Pappa a strisce

Un cucciolino approfitterà del cucchiaino per farsi un riposino..

 

Molte volte tutto dipende da come si presentano le cose. Una regola semplice, semplice che tutti i guru di marketing conoscono (e se col tempo mi son fatta furba un packaging ben fatto ha ancora un certo fascino su di me).

E in cucina? A parità di ingrediente la presentazione cambia la storia di un piatto. Funziona sui grandi, può avere il suo bell’effetto anche sui piccoli.

Non sono però una di quelle mamme predisposte ad intagli e decorazioni: troppo pasticciona con coltelli e formine, come dice Mr B., e poi o certe cose le si fanno alla grande o per me hanno un po’ il sapore "desperate housewives". Per questo di solito mi limito ad una lettura minimal, cromaticamente azzeccata nella rifinitura dei piatti, che dopotutto tanto si confà alla mia tendenza alla sottrazione:-)

 

Però con i bambini un minimo di racconto e di "scenografia" può risolvere un "mezzogiorno di fuoco". 

Bene: c’erano questi fagiolini baby e queste lombatine di coniglio (cotte al vapore) che potevano diventare il solito pappone quando mi è venuta in soccorso una simpatica zebra (il nome proprio non lo ricordo che molti libri Alice li prende in prestito in biblioteca e poi li riporta).

I fagiolini nel piatto danno il verde, la carne il bianco, una striscia dopo l’altra, un cucchiaino dopo l’altro. Il bebè mangerà contento, e "un cucciolino approfitterà del cucchiaino per farsi un riposino":-) 

 

 

Da 8 mesi

Ingredienti 
50 gr di fagiolini boby

1 patata piccola

30 gr di coniglio cotto al vapore (o in alternativa liofilizzato di coniglio)

30 gr di semolino

olio extravergine d’oliva

parmigiano reggiano

 

Procedimento

Pelate la patata e lavate i fagiolini baby. Cuocere le verdure in acqua minerale. Una volta cotte, prendere la patata e passarla con qualche cucchiaio di brodo: aggiungere la carne tritata o il liofilizzato, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva. Frullare i fagiolini con l’acqua di cottura: aggiungete il semolino a pioggia, il parmigiano e un cucchiaino di olio. Servire nel piatto il passato verde intervallando con strisce di passato bianco.

 

 

 

Orzotto primavera

Ecco qui una ricetta semplice semplice, che la fate veloce veloce e nemmeno vi accorgete. Eppure dentro c’è tutto quello che può far bene al nostro bebè.
L’orzo l’ho trasformato in un risotto, ho aggiunto un legume stagionale e della ricotta fresca e decorato con del finocchietto selvatico (noblesse oblige considerata la vasta coltivazione in terrazza:-).

Aggiungeteci il piacere di comprare i piselli freschi (che tutto l’anno o secchi o surgelati e invece ora fanno tanto primavera), vedere l’Aliciotta che pasticcia con la sgranatura, tenta il morso e poi il lancio e poi tutte quelle "z,z,t,t" che a ripeterle ti viene da sorridere.

In quanto ad apporti nutritivi pare che cereali e legumi abbiano un’alta "affinità elettiva": i loro aminoacidi stanno talmente bene insieme da sviluppare una sintesi proteica simile a quella della carne.
Da parte sua l’orzo (io di solito utilizzo quello perlato che non richiede ammollo e si cucina in 20-25 minuti) contiene parecchio silicio, un elemento che dovrebbe garantire un’ottima crescita all’Aliciotta.

Orzo, cous-cous, farro, e poi avena e bulgur: se non ci sono problemi di allergie non limitatevi a pasta, riso, creme, che della solita minestra si stancano anche i pupi:-)

Ingredienti

50 gr di orzo perlato
30 gr di piselli
1 carotina
olio extravergine d’oliva
30 gr di ricotta

Procedimento

Tagliate la carota a pezzetti piccoli. Passate in casseruola antiaderente con i piselli sgranati e un cucchiaino di olio extravergine. Aggiungete l’orzo, un paio di bicchieri di acqua tiepida (ancora meglio se avete del brodo vegetale) e cucinate per 20 minuti. Mescolate spesso a mano a mano che si consuma l’acqua. A fine cottura mantecate con la ricotta e servite.
Tenete conto che la ricetta è utilizzabile dai 9 mesi (i due dentini di Alice  se la cavavano splendidamente), nel caso in cui fosse un problema la dimensione potete passare tutto al mixer aggiungendo del brodo.

 

Consommè del piccolo japp

 

Per la serie paese che vai, svezzamento che trovi.
Perché se molti aspetti sono simili e certe regole valgono in ogni dove, ognuno poi interpreta la prima pappa secondo propri usi e costumi.
E folgorata dalle alghe – capita, no?:-) , grazie a un libricino di macrobiotica messo a disposizione da mia suocera, ho pensato che il consommé dei piccoli si poteva ben provare anche con l’alga kombu. Ma in quale quantità e da quale mese? Bè in Giappone è uno degli elementi della “prima pappa” insieme ad una sorta di crema di riso.
Cerca e ricerca in rete mi sono addentrata nel fantastico mondo delle alghe ( che non c’è mica solo la kombu, ma questa è un’altra storia…), scoprendo che per il bebè la quantità consigliata è di circa 0,5-1,5 cm non più di un paio di volte la settimana.
Tutta sta fatica per un’alga, con quale vantaggio?
La kombu è ricca di tutti quei sali minerali che fanno tanto bene ai nostri piccoli (calcio, ferro, etc) e per di più contiene glutammato di sodio che, in regime no sale, insaporisce il brodo. Un’ultima chicca: utilizzatela quando mettete a bagno i legumi, li rende più digeribili e riduce i tempi di cottura.
Conclusione: benedetti sushi, tempura, wasabi e udon (sono un’adepta, lo ammetto) ma c’è anche altro.

 

Ingredienti

  • 1 carota
  • 1 patata
  • 2-3 cm di alga kombu
  • 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaino di parmigiano
  • Acqua oligominerale

Procedimento

 

Mettere a bagno l’alga kombu in acqua tiepida fino a quando si ammorbidisce. Bollire carota e patata con la kombu per 20 minuti. Passare il tutto al colino (l’alga potete lasciarla ad asciugare e riutilizzarla).
Aggiungete al brodo olio, parmigiano  se volete 30 gr di crema di riso. Servite al piccolo japp.

P.S. Le bacchette qui proprio non servono: Alice se l’è cavata con un cucchiaino.