da miralda | 24 Set 2010 | 24-36 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber

E’ stato così che ho scoperto che se l’autunno inizia per l’appunto il 23 settembre è tutta colpa dell’estate. Le stagioni, spiega la geografia astronomica, hanno una durata diversa (e io che ero convinta durassero tutte allo stesso modo, beata ignoranza). Invece è proprio come i mesi: la conoscete quella canzoncina tormentone che tutti ne han 31 e solo quel poveraccio di febbraio ne ha 28 ( e a volte 29)? Bene mi chiedo perché non l’abbiano fatta anche per le stagioni visto che c’era la fregatura.
Quindi ieri era il primo giorno di autunno e io che sono ancora nella fase uva (passerà prima o poi) ci ho fatto il filetto di maiale.
Qualche giorno fa qualcuno mi ha detto che aveva cercato sul blog una serie di ricette verdura/frutta perché i suoi pupi proprio non ne volevano sapere dei suddetti. "E sai sul Cucchiaino, c’è grande abbondanza di ricette senza carne…". Bè sì, ho pensato, però qualche volta la carne pupa, pupone e la sottoscritta la mangiano:-). Ecco un esempio.
Partiamo dalla premessa. Personalmente non amo particolarmente la carne di maiale (e che non si era capito?:-)), e sarà per questo, sarà per l’"indole cucineresca" di solito, quando la faccio, cerco sempre di giocare al "camuffamento" (ebbene sì…). Ossia l’abbino a mele, prugne o albicocche secche, bacche di ginepro, un paio di chiodi (di garofano) e trito di erbe aromatiche. Il risultato? Bè, buono.
Avevo l’uva, avevo un filetto di maiale intero (acquistato in una gita in montagna) e come orami sappiamo tutti, ma proprio tutti, è autunno.
Mi sono divertita a farci una specie di stufatino più per mamma&papà che per pupo bebè.
Ho lavato l’uva, ho eliminato i semi, ho tagliato il filetto a piccoli pezzi, ho fatto rosolare in un cucchiaino d’olio in casseruola la carne con trito di erbe, un paio di bacche di ginepro e chiodo di garofano, mezzo cipollotto tagliato sottile, uno spicchietto d’aglio, ho aggiunto l’uva (nera e bianca), ho bagnato con brodo vegetale (o acqua tiepida) e cotto a fuoco lento per un’oretta. Ho giusto aggiunto un pizzico di sale.
Infine ho servito con una manciata di cous cous a testa.
Come detto questa è ricetta più da Cucchiaino di mamma&papà oppure per formato "duenne", basta tagliare a piccoli pezzettini la carne e non esagerare con le spezie.
Le dosi (per tre)? circa 400 gr di filetto di maiale, una ventina di acini di uva (fra nera, rosè se l’avete e bianca), bacche di ginepro, chiodi di garofano, mazzetto aromatico (rosmarino, salvia…), 1/2 cipollotto, 1 spicchio di aglio, un paio di cucchiaini di olio EVO, sale, circa 120 gr di cous cous bollito (come indicazioni sulla confezione).
piesse: ma lo sapete voi che ieri, in tutta la terra, il giorno ha avuto la stessa durata della notte? Ah, sì, bè, ciao, ciao:-)

