da miralda | 11 Ott 2011 | 24-36 mesi, Happy Birthday!, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione

E’ una giornata che sa d’autunno, frizzante e multicolor. Ma con un cielo e una luce che non hanno dimenticato l’estate. Una vera meraviglia. Un po’ come ciò che sento guardando mia figlia. Meraviglia, intensa e inaspettata. Perché quando gli anni cominci a contarli e ci vuole quasi una mano, è impossibile sfuggire alla meraviglia. Almeno per me. I ricordi, proprio i ricordi, sono fili teneri, morbidi, e c’è la sensazione di vedere Alice e vedere me, e scoprirci tanto simili. E le diversità, le sue, sono un concentrato di quello che è la sua natura ma anche di quello che stiamo costruendo insieme.
Ci pensavo, mentre ieri mescolavo a mano (sì a mano per una mezz’ora e più) l’impasto della torta che allude al Paradiso, e osservavo più tardi sulla mano i mirtilli, quattro, finiti sulla Tenerina.
Non credo ci sia un momento della vita in cui da figli ci si trasforma irrevocabilmente in genitori. Ci ho riflettuto in questi giorni, mentre leggevo un romanzo di Iréne Némirosky (per la cronaca "Due").
Sono convinta invece che ricordare quello che abbiamo sentito, provato e vissuto come figli, come bambini, sia il segreto per capire i nostri di figli. E, inutile dire, conservare l’incanto.
Ci sono stati momenti, e ci sono momenti in cui, complice la mia irrequietezza, cerco di sfuggire ad Alice. Credo che anche questo sia normale, per non dimenticare che siamo altro rispetto ai nostri figli. E so che, dopotutto, è una maniera per tornare ed essere con lei al meglio di quanto posso dare.
Ieri sera ho fatto tardi. Mi sono ostinata a preparare all’ultimo momento la torta per la merenda all’asilo, e beh, doveva essere semplice ma speciale. Presa dall’entusiasmo (ho già detto che adoro il compleanno di chi amo?) ho deciso che non ci si può alzare il giorno dei propri quattro anni e non spegnere una prima candelina a colazione. Detto e (quasi) fatto. Seconda mini torta con divagazione formato Aliciotta.
Stamattina ho fotografato veloce la giornata che si alzava e la tortina prima dell’arrivo della pupa. E ho pensato che era una vera meraviglia, proprio come lei.

La torta? Paradiso, la ricetta l’ho presa qui, pari, pari per la torta seria, seria da portare all’asilo, e introducendo giusto una piccola variazione per la minitorta da colazione "esprimi il desiderio" ( e altrimenti senza desideri che compleanno è?). Ho frullato mirtilli rossi essiccati e li ho aggiunti all’impasto alla fine. Il risultato? Una meraviglia:-).
A proposito, fa capolino anche il primo regalo di oggi: una tazza gattosa e tisaniera, considerato che la pupa preferisce il rooibos al latte.

Mentre la torta Paradiso si è giusto arricchita di caramelline colorate di zucchero (ma dall’interno inaspettatamente morbido), scovate domenica.

E il desiderio? Non so se i bambini in generale non hanno desideri, al contrario di tutti i vorrei di noi adulti. Forse sono semplicemente felici di ciò che vivono, ora e adesso, senza i domani. Fatto sta che la mia, oltre a non rispettare la regola del silenzio ha trasformato il desiderio in una dichiarazione d’amore per la mamma…
E infine la torta per la cena di stasera, solo noi tre (in attesa delle festicciola di domenica con gli amici, beh vi racconterò, promesso).
Ho trovato una prima versione in un libro (seconda cronaca, "Dolci e fiori" di Néderlants e Angela Odone) che mi ha regalato una cara amica e sono rimasta conquistata dall’unione morbida e cioccolatosa coi mirtilli. Ho pensato che era perfetta per l’Alice di oggi. 
Ho quindi studiato in rete e ho scoperto che altro non era che la torta Tenerina. Sapete, no, che i nomi hanno su di me una presa tutta loro, e Tenerina si scioglie già in bocca come una caramella morbida. Un po’ come il pensiero di Alice quando siamo lontane, un po’ come Alice quando dorme e la guardi, un po’ come questa giornata o il ricordo di Miralda bambina.

