A proposito di pesto e zucchine

 

Finalmente ne sono quasi venuta a capo… del migliaio di foto (e qualcosa in più) scattate in Grecia. Ero alla prima uscita con la macchina nuova, c’è da capirlo:-) E sono praticamente pronta a raccontarvi la seconda puntata del viaggio di Alice, Mr B. e la sottoscritta.
Nel frattempo però la cucina non ha chiuso, tanto più che Alice era lì a ricordarmelo col suo cucchiaino. 

Amo l’estate: verdura, frutta e le erbe… del mio terrazzino:-) E le zucchine, fra tutti i prodotti estivi, sono quelli che mi danno (credo al pari dei pomodorini) immensa soddisfazione. Sono così versatili e quelle piccole col fiore tanto carine:-) che penso di averle fatte in ogni modo. Creme, soufflè, zuppe, cakes (persino dolci con il cioccolato fondente), gazpachi… Di certo sono una delle verdure regine per lo svezzamento dei più piccoli (il primo brodo le vede al posto di combattimento con carote e patate). Ricchissime di acqua, tanto da essere superindicata nelle diete (chiaramente se ve la mangiate bollita e niente più), contiene vitamine e minerali preziosi (sodio, ferro, calcio…), oltre ad essere molto digeribile e a combattere la stipsi. 

 

Qualche anno fa mi sono imbattuta in quelle tonde e a trombetta, entrambe molto gustose. Di solito le prime si fanno ripiene, che ben si prestano per la loro forma, io invece, avendone giusto una, ho deciso di farci un pesto.

 

Complice l’orto della suocera, che quest’anno pare fare miracoli, mi sono trovata equipaggiata con dei fantastici fiori di zucchina. E poi c’era la menta, una vera soddisfazione per la sottoscritta spedire l’Aliciotta alla presa di un paio di foglioline domestiche (peccato ne porti sempre qualcuna in più del dovuto). Non me ne vogliano i liguri, ho utilizzato la menta invece del basilico, che con le zucchine ci sta proprio bene:-)

 

Per la pasta io ho utilizzato delle mezze penne piccole, ma potete scegliere un formato ancora più small visto che la ricetta può essere utilizzata a partire dai 12 mesi. E prima dell’anno? Bè, eliminate aglio, menta e pinoli, fiori preparate un pesto più leggero e condite una pasta supersmall, tipo tempestina o mini conchigliette.

 

 

Ingredienti

1 zucchina a trombetta o tonda
2 foglie di menta
1 cucchiaio di parmigiano reggiano
1 cucchiaio pecorino poco stagionato
un cucchiaino di pinoli
30 gr di mini pennette 
olio extravergine d’oliva
2 fiori di zucchina

 

Procedimento

 

Pulire la zucchina, tagliarla a tocchetti in padella, aggiungere olio d’oliva e l’aglio intero che poi eliminerete. Cuocere a fuoco lento, aggiungendo un goccio di acqua tiepida. A metà cottura aggiungete la menta e i fiori di zucchina tagliati a pezzetti piccoli. Passare al mixer con un cucchiaino di parmigiano, pecorino e qualche pinolo. Cuocere le pennette, scolarle e condirle con il pesto. Servire nel piatto decorando con un sorriso di pinoli.

 

 

Fruttini on ice

Ricordo ancora quando il ghiacciolo si comprava con le cento lire (ma sono così vecchia:-) e il mio gusto preferito, lo so sono un po’ strana, era l’anice (per me anicetta). Si trattava di una vera e propria rarità per estimatori, tanto che per la maggior parte mi toccava ripiegare su altro (di solito menta o limone). 

E poi oggi, di ritorno dalla calura greca, ripiombati a casa ho pensato che qualche fruttino ghiacciato poteva ben risollevare il morale dell’Aliciotta, e soprattutto quello della sottoscritta. 

Di tempo non ne avevo molto, tra disfa le valigie, scarica foto, rivedi foto (per la cronaca, presa dall’ebbrezza per la nuova macchina ne ho scattate un migliaio… tra qualche giorno spero di pubblicare il meglio:-), e la lavatrice, e il rimborso benedetto per la valigia mai arrivata di Mr B. Però sono stata previdente perché i forma ghiacciolini (si chiama così?) li avevo lì che mi guardavano da inizio estate e Alice non era nuova al ghiacciolo, che il primo l’ha azzannato un paio di mesi fa nella sua prima uscita marina di stagione. 

