Un Fiorfiore di pasta: farfalle carbonare al forno

farfalle al forno coop disegnata 02

Adoro la pasta (e ho indubbiamente apprezzato l’opportunità della collaborazione con Coop per linea Fiorfiore, soprattutto in questa seconda fase, dedicata proprio ai primi piatti). Ovvio ho come tutti i miei formati preferiti. E in questo caso non sfuggo allo stereotipo dell’italiano: la mia passione sono gli spaghetti. Posso divagare, verso chitarra, mafalde e linguine, ma gli spaghetti, rigorosamente lunghi, anche conditi nella maniera più semplice sono il mio “I love”. A proposito di che formato siete? E i vostri pupi? Da me vige il regno dello spaghetto (Lea si diverte a fare strani allungamenti dall’alto con le mani:-)) e dell’orecchietta (quella fresca, di grano duro).

Ecco, la confessione, invece. Non amo le farfalle. Belle esteticamente, sì, ma ne apprezzo la consistenza e il modo che hanno di legare con il condimento.
Con questa ricetta, ultima della serie Fiorfiore, mi sono in parte ricreduta. Una carbonara sui generis, ma proprio sui generis che ha mantenuto uovo, parmigiano e pecorino dell’originale, un ottimo legante per le farfalle. E ci ho aggiunto biete, tenere e piccole e pomodorini dolci e succosi.
Non ho resistito e con il formato ci abbiamo giocato. Disegnando sulla carta da forno farfalle leggere e colorate. Qui è stata la mano di Alice a mettere e pasticciare, mentre qualche avanzo finiva in bocca alla Miss di casa che, dall’alto dei suoi ormai 20 mesi, vuole partecipare al gioco della cucina (uhm, cosa non semplice, che tutto finisce all’assaggio, impasti compresi, lol!).
Di solito le farfalle sono indicate più condimenti a freddo, lo so. In quel caso però io solitamente preferisco buttarmi su altro. Pennette, su tutto o gnocchetti sardi.
Però trovo che possano funzionare bene anche a caldo, a patto di spezzare quella loro anima dura centrale e renderle gustose e ben legate.
Uhm, sto facendo filosofia sulla pasta, ora la smetto e passo in cucina!
La ricetta. Il piatto è completo e può essere proposto anche ai pupi più piccoli, eventualmente usando farfalle più piccole o altro formato.
Ingredienti (per 4)
280 g di farfalle della linea Fiorfiore Coop
200 g di pomodorini
400 g di biete tenere
2 uova e 1 tuorlo
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano
2 cucchiai di pecorino non troppo forte
1 spicchio di aglio
sale
olio extravergine d’oliva
Procedimento
Lavate le biete e i pomodorini. Eliminate la parte più dura del gambo delle biete e tagliatele a pezzetti. Tagliate i pomodorini a metà. Lasciate appassire uno spicchio di aglio con un paio di cucchiai di olio in una padella. Aggiungete i pomodorini e le biete e fate cuocere mescolando per quindici minuti circa.
Nel frattempo portate a ebollizione abbondante acqua, salatela e cuocete la pasta molto al dente.
Sbattete le uova con il parmigiano e il pecorino, salate leggermente e mettete da parte.
Prendete della carta da forno e appoggiatela sulla leccarda del forno. Scolate le farfalle, conditele con il composto di verdure e uova e con un cucchiaio aiutatevi ad appoggiarle sulla carta da forno disegnando delle forme a farfalla.
Passate in forno a 185° per 10 minuti abbondanti e servite.

Un Fiorfiore di pasta: pipette d’autunno

Ci sono un paio di ingredienti che in queste settimane sto utilizzando e utilizzando. Una sorta di tormentone gastronomico. Io credo sia colpa della stanchezza che sta diventando cronica e riduce le mie forze creative:-). Sarà, comunque i risultati non sono malvagi, soprattutto se si gioca a divagare. E io a divagare sono brava. Un pensiero qui, un sì là, e la mente altrove. Definiamola capacità multitasking. 
Bene, amo le zuppe, le minestre, le paste risottate quando arrivano i primi freddi. Mi conforta l’idea di avere qualcosa di caldo, colorato e “verdurifero” pronto per la sera. Qualcuno mi chiede come faccio. Preparo in grosse quantità, sfrutto il cestello a vapore e combino gli stessi ingredienti in modi diversi. 