La preparazione della Tenerina è semplice, semplice, badate solo a diminuire o aumentare i tempi di cottura a seconda della vostra teglia e forno per assicurarvi un esterno croccantino e un interno ancora morbido.
La sottoscritta (ovvio, no?) ha voluto apportare un paio di modifiche, diminuendo zucchero e burro, e introducendo farina di riso e farina di mandorle, per dare ancora più morbidezza e una nota delicata in più.
Il risultato finale è stato simile nella forma a un fiore, dai petali poco definiti con i punti di viola ricoperti di zucchero, perfetta per dire, sentire e raccontare "Buon compleanno, Alice!".
La ricetta.
Ingredienti (per 4)
120 g di cioccolato fondente
80 g di burro
2 uova
70 g di zucchero
1 cucchiaio di farina di riso e 1 cucchiaio di farina di mandorle
1 confezione di mirtilli
Procedimento
Fondete a bagnomaria il cioccolato a pezzi e il burro, mescolando. Montare i tuorli con lo zucchero, quindi unire cioccolato e burro fusi (lasciati raffreddare per un paio di minuti). Incorporate i due cucchiai di farine, amalgamate quindi delicatamente i due albumi montati a neve.
Ungete una teglia (o ricoprite con carta da forno) e passate in forno.
Io ho poi infornato a 175° per 20-25 minuti circa.
Quando la torta è raffreddata, decorate con mirtilli passati per qualche minuto in freezer e rotolati quindi in zucchero bianco.

da miralda | 23 Set 2011 | 24-36 mesi, Dal Mondo, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, Lil Loves!

La richiesta è stata immediata. Assaggiato, riassaggiato, preteso lo scambio, e quando ne restava poco meno della metà: "Mamma, lo rifacciamo a casa?".
Individuiamo i protagonisti dell’amore a prima vista. I finanzieri e la mademoiselle (sì, beh la pupa, qualche settimana in terra francese:-)).
Lo so, la forma dei finanzieri (la nostra, ma anche quella assaggiata oltralpe) non è ortodossa. Pare più un muffin, cresciuto pochino. Però non avendo né gli stampi da financiers (che li fanno assomigliare a piccoli lingotti) nè il tempo, in questi giorni di procurarmeli, e soprattutto avendoli mangiati simili ai nostri, ecco li ho preparati così. E giusto perché oggi è il primo giorno d’autunno (quest’anno non sbaglio:-)) io li ho profumati all’uva fragola.
La passione di Alice è nata a Rouen, alla fine del nostro viaggio fra Normandia e Bretagna un mesetto fa (cavolo, di già, e io non ho ancora scaricato foto, etc…). Passeggiando siamo incappati in una piccola pasticceria/sala da tè che era uno spettacolo. Lui ci ha aspettato fuori (pensate, avevamo finito di fare colazione da meno di mezz’ora:-)).
Bene, io e lei non abbiamo resistito. Entrate la pupa ha scelto un brownie, identificandolo come qualcosa che aveva già assaggiato con molto piacere, io per un financier dalla forma tonda e non rettangolare come prevederebbe la tradizione.
Bene, era fantastico: aromatizzato al tè verde con mirtilli. Ingenuamente ho fatto assaggiare alla pupa, bene ha preteso lo scambio. E mi sono ritrovata con un brownie al posto di un finanziere.
Lo scorso venerdì li ho infornati a casa, ovviamente conservando la base ma modificando il resto.