da miralda | 27 Lug 2010 | 24-36 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Questi sono giorni in cui la cucina assomiglia molto a quella di un single, chiaramente dotato di qualche cognizione in merito, ma anche rapito da lavoro, impegni più o meno mondani e così via. Sì perché quando la pupa è in vacanza, può capitare di sentirsi giusto un pochino su di giri per tutto quel tempo a disposizione. E allora che fai, cucini come se niente fosse? No, assolutamente no. Prendi appuntamenti, vedi gente, ti spalmi ogni sorta di crema rimasta lì abbandonata e carburi che eri rimasta giusto indietro di pezzi da scrivere, progetti da consegnare e aperitivi da fare.
L’altra sera a cena da amici è stato pure ammirato il mio fucsia splendeur ai piedi: era da un po’ che non mi capitava di cambiar colore con tanta leggerezza:-). E poi c’è l’avocado. Ecco la ricetta.
Non è che oggi non si parli per nulla di cucina per bebè e pupi, visto che parte degli ingredienti del piatto, mescolati e frullati, sono una delle passioni di Alice. Diciamo che è un piatto freddo (mica siamo usciti dalla serie fa caldo, ma che caldo!) e veloce: arrivata a casetta dopo un ritorno apocalittico da Milano (ma qualcuno ci va in vacanza??) è bastato sbucciare, tagliare a pezzettini e giusto bollire due manciate abbondanti di grano saraceno.
Andiamo con ordine. L’avocado. Confesso: è una di quelle poche cose che compro non a chilometro zero e che adoro. A volte ci vuole pazienza (almeno in Italia, perché a Londra, ad esempio, era sempre maturo al punto giusto): lo acquisti che è duro come un sasso e devi dimenticarti della sua esistenza per una settimana. E poi diventa perfetto. Da tagliare a piccoli pezzetti o ridurre in crema: per la sottoscritta il massimo è avocado, lime, coriandolo, cipollotto, sale e olio poco, poco, tipo guacamole, Alice invece adora la combinazione avocado e tonno frullato, sempre con goccia di olio limone. Dimenticavo: si diverte ad aggiungere il nocciolo alla sua collezione di palline. Ad ognuno le sue mani:-).
In alcuni paesi (vi cito di nuovo Gran Bretagna, ma anche in Asia) è utilizzato fin dai primi mesi dello svezzamento, perché è digeribile, si presta ad essere frullato sia con il dolce sia con il salato. In Italia invece difficile trovare bebè che assaggi avocado:-), per tutta una serie di ragioni (la più razionale mi pare non sottoporre il formato a frutta/verdure che vengono da lontano e non maturano perfetti a stagione nostra).
Il resto della ricetta. Tonno. Ingrediente che faccio fatica ormai ad acquistare fresco, pur piacendomi alla follia nella versione appena scottata o a crudo, per la cattura selvaggia che ci è stata negli ultimi anni. Ammetto di comprare ancora la versione scatoletta, ma facendo attenzione a come riempiono questa scatoletta. Greenpeace ci ha fatto una campagna di sensibilizzazione.
Infine il grano saraceno. Lo potete utilizzare sotto forma di crema fin dal sesto mese, perché è privo di glutine. Oppure provarlo sotto forma di chicchi (come farro o orzo) per zuppe o insalate fredde.

piesse: ma voi l’avocado come lo pulite?
La ricetta.
Ingredienti (per due)
100 gr di grano saraceno
1 avocado
1 scatola di tonno
olio EVO
scorza e succo di lime
cipolla rossa di tropea
eventuale coriandolo fresco
sale
Procedimento
Tagliate a pezzetti piccoli l’avocado (io semplicemente lo sbuccio, taglio a metà, tolgo il nocciolo interno), fate lo stesso con la cipolla. Schiacciate il tonno e aggiungete al resto. Condite con un cucchiaino di succo di lime e dell’olio EVO.
Sciacquate e poi bollite in acqua salata il grano saraceno, scolate e condite con olio EVO. Mescolate con il resto del condimento, unite anche la scorza di lime grattuggiata e il coriandolo a pezzetti. Prendete un coccapasta, riempite con il composto e impiattate.
Oggi è l’ultimo giorno ( e devo dire che l’aliciotta mi manca).
da miralda | 22 Lug 2010 | 24-36 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Può essere che una serie di circostanze, sommate e assemblate, facciano una mattonella. Prendiamo il mio caso. Mi chiedono un articolo con ricetta a base di cioccolato per l’autunno. E giù col cioccolato: bianco, fondant e au lait. Tutto ben sciolto. Troppo. Ci sarebbe la pupa (che in realtà non c’è), ormai impazzita per la menta. C’è Mr B., passato per caso in cucina. E poi lo yogurt, bianco e naturale che da noi non manca mai. Infine il fattore x: ossia non ti azzardare ad accendere il forno, che sei matta?? Ecco così nasce una mattonella.
La ricetta è di quelle in absentia, ossia fatta tra la montagna e la partenza della pupa per l’isola, che un momento alla sottoscritta manca moltissimoo e quello dopo, tipo giornata lavoro e relax serale aperitivo e film, si sente in euforia da troppa libertà (sono matta, ehe??).
Vediamo i fatti, quelli dell’altra settimana.
Mentre la sottoscritta impazziva dietro alla creazione al cioccolato, Mr B. si è gentilmente prestato ad assecondare le mie idee "qui non si butta nieeente".
L’ho armato di biscotti, tipo integrale al muesli, da pestare e impastare con il cioccolato (avete presente come si fa con biscotti e burro per la base del cheesecake?).
Per la felicità dell’adepta della menta ho mescolato yogurt e concentrato di menta naturale (scovato, 100% home made in Val Sarentino).
Lo yogurt ha presa una bella tinta verde sfumato, di quelle lievi, gentile da vedere.
Detto menta, Alice è corsa alla raccolta, veloce verso la mia povera piantina. "Ecco, mamma due foglioline". Chiamale due, qui il concentrato potrei farlo io stessa. Le foglie sono state gentilmente e molto delicatamente cacciate all’interno delle mie bottigliette da collezione nostalgica "succo di frutta" e il tutto poi selvaggiamente agitato.