Le pipette di oggi sono un esempio. Di avanzo di castagne bollite (e usate tra l’altro per un ragù e un montebianco express), zucca e patate dolci. 
Direi che la mania di queste settimane sono le patate dolci (ma quanto sono versatili!) e le castagne. Sulle seconde mi trattiene solo un aspetto. Il tempo che non ho per cimentarmi con la sbucciatura dopo cottura. 

Invece con le prime per lo più opto per il cestello a vapore: non sbuccio, sciacquo semplicemente e poi elimino l’esterno facilmente nella fase successiva, dopo una cottura veloce.
 
Le patate dolci conferiscono a minestre e zuppe quel sapore dolciastro che ci piace. E si può sempre contrastare con della panna acida, speck a cubetti o salmone affumicato a seconda dei casi. Oppure si possono usare per i dolci: fantastiche in una torta morbida con mele, cacao, uvetta e cioccolato fondente. Prima o poi ve ne parlo:-). Perfette per le prime pappe dei pupi proprio per via di quella loro consistenza morbida e dolce.
Bene, sto divagando. La ricetta di oggi.
Ho usato pipette rigate della linea Fiorfiore Coop, cotte a parte (non risottate questa volta!).
Abbinate a una minestrina che ricorda queste giornate di tepore autunnale, foglie croccanti e alberi multicolor.
 
Ho approfittato del nonno delle pupe di passaggio in Alto Adige, che mi ha portato a casa speck e funghi chiodini. 
Il risultato.
Ingredienti (per 4)
120 g di pipe rigate Fiorfiore Coop
2 patate dolci di medie dimensioni
200 g di castagne bollite e pulite
200 g di polpa di zucca
1 cipollotto
150 g di funghi chiodini
150 g di speck in un unica fetta grossa
sale
alloro
olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di Parmigiano a piacere
 
Procedimento
Pelate le patate e riducetele a cubetti insieme alla polpa di zucca. Affettate finemente il cipollotto e pulite i funghi, eliminando la parte terrosa finale del gambo e cercando di mantenerli il più possibile interi. Sciacquateli in acqua e metteteli da parte. Fate dorare in una casseruola il cipollotto con un paio di foglie di alloro e un cucchiaio abbondante di olio. Aggiungete le patate e la zucca a cubetti, rabboccate con quattro o cinque mestoli di acqua tiepida (o brodo vegetale), mescolate, aggiustate di sale e cuocete per una ventina di minuti. Unite quindi anche i funghi e le castagne. Se necessario aggiungete ulteriore brodo: deve risultare una consistenza non troppo liquida ma nemmeno troppo asciutta. 
Cuocete a parte le pipette. Saltate lo speck affettato a listarelle sottili in padella con un filo di olio. Unite la pasta alla minestra, servite subito decorando la superficie con lo speck. 

Un Fiorfiore di pasta: linguine al pesto di arancia, il mio superlove!

Amo gli agrumi incominciando con la nota agra del limone per arrivare al dolce inaspettato di certi mandarini. E l’amore a casa è condiviso. Per noi la semplice pasta in bianco (uhm, olio extravergine, parmigiano) è completa solo con della scorza di limone grattugiato. Così come il basmati al vapore. Sì, direi che caratteristica è l’interpretazione degli agrumi in svariate preparazioni salate. Come nel pesto basilico, mandorle e arance che condisce le linguine della linea Fiorfiore Coop.