E l’innamoramento è stato lo stesso, considerato che all’uscita dell’asilo Alice è stata in grado di mangiarne due e un pezzo (sì, io quasi non ci credevo:-)).
Sarà che questi dolcetti, pare nati nel distretto economico e finanziario di Parigi, sono proprio perfetti per l’ora del tè, sarà il profumo di uva fragola, ma di sicuro entrano fra i lil’loves dell’Aliciotta.
Del perché sia dovuta passare una settimana dal cucinamento al passaggio al Cucchiaino, e del per come presento memorie gastronomiche da viaggio senza mostrare foto on the road, beh ve lo racconto la prossima volta. Giurin giuretta che lo faccio:-).
piesse: intanto buon inizio autunno! io oggi sono totalmente immersa in questa luce tiepida di fine settembre.
La ricetta.
Ingredienti
3 albumi
60 g di farina di mandorle
40 g di farina 00
60 g di zucchero a velo
70 g di burro
una ventina di acini di uva fragola
Procedimento
Mescolate lo zucchero con le due farine, sbattete gli albumi a forchetta, non dovete montarli troppo, uniteli al resto e mescolate. Ora preparate il burro noisette.
Fatelo sciogliere sul fuoco dolce, portate a ebollizione, si formerà in superficie una patina biancastra, che caramellizza depositandosi sul fondo. In questo modo otterrete il burro noisette, nocciola che darà ai vostri financiers un aroma particolare. Mi raccomando il burro non deve bruciare o fumare!
Ora passatelo al setaccio, e unitelo al composto lavorandolo fino a quando ben spumoso. Lasciate riposare in frigo per un paio d’ore. Riprendete l’impasto, riempite i vostri stampini (io ho usato dei pirottini di carta che ho appoggiato in uno stampo da muffin), decorate con l’acino di uva fragola e cuocete in forno caldo a 175° per 15 minuti circa. Una volta pronti spolverate con pioggia di zucchero a velo.

da miralda | 01 Lug 2011 | 24-36 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
Gli antefatti. Sabato sera. Sentiamo una coppia di amici, con bambina dell’età della pupa. Si decide per una gita. Dove? Ci nominano questo posto, conosciuto qui in zona come l’Ultimo Paradiso. Ci ridiamo sopra e ci andiamo. Perché sapete che su di me un nome può fare già tutto. E quando mi dicono che c’è persino tanto di cartello ad annunciare l’entrata in Paradiso non resisto. Mi direte e le polpette? Beh dentro oltre alla quinoa ci è finito il formaggio d’alpeggio, conquistato proprio a Pian delle Betulle, 30 km da Lecco. L’Ultimo Paradiso.
Dopo aver deciso di prendere la via più lunga per tenersi lontano dalla pazza folla (era domenica, dopotutto anche in Paradiso…), abbiamo camminato per un paio d’ore. Bambine comprese. Ammetto che forse causa nome la giornata è stata veramente fantastica. Sul cammino abbiamo trovato una casetta sugli alberi, mucche in quantità (dopo averle annunciate alle pupe sarebbe stata una traggedddia non vederle), il tempo di dare la caccia alle bolle di sapone,

prati verde intenso, alberi dove tentare la salita e casette di montagna, compresa la fermata per il formaggio. La cosa fantastica, ho pensato, a un’oretta da casa, come dire di solito si fanno giri molto lunghi quando prendere la via più breve potrebbe rivelarsi la soluzione (uhm, saggezza da venerdì…).

Alla fine l’Ultimo paradiso è fatto veramente di poco, ma forse questo è il bello. Dall’alto della valle lo sguardo si spinge dal lago di Lecco a quello di Lugano, mentre durante la discesa è facile trovare angoli dove la luce gioca sugli edifici in queste giornate di prima estate.

Oppure senza saperlo ti metti a guardare il mondo da una prospettiva al rovescio in una pozza di acqua.