E il resto della ricetta? Il mix di biscotti ai cereali e cioccolato è stato utilizzato come base negli stampini (schiacciate bene, mi raccomando, sempre come per il già nominato cheesecake), poi è stato disposto lo yogurt aromatizzato alla menta. Il tutto poi si passa in frigorifero o freezer (se volete una versione più iced) per un paio d’ore. Basta poi sgusciare dagli stampini (io ho utilizzato quelli in silicone), capovolgere, guarnire con foglie di menta fresca e scaglie di cioccolato).
Naturalmente con la presenza del cioccolato questo è un dolce per un formato di 24 mesi suonati (tipo l’aliciotta), potete però eliminarlo nella base e anche sottoporre a formato di 12 mesi e poco più.

Gli ingredienti (per tre mattonelle)
una decina di biscotti ai cereali
70 gr di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria
200 gr di yogurt bianco naturale
1 cucchiaio abbondante di concentrato di menta
foglie di menta, scaglie di cioccolato
da miralda | 30 Giu 2010 | 24-36 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
E’ il rito di queste due ultime settimane. La raccolta delle nespole nel giardino dei nonni. Anzi delle "mespole". Arrivo, richiesta, corsa e strappo dal povero alberello. E’ stato così che ho cominciato ad interessarmi al soggetto, per il quale ammetto vergognosa ignoranza (sarà per via di tutta quella pazienza che pare richiedere il frutto e la sottoscritta non ha??).
La pupa esige di solito una buona dose da condurre a casetta. E "mespola" oggi, "mespola" domani, accumula, accumula. Dopotutto il rametto, di nespole, pare essere stato per secoli e secoli un fantastico regalo per la donna amata. Della serie ditelo con le "mespole" invece che con le rose.
Le mie di nespole si sono felicemente accoppiate con del gelato al mango che per onor del vero ha preparato l’altro ieri Mr B. Giusto mango fresco, yogurt con zucchero d’uva, arrivato dalla nonna dell’aliciotta e niente più. Mi ha stupito perché nonostante qui a casa non sia ancora giunto il mitico glucosio da perfetta mantecazione il gelato ha tenuto alla grande anche al momento della mia di ricetta.
Qui però si tratta di parlare di nespole. Allora personalmente adoro il rametto, lo trovo splendido. Mai visto rametto di frutto più bello, così "cicciottoso", contorto e dalla superficie che sembra seta (o almeno quello arrivato grazie alla pupa è così:-)).
Aggiungo per la cronaca che l’albero di nespole del nonno dell’aliciotta è di tipologia giapponese, fiori bianchi e frutti dall’arancione brillante.

