da miralda | 05 Nov 2010 | 12-18 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
La cosa più divertente di questa ricetta è stata l’affermazione di mia mamma, alla terza cucchiaiata: "Bè, ma se è così, allora puoi fare scorta di castagne lesse, dopotutto tu le usi!". Sì dopotutto io le uso e nelle variazioni salate mi piacciono il doppio. Spiego. Una settimana fa uno degli zii dell’aliciotta ci ha regalato qualcosa come quattro o cinque chili di castagne. Alle quali la nonna della pupa ha reagito con un "Ma che te ne fai?". Bè, un sacco di cose:-).
Unico problema il poco tempo a disposizione: perché lessare ma soprattutto pulire un chilo e passa di castagne non è cosa da poco. Ho cominciato tra un lavoro e l’altro. In preda allo sconforto ho cercato di convincere la già citata mamma che aiutarmi nella causa sarebbe stato ampiamente ricompensato. Mi ha guardato scettica e ha accettato per pura pietà (verso le mie condizioni lavorative ed esistenziali di questi giorni:-)).
Bene ne è uscita la zuppa. Uno dei primi esperimenti che avevo in testa (sì, in realtà, ce ne sono diversi in coda).
Volevo qualcosa che fosse molto autunnale, che avesse il sapore di queste giornate intrise di foglie secche in multicolor e foschia profumata di caldarroste.
Alle castagne ho unito patate, dolci e non, carote, e due o tre manciate di lenticchie rosse (perché i legumi sono perfetti per affrontare questa stagione!). Tutto lasciato a tocchetti per il piacere di vedere e riconoscere della pupa.
Con la zuppa credo di aver conquistato mia madre alla causa "stoccaggio di castagne lesse in frigo", bè io mi sono già venduta con lei dei taglioni (a base per l’appunto di castagne, oltre che ripieni vari di polli&co), ma poco importa:-).
Pr la zuppa via libera col formato verso l’anno, quando potete cominciare ad introdurre le castagne.
La ricetta è già perfetta pure per mamma&papà (e nonna), aggiungete solo del sale&pepe in più.
Ingredienti (per tre)
2o-25 castagne lessate (in acqua salata con foglia di alloro per un’oretta)
100 gr di lenticchie rosse decorticate
1/2 cipollotto
1 spicchio di aglio
1 carota
1/2 patata dolce
1 patata
alloro, salvia o rosmarino (fate mazzetto e poi eliminate)
1 cucchiaio di olio EVO
(sale e pepe per mamma&papà)
Procedimento
Fate dorare il cipollotto affettato sottile con aglio intero (che poi eliminate) olio e erbe aromatiche, aggiungete le carote e le patate a tocchetti. Mescolate e coprite con quattro o cinque mestoli di acqua tiepida. Lasciate cuocere per una decina di minuti e aggiungete le lenticchie (se serve anche altra acqua tiepida). Cinque minuti prima della cottura unite anche le castagne, servite.
da miralda | 02 Nov 2010 | 12-18 mesi, Winterzauber
Dopo quattro giorni di pioggia solo qualcuno poteva esclamare felice questa mattina: "Piove!". Perché la richiesta successiva sarebbe stata: stivaletti e ombrello (ino con orecchie grandi). E come un flash back, sono andata rapidamente indietro: la sottoscritta bambina e l’entusiasmo di "ciakkettare" e aprire quel benedetto ombrello che si ostinavano a farmi lasciare chiuso in casa. Bè ho cambiato decisamente prospettiva.
Sarà stata tutta questa pioggia, sarà stato il desiderio di qualcosa di caldo che non fosse vellutato, ho deciso di giocare col consommè, che dopotutto da queste parti (Cucchiaino compreso) si ha una vera e propria passione per i brodini.
Complice del brodino è stata una giornata passata a casa a scrivere e fotografare. Tra una ricetta e l’altra ho preparato il brodo con le verdure di stagione (carote, patata, finocchio, sedano, etc…).