E le polpettine? A dire il vero mi sono cimentata sulla base (quinoa e zucchine) con diverse variazioni nelle ultime settimane. Perché la prima volta che le ho preparate, quasi per caso, è stato un successo, tanto che ho faticato a mangiarne un paio che erano già sparite.
In questa versione ho aggiunto il formaggio d’alpeggio e d è al momento la nostra preferita!
Nota. La quinoa: è uno pseudocereale, parente degli spinaci. E’ priva di glutine, quindi perfetta per i celiaci, ricca di proteine vegetali. Beh, se non la conoscete, provatela!
piesse: io le ho preparate rosolandole in padella, ma potete cuocerle in forno per un risultato più leggero, soprattutto per i bambini più piccoli.
ripiesse: uhm, nelle prossime settimane Il Cucchiaino è molto possibile si prenda una pausa (siamo in vacanza!) ma non è detto che sull’isola la cucina comunque è aperta:-)

La ricetta.
Ingredienti (per una ventina di polpettine): 200 gr di quinoa, 2 zucchine piccole (con eventuali fiori), 50 gr di formaggio tipo latteria dolce, 1 uovo, scorzetta di limone bio, menta fresca, un pizzico di sale, farina e sesamo per l’impanatura.
Come le faccio? Semplice. Fate cuocere la quinoa (l’acqua, poco salata, dovrà essere due volte la quantità di quinoa) dopo averla sciacquata. Sarà pronta in dieci minuti. Spegnete e lasciate riposare altri cinque minuti. Intanto grattuggiate le zucchine a julienne e passatele in padella con la menta e 1 cucchiaio di olio extravergine per dieci minuti. Recuperate la quinoa, scolando eventuali resti di acqua. Mescolate le zucchine con la quinoa, unite l’uovo, la scorzetta di limone, gli eventuali fiori di zucchina tagliati sottilmente, un pizzico di sale e il formaggio a scaglie sottili. Lasciate riposare qualche minuto, quindi formate delle polpettine e passatele in farina e sesamo. A questo punto potete rosolare in padella oppure appoggiare su carta da forno e cuocere in forno caldo per 20 minuti, girandole di tanto in tanto.
da miralda | 27 Mag 2011 | 24-36 mesi, L'ora della merenda