La nespola per me è un po’ aspra ma qualcuno mi dice che possono essere dolci, dolci, è vero? Comunque da qui la decisione, mia, di tagliarle a metà (scommetto che sapete tutti, ma proprio tutti che coi noccioli si fa pure un liquorino, personalmente mai assaggiato) e cuocerle per pochi minuti, proprio pochi, con sciroppo d’acero (giusto un cucchiaino).
Per il resto pare che se si è forniti di tanta pazienza è un gioco da ragazzi farle diventare tramite paglia e fieno dolci, dolci. E quando sono così mature sono dotate di poteri lassativi, oltre al fatto di contenere sali minerali, vitamine e caroteni.
E il pupo? Per lui via libera dopo l’anno, mentre per il gelato al mango aspettate i 18-24 mesi (bè giusto perché non abitate in Africa che altrimenti io inizierei ben prima:-)). Ecco potete sostituire con semplice gelato allo yogurt.
La ricetta? Già fatta, no? Io consiglio bicchierino a strati, gelato, nespole calde, calde, e di nuovo gelato. Che bontà!

da miralda | 04 Giu 2010 | 24-36 mesi, Dal Mondo, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda
Se fossi ancora a Londra (ma non lo sono, ahimè!) oggi potrei spostarmi verso Eton, vestita un po’ "posh", cappellino improponibile compreso e assistere alla partita annuale di cricket del 4 giugno. Un cane, labrador, potrebbe decidere senza troppo chiedere di sedersi sul mio cestino da pic-nic e mandare in frantumi frutti di bosco e magari quelli meringhe alla francese acquistate da Ottolenghi. In mia salvezza potrebbe arrivare la dea della cucina, alias Nigella, con una dose di 1 litro almeno di panna, a fare un gran casino. Della serie una di quelle sue ricette "si fanno in cinque minuti, non ti domandare quante corse ti costeranno poi".
L’Eton Mess è uno di quei dolci british, che più british non si può: panna, tanta, frutta (di solito fragole) e meringhe (non credo homemade).
Il perché il nome inglese alluda ad un casino qualcuno lo spiega col cane. Sì, il cane che in occasione della partita di cricket del 4 giugno fra il collage di Eton e quello di Winchester avrebbe deciso di sedersi sul pranzo di qualcuno, facendo per l’appunto un gran casino.
Altri dicono che sia dovuto solo all’ingegno degli studenti etoniani, che avrebbero mescolato le meringhe rotte mandate da casa con tutto il resto per farne un dolce veloce, veloce.
Della serie pure a Eton non si butta niente.

Personalmente mai mangiato durante il periodo londinese (e qualcuno dirà meno male:-)), la curiosità è tutta nata da Nigella e dalla sua performance con l’eton mess. Vista, piaciuta e non imitata, come spesso mi capita con lei.
Ho preferito alleggerire, sostituire e comporre homemade (le meringhe).
Munita di sac à poche è stata questione di un attimo e qualche arrembaggio della pupa. Le meringhette, piccole, piccole, alla francese, poi si son fatte da sole, mentre montavo la panna e mescolavo con poco zucchero e una buona dose di yogurt.

Così è nato il casino del Cucchiaino. Voi che ne dite?
Goduria, è una gran goduria, per la sottoscritta e pupa. So let’s have fun:-)
Il Formato? 24 mesi per via dei frutti rossi e del quantitativo di panna, ma alla fine basta mutare frutta (banana ad esempio o pesca), insistere con yogurt e meno panna e potete servire anche a bebè tra i 12-18 mesi.
piesse: questa ricetta entra di gran onore nella nuova serie "have fun", voi avete altre ricette da suggerire?