E poi ho deciso di tuffarci le frittatine. L’ispirazione parte da una ricetta altoatesina (o era austriaca) che se devo esser sincera non ho mai amato particolarmente, se non per il nome. "Frittatensuppe", solo a dirlo ti pare di dover prendere una grossa rincorsa, ma alla fine è un brodino con ritaglia di frittata (preparata però con farina e latte insieme alle uova).
Credo che il motivo principale (dell’antipatia) fossero le frittatine, belle e pronte e imbustate, che più volte ho trovato sugli scaffali "tedescsshii" . Bè me ne sono tenuta sempre lontano (se qualcuno ne è fanatico sostenitore non me ne voglia:-)).
Ho poi fatto giusto un paio di modifiche preferendo il tondo frittatoso alle striscioline "crepes" e aggiungendo all’impasto della mia frittata dell’ortica secca, acquistata tempo fa in un raptus "lo voglio" e mai usata (mi capita, a voi, no?).
Ho poi scoperto che in realtà l’ortica è un vero e proprio concentrato di ferro e sali minerali. E io che l’avevo snobbata in dispensa!
Per il formato via libera dopo l’anno.
piesse: ma non vi pare che il brodino in scodella trasparente assomigli alla boccia del pesciolino?
Ingredienti
una scodella di brodo vegetale (fatto così)
1 uovo
1 cucchiaino di parmigiano
una manciata di ortica secca
1 cucchiaino di latte
1 cucchiaino di olio EVO
Procedimento
Sbattete l’uovo con latte, parmigiano e aggiungete le ortiche. Riscaldate una padella unta di olio e quando è calda buttate il composto di uovo. Fate cuocere da una parte e poi dall’altra. Tagliate la frittata con uno stampino tondo (ma potete fare anche delle brutali, ma veloci, striscioline) e tuffate nel brodo caldo.
da miralda | 29 Ott 2010 | 12-18 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Qualcuno dirà: "Ok è il tradizionale pumpkinpie di Halloween". Frolla e ripieno di zucca. Sbagliato. Per il dolcetto di Ognissanti il Cucchiaino ha preferito farlo diverso (no straoono). Ecco perché vi racconto la genesi di ‘sta tartellette e come prima cosa ringrazio la santissima signora Maria che mi risolve un sacco di cose ma in questo caso mi ha pure scovato la farina di mais, nel giro di due ore (dico due) e consegnato il pacchetto a casa. Bè grazie:-).
Capitolo primo. La frolla.
Mi ero messa in testa di farla gialla perché mi pareva si parlasse così bene con la zucca "tazza di burro" di cui vi ho parlato l’ultima volta (e della quale avevo conservato una parte dalla smisurata quantità cotta al vapore). Ho cercato e ricercato la farina gialla, ma mi sono imbattuta solo in quella da polenta (fine o grosso, ma sempre polenta era). Naturalmente in internet ne ho trovata ma mica sarebbe arrivata coi santi. Poi è arrivata la singora Maria, "dettofatto" e al mulino (sì al mulino dove presto andrò a farmi un giro) mi ha trovato la farina di mais e la promessa di poter portare quello che voglio (o quasi) e ridurla in farina.
E’ stato così che dopo qualche ora da "Maria, non sai mica dove potrei comprare della benedetta farina di mais?" la sottoscritta stava impastando (con l’aliciotta e c’era da dirlo?) e si ritrovava con mani gialle da burro e mais.
Capitolo secondo. Il ripieno di zucca.
L’ho fatto diverso. Ok la base è di zucca (non sono così eretica) ma poi ho voluto metterci altro: patate dolci e mela, giusto un pizzico di cannella, qualche cucchiaio di latte e un uovo e un tuorlo. Il risultato? Bè si poteva mangiare persino così a crudo, uovo permettendo:-)
Capitolo terzo. La mano di Miss Cia.
La mia idea era di aggiungerci cioccolata finale (che dopotutto ormai qui gli anni sono tre anni suonati). Con Miss Cia abbiamo votato per glassa e disegni. Alla sua mano (i disegni son suoi) ho posto solo un veto (molto personale): la ragnatela sì, il ragno anche no. E così è passata ragnatela, fantasmino, cappello da streghetta (il mio preferito).