Oggi. Niente ricomincio. E’ già ieri, solo che dopo una giornata passata a pasticciare in cucina, una serata a terminare lavori e consegne, e una parte della nottata a preparare un trolley, uhm, fatico a sapere chi sono e dove devo andare. Per primi i ringraziamenti. Evviva Cappucetto Rosso, evviva la nonna, ecco il lupo magari no. Allora ieri ho pasticciato in cucina con 14 bambini (e relative mamme e papà).
Faticoso? Sì, indubbiamente (la mia devozione va a maestre, baby sitter, etc…). Divertente? Sì, tantissimo (per la mia voce, ora simile a quella di una rana gracida un po’ meno). Lo rifaresti? Ovviamente.
La proposta (indecente, considerata la sottoscritta:-)).
Qualche mese fa, era inverno ( e beh sì…), con Miss Cia prendiamo in prestito una serie di oggetti qui per le foto del libro. Il posto è da impazzire (e devo ancora capire perché ogni volta che ci vado, esco con qualcosa, please stop me!), e tra una chiacchiera e l’altra salta fuori che devono organizzarsi con tanto di cucina per corsi. Il "ti va di venire?" è subito stato seguito da "ma chi a me?".
Perché in cucina sto più a mio agio a casa con la pupa e scrivere alla tastiera, beh, mi viene più facile. Però accetto.
Due giorni fa. Telefono. La notizia: "Lo sappiamo avevi detto 10 massimo, ma qui di bambini ne abbiamo 14 e nessuno che voglia rinunciare". Bene, scappo.
Oggi. Alla mattina comincio con i miei cinque chili di farina il giro delle lievitazioni. Perché mi piacciono le sfide impossibili e di focaccine (ops, non l’avevo detto, ecco, il corso è stato "Mani in pasta") ne vorrei fare con loro due tipi. Uno dolce (simile a questo qui, ma con le fragole al posto dell’uva) e uno salato. Troppi, pensate? Avete ragione, mi sono ritrovata con focaccine in ogni angolo della cucina.
E Cappuccetto Rosso? Allora il kidscooking è una gran cosa, ma 14 bambini sono una squadra, anzi di più e trasformarli tutti in novelli Cappuccetto Rosso che deve riempire il cestino, condire le focaccine con ingredienti rosssssiii, ha a disposizione pozioni magiche (tradotto, la salamoia dolce e salata per le focaccine) e sorprese per la cara nonna, è stata una trovata dalla banalità quasi geniale.
Tra una focaccina e l’altra, abbiamo anche giocato al riconoscimento della pozione "che ti fa attraversare il bosco": ossia come trasformare una serie di centrifughe di frutta in qualcosa di moltooo più utile alla causa (mia).
Of course, abbiamo mangiato, tutti sono tornati a casa col proprio cestino e un attestato da "Piccoli Chef" firmato dal Cucchiaino.
piesse: le foto? Allora la Canon è venuta con me, ma è stato letteralmente impossibile pensare di scattare.
ripiesse: dimenticavo, il trolley. Domani la sottoscritta parte per l’isola con la pupa, si tratterà di una settimana di mamme (con noi un amico dell’asilo) e non so se avrò modo non tanto di cucinare ma di fotografare, postare etc…
Se volete cimentarvi anche voi (magari in un gioco a due, che è meglio:-)), ecco la ricetta (formato 12 mesi per l’assaggio, dai 24-36 per l’assemblaggio).
Ingredienti
300 gr di farina manitoba
100 gr di farina bianca 00
1 patata piccola lessata e schiacciata
1/2 cubetto di lievito di birra fresco o una bustina scarsa di lievito di birra secco
1 cucchiaino di zucchero
sale, olio, rosmarino, acqua
Procedimento
Attivate il lievito di birra in un bicchiere con un cucchiaio di acqua tiepida e lo zucchero, mescolate e lasciate riposare per dieci minuti.
Setacciate le farine e unitele nella ciotola della planetaria (se usate un robot, altrimenti su un piano per impastare a mano).
Aggiungete la patata schiacciata e mescolate, unite anche il lievito e un paio di cucchiai di olio.
Impastate, aggiungete dell’acqua tiepida in cui sciogliete un cucchiaino di sale. Se l’impasto risultasse ancora troppo secco unite dell’altra acqua.
Si dovrà formare una palla molto morbida. Mettete a lievitare in luogo caldo (ad esempio il forno a 35°) per un paio d’ore.
Preparate la salamoia per le focaccine: una parte di olio extravergine d’oliva, due di acqua tiepida, un rametto di rosmarino e un pizzico di sale grosso.
Riprendete l’impasto e lavoratelo. Stendetelo e ritagliate le focaccine, guarnitele a piacere e aggiungete la salamoia (fate dei piccoli solchi col pollice). Lasciate riposare per 20 minuti (se possibile).
Accendete il forno a 210° e infornate per 15-20 minuti.
da miralda | 24 Mag 2011 | 24-36 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda

E’ stata di sicuro colpa di una settimana dove ho creato, cucinato e scritto di ricette con un ritmo che mi ha fatto decidere di chiudere coi fornelli per almeno due giorni. Il troppo mescolato all’astinenza (o quasi) deve aver fatto tilt ed è stato così che sabato, mentre fotografavo i piedi danzanti (si fa per dire:-)) della pupa il mio cervello già stava ideando per la domenica. Aggiungeteci che mi ero assolutamente convinta di usare fragoline selvatiche, quelle piantate con Alice sul terrazzo. Peccato che il raccolto segnasse una manciata scarsa e avessi già raccontato all’ètoile di un tiramisù alle fragoline con base di pane dolce al latte. Bene ho impastato il sabato sera, infornato la domenica mattina, cercato inutilmente le fragoline e infine preparato il tiramisù il lunedì.
La genesi. Ossia come creare un tiramisù mentre tutto invita alla leggerezza (o quasi).
Non ci credete? Guardate qui.


