati che non masticano, come al solito, cucinando il pesce al vapore per qualche minuto (un totale di 50 – 70 gr).
Oppure dividete nel piatto (o bicchierino) per un effetto bianco e verde.
In questo caso l’alternativa per mamma&papà è vellutata verde con filetti passati in pangrattato, sesamo ed erbe aromatiche e rosolati in padella con del cipollotto.
O ricavate un purè di fave (messo insieme con brodo di cottura e olio) da accompagnare con i filetti di pesce arrotolati, riempiti con gli asparagi cotti piccoli, piccoli e passati giusto dieci minuti in forno. Effetto surprise per il pupo.
Oppure che sia pasta o timballino (con cous cous, bulgur o miglio). Con pesto verde (di asparagi e fave), qualche verdura lasciata a pezzettini e passata in padella con olio EVO, un cucchiaio di brodo e i filetti di pesce a pezzetti. Per mamma&papà consiglio grattuggiata di scorza di limone prima di servire.
E voi come combinereste?
da miralda | 13 Apr 2010 | 9-12 mesi, Estate
C’è chi non ne sopportava la presenza sotto il materasso, anche se si trattava di uno, piccolo e verde: noblesse oblige. C’è qualcun altro, altrettanto famoso, che ci faceva gli incroci nel suo orticello dedito al DNA: verde, verde liscio, verde rugoso e giallo pisello. C’è il Cucchiaino che da quando ha visto 21 ha iniziato a cucinare verde, pensare verde e contaminare la sottoscritta di verde: è la primavera, dopotutto, piccina. E io che amo il bianco, non faccio che stare sul verde, brillante, leggero o “cupo spinacio”.
Il tutto è cominciato ancor prima della primavera a ricercare baccelli che non c’erano per far fotografie e parole. Poi sono arrivati. Piselli, fave e piattoni. Di taccole per ora non ci sono tracce, almeno di quelle a chilometro zero che ci piacciono.
E’ iniziata la sgranatura che è il bello per la pupa con tutte ‘ste verdure fresche. Uno, due e tre, caduta e rotolo, e mamma, la sottoscritta, che cerca per evitare effetto schiacciata sotto il piede. Il gioco, lo ammetto, mi ha incantato e l’effetto primavera mi ha lanciato su “ e se ci mettessi un fiore?” e una foto ha tirato l’altra.
La pupa ha fatto al caso mio: confesso di non amare la sgranatura se non nelle fasi iniziali poi comincia l’abisso dell’incoscienza. E l’aliciotta pare sgranare nemmeno fosse un monaco buddista (non me ne vogliano per il paragone).
Ed è facile che il piattone si trasformi in tastiera, tasto dito, tasto pisello.
Naturalmente il Cucchiaino tutti questi baccelli li ha cucinati e si promette letteratura in merito. Ma per ora siamo ancora alla sgranatura e all’immersione nel “total green”:-).
Fave, piselli e piattoni. Per il bebè via libera per i primi due a partire dall’ottavo-nono mese, da far attenzione per le fave alla presenza di allergie familiari (“favismo”).
I piselli freschi risultano più digeribili rispetto a quelli secchi e più ricchi di vitamine, potete migliorarne ancor di più la digeribilità con dell’alga kombu nell’acqua di cottura (giusto una strisciolina di un paio di centimetri che poi eliminerete).
I piselli, nella versione baccello, vanno sgranati subito per conservarne la freschezza: poi potete cuocere o congelare. Le fave, al contrario, sono da sgranare solo al momento dell’utilizzo: le più piccole e giovani sono ottime anche crude (versione mamma&papa con pecorino e pizzico di sale), mentre le più grosse sono da cuocere, eventualmente eliminando la pellicina esterna (sempre per una questione di digeribilità). E in entrambi i casi avete un carico di ferro, fibre e proteine.
E i piattoni? Bè a me fanno un sacco di simpatia già dal nome, mi immagino dei piedi grossi, grossi, da impronta superpiatta e voi? Piattoni o piattini, o superpiatti proponete a formato 7 mesi, gradirà, dopotutto è giusto parente del fagiolino.