Volete farli anche voi? Bè noleggiate Miss Cia, oppure munitevi di siringa con beccuccio stretto e date libero sfogo alla vostra creatività:-).
Da ricordare che la farina di mais è perfetta per chi è intollerante al glutine, ma in generale per i bambini tanto è ricca di fosforo e calcio.
Il formato? Se evitate il cioccolato è già perfetta (la tortina) per un pupo che ha passato l’anno.
Ingredienti
Per la frolla
200 gr di farina di mais
50 gr di farina di riso (o grano saraceno se volete dare un gusto un po’ più deciso)
70 gr di burro
1 uovo e 1 tuorlo
80 gr di zucchero
1 cucchiaino scarso di lievito
scorza di limone
Per il ripieno
200-300 gr di zucca
1/2 patata dolce
1 mela piccola
cannella
1 uovo
qualche cucchiaio di latte
Procedimento
Cuocete le verdure al vapore, sbucciate e tagliate la mela a pezzetti e cuocete in pentolino con poca acqua e cannella. Quando tutto è morbido schiacciate con la forchetta, al limite la patata nello schiacciapatate. Amalgamate le verdure con la mela, l’uovo, un cucchiaio giusto di zucchero grezzo, un paio di cucchiai di latte.
Sbattete l’uovo e il tuorlo con lo zucchero e il burro a temperatura ambiente, profumate con la scorza di limone. A questo punto aggiungete a pioggia il mix di farine e lievito e cominciate ad impastare con le mani. Quando avrete formato una palla avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per un’oretta.
A questo punto toglietela e stendetela (dovrete avere molta pazienza perché la farina di mais non tiene come quella bianca e bè mi pareva di lavorare col pongo:-)). Rivestite nelle mini tortiere o una tortiera da circa 20 cm (precedentemente imburrata) e poi riempitela con il composto di zucca. passate in forno a 175° per 30 minuti circa.
Un volta pronte sciogliete del cioccolato a tavoletta con giusto un cucchiaio di latte, riempite una siringa e via con i disegni.
da miralda | 17 Set 2010 | 12-18 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Quando ci ho affondato il Cucchiaino mi sono ritrovata bambina, mi è parso di sentire forte il sapore di quelle corse, di quella felicità di sporcarsi e ritrovarsi chiazzati, mani, lingua e naso. E poi ho sentito l’autunno (lo so, l’ho già detto, manca ancora qualche giorno) intenso come il profumo dell’uva fragola.
Ed è strano, molto strano, perché di solito mi porto l’estate dietro, quasi che tenendola stretta possa farla durare di più. E quest’anno è stato tutto il contrario. Saranno state le nuvole dell’estate, sarà stata l’uva, sarà che ho passato un paio di giorni a lavorare sul Natale, sfornando biscotti e scrivendo di Santa Klaus e dintorni. Bè per me è già autunno e poco ci manca che senta pure le sante feste vicine (e di queste nei prossimi giorni mi devo assssolutamenteee disintossicare che non è cosa buona:-)).
Ho aspettato un anno, un intero anno di cimentarmi col sugo di uva fragola. L’idea mi è stata messa in testa da una di voi (Elisabetta, mi riferisco proprio a te) che me ne ha parlato nei commenti più di una volta. E devo dire che mi era venuta una gran curiosità.
Se penso budino non è che abbia ricordi di "alta cucina", certo penso alla mia infanzia che mia madre (bravissima in tante cose ma non in cucina:-)) di preparazioni pomeridiane in bustina non me ne ha mai fatte mancare (se legge, mi spara!). E i budini parevano perseguitarmi: pomeriggi di studio dalle amiche, e la mamma di casa che propinava? Bè budino.
Bene, cancellate tutto e fate rewind sul budino di uva fragola: è un’altra cosa. C’è l’infanzia dentro, ma quella che sa di pergolati, campagna e lingua colorata da mostrare (e su questo confesso di aver ingaggiato gara con la pupa al suo rientro dall’asilo con riprovazione di Mr B.).