Ingredienti (per tre)
1 albume (per 10-15 meringhette)
80 gr di zucchero a velo
fragole e mirtilli
250 ml di panna fresca
1 barattolo di yogurt naturale
1 cucchiaio di zucchero a velo
Procedimento
Montate l’albume (temperatura ambiente) a neve aggiungendo poco a poco lo zucchero e velo. Prendete la sac à poche o semplicemente un cucchiaio e formate delle meringhette piccole su della carta da forno. Infornate a 60-70° per un paio d’ore (potete anche lasciare il forno leggermente socchiuso), tenete conto che le meringhe devo semplicemente asciugare.
Lavate la frutta, tagliate a pezzi le fragole, bagnate con succo d’arancia (ma anche no). Montate la panna bella fredda. Aggiungete dolcemente lo yogurt con un cucchiaino di zucchero a velo. Formate delle coppe con crema, frutta a pezzetti e meringhe sbriciolate. Tuffate cucchiaino o dito, fantastico!
da miralda | 13 Feb 2010 | 24-36 mesi, Dal Mondo, Li'l spoon in London
Di haddock e dintorni sapete ormai tutto, grazie alla prima puntata. Si dà il caso però che la sottoscritta di eglefino ne avesse acquistato parecchio al Fish Shop (sì, si chiama proprio così, tanto per non sbagliare). E che da un po’ stesse rimuginando sul latte di cocco e la possibilità di prendere l’ingrediente british e dargli una piccola rivisitazione, diciamo esotica.
Dopotutto Londra è una di quelle metropoli dove viene semplice fare qualcosa come cento passi e sentire gli odori di almeno dieci cucine diverse. E’ di sicuro una delle ragioni per le quali non mi stancherei di viverci (credo che sia pure uno dei motivi per cui qui mangerei a tutte le ore se il mio stomaco, poveretto, me lo permettesse). Nella mia lista ho già sbarrato la cucina malesiana, quella libanese (fantastique!), la giapponese (bè qui niente di nuovo), l’indiana con accenti europei (consumata da Zayka in Kensington Gardens in una delle due serate di libera uscita senza pupi), bè of course british autentica. Le ho provate tutte? Naturalmente no, ma ho buone possibilità viste le tre settimane ancora a disposizione.
Niente di meglio in questa città che sa ogni volta di posti lontani, che prendere dell’haddock e unirlo al latte di cocco. Qui è facile, basta guardarsi in giro, e ammirare la capacità di far convivere la tradizione con l’avanguardia più spinta. Non solo in cucina, ma anche dal punto di vista architettonico. Ad esempio: se camminate da St. Paul Cathedral verso il Tamigi, la Tate Modern con il suo Millenium Bridge si contrappone felicemente al Tower Bridge e alla Tower of London poco più in là. Diciamo circa un millennio di storia che si rispecchia negli edifici senza troppi problemi (nel senso di brutture architettoniche fatte).
Se decidete di andare alla tate arrivate dal ponte, è spettacolare e munitevi di molto pazienza se, pur benedetti di nanna della pupa, avete con voi un Mr B. poco amante dell’arte contemporanea.

Certo anche qui si è parlato in passato di speculazione edilizia (vedi la rapida crescita di grattacieli), nel complesso però finora l’impressione non è stata negativa come in altri posti.

E ci sono anche esempi di nuova architettura al servizio dei più piccoli (vedi il Childhood Museum a Benthal Green), dove in queste settimane ti può capitare, alla mostra Sit Down, di trovarci pure il vasino “ottocento inglese” o il primo esempio di chaise longue per la prima infanzia (altro che Le Corbusier).

Per tornare alla ricetta, considerata l’impossibilità di produrre una vellutata (vedi cucina sfornita di Mr James) ho deciso che era tempo di zuppa. Verdure tagliate piccole, piccole, unite a tocchetti di pesce e latte di cocco, a rendere il tutto più cremoso, vagamente dolce e profumato di luoghi poco inglesi ( devo dire che la ricetta mi ricordava una sorta di zuppa thai). E per finire del lemongrass che qui poco ci manca infili anche nel latte di pupi al mattino:-).
Tenete conto che per via della presenza del latte di cocco la ricetta è da sottoporre a formato di 24 mesi, ma se proprio volete cimentarvi basta rinunciare al tocco esotico, limitarsi a qualche cucchiaiata di latte o brodo vegetale e anche un bebè di 12 mesi non avrà alcun problema. Inutile dire che la zuppa con aggiunta di pepe e sale è ottima anche per mamma&papà.
piesse: se vi riesce impiattate in scodella un po’ meno british style della mia (cominciate a riconoscere il servizio di Mr James e il bordo della finestra dove ormai mi sono ridotta a fotografare?).

Ingredienti
1 filetto di eglefino (o merluzzo all’occorrenza)
2 patate
1 porro
½ scalogno
½ tazza di latte di cocco
lemongrass
olio EVO
Pulite le verdure e tagliate a pezzetti. In una pentola mettete la cipolla con l’olio, unite le verdure, il lemongrass e girate. Bagnate con acqua o brodo e lasciate cuocere per una decina di minuti. Aggiungete il pesce e il latte di cocco. Cuocete fino a quando le verdure saranno morbide. La zuppa dovrà essere bella densa. Servite.