 
Per la creazione mi sono ispirata a una ricetta dello chef siciliano la Mantia (ne avevo parlato anche qui) e ho messo insieme ingredienti del periodo con quello che rimane del raccolto di basilico dell’estate. Le prime arance, tante mandorle, olio, basilico, una manciata di pistacchi verdi a decorare il piatto insieme a della ricotta salata (un altro di quegli ingredienti semplici che mi piacciono un sacco).
Su tutto però le arance. Perché la mia smodata passione per la famiglia degli agrumi aumenta senza dubbio durante la gravidanza. E’ stato così ogni volta: per combattere la nausea, per accompagnare il resto dei mesi.
In più questa ricetta ha dalla sua la velocità e semplicità della preparazione, oltre al fatto che potete aumentare le dosi e ricavare un vasetto in più di pesto per i giorni a venire. 
Ho preparato il pesto qualche giorno prima del trasloco finale nella nuova casetta e ne avevo regalato un vasetto alla mitica “Alda”, la mia vicina (per gli affezionati de Il Cucchiaino, sua la ricetta del mio primo libro, La Polentina che conforta). Era stata Alice a consegnarlo e Alda, non avendo ben capito le spiegazioni della pupa, se l’era mangiato tutto spalmando cucchiaino dopo cucchiaino sui crostoni di pane caldo. Divagazione interessante:-)
La ricetta che entra nei miei superloves (mica ci sono solo i lil’loves:-))
piesse: nell’originale, ci sono anche i capperi che ho evitato perché troppo forti per le pupe di casa.
Ingredienti (per 4)
4 arance non trattate
un mazzetto di basilico
olio extravergine d’oliva
100 g di mandorle
1 cucchiaino di pistacchi
ricotta salata da grattugiare
sale
240 g di linguine Fiorfiore Coop
 
Procedimento
Lavate le arance, ricavate della scorza grattugiata da tenere da parte. Basterà quella di un paio di arance, non di più. Pelate le arance eliminando per bene la parte bianca. Frullate la polpa con il basilico, lavato e asciugato delicatamente, abbondante olio extravergine, le mandorle e un pizzo di sale. 

Nel frattempo cuocete le linguine. Una volta pronte saltatele in padella con un filo di olio, un paio di cucchiai di acqua di cottura e il pesto. Servitele con una spolverata di ricotta e dei pistacchi tritati grossolanamente.  

Un fiorfiore di pasta: fusilli lunghi quasi “arriminati”

Oggi la nonna non è più quella che una volta proponeva polpette a merenda (ma che buone!) e generose porzioni di pasta ai broccoli quando capitavi a pranzo. La mente è ballerina e le forze non le permettono più di cucinare. Però i ricordi rimangono: i profumi della sua cucina, le teglie di metallo consumato e acciaccato, gli ingredienti pesati a occhio e sorriso quando preparava i dolci. 
Orecchiette, linguine e spaghetti con broccoli&co (ci entrano anche cavolfiore, cavolfiore romanesco e cime di rapa) sono un piatto di famiglia.

Ovviamente la sottoscritta l’ha declinato in modi e maniere diverse, eliminando ogni tanto alcuni ingredienti a favore di altri e alleggerendone alcuni. E strano a dirsi, alle bambine i broccoli piacciono, soprattutto nella versione che ho preparato con i fusilli lunghi Fiorfiore Coop. 
Un formato delizioso anche per giocare:-).
Un condimento fatto di poco, alla “poverella” come diceva la nonna, quando non avendo parmigiano e pecorino a  disposizione si utilizzava della semplice mollica di pane vecchio saltata con olio e uno spicchio di aglio nudo per spolverare la pasta prima di servirla. 
 