Alice ha partecipato al suo primo saggio di danza o "gioco danza", definizione molto più vicina alla realtà per la pupa, riconosciuta da tutti perché, quando è uscita la prima volta, ha salutato a manina ed esclamato, tutta felice, "Papà dove seiiii?".
Ammetto di aver riso parecchio (prima volta che mi capita ad un balletto o simil tale, lol!), vi pare impossibile, ma vi assicuro che a fine spettacolo, una mamma mi si è avvicinata e mi ha detto "Che forte, tua figlia" e non si riferiva al suo pliè:-).
Of course Mr B. , che ha sempre professato l’antipatia per la mia passione per le punte, si è commosso e con lui pure io. Forse per la pupa che cresce.

E tra la commozione e il riso è nata l’idea. Ballerine=fragoline
La prima fase, ovvero facciamolo diverso.
Ho promesso più volte alla pupa di preparare insieme i panini al latte. Mi sono finalmente decisa perché volevo un tiramisù diverso dal solito. Ed è stato così che domenica abbiamo fatto i panini con l’impasto che avevo messo a lievitare il sabato sera (e sì che uno il sabato non ha altro da fare, no?:-)).

Nota a margine: del fiore sopra qualcuno ha un’idea di come ricavarne una bevanda o un concentrato per cucinare? Se sì, ditemelo perché lo adoro.

Of course, qualcuno ha voluto supervisionare il set, di certo un improvvisato della domenica:-).
Erano le 11 e la casa profumava di fiori di gelsomino e pane dolce. E di me e Alice che avevamo impastato insieme.

Infine lunedì dopo aver capito che nessuno ma proprio nessuno poteva vantare nelle immediate vicinanze una quantità di fragoline superiore alla mia, mi sono arresa e il tiramisù ha unito fragole e fragoline.
Ho tagliato le fette di pane dolce sottili, sottili, le ho imbevute in spremuta d’arancia e ho preparato la crema al mascarpone con un solo tuorlo e un’aggiunta di panna (giusto per farlo diverso da qui).
Uhm, la crema è avanzata e la sottoscritta si è dovuta sacrificare dato che era sola soletta (mai più ma proprio mai più un inno alla leggerezza simile senza compagni di viaggio:-)).
La ricetta è formato dai 24 mesi in sù, per via della farcitura, anche se pastorizzate l’uovo.