Piesse: ma voi siete affetti da mania verde primavera?
da miralda | 01 Apr 2010 | 9-12 mesi, Estate
Si fa per dire. Qui la papera ha giusto dato la foggia, probabilmente stanca di non sapere (o era l’anatra) dove cavolo sia finita quando quel benedetto lago ghiaccia. Diciamo che dalla sottoscritta in poi c’è una simpatia familiare per le papere che per la pupa è diventata una vera e propria ossessione (no direi mania, ossessione è quella verso la volpe) dalle passeggiate ad Hyde Park con tanto di pane secco e favola abbinata.
C’è una storia, quella di Daisy Duck, che la sottoscritta ha tentato di utilizzare da un paio di mesi. Obiettivo, tipo novella Esopo, è creare il famoso raggio d’azione, attorno a mamma&papa, che gran parte dei pupi hanno nel DNA. Eccetto la mia. Che nella teoria rimprovera la paperetta che si perde per eccessiva curiosità e indipendenza, nella pratica, invece, è in fuga ogni volta che ne ha l’occasione, o quasi:-). E tu hai voglia a gridar "Come on!".
C’è poi la Pasqua. Il Cucchiaino ha preferito fare a meno di agnelli e capretti, ha giusto rimediato l’uovo (il primo per la pupa) e ha scelto di votare per la papera, quella verde&gialla che ama la pappa del canarino.
Piesse: per la serie ditelo coi fiori, uhm, quelli gialli nella foto, “Happy Easter!”
Formato? 9 mesi. Il miglio, usato come ingrediente base nella ricetta, è un cereale ricco di minerali, vitamine, amido e lecitina.
Ingredienti
30 gr di miglio
1 tuorlo d’uovo sodo
1 cucchiaino di olio evo
2- 3 asparagi
Procedimento
Facile e veloce. Pulite gli asparagi, tenendo la parte più morbida. Cuocete in acqua fino a quando risultano morbidi. Nella stessa acqua cuocete il miglio, che avrete sgranato con un filo di olio EVO. Tenete conto che il miglio avrà bisogno di una quantità d’acqua doppia rispetto al suo volume. Si cuoce in pochi minuti. Condite poi con olio, gli asparagi a tocchetti e il tuorlo d’uovo sbriciolato. Impiattate con uno stampino (bè scegliete la forma che più vi aggrada, io voto papera:-)).
da miralda | 18 Mar 2010 | 9-12 mesi, Winterzauber
Prima di scrivere questo post credevo di sapere con che benedette rape avessi cucinato il mio risotto. Rape rosse, avrei giurato. Ok, all’interno sono bianche ma la scorza è di un acceso violetto (principale ragione che mi spinge all’acquisto). Sbagliato, e potrei aggiungere bella testa di rapa. Dicasi invece rapa rossa, pare, la barbabietola, soggetto che la sottoscritta da bambina aborriva. Di solito mi veniva proposta in quella versione cotta da super, il solo ricordo, bè, non è cosa felice.
Con le barbabietole mi sono felicemente riconciliata qualche settimana fa a Londra, quando chissà perchè mi è presa la bella idea di acquistarle in versione fresca, fresca (niente “cotto, cellophanato e mangiato”). E sono finite qui.
Le mie rape, dopo attenta analisi, sono definitivamente della specie bianca, niente a che vedere con le cime di rapa che la nonna bis dell’aliciotta sostituisce in tempi di penuria con i broccoletti per le sue orecchiette a digestione slow. Qualcuno, lo so, si sarà pure confuso con il sedano rapa. Mi spiace, sbagliato: quello è grosso, bitorzoluto, diciamo una grossa boccia di rapa.
Io&le rape. Una storia difficile. Per molto tempo me ne sono tenuta lontano, poi un paio di anni fa ho fatto un tentativo per un fingerfood (lo sapete no che ho la mania del bicchierino), smorzando il sapore caratteristico (che così nudo e crudo, non mi fa proprio impazzire) con la mela. Da lì è stato un susseguirsi di “rapetudine”, credetemi con la mela e un po’ di formaggio, infagottate in pasta sfoglia, diventano quasi simpatiche. E anche la pupa è stata sottosposta all’assaggio. Chiaramente pure lei è stata graziata dal tocco della mela, il tutto risottato dolcemente.
Tenete conto che potete proporre ad un formato sui 9 mesi, visto il sapore, bè, caratteristico: una volta cotta diventa molto più digeribile ed è riccca di sali minerali e vitamina C.