Nella ricetta originale la nonna usava abbondare con aglio, acciughe e olio, sapori forti poco adatti alle pupe. Io conservo giusto uno spicchio di aglio, elimino le acciughe (condendo solo quella di Lui con colatura di alici e peperoncino frantumato) e a volte aggiungo pinoli, mandorle o uvetta (un po’ come nella versione siciliana “arriminata”) o prosciutto crudo sfilacciato e burrata. 
La cosa buffa è che mia madre ormai replica la mia ricetta base più che quella della nonna, e l’ultima volta mi ha spiegato per filo e per segno come l’aveva proposta alle bambine che mangiavano da lei. Come fosse ormai diventata la sua:-)
Un intreccio di ricordi di famiglia che camminano e prendono di volta in volta strade nuove.
La ricetta (perfetta anche per i bambini più più piccoli)
Ingredienti (per 4)
280 g di fusilli lunghi Fior Fiore Coop
1 broccolo verde
1 panino secco
una manciata di mandorle pelate
1 spicchio di aglio
parmigiano reggiano
pecorino delicato
olio extravergine d’oliva
 
Procedimento

Pulite e lavate il broccolo, eliminando le parti più dure. Tagliate le cimette e fatele cuocere in abbondante acqua salata. Nel frattempo frullate grossolonemente il pane secco, rosolate lo spicchio di aglio intero in padella con due o tre cucchiai di olio, unite le briciole di pane.
Mescolate e lasciate dorare per qualche minuto, facendo attenzione che non brucino. Recuperate un terzo delle cimette di broccolo dall’acqua di cottura ed usate il resto per cuocere la pasta.
Frullate le cimette con un cucchiaio di parmigiano e pecorino, un cucchiaino di olio e un cucchiaio di acqua di cottura.
Scolate la pasta e fatela saltare in padella con la salsa di broccoli e il pane grattugiato. Servite con una spolverata di granella di mandorle.  

Un fiorfiore di pasta: eliche in giallo e nero

Amo la pasta. Pur essendo da sempre la ragazza con la valigia in mano, affascinata dalle cucine degli altri, la mia italianità è un marchio forte e deciso. Adoro cambiare, mescolare, spalancare la porta e far entrare il mondo, ma la pasta mi dà sicurezza, non mi delude mai e ha la capacità di confortarmi nelle preparazioni più semplici: per intenderci semplicemente olio, parmigiano e limone grattugiato o pomodorini, cipollotto fresco e basilico. Ovvio quindi che proseguire la collaborazione con Coop, per la linea Fiorfiore, declinando ricette a base di pasta, sia risultato piacevole. Un gioioso abbraccio di assaggi a base di carboidrati nel quale perdersi coi profumi e colori di stagione. 

Come già accennato per la linea gelato Fior Fiore, l’idea che sta alla base è la scelta di piccoli produttori che possano rappresentare il meglio dell’eccellenza italiana. Come il pastificio Liguori di Gragnano, attivo fin dal 1796 che produce la linea di pasta Fiorfiore, proprio nella zona tanto conosciuta per la bontà di spaghetti, rigatoni, farfalle e cavatelli.
Il pastificio seleziona ormai da secoli le migliori semole, la pasta viene trafilata in bronzo ed essiccata lentamente per conferirle quell’aspetto rugoso alla vista e al tatto che così bene trattiene il condimento.  
La prima ricetta è nata a cavallo del trasloco e dell’inizio della scuola per Alice. Un momento di non facile gestione della cucina (da leggere: tempo ridotto a nulla). 
Avevo bisogno di una preparazione che si facesse praticamente da sola mentre bolliva l’acqua e si cucinavano gli elicoidali. Bene. Volevo qualcosa di colorato, allegro che smussasse l’umore della sottoscritta. Piccoli puntini di sole dolci ai quali contrapporre sia per sapore sia per colore una manciata di olive taggiasche. E a unire entrambi e amalgamare la pasta una salsina leggera a base di yogurt e filetti di tonno. Facile e veloce, giusto i minuti di cottura della pasta. 
E’ piaciuta a tutti, Miss Lea compresa, con la sua passione sviscerata per le olive (e la conseguente difficile gestione della stessa per il genere oliva verde “big size” con nocciolo). 
Ecco la ricetta.
Ingredienti (per 4)
280 g di elicoidali Fiorfiore Coop 
1 confezione da 250 g di yogurt greco
1 cipollotto fresco
200 g di tonno sotto’olio
2 cucchiai di olive nere taggiasche senza nocciolo
200 g di mais dolce
scorza di limone
timo limonato
olio extravergine d’oliva
sale
 