Dunque questa è la prima delle ricette dove ho utilizzato il mosto "stellare" e di quella la preparazione ve la andate a vedere qui.
Per la preparazione del budino mi sono affidata alla ricetta che mi aveva segnalato Elisabetta, anche se ammetto che non ho resistito e un paio di modifiche le ho fatte.
Durante la cottura dell’uva non ho resistito e ci ho aggiunto una piccola stecca di vaniglia, mentre ho preferito sostituire alla farina la maizena (che mi pare più neutra come sapore finale).
Il bello della ricetta? Facile da fare, bè ci vuole un po’ di tempo a sgranare gli acini e poi schiacciare ma se vi ci mettete con un pupo vi assicuro passa più in fretta.
Il formato? Dall’anno in su è perfetto per la merenda di metà pomeriggio e non solo:-).
Ingredienti
400 ml di mosto di uva fragola
2-3 cucchiai di maizena
1 cucchiaino di zucchero di canna
Procedimento
Mettete il mosto in una pentola e stemperate la maizena, aggiungete il cucchiaino di zucchero di canna. Fate scaldare a fuoco dolce fino a bollore. Lasciate raffreddare e poi riempite delle ciotole o stampini. A riposo per qualche ora e poi via col cucchiaino:-)
da miralda | 07 Set 2010 | 12-18 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà
La ricetta se ne stava lì poverina e dimenticata, tra gli appunti dell’agendina, piccola e nera, dove finisce tutto quello che gironzola nella mia mente o quasi. La fari, quella no, visto che a più riprese ci siamo cimentate con la pupa nella preparazione. Dopotutto il gioco è facile e indolore: si mischia la farina con acqua e poco più. Mi ha ricordato la fariricettina un’amica con pupo formato un anno, alle prese con una dieta da "without", almeno per il momento:-). Della serie niente uova, niente formaggio e sale, giustamente, poco poco.
Qui siamo in quei casi dove la sottoscritta già era affascinata dal nome: farifrittata, con quella doppia "f e r" che a farlo dire dall’aliciotta già guadagnava due punti. Scoperto il mondo delle "fari" ho sperimentato: dalla frittata sono arrivata al tortino, anche se l’effetto sottile rimane il mio preferito (sarà che mi ricorda la farinata che adoro).
I vantaggi? Potete somministrare senza problemi a soggetti allergici a glutine, uova e latticini, che detta così pare una di quelle cose senza un sacco di cose che "figurati come sono":-). E per i non allergici, mamma&papà compresi, un pieno di proteine vegetali.
E come ogni giurin giuretta che si rispetti ecco qua il procedimento per la mamma del pupo "smile" con la quale ( e qui siamo alla comunicazione di servizio) il Cucchiaino inizierà a collaborare coi suoi cucinamenti. E sì perché Giulia ha creato un‘associazione a misura di mammache per noi che abitiamo in "campagna" (leggi fuori Milano) e una novità.
Io lì mi divertirò a cucinare con le mamme (dallo svezzamento, of course), un po’ come faccio sul blog e sulle riviste dove mi dedico al bla, bla, bla:-) (che dopotutto sono giornalista mica chef). Il nome del corso? Facciamo la pappa. Bè tutto il resto dovrebbe essere sul sito dell’associazione, caso mai foste anche voi delle "nostre campagne".
La fari è formato un anno o poco più, dipende poi chiaramente da quello che ci andate ad aggiungere. Alla pupa piace la versione con le zucchine e menta, almeno per questa stagione. Per i pupi più piccoli preferite la cottura in forno.