 

Non potete immaginare la soddisfazione della piccoletta e la mia, visto che questi fruttini on ice casalinghi hanno anche un comodo raccogligoccia che evita i danni più grossi:-) 

 

Per la ricetta io ho utilizzato la frutta che sono riuscita a recuperare oggi di volata (banana, frutti di bosco e pesca bianca), ho frullato e mischiato con yogurt, l’ultima dose di sciroppo d’acero che avevo e un goccio di acqua.

Credetemi per i bambini è un vero divertimento, per l’introduzione credo che in realtà potreste già testare dopo l’anno, è sufficiente utilizzare la frutta che per il baby è più appropriata. Certo non aspettatevi che leccate, leccate, leccate, ma che importa? Il ghiacciolo, anche se non è più quello delle cento lire, ha sempre il suo fascino:-)

 

Ingredienti

Frutta mista (banana, pesche, albicocche, melone, frutti rossi)

sciroppo d’acero

yogurt naturale

acqua

 

Procedimento

Pulite e frullate la frutta. Potete utilizzare quella a disposizione, combinandola anche insieme. Ad esempio: pesca e melone (sia in versione gialla sia bianca). Passate al mixer, aggiungere un cucchiaino di sciroppo d’acero e un paio di cucchiai di yogurt. Oppure prendete 150 gr di fragole, 1/2 banana e frullate tutto, con yogurt o acqua. Ponete negli stampini da ghiacciolo e lasciate in freezer per un paio d’ore.

 

Smoothie di gallette

Ho sempre creduto che le pesche fossero pesche pur nella loro varietà: noci, bianche, gialle, percocche (sono pesche o albiccocche?), dai colori diversi ma di forma per lo più sferica. Almeno fino a quando ho incontrato le gallette. Eh, sì perché si è trattato di incontro con un oggetto non completamente identificato (che sarà mai un ufo:-).

Rapita da cassette di ciliegie (ne parlo qui e non ve lo sto a ripetere) chiaccherando per strada ad una bancarella di frutta (che la verdura non c’era) ho visto queste pesche che parevano passate sotto una pressa. E il fruttivendolo "sardo doc" a spiegarmi che erano le gallette, dolci e succose come nessun altra pesca. In Sardegna le chiamano così, pensate che in altri posti usano la parola tabacchiera (molto più carina galletta:-).

L’acquisto è scattato immediatamente, l’assaggio è avvenuto sul volo Olbia-Milano, il test sulla pupa rimasta a casa il giorno dopo (che l’Aliciotta non si è limitata al gusto ma ha esplorato anche con le mani). L’innamoramento è stato istantaneo.
Le gallette sarde sono finite prima che potessi farne qualcosa. Poi, come sempre quando conosci qualcosa di nuovo, le ho cominciate a vedere e rivedere. Chissà fino a quel momento dove erano state o dove ero stata io? Che fossero veramente di un altro pianeta?:-)

Ricomprate, ne ho fatto uno smoothie, perché uno smoothie di gallette o tabacchiere proprio non l’avevo ancora sentito:-) e l’associazione linguistica (soprattutto con tabacchiera) mi divertiva troppo.

Ingredienti

3 pesche gallette
 cereali
1/2 bicchiere di latte
2 cucchiai di yogurt
1 cubetto di ghiaccio
 

Procedimento
 

Lavate la frutta e pelate la pesca. Passate al mixer la pesca con il latte, lo yogurt e il cubetto di ghiaccio. Servite cospargendo di cereali. Io avevo dei lamponi, appena colti, e ho decorato con quelli (in teoria bisognerebbe aspettare i due anni per l’introduzione).                                           

 

Risotto della strega d Fiè

 

La strega della ricetta non so io, sebbene qualche volta un po’ strega lo sia. Qui si parla di erbe, fiori e re, di profumi di malga e di roseti al tramonto. E la faccio breve perché del sogno di fine primavera a Siusi potete leggere qui…

Ingredienti

50 gr di riso per bambini (o riso carnaroli)
due cucchiai di mix erbe/fiori altoadige 
Cipollotto
Olio extravergine d’oliva
30 gr di formaggio di malga (o latteria)
1 cucchiaino di parmigiano

Procedimento

Fate bollire un cucchiaio di erbe e fiori in ½ l di acqua. Spegnete e passate al colino. Tagliate il cipollotto e lasciate appassire in pentola con un cucchiaino di olio. Aggiungete il riso e poco alla volta il brodo di erbe e fiori. A metà cottura mettete l’altro cucchiaio di erbe/fiori. Portate a cottura e mantecate con il formaggio a pezzetti e il parmigiano.  Per pura pruderia estetica ho indugiato nella decorazione agreste, sconsigliato per il bebè a crudo.