Procedimento

Si fa da sola. Mettete a bollire abbondante acqua, aggiustate di sale. Nel frattempo affettate sottilmente il cipollotto e fatelo dorare con dell’olio extarvergine d’oliva. Unite il mais e il tonno schiacciato a forchetta. Mescolate per qualche minuto, salate e profumate col timo. Aggiungete lo yogurt e amalgamate per bene, quindi spegnete il fuoco. Quando la pasta è pronta, scolatela e fatela saltare in padella con il condimento e due manciate di olive. Servite.  

Un Fiorfiore di gelato. Blondies sotto zero alla nocciola e fondente.

Brownies contro blondies. Un po’ l’eterna lotta fra bruna contro bionda, nero contro bianco. Se non fosse per via del gelato al fondente Fiorfiore Coop, avrebbero vinto di sicuro i primi, per me. Lo sapete, qui non amiamo il cioccolato al latte in tutte le sue forme e colori, compreso il bianco. Però avevo questo gelato all’extrafondente e una ricetta in agenda da testare da qualche tempo. Detto fatto. I blondies erano già in forno a impregnare la cucina di un profumo dolciastro che sapeva di cioccolato e nocciola. 

 
Ammetto di non aver rispettato le dosi originali della ricetta, per me troppo zucchero e troppo burro. Ho diminuito leggermente e ho aggiunto all’impasto delle nocciole tritate e un pizzico di lievito per un risultato più morbido. Scelta azzeccata, visto che Miss Lea si è appassionata al genere dopo un micro assaggio e oggi volta che li vedeva li additava furiosamente per averne ancora:-).
Lo so, qualcuno (forse più d’uno) dirà: vade retro tutto ciò che finisce in forno. Pure io. Però questi dolcetti li ho preparati proprio al volo, mentre Lea si ciucciava la sua dose di latte mattutino al biberon (e aveva quindi le mani occupate per 8 minuti tendenti al dieci a seconda delle circostanze).
Li ho infornati per 30 minuti e infine li ho abbandonati a se stessi per il resto della mattinata perché dovevo uscire di corsa.
Risultato? Uhm, la poca attenzione li ha resi particolarmente croccanti in superficie, ecco, a rifarli avrei più riguardo:-).
Il connubio con il fondente Fiorfiore è perfetto per gli amanti del genere: cioccolato nell’impasto, cioccolato nel ripieno. Cosa chiedere di più?:-)
Io ho apprezzato anche l’alternativa alla nocciola. E voi di che gusto siete? 
La ricetta.
Ingredienti
250 g di farina
2 uova
200 g di zucchero
150 g di burro
1 pizzico di sale
200 g di cioccolato bianco
1 cucchiaino di lievito per dolci

2 cucchiai di nocciole tritate
polvere o semi di vaniglia

1 confezione di gelato extrafondente Fiorfiore Coop
1 confezione di gelato alla nocciola Fiorfiore Coop
 
Procedimento
Sciogliete il burro a bagnomaria e lavoratelo con lo zucchero, la vaniglia un pizzico di sale. Unite le uova, mescolate e aggiungete la farina setacciata con il lievito. Tritate grossolanamente il cioccolato, incorporatelo all’impasto insieme alle nocciole. Versate l’impasto in uno stampo rettangolare o quadrato, leggermente imburrato o rivestito di carta da forno, spolverate con una manciata di zucchero e cuocete in forno preriscaldato a 180° per una trentina di minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Ricavate dal dolce tanti pezzi rettangolari di circa 5 cm per 3, quindi tagliateli a metà longitudinalmente. 

Spalmate l’interno dei blondies con il gelato e passate in freezer per un’oretta.