Ingredienti
150 gr di farina di ceci
2 zucchine
olio extravergine d’oliva
menta
qualche fettina di cipollotto
sale (dopo l’anno) o gomasio
acqua
Procedimento
Stemperate la farina con acqua: regolatevi in modo da non avere un composto denso, altrimenti la vostra farifrittata tenderà troppo all’effetto "so di ceci, tanto". Diciamo che con 150 gr di farina dovrete metterci almeno 300-400 ml di acqua. Lasciate riposare (potete aggiungere un pizzico di sale o del gomasio). Nel frattempo tagliate le zucchine a pezzetti piccoli, passate in padella con un cucchiaio di olio e il cipollotto, rosolate dolcemente (eventualmente bagnate con qualche cucchiaio di acqua) per una decina di minuti, profumate con la menta. A questo punto potete aggiungere la miscela di farina direttamente in padella o fare come alice&moi. Ungete poco poco delle tegliette da mini quiche, mettete un cucchiaio di zucchine e poi il composto di ceci, giusto per coprire le verdure (non fatele troppo alte). Passate in forno caldo (circa 170°) per una ventina di minuti.
da miralda | 12 Lug 2010 | 12-18 mesi, Estate, Lil Loves!
Sì ci siamo ancora. In questi giorni passati on the road di cucinamenti personali nemmeno l’ombra, di scoperte tante ( e il racconto arriverà veloce, veloce, potevate dubitarne?:–). Nel frattempo mi pare sano e giusto presentare il super lilove di pupi, quello che se lo presenti all’aliciotta sai che non sbagli mai. Signori e signori, il pomodorino (sì, ino e non o), magari datterino, comunque grande poco più di una ciliegia, perché per lei uno tira
l’altro ( e questa mica è una frase fatta, ma la pura verità).
Fotografiamo la situazione (si fa per dire). Supermercato: pupi et moi, carrello piccolo, carrello grande.
La wish list di Alice: “Pomodorini e yogurt (non c’azzaccano, ma tale è)”.
E la domanda (probabilmente pensa che mamma soffra di un preoccupante stato di demenza precoce): “Abbiamo i pomodorini? Li prendiamo? Ti ricordi”. E la sottoscritta infila nel carrello piccolo la confezione di pizzutelli, che “magari la pupa ha ragione”.
Rifotografiamo. E’ estate e di tipologie di pomodorini ne esistono da sbizzarrirci: pizzutello, pachino, sardo, datterino e ciliegino (ne conoscete altre??). Bene tutte paiono affollare casa nostra. Risultato? Vanno via proprio come le ciliegie, senza nemmeno la fatica di cucinarli.
Ecco perché: fase due.
Io prendo la confezione, lavo e appoggio, pupi munita di rialzo, arrivo dappertutto, parte al saccheggio mentre la sottoscritta faceva quella telefonata o coglieva giusto due foglie di basilico.
Oppure se faccio il piantone parte l’assalto verbale”Me ne dai uno, uno, uno solo”. Peccato che la richiesta, bocca piena, si ripeta con la frequenza di un nano secondo e tu (ossia io) stremata ceda uno, due, tre, quattro… ( e vedi che ‘sto gioco insegna alla pupa a contare fino a dieci e più prima dei tre anni, se non si trasforma in alice-pomodorino:-)).
La prova dell’amore. Il pomodorino confit.
Credo che questo si possa considerare il punto più alto della passione per la pupa, subito dopo la degustazione selvaggia.
Ecco la mia versione (che col pomodorino confit ognuno ha la sua interpretazione). Lavate i pomodorini (ed evitate possibili furti), poneteli su carta da forno, bagnateli con un filo di olio d’oliva e sbizzarritevi con le erbe: basilico, timo limonato, origano fresco, menta e scorza di limone. Eventualmente aggiungete poco, poco sale.
Passate in forno a 170° fino a quando si ammorbidiscono. Alice, da purista estrema, vota per l’eliminazione della pellicina esterna (ma solo in questo caso che, ad esempio, nel sugo pupi non scarta nulla, anzi ci si tuffa a cercare).
Potete utilizzare i pomodorini anche per condire la pasta.
Formato del tomato? 12 mesi suonati.
piesse: in fotografia da ammirare parte del servizio "oggi cucino io di Alice", la sua ricetta? Pasta, pomodorini, basilico e tanto, anzi tantissimo formaggio.
Della serie, qualcuno nutriva dubbi al riguardo?