Sempre da Fiè: Zuppa di fieno

Da Fiè a Siusi: ein Fruehlingstraum

Una volta era il roseto del re Laurino e dei suoi nani. O almeno le leggende raccontano così. Perché l’alpe di Siusi, uno dei paradisi naturalistici più belli dell’AltoAdige, vanta tutta una serie di storie, più o meno vere, di principesse, nanetti, guerrieri e streghe. 

Le sue cime frastagliate ricordano nella luce del tramonto il fiabesco roseto (e si chiamano per l’appunto Rosengarten). Sarà per queste leggende, sarà che per la seconda volta ci siamo capitati Alice, Mr B. ed io sul finire della primavera, io sono letteralmente “caduta in estasi” (senza sindrome di stendhal, che qui c’era da trottare) per l’innumerevole quantità di fiori, erbe e relativi cromatismi presenti in questa stagione.
Risultato? Non ho fatto altro che fotografare ranuncoli, arnica, melissa, stella alpina & Co. (ma il mio preferito è stato di sicuro il soffione che, candido e leggero come qui, non ne avevo mai visti).

  

 

Mentre canticchiavo per Alice di un fantomatico elefante senza proboscide in partenza per il Congo (sapete com’è, per aver un po’ di quiete si fa di tutto), ripensavo a quei versi “Per fare un prato ci vuole un filo d’erba e un’ape, un filo d’erba e un’ape, e un sogno”, che, da quando sono mamma, nello sdoppiarmi (e nel frattempo rispondere anche uhm, uhm a Mr B.) non mi batte più nessuno. 

Memore di un delizioso latticello (si ricava dalla trasformazione della panna in burro, Buttermilch), bevuto l’anno prima dopo una camminata fino a 2600 metri (con tanto di foto che documenta l’Aliciotta nello “zainone”, sulle spalle di Mr B.), ho voluto fermarmi in una malga sulla via di ritorno (che pranzato avevamo purtroppo già pranzato).

 

Scelta non fu mai più indovinata (fortunata, visto che, a questo giro, proprio non mi ero informata) perché la malga Schweige di Franz Mulser è una delle tappe gastronomiche più interessanti dell’altipiano.
Lo chef, grembiulone blu (che più altoadige non si può) e cucina due metri per due, è conosciuto per la sua creatività che mette erbe e fiori di montagna in “pentola”.



Ed è qui che mi è venuta l’idea di utilizzare un mix di erba e fiori per creare qualcosa per i più piccoli (che dopotutto è l’Alicina la protagonista delle ricetteJ

Veniamo ai consigli… Andateci: dicono che “chi vede l’Alpe di Siusi in fiore, non può che rifiorire”, credetemi è vero. Andateci: i bambini impazziranno per gli animali liberi, mucche, cavalli, puledri e asini. Alice era tutto un additare e fare sì, sì: per lei, felicità al massimo grado.
Andateci: Fiè è uno dei paesini lì vicini, piccolo, piccolo, pare sospeso, il campanile, un’antica pieve e le montagne. E in centro un ristorante-albergo, il Turm, che è una favola (ha avuto successo persino con l’Aliciotta formato dieci mesi).

Infine dicono che la montagna aiuti a meditare ( l’esperienza di Nietszche & Co. insegna). Magari vi chiedete da dove venite e dove state andando, ma soprattutto, come la sottoscritta, "Chi ha fregato la marmellata"?. Chissà mai che troviate la vostra risposta.

All’Alpe di Siusi potete comodamente salire con la cabinovia e poi camminare senza troppe difficoltà sull’altipiano (altezza 1930 metri), oppure scegliere di salire fino ad uno dei rifugi più in alto (e noi l’anno prima, Alice al seguito, l’abbiamo fatto). Se invece preferite (causa bambini piccoli e consigli pediatra & Co) rimanere più in basso, ci sono delle belle passeggiate attorno al laghetto di Fiè (col passeggino ci andate che è un piacere, non come noi che ci muoviamo sempre con il fatidico zainone, per la felicità di Mr B:-)

Per saperne di più www.seiseralm.it

Lasciando da parte strudel, canederli e speck che dopotutto è difficile non conoscerli e per i bebè non sono tanto indicati, il mio souvenir è tutto “vedo primavera”:-)

Risotto della strega di Siusi (per i piccoli)
Zuppa di fieno e speck (per mamma e papà)