Ingredienti
Per i panini dolci
300 gr di farina manitoba
100 gr di farina 00
1/2 bustina di lievito secco
150 ml circa di latte
1 tuorlo
scorzetta di limone bio
90 gr di zucchero
60 gr di burro
Per la crema di mascarpone
250 gr di mascarpone
100 ml di panna fresca
1 tuorlo
50 gr scarsi di zucchero
Il succo di 3 arance
Fragoline di bosco e fragole
Procedimento
I panini
Sciogliete il lievito in due o tre cucchiai di latte tiepido con un cucchiaino di miele o zucchero. Lasciate schiumare. Impastate la farina con il lievito, il latte, il burro a pezzetti e il resto dello zucchero. Profumate con la scorza di limone. Mettete a lievitare per almeno 3 ore (io ho lasciato lievitare per 6 ore circa non al caldo).
Riprendete l’impasto e formate i panini. Per comodità io ho usato degli stampini da mini plumcake, rivestiti da carta da forno, così da dare la forma per il taglio. Spennellate i panini con tuorlo d’uovo sbattuto e infornate a 210° per 10-15 minuti.
La crema. Montate la panna ben fredda e mettetela da parte. Sbattete un tuorlo d’uovo con lo zucchero (se volete pastorizzare l’uovo basterà sciogliere lo zucchero in poca acqua e unirlo caldo, 120°, all’uovo mescolando velocemente oppure sbattere l’uovo a bagnomaria nella bastardella), quindi aggiungete il mascarpone e sbattete ancora. Infine unite la panna montata, mescolate delicatamente per un minuto.
L’assemblamento. Tagliate i panini a fettine sottili e bagnatele nel succo di arancia. Disponete quindi fettina, crema e fragoline intere o fragole a fettine.
E poi via con i passi del cucchiaino:-).
da miralda | 28 Apr 2011 | 24-36 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione
Avere una treenne in casa, sotto periodo pasquale, può rivelarsi molto pericoloso. Almeno sul versante cioccolato. E anche difficile da gestire, soprattutto se tutti ignorano che la pupa, a differenza della stragrande maggioranza del suo formato, ama il cioccolato, sì, ma "quella scuro". Beh, come a dire tra il 60% e l’80% di buona presenza di fondente. E’ stato così che a Pasquetta ho fatto il conto dei chili di cioccolato, eravamo a quattro, e quasi due erano tristemente al latte. Ossia poco apprezzati da tutti e tre, io per prima. In una settimana affollata dagli impegni lavorativi, è stato così che stamattina, presto presto, ho deciso che in qualche modo andava usata e ho infornato i biscotti prima di mettermi in coda verso Milano. Un po’ cucina degli avanzi, un po’ "faccio in fretta".
Credo sia la prima volta che preparo qualcosa con del cioccolato al latte, anche perché raramente (uhm, forse mai…) ne compro e tutto, ma tutto, dalle torte, ai brownies, ai biscotti fino al budino la sottoscritta lo vede sempre e solo fondente. E con me Alice. Tanto che l’uovo arrivato dal pulcino (alias mamma&papà) era inesorabilmente scuro.
Pare impossibile ma così è, e dopotutto se è vero che la varietà al latte contiene un maggior apporto di calcio e vitamina A, è anche innegabile che quello fondente è di migliore qualità perché vanta una più alta percentuale di cacao e proprietà stimolanti, antinfiammatorie e antiossidanti (pareggio e +1 al fondente:-)).
Poi è chiaro nella vita ci si divide e nel cioccolato ci sono veri e propri partiti. Io (e Alice) votiamo fondente:-).
Ed è facile quindi capire la difficoltà nel come impiegare ‘sto benedetto cioccolato al latte: niente budino, no, niente semplice cioccolata in tazza, niente brownies (sarebbe un’eresia) e niente torta pere (o fragole per rimanere sulla stagione) e cioccolato… ero alla ricerca di qualcosa di veloce ma che diciamo rendesse innocuo e quasi piacevole (almeno per noi) il cioccolato al latte.
Ieri sera ho pensato ai biscotti, un po’ cookies così da non dover stendere (che non avevo tempo) e abbastanza morbidi da essere tuffati nella colazione del mattino.
Giusto per divagare ci ho aggiunto una manciata di mirtilli secchi e un pizzico di vaniglia.
Volendo si poteva unire del fondente grattuggiato, ma le due uova (quello della pupa e il mio da parte di Lui) in nostro possesso, scure, scure, beh un po’ sono già belle che mangiate e un po’ volevo conservarle per la degustazione "naturale" (niente contaminazioni da eretici!).
L’impasto si è fatto quasi da solo mentre leggevo il quotidiano e mi preparavo un lungo caffè americano, le foto sono state scattate di supercorsa, in bilico tra la sottocappa della cucina, il terrazzo e il verde fuori (quindi non badateci troppo:-)).
Dimenticavo, si può iniziare a proporre il cioccolato a partire dai 24 mesi, giusto piccoli assaggi, e inserirlo dai 3 anni. Fondente o al latte? Passo:-).
Ingredienti (per una ventina di cookies)
250 gr di farina
150 gr di cioccolato al latte (ma io credo di averne infilato di più, presa dall’euforia da smaltimento)
1 uovo
70 gr di burro
90 gr di zucchero e un cucchiaio di golden syrup (ma potete anche farne a meno o sostituire con quello d’agave o malto)
un pizzico di vaniglia
mezza bustina di lievito e un pizzico di bicarbonato
mirtilli secchi (o uvetta)
scorzetta di limone
Procedimento
Lavorate il burro con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Stemperate la farina con il lievito e il bicarbonato. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria con un pizzico di vaniglia. Aggiungete nel composto l’uovo, quindi la farina a poco a poco, infine il cioccolato. Mescolate, unite anche la scorzetta di limone e i mirtilli, quindi fate riposare per una decina di minuti (se avete tempo anche mezz’ora). Fate piccole cucchiaiate di impasto su carta da forno, quindi passate a 180° per dieci minuti circa.