Ingredienti (per pupietmoi)
1 rapa
1 spicchio di mela golden
(1 cipollina)
60 gr di riso carnaroli o Arborio (o 30 gr di riso baby per bebè singolo)
olio Evo
brodo vegetale
1 cucchiaio di parmigiano reggiano
(eventuale scaglia di burro per mantecare, sopra i 12 mesi)
Procedimento
Pelate la rapa e la mela, tagliate a pezzetti, potete aggiungere qualche fettina di cipollina. Rosolate leggeremente con olio Evo, aggiungete brodo e fate ammorbidire per una decina di minuti. Unite il riso e bagnate col brodo. Seguite il risotto. A fine cottura spegnete e unite il parmigiano ed eventuale burro.
Se utilizzate un riso baby, fate cuocere con qualche cucchaio di brodo vegetale le verdure fino a quando si ammorbidiscono, solo allora aggiungete il riso e portate a cottura in pochi minuti.
da miralda | 10 Mar 2010 | 9-12 mesi, Winterzauber
Dopo aver capito perché, come mi ha scritto un’amica, gli inglesi parlano sempre del tempo, mi sono resa conto che sono settimane che pure io sto peggio di una sentinella a spiare che succede nel cielo. Oggi nevica. Tutti o quasi, bè eccetto i bambini, si stano lamentando per la neve. E la sottoscritta? Osserva, tra il divertito e o stupito, dopottutto non c’era quel detto "Marzo pazzerello, splende il sole, prendi l’ombrello". E per le pazzie ho sempre avuto un debole:-).
Sono metereopatica, nel senso che se piove per tre giorni con cielo grigio potrei pensare di esporre il mio scaccia pioggia. Se invece il sole, la pioggia e la neve si susseguono bellamente il tutto mi affascina: i mutamenti, di tempo, luogo e guardaroba, hanno il potere di rendermi quasi euforica. Tutto fuorché la noia (e ho pure il coraggio di chiedermi perché ho un’aliciotta e non il bambino più bravo del mondo:-))
Stamattina pure la pupa ha avuto il suo bel momento da casetta a santo asilo. Stivali da ciak-ciak, osservazione "ma la neve fa rumore" e consiglio alla mamma "fai una fotografia che è bello?". Probabilmente ormai vede la Canon come un prolungamento della mia mano destra.
A proposito di neve e proverbi, invece guardate qua: "Bene sto, che buon cuore ho" o qualcosa del genere. Della serie niente paturnie meterologiche ( e te credo, chi le avrebbe in Val di Fex?).
Tutta queste neve, questa calma zen (ma sono io, proprio?) si è tradotta in cucina in una di quelle preparazioni facili che mi riportano bambina.
E voi direte, frutta cotta "tipo sono a letto, lettuccio, malato, malatticcio". Sì ma non proprio. Questa è una macedonia, la frutta viene cotta, ma tutta intera (picciolo compreso) con sciroppo d’acero (di agave) e cannella, giusto un cucchiaino di acqua tiepida o succo di mela o arancia (questo verso i 12 mesi). Una volta cotta, la riprendete, tagliate con tutta la serenità possibile (io ho la neve che cade leggera a rendere tutto più semplice).
Se poi non vi manca il tempo e la voglia potete anche infornare, giusto delle cialde da inzuppare nel brodino "macedonia".
Per le cialde il formato è 12 mesi (per via dell’albume), per la macedonia, eventualmente passata o schiacciata, bebè 6 mesi.
Il che cosa, e i come? Naturalmente nella macedonia ci va frutta inverno-inverno (tipo pera, mela, mela, pera, pera, mela, giusto succo d’arancia), niente divagazioni esotiche mi raccomando.
Per le cialde montate un paio di albumi a neve con un paio di cucchiai di zucchero di canna. Aggiungete due cucchiai di farina con un tocchetto di burro (circa 30-40 gr), insaporite con cannella e nocciole sbriciolate. Fate cadere cucchiaiate di impasto su carta da forno. Passate a 170° per una decina di minuti. Qui viene il difficile. Munitevi di mattarello imburrato e appena la cialda è dorata, sollevate con paletta e depositate sullo strumento. Dovete dare la forma: vi basteranno due minuti e qualche implorazione:-).